•Diciasette•
Non c'è niente di peggio che avere rabbia e ragione.
-Giulia Carcasi
Il suono della sveglia è a risvegliarmi, controvoglia apro gli occhi e guardo l'ora, sono le sette e trenta.
Devo alzarmi, lavarmi e correre a lavoro.
Così vado diritto in bagno e mi lavo velocemente poi mi vesto e mi avvio a lavoro.
Appena arrivo passo per l'ufficio a salutare Bob, oggi sono davvero di ottimo umore.
-Buongiorno- dice con un sorriso.
-Giorno a te Bob- gli faccio un occhiolino e corro a cambiarmi mettendo la solita camicia.
Poi inizio a lavorare ma ovviamente un pensiero mi sfiora la mente.
Lara...
Ho voglia di vederla, baciarla e stringerla nelle mie braccia.
L'ultimo mese l'abbiamo passato stando sempre insieme.
Ogni giorno abbiamo fatto qualcosa di diverso, un giorno a mare, l'altro in montagna, uno in auto, l'altro in motorino.
Mi ha mostrato diversi posti di Brighton che neanche sapevo esistessero e io in cambio le ho mostrato i miei posti.
Come il club di Carl e la palestra di Gerry, lo so non sono dei posti favolosi ma lei è stata felice che io abbia condiviso le mie passioni con lei.
Sue testuali parole.
Siamo andati anche in un museo, già! Aiden Pierce in un museo, chi l'avrebbe mai detto.
Ovviamente ogni cosa che abbiamo fatto è stata scelta da Lara io non sono un tipo da organizzare giornate, mentre lei ha praticamente la fissa per queste cose.
E devo ammettere che sono stato bene, lei mi fa star bene.
Mi trasmette una serenità pazzesca, non penso a niente quando sto con lei, difatti non ho sfiorato neanche per un istante il pensiero 'Richard.'
È un mese che non so niente di lui, qualche volta Nikolai ha provato a trascinarmi nel solito club dove si trova lui ma ho sempre rifiutato, preferivo stare con la mia ragazza che vedere quella faccia da culo di Richard.
A pranzo vado in sala e mi accomodo iniziando a mangiare il mio panino.
Una figura abbastanza familiare entra dalla porta e si accomoda accanto a me.
-Ei- mi sorride dolcemente Lara.
Io senza neanche risponderle mi avvicino e le lascio un bacio a fior di labbra.
È sorpresa del mio gesto, non se lo aspettava!
E perché mai? È una cosa naturale.
-Questa sera andiamo al diner?- mi chiede iniziando a mangiare.
-Ve bene- le dico sorridendo.
Okay, si! sto diventando un vero e proprio demente, sarà per il fatto che non sono mai stato fidanzato, ogni ragazza che ho conosciuto erano delle semplici botta e via mentre con lei è diverso, neanche ci penso al sesso, penso solo a voler stare al suo fianco.
Prima di ritornare a lavoro le lascio un bacio tra i capelli e mi avvio di sotto.
La giornata passa veloce ma prima che io posso avviarmi di fuori ricevo una chiamata anonima.
-Pronto- rispondo scocciato.
-Aiden- una voce che non conosco risponde dall'altro capo.
-Chi sei?- chiedo in modo brusco.
-Così mi deludi, davvero non mi hai riconosciuto?- chiede il tizio ridendo.
Ma chi cazzo è?
-Senti non ho voglia di fare questi giochetti del cazzo, quindi dimmi chi sei!-
-Sono Richard- a sentire il suo nome sento un forte peso sullo stomaco.
Come cazzo fa ad avere il mio numero? Chi gliel'ha dato? Giuro che se è stato Nikolai lo ammazzo!
-Coma fai ad avere il mio numero?-
-Ho i miei uccellini-
-È stato Nikolai?-
-Non importa chi sia stato, ho bisogno di te! Ho un colpo grosso per le mani e mi serve il tuo aiuto-
Ma che cazzo dice? Davvero pensa che io lo aiuterò? Se è così, sta fuori!
-Non ci penso nemmeno ad aiutarti-
-Non è esattamente la risposta che volevo.-
-Ma vaffanculo!-
-Aiden modera i termini, ti ho detto che mi aiuterai, se no giuro su di cosa mi è più caro che farò fare la stessa fine di tua madre a quella puttanella che ti ritrovi accanto!- sbotta.
Come cazzo si permette?
-Giuro che ti pentirai di quello che hai appena detto- dico prima di riattaccare il telefono.
Ora basta!
Vado di fuori e trovo Lara poggiata alla mia auto, salgo e lei fa lo stesso!
-Io direi di andare allo stesso diner dell'altra sera, ricordo che mangiammo un panino favoloso...- dice ma io la interrompo.
-Ho avuto un imprevisto, ti accompagno a casa usciamo un'altra sera- dico solamente.
-Cosa? Ma io...-
-Ti ho detto che ti accompagno a casa- la guarda con sguardo duro e lei si morde il labbro voltandosi dall'altro lato.
Per il resto del tragitto restiamo in silenzio e una volta arrivati fuori casa sua la saluto.
-Buonanotte Lara- le dico senza neanche guardarla.
Lei senza calcolarmi scende dall'auto sbattendo la portiera.
È arrabbiata! Ma non ho tempo di pensare a lei adesso.
Sfreccio e chiamo Nikolai.
-Aiden-
-Perché cazzo hai dato il mio numero a quello stronzo?- tuono.
-Beh ecco lui me l'ha chiesto, ha detto che doveva parlarti di una cosa seria-
-Sai dove si trova?-
-Si, certo. Passa a prendermi che andiamo insieme.-
Faccio come mi dice avviandomi verso casa sua.
Arrivo dopo dieci minuti e lui si fa trovare di sotto, sale in auto e mi dice il nome del locale.
Una volta arrivati al locale, scendiamo e entriamo dentro, lo cerco con lo sguardo ma non riesco a vederlo.
-Di solito si mette in un posto privato, vieni andiamo a vedere li'- dice Nikolai incamminandosi ed io lo seguo.
- Ciao Richard- sento Nikolai salutarlo, lo scosto in modo brusco e mi posiziono davanti allo stronzo.
-Aiden, sapevo saresti venuto- dice con un sorriso da idiota sul viso.
Con tutta la rabbia possibile gli do' un pugno in pieno volto.
-Davvero pensi di potermi minacciare?- dico continuando a dargli pugni.
Sento l'adrenalina espandersi nelle vene e il desiderio di vederlo morto mi inonda.
-Tu non sei nessuno, sei solo uno stronzo egoista, pensi che io ti lascerò fare ciò che vuoi come sette anni fa? No! questa volta non scappo, voglio vederti morto- urlo come un matto.
E solo dopo il terzo o il quarto cazzotto mi rendo conto che l'idiota sta ridendo.
Perché cazzo ride? Mi fermo di botto e lo fisso, ha il viso coperto di sangue e nonostante ciò quella sua cazzo di risata non smette di rimbombare nella sala, così come nella mia testa!
Mi passo le mani tra i capelli tirandoli leggermente.
-Perché cazzo ridi?- gli urlo in faccia.
-Perché sei così ridicolo, davvero pensi di avermi intimorito facendo questo?-
Cosa?
Mi spinge e si alza pulendosi il viso con un tovagliolo che porta nella sua giacca.
-Hai solo risvegliato il mostro che è in me mio caro Aiden!- mi fissa con gli occhi pieni di odio e lo stesso faccio io.
Poi mi sorpassa e si allontana da noi, mentre io sono ancora lì fermo con il fiato affannoso e le mani ricolme di sangue.
Mi passo le mani sul viso in modo nervoso e poi vado in bagno.
Mi appoggio sul lavandino e alzo lo sguardo verso lo specchio.
Ho del sangue sul viso, colpa delle mie mani, le guardo, le nocche sanguinano, solo il pensiero del mio sangue insieme a quello del bastardo mi fa rivoltare lo stomaco.
Le lavo velocemente, ho le nocche spaccate, lavo anche la faccia e abbasso la testa scoppiando in un pianto disperato.
Non penso di poter sopportare tutto questo, odio essere così e odio il fatto che sia solo colpa sua se io sono così!
Voglio vederlo morto! perché mia madre è dovuta morire mentre lui continua a vivere la sua cazzo di vita, perché?
Sbuffo sonoramente, deve stare lontano da Lara, solo il pensiero delle sue sporche mani su di lei mi manda in tilt il cervello.
Non può permettersi di togliermi anche lei, non gliel'ho permetterò, non di nuovo!
Ma ora ho solo paura di aver fatto una grande cazzata, perché non riesco a stare al mio posto?
-Aiden amico, tutto bene?- la voce di Nikolai è a risvegliarmi.
Così mi asciugo velocemente le lacrime e mi volto verso di lui.
-Sto bene- dico avviandomi di fuori.
Salgo in auto e lui fa lo stesso.
-Senti io non ci sto capendo niente, ma tu e Richard vi conoscete già da tempo?- chiede fissandomi.
-Più o meno-
-Beh deve averti fatto qualcosa di grave per reagire in quel modo- dice ridendo.
-Già!- dico guardandolo, -ha ucciso mia madre- continuo mettendo in moto.
Non risponde, lo vedo abbassare lo sguardo per poi concentrarsi sulla strada.
Lo accompagno e poi vado a casa.
Senza neanche mangiare mi butto sul letto e provo ad addormentarmi.
Sento dei rumori provenire da sotto.
Cosa sta succedendo?
Mi avvio giù come un matto e vedo, Lara?
Ma cosa?
Piange seduta sul divano e un tipo che non riesco a vedere in volto le si avvicina.
Le prende il viso tra le mani e le dice qualcosa, poi si volta ed è Richard.
No!
Alza la pistola e la punta contro Lara verso la sua fronte.
-No, non farlo- urlo ma non credo mi sentano.
Mi avvicino e provo a tarargli la pistola dalle mani ma non riesco ad afferrarla.
Lei continua a piangere mettendosi le mani sul viso.
-Lara non permetterò che ti accada qualcosa, okay?- le dico guardandola diritta negli occhi, ma lei continua a guardare Richard con le lacrime che continuano a scendere.
-Ei Lara hai capito? Mi senti? Per favore dimmi che mi senti- le dico quasi supplicandola.
E poi uno sparo, lo stesso di quella sera, così forte e assordante, vedo Lara accasciarsi sul divano ripiena di sangue.
Grido, grido più forte che posso, provo a stringerla tra le mia braccia ma non ci riesco, non riesco a toccarla, sento il mio cuore fermarsi per l'ennesima volta, le lacrime scendere sul viso e le gambe diventare molli.
Pian piano la vedo scomparire dalla mia visuale e poi di sbotto apro gli occhi.
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