•Quaranta•
Spesso il destino fa di tutto per dirci qualcosa che non siamo pronti a sentirci dire!
-Cit.
Oggi ho promesso a Lara che dopo scuola saremmo andati a pranzo fuori, ha insistito tanto per il nuovo ristorante apertosi in centro.
Verso mezzogiorno vado nell'ufficio di Bob.
-Aiden- mi sorride.
-Bob, avrei bisogno di almeno un'ora di spacco- mi butto sulla sedia giocando con una matita poggiata sulla scrivania.
-Per quale motivo?-
-Perché devo portare Lara a pranzo fuori- dico ovvio.
Che domanda e poi perché dovrei dargli anche un motivo? Ne ho bisogno punto!
-Solo un'ora, non di più- mi strappa la matita tra le mani mettendola al posto suo.
Sbuffo e mi avvio di fuori ritornando a lavoro.
Nell'ora di pranzo vado a cambiarmi togliendo la camicia del supermercato e mettendo il mio maglione nero.
Esco e mi avvio verso scuola di Lara.
Come mia abitudine mi accomodo sul muretto di fronte con una sigaretta tra le mani.
Il freddo mi attraversa le ossa, ricordo che un tempo neanche lo sentivo era parte di me, mentre ora lo sento eccome.
Alzo gli occhi e la vedo uscire con alcune sue amiche di fianco.
Eppure più la guardo e più non riesco a credere a quanto quella piccola ragazza mi abbia cambiato.
Credo che non l'abbia programmato, lei neanche lo sa del miracolo che è riuscita a fare nella mia vita.
Semplicemente si è innamorata di me!
Come può sapere che io non ho mai amato nessuno nella mia vita a parte mia madre, solo lei è stata l'unica donna nella mia vita ed ora dopo sette anni ecco arrivarne un'altra che è riuscita a riempire quel vuoto nel mio petto presente da troppi anni.
Saluta le sue amiche e si avvicina a me con un sorriso smagliante, mi butta le mani dietro al collo e mi bacia dolcemente.
La sua mano si unisce alla mia e con voce squillante inizia a parlare.
-Una delle mie amiche di classe ha detto che ha già provato il ristorante e si mangia davvero molto bene-
Inizia a parlare a raffica delle amiche, del ristorante, del cibo, mi pare anche della buona educazione del personale ed io intanto sorrido come un cretino pensando che è la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita.
Arrivati al ristorante entriamo e ci accomodiamo ad un tavolino in fondo.
Il posto è molto carino, abbastanza rustico, tutto di colore marrone e i tavoli, il bancone e le sedie in legno.
Un cameriere si avvicina e ci porge i menù per poi allontanarsi.
-Cosa ne pensi?- chiede Lara euforica.
-Carino, a te piace?-
-Si!-
Sorrido aprendo il menù, dopo una veloce occhiata opto per un primo piatto.
Il cameriere di prima si avvicina e noi ordiniamo, entrambi prendiamo un primo piatto e della birra.
Nel frattempo che i piatti siano pronti intavoliamo una conversazione.
-Come va al college?- le chiedo.
-Bene, solo altri due gironi e poi potrò finalmente dedicarmi completamente al matrimonio-
Già! Mancano solo due settimane ed io ho un ansia pazzesca.
Cioè sono sicuro di quello che provo per Lara, ma ho lo stesso paura.
I piatti arrivano ed io non so perché ma le chiedo del suo professore.
Ma cosa cavolo mi prende?
-Cosa vuoi sapere?- mi chiede non capendo.
Sinceramente neanche io mi capisco, cosa cavolo voglio sapere?
-Nulla- mi affretto a dire.
-Aiden qualcosa non va?-
-È solo che c'è qualcosa che mi attira verso di lui-
Lo sento troppo vicino a me, so che posso passare per pazzo, una persona vista solo un paio di volte non può farti questo effetto.
Ma è così!
-Probabilmente vuoi provare a capire dove tu l'abbia già visto- prova a farmi ragionare.
-Si anche...- ma voglio anche sapere qualcosa in più sul suo conto.
-Io posso solo dirti che è davvero una brava persona, un ottimo insegnate e che è sposato e ha due bambini piccoli-
-Ha dei figli?- chiedo agitato, perché cavolo mi sto agitando?
-Si, lo so perché parla spesso di loro tiene molto alla famiglia; uno ha dieci anni e la femmina sette-
-Capisco-
Si ma io voglio sapere cosa cazzo ci faceva al funerale di mia madre.
Come faceva a conoscere la mamma?
Era un suo collega?
Un suo amico?
Oppure una sua vecchia fiamma?
Chi cazzo era?
-Amore non ci pensiamo proprio ora godiamoci questo ottimo pranzetto-
Annuisco e mi concentro sul mio cibo.
---
Ho appena finito i miei allenamenti qui in palestra, prima di andarmene deciso di farmi una doccia veloce.
Lara questa sera non esce, ha detto che era troppo stanca, oggi è andata a fare alcune commissioni per il matrimonio, si sta davvero ammazzando.
Io invece ho bisogno di aria, così butto la sacca nei sedili posteriori e faccio un giro vedendo dove possa fermarmi.
Dopo diversi giri non so perché ma parcheggio davanti alla caffetteria quella nei dintorni dell'università di Lara.
Entro e prendo una caffè lungo, mi accomodo ad uno dei tavoli e lo bevo guardando di fuori.
Guardo le persone camminare per la strada ed ogni volta che la porta si apre butto il mio sguardo verso di essa per vedere chi è.
Credo di sapere molto bene perché sono venuto qui!
Dopo poco mi accascio sulla sedia e con la coda dell'occhio vedo qualcuno avvicinarsi al mio tavolo.
Alzo lo sguardo e mi trovo il professore di Lara davanti.
-Aiden giusto?- chiede con un sorriso.
Annuisco fissandolo.
-Posso accomodarmi?- chiede ancora.
-Perché?- dico non riuscendo a controllarmi.
-Ehm i-io...- boccheggia non sapendo cosa dire.
Per non metterlo ancora di più in imbarazzo sposto la sedia invitandolo a sedersi, lui lo fa ma sempre in modo agitato.
-Quindi lei e la signorina Smith state per sposarvi?-
-Può anche darmi del tu-
-Okay- sorride tamburellando le dita sul tavolo.
-Si, ci sposiamo tra due settimane-
Ma ancora non riesco a capire perché si sia seduto qui e mi stia chiedendo del mio matrimonio.
-State insieme da molto?-
-Neanche un anno-
-E già vi sposate?-
-Si- rispondo brusco.
A lui che cazzo frega? Posso conoscerla anche solo da un giorno se voglio sposarla non sono affari suoi.
-Scusami, tu studi?-
-No-
-Quanti anni hai adesso?-
Adesso?
Lo guardo alzando un sopracciglio.
-Cioè... hai capito no?-
Perché cazzo mi trovo così a mio agio a parlare con lui?
-Ventidue- dico solamente.
Lui annuisce e continua con le sue domande.
-Lavori?-
-Senta per caso è un terzo grado?- chiedo bruscamente.
Non so neanche io perché ho risposto ad ogni sua domanda, sembrava stessi parlando con un vecchio amico.
-No, io volevo solo fare conversazione-
-Ma io neanche la conosco, lei viene qui inizia a farmi domande, mi chiede della mia vita, ma cosa vuole?- sbotto infastidito.
Cosa cazzo vuole da me?
-Ripeto era solo per fare conversazione-
-Se voleva fare conversazione poteva anche chiedermi cosa ho mangiato per pranzo-
-Okay va bene- alza le mani sorridendo.
Cazzo ridi?
Lui intanto sorseggia la sua cioccolata calda portatagli dalla cameriera.
-Comunque dammi del tu-
Sbuffo guardando altrove.
-Dato che mi hai fatto tutte queste domande...- mi interrompe.
-Ne erano solo un paio-
-Molte di più, comunque posso farti anche io una domanda?-
Sarei azzardato a chiedergli ciò che voglio chiedergli?
-Certo che puoi- sorride.
-Perché era al funerale di mia madre?- chiedo di getto.
Vedo i suoi occhi sgranarsi e la sua mascella serrarsi.
Le mani iniziano a tremargli e la sua bocca non ha intenzione ad aprirsi.
Lo incito a parlare e lui dopo poco lo fa.
-È complicato-
-Come scusa?-
Cosa cazzo vuol dire?
-Quindi non mi sbaglio eri presente al funerale di mia madre?-
-Si-
E lo dice così come se fosse solo una cazzata.
-Credo ci siano alcune cose che tu debba sapere-
-Lo penso anch'io- rispondo freddo, -chi sei?-
-Io conoscevo tua madre, è stata una persona molto importante per me, una delle poche e...-
Smette di parlare torturandosi le mani.
-E?-
-Aiden senti, io non so come dirtelo-
-Cosa?-
Perché cazzo non parla?
-È complicato-
-L'hai già detto!-
-Io, i-io...-
-Tu cosa?-
-Io sono tuo padre!-
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