Lessi i sette nomi sgranando gli occhi; quel espressione voleva dire una sola cosa.

"Sì... Anche sui server della PI* risultano morti." rispose Carmen alla mia richiesta di chiarimenti.

"Un altro errore?"

"Sta volta no. Li hanno visti aggirarsi per Alola. E hanno preso possesso di una struttura abbandonata. Ancora non si sa quale, per sfortuna."

"Ma non può essere... Giovanni è morto, stessa cosa Max e Ivan; Cyrus dovrebbe essere rimasto nel mondo distorto e da lì è difficile, se non impossibile, uscire; Elisio è rimasto ucciso durante gli avvenimenti di Kalos, lo ricordo il corpo sulla barella! L'unico che forse..."

"Dietro le sbarre... Pedofilia, istigazione a delinquere e chi più ne ha più ne metta."

"E Vicio?"

"Molti di quelli che ho sentito lo definiscono "vittima degli eventi", una persona che pensando di avere più potere ha deciso di unirsi a quel team... Non so però se è vero perché lo stipendio, di solito, ti trattiene dal compiere atti del genere."

"Sembra quasi impossibile che una persona con il ruolo di quel uomo possa avere deciso una cosa del genere."

"La fondazione Æther è sotto il mirino della polizia internazionale da anni... Non ne sono sicura ma da quando è scomparso Paver, uno dei due proprietari. Alcuni pensano anche che se le cose ad Alola fossero andate diversamente anche Samina sarebbe o in carcere o sotto terra."

"Alcuni?"

"Sono dei fascicoli strani... Non si sa neanche da dove provengono ma qualcuno li ha scritti e qualcun'altro li ha trovati."

"Scommetto che li hai avuti anche tra le mani."

"Ci ho lavorato per due mesi, ma non essendo arrivata a nessuna conclusione mi sono stati tolti e portati in archivio."

Il colonnello Smith mi chiamò nel suo ufficio interrompendo il dialogo che non avrebbe mai avuto un finale.

Mi avvertì di una chiamata dalla stazione centrale di Unima da parte di Miller.

"Pronto?"

"Johnson. La tua collega ti avrà già avvertito degli errori commessi da parte della PI. Quindi abbiamo deciso-"

"Deve essere obbligatoriamente così formale?" lo interruppi bruscamente. Non sapevo cosa mi fosse preso, ma di solito non sono così maleducata.

"Secondo te mi piace parlare con questo tono? Comunque - si schiarì la voce - abbiamo deciso di spostare lei e la sua partner lavorativa ad Alola." finì per poi congedarmi con un saluto forbito.

Bah, sicuramente ci sarà stato qualche suo superiore in sala.

Tornai a casa di Silver dopo le mie otto ore di lavoro e aprendo la porta lo vidi sdraiato sul divano.

Appena mi vide si alzò per abbracciarmi e io mi fiondai tra le sue braccia, davano quel senso di protezione.

Gli arrivavo sotto il naso a malapena anche perché dal mio metro e sessantacinque mi sento sempre un nano quando sono vicina a lui.

Mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò in camera sua.

"Sei stanca?"

"Confusa... La giornata lì dentro è stata piuttosto facile... Nessun caso, niente di niente se non un misero furto "

"Non ti chiedo cosa è successo, non puoi dirmelo... Comunque hai ottenuto il trasferimento?"

"Sì, ma ad Alola." risposi appoggiando la testa sul suo petto. Eravamo ancora vestiti, ma notai che stava iniziando a giocherellare con il bottone dei pantaloni.

"Verrò con te." disse invertendo le posizioni e sbottonando la camicetta che faceva parte del uniforme.

"Sei un Capopalestra." gli feci notare cercando di arrivare ai suoi pantaloni, ma non riuscendoci.

"Il settimo. Gli allenatori arrivano qui una volta l'anno in massa e non arrivano neanche tutti quelli a cui Oak e Elm hanno dato un pokémon. Quindi posso prendere un anno da passare con la mia ragazza."

"Silver che si prende una pausa da qualcosa per più di due settimane!" gridai mostrandomi incredula.

"Già... Forse sto male."

"Spostati. Vado a prendere un termometro, mi hai fatto venire un dubbio."

"Ah ah ah. Simpatica." si abbassò per baciarmi.

[...]

"Alola?! Ma è fantastico! Più lontano te ne vai meglio sto!" gridò Gold visibilmente entusiasta. "Smettila..." sibilò Sil io invece mi girai semplicemente di spalle e lo salutai con un cenno della mano.

Era passata mezz'ora e a breve avrebbero iniziato ad imbarcare i bagagli.
"Secondo me non dovresti venire. Potrebbe succedere qualcosa..." Iniziai a dire guardandomi le mani.

"Sono un Capopalestra e dexholder, Rachel, non ti fidi di me?" disse cercando di rimanere calmo anche se lo stavo insultando.

"Non è questo il punto."

"Non ti preoccupare non ti intralcerò in nessun modo." disse lasciando cadere la conversazione che io non avevo intenzione di continuare.

Forse dovrei chiuderlo in camera quando sarà arrivato il giorno del blitz... Pensai dopo essermi seduta per poi cercare di dormire girandomi verso il finestrino.

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Ho tre storie da portare avanti e cosa sto facendo? Gioco a US, ma penso possiate perdonarmi perché è più importante.

Dal prossimo capitolo in poi la narrazione sarà esterna perché ho fatto un passo più lungo della gamba narrando in prima persona e ora non riesco a scrivere perché mi è difficile, spero possiate perdonarmi (anche tutti gli errori che a breve correggerò.)

Vi saluto facendovi vedere un'immagine che rappresenta a pieno il Gallade di Mike anche se non sono riuscita a trovare un modo per descriverlo o farlo interagire con Valié.

Alla prossima!