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[Capitolo 10]: Pervertita.

Ula Ula, per quel poco che avevo visto a Malie, al Villaggio Tapu e sui percorsi dal 11 al 14, sembrava davvero bella, avevo da visitare un'altra metà, ma l'avrei fatto il giorno dopo.

La stazione della polizia internazionale non era molto distante dal motel dove avevo preso una stanza che condividevo con Silver quindi mi bastavano circa mezz'ora per arrivare  e nel frattempo potevo essere attaccata da tentacool e frillish che scorrazzavano nell'acqua.

"Cosa sono tutti 'sti fogli?" chiese d'un tratto Silver prima che potessi entrare nella doccia.

"Dépliant."

"E cosa ci devi fare con tutti questi? Accederci un fuoco?"

"No. Ogni luogo che vedi là sopra lo visiteremo. Punto." quello rispose con un verso di disapprovazione che ignorai completamente.

"Oh, Guarda! Questo "Tapu Fini" è di tipo Acqua." fece ad un certo punto quando stavo per uscire dal bagno.

"Ah, mi ci porti, vero?!"

"Certo, ma il dépliant - disse cercando di imitare un accento di Kalos - dice che serve un qualcosa chiamato 'poképassaggio'."

"Ne ho sentito parlare, è qualcosa di simile alle MN." risposi dopo qualche secondo.

"Vieni a dormire?"

"No, devo occuparmi di una cosa."

"e cosa?"

Scrollai le spalle ed uscii dalla stanza con in una mano la mappa e in un'altra il telefono per farmi luce anche se la luna piena ne faceva abbastanza di suo.

Trovai un luogo abbastanza appartato per sedermi e decidere, finalmente, di eliminare alcune foto dal telefono: alcune risalenti a troppo tempo fa.

Incappai in una foto mia e di Mike... A pensarci non è cambiato di una virgola tranne per il carattere: sempre gli stessi capelli castano chiaro corti per la maggior parte tranne per un ciuffo leggermente lungo portato all'insù e gli occhi verdi che con il tempo hanno cambiato la loro espressione da una allegra e piena di vita ad una di sfida contro tutto e tutti. Nella foto faceva il segno della vittoria e sorrideva allegramente, mentre io affianco a lui ero completamente rossa dalla vergogna.

"Perché?" una parte di me sperava che quella domanda avrebbe trovato risposta in pochissimo tempo, invece non avvenne: in quel posto c'ero solo io.

"Vedi! Là dietro c'è qualcuno." disse una voce maschile.

"Quindi, mi avvicino, la stordisco e le rubo tutti i pokémon." rispose un'altra.

"Vedo che dopo le 150 volte che te l'ho detto hai imparato. Ora muoviti."

Mi alzai di scatto e feci uscire Shamò dalla Ball il quale avrebbe sicuramente intimorito qualunque avversario.

"Usa Fuoco Bomba." dissi a bassa voce e il pokémon diresse l'attacco verso le due persone che si aggravano nel ombra.

"Bello quel Flygon." disse la ragazza avvicinandosi "Se non ti dispiace lo prendo io."

"Wow, non ho mai visto una persona più simpatica di te, poi, con che coraggio, vieni a dire una cosa del genere ad un agente della polizia internazionale?" chiesi con aria di sfida, mezzanotte o no avevo voglia di lottare e come me anche Shamò.

"Umbreon, "Stordiraggio"."

Ritirai il Flygon e mandai Yuki che appena entrata in campo usò "Protezione".

"Devi combattere con Flygon!" gridò la ragazza con un suono acutissimo ad inizio frase.

"Va bene, combatterò solo con Flygon, mi dispiace deluderlo." ma ormai Yuki aveva già mandato KO quel Umbreon.

"Ma quando..."

"I miei Pokémon sono al livello 80, pensi davvero che il tuo misero Umbreon livello 45 potesse fare qualcosa? Io no, quindi è bastato un solo ed unico "Assorbibacio" per azzerargli tutti i PS."

"Come facevi a sapere che era al 45?" chiese sgranando gli occhi.

"Ah, Boh. Ho indovinato?" chiesi alzando le spalle. "Comunque lo sai dove andiamo? Da Augusto e magari ti farai sei mesi dentro... Potrei intercedere anche per otto mesi." continuai subito dopo mentre lei provava inutilmente a scappare dopo essere stata bloccata dallo "Psichico" che Valié aveva appena lanciato dopo essere uscita dalla sua pokéball.

"Non preoccuparti Shamò, la faremo la lotta che ti ho promesso." dissi prima di partire con quella presuntuosa sulla schiena del drago ancora bloccata.

"Non puoi volare, dovresti saperlo."

"Ho tutti i permessi per farlo, ragazzina."

Alla porta venne ad aprire un uomo sulla quarantina a con un filo di depressione nello sguardo, si era appena svegliato evidentemente perché avevo bussato alla porta.

"Buonanotte. Potrebbe occuparsi di lei? Sembra un'aspirante criminale che cerca di rubare pokémon agli altri." chiesi al Kahuna "Mi dispiace che il team Skull si sia sciolto." continuai dopo un po' parlando con la ragazza.

"Rachel, perché non vai a dormire come tutti gli esseri viventi normali?" disse guardandomi malissimo.

"Normali? Ma io non lo sono affatto, dovrebbe saperlo. Fatto sta che questa ragazzina-"

"Io ho un nome!" sbuffò quella guardando da tutt'altra parte.

"E dimmi, come di chiami?"

"Chiara." rispose con aria di sfida, cosa che in quel momento non poteva proprio permettersi.

"Bene. Io direi otto mesi, Augusto."

"Lo deciderà il giudice, ora torni a casa tua?"

"E io che speravo in una rimpatriata." risposi ironicamente meritandomi un'altra occhiataccia.

"È mezzanotte. Vai a dormire ci vediamo domani."

"A domani." risposi lasciando la ragazzina nelle mani del Kahuna "Magari mi concederà una lotta." quello non rispose, ma sicuramente avrei ottenuto quello che volevo: esercitarmi nella megaevoluzione.

Aprii la porta della stanza con un calcio e, dopo averla spalancata, mi trovai davanti un Silver completamente arrabbiato.

"Sil!" cercai di incalzare con un enorme sorriso sul volto consapevole di aver sbagliato.

"Non ci provare. Sei stata fuori un'ora!" gridò svegliando quelli selle stanze affianco.

"Ho arrestato una persona."

"Ma non sei in servizio, smettila di fare quello che non ti compete."

"No, troppo difficile. Ora andiamo a dormire e domattina ne parliamo." non rispose e si arrese sbuffando.

"Sei impossibile." disse dopo un po'.

[...]

Aspettai che anche Silver fosse pronto e quella mattina fu fin troppo difficile: i suoi capelli avevano deciso di ammutinarsi e creare una specie di cespuglio dove il suo Honchkrow aveva cercato di posarsi provocando solo fastidio nel suo allenatore.

"Mi aiuti?!" aveva gridato dal bagno mentre io, stesa sul letto a guardare il soffitto, lo aspettavo.

"Se te li lavi fai prima."

"Forse è meglio."

Ci aveva messo mezz'ora a lavarli e asciugarli così, annoiata, andai sul portico a prendere un po' d'aria.

"Buongiorno." salutò un anziana che stava per uscire dal suo appartamento.

"Buongiorno." risposi con una nota interrogativa nella voce.

"Mi dispiace." disse ad un tratto mentre io ero distratta da qualcosa che si muova a nel erba.

"Per cosa?"

"Per quello che devi subire con il tuo ragazzo."

"Cosa deve subire?" chiese Silver uscendo dalla stanza e passandomi la borsa che avevo lasciato sul tavolo.

"Ah, si stava riferendo alle grida di ieri notte? Se è sì non è niente, tra noi due va tutto benissimo, vero Amore?" dissi capendo la situazione, neanche nei piccoli paesi dove tutti sanno tutto di tutti le persone sono così impiccione. Silver annuì e la donna mi guardava da testa a piedi cercando un qualche livido.

"Se deve cercare qualche livido o graffio addosso a qualcuno dovrebbe farlo su di me, quelli che ha Rachel se lì è fatti durante le lotte." intervenne il ragazzo dai capelli rossi.

"Io non ti ho mai fatto lividi!" gridai di botto spaventando la signora.

"Sarà pure vero, ma per colpa tua ho la schiena piena di graffi."

"Se sei bravo è questo il risultato."

"Pervertita..." sibilò la donna per poi tornare nella sua stanza con un espressione di sdegno sul viso.

[...]

"Ma hai capito? Mi ha dato della pervertita! Se capisci la battuta lo sei anche tu, no?" mi lamentai prima di aprire la porta della stazione.

"Sì, ma aveva un doppio senso." rispose Silver trattenendo le risate.

"Di che state parlando?" chiese Carmen vedendoci entrare, era comodamente seduta su una sedia con un Meowth sulle gambe, ma Augusto non c'era.

"Niente. I vecchi sono impiccioni." risposi solamente.

"Una signora mi ha sentito gridare e ha pensato bene di chiederle se la picchiavo." rispose Sil riferendosi a me.

"Ma come, tu gridi?" quello annuì per poi avvicinarsi ad una sedia dove c'era un Meowth che dormiva e che appena avvertita la sua presenza scese lasciandogli il posto.

Io mi avvicinai alla macchinetta del caffè e afferrai una tazza completamente bianca che si trovava affianco ad una grigio scuro con su scritto "#000". Versai il caffè nella tazza è mi appoggiai con la schiena ad una scrivania piena zeppa di documenti.

"Dov'è Augusto?" chiesi bevendo il caffè freddo e senza zucchero.

"Cose da Kahuna, ha detto; poi è scappato, ma penso che sarà qui a breve." rispose la mia collega.

Nella stanza calò il silenzio e l'unica cosa che si sentiva era il graffiare dei pokémon di tutto buio.

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Macciao, gente. Potete crederci o no ma ho trovato qualcosa che possa spingermi a finire questa storia quindi non aspettatevi che duri troppo perché questo non accadrà.

Sono piena di entusiasmo e mi sto trattenendo dal farvi vedere una cosa bellissima che riguarda la storia, per ora leggete, poi tutto vi sarà spiegato a tempo debito.

Ciao e alla prossima!

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