[Capitolo 3]: Egoista.
E chi si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da una persona del genere. Mike era un mio compagno di classe prima che partisse per il suo viaggio con un pokémon al suo fianco.
Ricordo ancora quel giorno: lui mi guardava negli occhi mentre sorrideva e mi raccontava che avrebbe scelto il pokémon più bello che Aralia, il padre e non la figlia, gli avrebbe messo sul tavolo.
Tornò a casa con un Ralts maschio facendolo vedere prima a me che alla madre e sapevo che non era per vantarsi, non avrebbe potuto.
Io avevo avuto Swampert, all'ora un Mudkip, appena entrata in polizia e quel bambino con gli occhi scuri e illuminati mi aveva abbracciata forte, ma sapevo che quella luce era triste.
Col tempo lo vidi tramutare anche se ci vedevamo molto raramente, ma rimanemmo comunque amici facendo evolvere quella amicizia in qualcosa di più. Lui fu la mia prima volta e io la sua.
Poi era entrato nel Team Rocket e io lo avevo perso. Quando quel Team si sciolse si mise "in proprio" contrabbando dapprima droga e alcolici poi armi finendo a capo di una organizzazione mafiosa dopo essersi guadagnato il rispetto del capo.
Maledetto! È colpa sua se ora mi trovo davanti alla porta strofinandomi le labbra come a cancellare l'accaduto.
Sentii la voce di Yellow che chiedeva perché ancora non fossi arrivata e per quanto il mio cervello si sforzasse non riuscivo a capire perché era qui.
"Buongiorno." Salutai.
"Buongiorno!" risposero Red e Yellow a distanza di pochi secondi uno dall'altra.
"Devo andare un attimo a farmi una doccia, torno tra dieci minuti. Silver, gli hai già offerto un caffè?"
"No-"
"Non preoccuparti, possiamo aspettare te." mi rispose Red.
Corsi in bagno lavandomi di fretta, per poi infilarmi una canotta bianca e un jeans, bloccai i capelli scuri in una coda e con ai piedi solo i calzini uscii dal bagno.
"Allora, perché siete qui?" chiesi. Sicuramente non mi avrebbero risposto con un "Sai, eravamo ad Unima e abbiamo deciso di passare di qui."
"Ti siamo venuti a portare la partecipazione per il nostro matrimonio. Ci sposiamo a marzo." rispose con un largo sorriso Yellow alla mia inospitale domanda.
Presi la partecipazione tra le mani e la tolsi dalla busta iniziando a leggere il contenuto.
La cerimonia si sarebbe svolta nel comune di Smeraldopoli, poi il ricevimento si sarebbe tenuto ad azzurropoli meravigliosa solo per le acque cristalline.
Passammo le successive due ore a parlare di come Red le aveva fatto la richiesta e di come Yellow fosse scoppiata a piangere. Sotto l'improvvisa richiesta di Red c'erano Blue e Green che lo incoraggiavano a fare una cosa del genere già da un paio di mesi. Ascoltai tutto con un grosso sorriso non pensando a me neanche per un secondo e guardando Silver sporadicamente solo quando interveniva.
Se ne andarono verso ora di pranzo visto che avevano il volo per Kanto.
Chiusi la porta per poi girarmi verso il divano, Silver mi invitò a sedermi vicino a lui. Annuì e quando mi avvicinai a lui mi spinse verso di se.
Rimanemmo qualche minuto abbracciati finché non notò che avevo lo sguardo perso nel vuoto della stanza.
"Che hai?" chiese.
"Ah, no niente... Stavi pensando a come a volte il destino sembra diverso da quello che ci si aspetta da una persona." farfugliai.
"Che futuro ci si aspettava da quella persona?"
"Che stesse dalla parte dei 'buoni', per modo di dire..."
"Se mi avessi conosciuto quando avevo dieci anni cosa avresti pensato di un bambino che ha rubato il suo starter per avere una sorta di vendetta personale contro il padre?" mi chiese il ragazzo dai capelli rossi.
"Vendetta per cosa?"
"Per avermi fatto portare via da quel idiota di Maschera di ghiaccio... Alfredo. Il Capopalestra di Mogania..."
"So chi è, hanno aperto un inchiesta per pedofilia e rapimento di minori... ed è ancora a piede libero..."
"Lasciamo stare." disse stringendomi a sé ancora più forte.
Quella che vidi nei suoi occhi era delusione. Non sapevo niente del suo passato e anche se quella maschera era andata distrutta era come se la portasse tutti i giorni con sé. La usava per nascondere i suoi sentimenti...
Mi sentivo una pessima persona... Anzi lo sono! Una stupida egoista che pensa solo a se stessa e non a quella persona che ha affianco.
"Domani ho il volo per tornare a Johto..."
"Allora non perdiamo tempo." dissi mettendomi a cavalcioni su di lui.
"No. Vieni qui." farfugliò spingendomi verso di se e abbracciadomi.
Sì, sono una vera egoista.
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