•Quarantatre•
Date parole al vostro dolore, altrimenti il vostro cuore si spezza!
-William Shakespeare.
Lara's pov
Sono sdraiata sul mio letto esausta, questa giornata è stata davvero uno strazio ed ora ho solo voglia di dormire.
Ma lo spalancarsi improvviso della porta di camera mia mi fa raddrizzare.
Aiden è sull'uscio con lo sguardo rivolto verso di me, gli occhi pieni di dolore, frustrazione e paura.
-Cosa è successo?-
Perché è in questo stato?
Non risponde, semplicemente si avvicina a me con passi lenti fino ad arrivare alla base del mio letto.
-Aiden amore cosa ti è successo?- ripeto ormai preoccupata.
Le sue braccia mi circondano e la sua faccia si nasconde nell'incavo del mio collo mentre dei singhiozzi escono dalla sua bocca.
Senza esitare lo stringo forte a me facendogli capire che io ci sono!
Odio vederlo così. Non è da lui!
-William è mio padre!- gli sento dire in un sussurro.
William? Il mio professore di lettere?
-Come fai a saperlo?- chiedo passando la mano sui suoi capelli.
Si allontana con sguardo basso.
-Me l'ha detto lui Lara-
O mio Dio, non so davvero cosa dire.
-Come stai?- è l'unica cosa che riesco a dire.
-Da schifo-
-Vuoi parlarne?-
-Cosa vuoi che ti dica? È mio padre, mi ha abbandonato ed ora vorrebbe rimediare ogni cosa. Che vada a farsi fottere- sbotta alzandosi.
-Ti ha detto perché è andato via?-
-Non si sentiva pronto per un figlio-
Ci sono circostanze che non vorresti mai vivere, momenti in cui ci si sente impotenti. In cui qualsiasi cosa si dica è sbagliata. Questo è uno di quei momenti!
Non so cosa dire, qualsiasi cosa provi a dire so che non lo aiuterà poi così tanto, decido di restare in silenzio con lo sguardo rivolto verso di lui.
Ha le braccia appoggiate sulla scrivania e la testa china in avanti.
So che sta soffrendo, lo sento.
-Ha iniziato a farfugliare cose del tipo 'io ci sono sempre stato, non ti ho mai lasciato' e bla bla bla- gli sento dire d'un tratto.
-Lui era sempre presente? Davvero?-
-Non lo so, ma così ha detto! Ha anche detto di aver parlato con Bob dopo il funerale di mia madre. Ma non gli credo, se Bob conosceva mio padre me l'avrebbe detto, ha sempre saputo quanto io desiderassi averlo al mio fianco-
-Aiden per quale motivo dovrebbe mentirti?-
-Non lo so probabilmente per lo stesso motivo per cui mi ha lasciato anni fa?- si volta inchiodando i suoi occhi nei miei.
Mi alzo con cautela e gli accarezzo il braccio dolcemente.
-Cosa devo fare?- mi supplica di dargli una risposta.
-Io parlerei con Bob-
-Quindi tu credi a ciò che ha detto quello?- so quanto è difficile per lui credere nelle persone ma io una possibilità gliela darei.
-Non sto dicendo questo, dico solo... di parlare con Bob-
Si passa le mani sul viso in modo nervoso.
-E se William dicesse la verità? Se Bob davvero lo conoscesse?-
-Sarebbe una brutta cosa?- chiedo non capendo.
-Certo che si! Vorrà dire che lui, l'unica persona di cui mi sono fidato in tutti questi anni mi ha sempre mentito-
-Aiden non prendere tutto in negativo, probabilmente l'avrà fatto per il tuo bene. Sai quanto Bob tenga a te- provo a tranquillizzarlo.
Per un tipo chiuso come lui non è facile capire ciò che gli altri sono disposti a fare per le persone che amano.
Si è sempre sentito solo ed ora d'un tratto scopre che in realtà ha sempre avuto un padre.
Non è una cosa facile da accettare, sopratutto se la persona a te più cara sa della sua esistenza.
-Devo parlare con lui- fa per uscire dalla stanza.
-Amore è tardi. Parlerai domani con Bob- gli prendo una mano tirandolo a me.
-Ma...-
-Starà già dormendo- lo interrompo con un sorriso, -Dormi con me.-
Annuisce e si spoglia velocemente, si infila sotto le coperte al mio fianco mi stringe forte facendo scontrare la mia schiena sul suo petto, sento il suo respiro irregolare sul mio collo e capisco che il suo pensiero è sempre lì.
Non posso continuare a vederlo in questo stato, mi volto e gli passo una mano tra i capelli.
-Amore va tutto bene- dico appoggiando le mie labbra alle sue, le sue braccia mi stringono forte.
-Lo so! Solo perché ci sei tu- gli sento dire con voce bassa per poi finalmente sentire il suo respiro farsi regolare.
La mia testa sul suo petto e le sue mani su di me, non credo ci sia posto migliore in tutto il mondo.
Aiden's pov
La mattina seguente non aspetto neanche che Lara si svegli sono troppo agitato devo parlare con Bob.
Mi vesto il più velocemente possibile e mi dirigo al supermercato.
Faccio una via diritta nel suo ufficio e senza neanche bussare entro ma lui non c'è.
Dove cazzo è?
Ma prima di poter fare qualsiasi altra cosa lo vedo entrare.
-Cristo Aiden, mi hai spaventato- si poggia una mano sul petto.
Le mani mi sudano e le gambe iniziano a tremarmi, inizio a boccheggiare non riuscendo a parlare.
-Va tutto bene ragazzo? Sembra tu abbia visto un fantasma- ride della sua battuta avvicinandosi alla scrivania.
-Perché non sei a lavoro?- chiede ancora.
-Devo parlarti- finalmente riesco a dire.
-Ok-
Mi siedo difronte a lui.
-William Robinson- pronuncio il suo nome con disprezzo.
Gli occhi di Bob si alzano inchiodando i miei e la sua bocca si apre leggermente.
-Io non so...-
-Bob ti prego non mentirmi più-
Mi guarda tristemente, si alza e si appoggia alla scrivania.
-Cosa vuoi sapere?-
-So già che è mio padre, voglio sapere se vi conoscete-
-Si, l'ho conosciuto al funerale di tua madre, prima di allora non sapevo chi fosse-
-Stai dicendo che tu conoscevi mio padre e non me ne hai mai parlato?-
Si passa la mano sul capo rasato. -Aiden mi ha chiesto esplicitamente di non parlarti di lui-
-Bob quante volte ti ho detto di voler conoscere mio padre? Quanto volte ho pianto desiderando di averlo al mio fianco?- urlo alzandomi.
-Capiscimi non sapevo cosa fare-
-Dovevi dirmi la verità Bob, ecco cosa dovevi fare!-
Vado avanti e indietro come un matto.
Come ha potuto farmi questo?
-Quindi voi in tutti questi anni avete continuato a vedervi?- chiedo stizzito.
-Ci siamo incontrati diverse volte, mi chiedeva di te, cosa stessi facendo, come stavi e io gli davo tutte le risposte di cui il suo cuore aveva bisogno-
-E delle risposte che avevo bisogno io?-
-Aiden diverse volte sono stato tentato di dirti ogni cosa, molte sono state le volte in cui l'ho mandato a quel paese per il suo comportamento. Ma lui non si sentiva degno di te-
-Ed ora tutto ad un tratto si sente abbastanza invece?-
-Cosa vuoi dire?-
-Vuole far parte della mia vita ma io non lo voglio. Io non voglio più nessuno nella mia cazzo di vita-
Esco dal suo ufficio dirigendomi all'esterno del supermercato.
Perché cazzo ho aperto il mio cuore? Perché cazzo mi sono lasciato trasportare da tutte queste dannate emozioni?
Se solo non mi fossi avvicinato a Lara probabilmente mai avrei incontrato mio padre e mai avrei sofferto così tanto.
Io stavo bene col mio cazzo di niente.
-Aiden ascoltami- la voce di Bob mi risuona nelle orecchie, la sua mano mi blocca e i suoi occhi mi supplicano di ascoltarlo.
-Cosa?- urlo esasperato.
Sono tutti dei fottuti bugiardi, Bob è un bugiardo, William e anche la mamma era una bugiarda.
Perché non mi ha mai parlato così di mio padre?
Perché non mi ha mai mostrato una sua foto o semplicemente detto il suo nome?
-A me non importa di William, a me non frega un cazzo di nessuno, solo di te! Tu sei come un figlio per me e non sopporterei di perderti... So di aver sbagliato ma cazzo io mi sono sempre sentito tuo padre quindi scusa se in tutti questi anni ho cercato di proteggerti, se ho cercato di darti quell'amore di cui tanto avevi bisogno- mi urla in faccia cosa sono io per lui, cosa è lui per me.
Perché è così, Bob è stato la mia unica figura paterna, lui è stato il mio tutto. Ma davvero non riesco a sopportare il fatto che in tutti questi anni mi abbia mentito.
-Ho bisogno di stare da solo Bob-
-Lo capisco, ma ti prego non provare a cacciarmi fuori dalla tua vita, perché non credo riuscirei mai a sopportarlo-
Non lo rispondo, mi allontano da lui, lasciandolo lì solo!
Non voglio che esca dalla mia vita, semplicemente sono io a voler uscire dalla vita di tutti.
Entro in auto e guido senza una meta, senza pensare a nulla. Mi lascio trasportare dal mio cuore ed è così che mi trovo qui.
Scendo e mi avvicino al cancello, entro arrivando da lei.
Raggiunta sento le gambe cedere e cadere per terra, le lacrime prendere possesso di me e il cuore spezzarsi per l'ennesima volta.
-Perché non sei qui con me? Ho bisogno di te. Ho bisogno di risposte- urlo guardando la sua foto.
Un sorriso stampato sul viso e gli occhi verdi accesi che mi guardano con amore.
-Mi manchi da impazzire mamma...-
Vorrei solo che fosse qui al mio fianco a consigliarmi la cosa giusta da fare, a consolarmi con i suoi caldi abbracci.
Se lei ci fosse adesso non avrei bisogno di nessun altro.
Le lacrime continuano a scendere ricadendo sulle mie gambe.
-Dio ti prego falla ritornare da me- urlo alzando il capo verso il cielo, -Giuro che mi comporterò meglio, che sarò un ragazzo modello. Ma lascia che lei ritorni da me- piango non riuscendo a trattenere le mie lacrime.
Che stupido che sono, come può ritornare da me? Non potrà mai succedere una cosa del genere.
E allora perché continuo ad urlarlo? Come se dirlo ad alta voce possa realizzarlo.
Perché non riesco ad arrendermi a ciò? Al fatto di non averla più con me?
La perdita di una persona cara è un qualcosa di davvero difficile da superare.
Ognuno affronta il dolore in modo diverso e lo stesso la rassegnazione, c'è chi dopo un mese o un anno riesce ad andare avanti a rialzarsi.
Poi ci sono io che dopo quasi otto anni, sono ancora qui... con il cuore distrutto e il vuoto dentro.
Con il dolore in me, lo sento farne parte come un pezzo di carne, so che mai riuscirò a cacciarlo via, perché ormai è dentro, nel profondo. Lì dove nessuno potrà mai raggiungerlo.
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