{VI} Il Figlio Delle Fiamme - Inizio Cap. 2
"Così si spense una speciale vita sulla Terra, ma se ne accese un'altra, molto molto lontano..."
"Così finì la storia di Charles Isaac Doom, ma iniziò quella di Agente Doom, su un pianeta chiamato..."
Scissio, un bellissimo pianeta alieno, roccioso e ricco di vita, proprio come la Terra, ma completamente dall'altro lato dell'universo rispetto ad essa.
Questo pianeta ha avuto un origine e un evoluzione molto simili alla sua lontana gemella, tuttavia alla sua formazione l'acqua fu molta di meno. Nonostante questo, però, fino ad un certo punto, gli eventi che accaddero sulla Terra accaddero anche su Scissio, in maniera molto simile, ma non identica.
Ma non fu solo la poca acqua a rendere Scissio diverso e particolarmente unico. Infatti, molti anni dopo la sua formazione, un catastrofico evento sconvolse tutto e tutti...
[6 Marzo 1805, mezzanotte, America Settentrionale]
Pellerossa: ~entrò in una grande tenda~ "Capo tribù, capo!" ~urlò~
Capo Tribù: "Che diavolo succede!?" ~rispose scosso da tale agitazione, seduto mezzo addormentato sul suo grezzo trono fatto di legno, terra e ossa~
Pellerossa: "Ci stanno attaccando, da tutti i fronti!" ~disse preoccupato e agitato~
Capo Tribù: "Chi ci attacca?! Ancora la Tribù del Lupo?" ~chiese nervoso e confuso~
Pellerossa: "I coloni, i coloni europei!" ~rispose, ansimando dalla stanchezza e dall'ansia, e quasi sul punto di svenire~
Capo Tribù: "Quei sporchi porci bianchi... non gli bastano le nostre risorse, il nostro raccolto, le nostre donne?! Maledetti bastardi, cosa mai vorranno!" ~disse ancora più rosso di quanto già non fosse di natura, per la rabbia~ "Arma subito i soldati, fai in modo che il nostro esercito, seppur poco numeroso, protegga la nostra cara Tribù del Falco da tutti i lati!" ~ordinò vigorosamente, facendo poi cenno al suo sottoposto di uscire e sbrigarsi~
A quel punto i pellerossa circondarono il proprio villaggio e cercarono di proteggerlo in ogni modo, ma non riuscirono a bloccare i coloni europei per molto.
Tuttavia, arrivata la mattina, tutti si fermarono dal combattere, preoccupati di affrontare un'altro inaspettato problema comune: un enorme terremoto prese piede in tutta la zona, che peggiorava sempre di più.
[Nel frattempo, dall'altra parte del mondo, in Francia...]
Ufficiale Francese: ~entrò educatamente con una camminata veloce nella sala del Palazzo delle Tuileries, residenza di Napoleone~ "Sua eccellenza imperatore di Francia e re d'Italia, nonché più grande generale mai esistito, la volevo avvisare che l'esercito inglese è tornato a disturbarci ai confini" ~disse con un inchino~
Napoleone: "Ah, che noia questi inglesi! Presto riuscirò a far abiurare Carlo, il re di Spagna, e metterò su quel trono mio fratello Giuseppe, cosicché saremo abbastanza potenti da batterli una volta per tutte" ~rispose fiero~ "Adesso inviate ai confini una piccola parte del nostro esercito, giusto per controllare la situazione e tenerli a bada"
Ufficiale Francese: ~si mise sull'attenti~ "Sì sign-"
Non fece tempo a rispondere che subito si percepì un forte terremoto in tutta la città, che aumentava sempre di più d'intensità.
Tutto il mondo, quel tragico 6 marzo 1805, sperimentò il terremoto più catastrofico mai esistito fino ad allora.
Ci furono molti decessi in tutto il globo, compreso Napoleone che venne coinvolto nel crollo dell'edificio in cui alloggiava. Quella tragica scossa distruttiva creò crepe su tutta la superficie del pianeta, non particolarmente grandi ma abbastanza per far crollare molte città e villaggi.
Capo Tribù: "Che diavolo sta succedendo al nostro povero pianeta!? Dei, salvateci!" ~disse, per poi urlare mentre moriva nel suo villaggio, squarciato da una crepa sul terreno~
Tuttavia, tutte quelle morti non furono causate solo dalle conseguenze del terremoto... al centro di tutto il globo, precisamente nel punto dove si trovava l'Italia, si venne a creare una crepa più grande e profonda di tutte le altre, che arrivava fino al mantello del pianeta. Essa emise una potente onda d'urto di una sconosciuta e antica magia infernale, la quale incenerì gran parte della vita umana, animale e vegetale presente nel mondo. L'acqua ribollì, gli alberi seccarono e divennero carbone, i prati si incendiarono, l'aria divenne calda e difficile da respirare, la lava fuoriuscì da crepe e crateri. Era la fine del mondo, in pratica.
Ma quella magia non si era creata casualmente: nella crepa si era formato un embrione di un semidio, il quale era nientemeno che...
Charles Bambino: "Io! Quello sono io!" ~disse entusiasta, in braccio al suo genitore anziano~
Madre Indigena: "Sì esatto, quello eri proprio tu" ~ridacchiò e sorrise in modo dolce e materno~
Charles Bam.: "E poi? Cosa è successo dopo? Come sono nato? Come mi avete trovato?" ~disse, ansioso di conoscere il resto della storia~
Madre Ind.: "Ahah, rilassati piccolo, adesso continuo la storia" ~disse dolcemente, per poi riprendere a raccontare~
(Charles, unitosi con il suo amato Axioker, era stato esiliato dall'Inferno da Ade ed era stato mandato molto molto lontano, per l'appunto su Scissio. Tuttavia questo nessuno lo sapeva, neanche Charles stesso).
Passarono 33 anni circa (racconta la madre al figlio), durante i quali l'embrione non crebbe minimamente, ma quell'anno iniziò a svilupparsi. In questi anni i pochi sopravvissuti alla catastrofe, divisi ormai in emisfero orientale ed emisfero occidentale dato che avevano timore della crepa, cercarono di sopravvivere, per l'appunto, in questo mondo post-apocalittico, molto caldo e inospitale. Dopo 7 anni, però, nel 1845 accadde un miracolo: la crepa, che poco a poco si era allargata ulteriormente, emise un'altra onda magica, che però questa volta fece tornare tutta la vegetazione, anzi ne creò una rinnovata, ricca di magia, e in oltre cambiò completamente la forma dei continenti.
(Scissio secoli dopo, nel presente)
Questa magia era stata diffusa ovunque, in ogni essere vivente, oltre che nell'aria. Perciò i pochi abitanti di quel nuovo mondo iniziarono finalmente a ripopolarlo e a vivere meglio, ma iniziarono anche a conoscere meglio la natura di questo potere sconosciuto e ad imparare ad usarlo.
Gli abitanti dei due emisferi, però, essendo molto divisi, usarono la magia in modo diverso. In occidente, essendoci rimasti per la maggior parte indigeni come i pellerossa, decisero di...
Charles: "I nostri antenati!" ~disse allegro e concentrato a seguire la storia~
Madre: "Sì esatto piccolo, quelli erano i nostri diretti antenati" ~gli sorrise, per poi riprendere a raccontare~
I Crevistri, nome che si diedero gli abitanti dell'occidente siccome chiamarono il pianeta Crevice, che significa crepa, usarono la magia per tenere in salute e rigogliosa la natura circostante, perciò praticamente si unirono ad essa e raggiunsero un profondo e saggio equilibrio spirituale.
In oriente, invece, gli Scissionici, da Scissio, cioè scissione, decisero di tenere la magia per loro, perciò la natura ne cominciò a risentire, diminuendo man mano che loro costruivano edifici. Ma tenere la magia per loro stessi creò anche un'altra importate differenza con i Crevistri: gli Scissionici svilupparono una mutazione genetica che donò loro dei poteri soprannaturali.
Charles: "Davvero?!" ~disse sorpreso e molto incuriosito~
Madre: "Già. Se vorrai approfondire questo argomento sarai libero di farlo, abbiamo vari libri a riguardo, ma sicuramente vederlo di persona sarà ancora meglio. Però è presto per il momento, sei ancora troppo piccolo e in oriente non ci vedono proprio di buon occhio" ~gli rispose un po' malinconica~
Charles: "Come mai?" ~disse lui, assecondando la tristezza della madre~
Madre: "Beh, in parte per la storia dell'essere umano, dato che, come ben sai, quegli sporchi europei vennero da noi e ci schiavizzarono; in parte perché..." ~si interruppe un secondo~ "Cinquant'anni fa abbiamo scoperto che gli orientali provavano invidia, e forse anche paura, verso di noi, poiché avevamo dalla nostra parte il figlio di Demerion, il nostro dio. Pur troppo iniziarono una guerra contro di noi, che per fortuna finì non molto tempo dopo, nel 32 p.D., anno in cui venne stipulata la Pax d'Experanza, la Pace della Speranza. Dopo tre anni, quando avevi tre anni e mezzo, venne ufficializzata una nuova lingua che unisse tutti i popoli, che prese infatti il nome dalla pace stipulata alla fine della guerra e si chiamò Esperanto, che ora viene insegnata e parlata quasi ovunque" ~spiegò dettagliatamente e senza esitazione~
Charles: "Wow... per cosa sta p.D?" ~chiese curioso~
Madre: "Significa post Demerion, ovvero dopo la tua nascita" ~gli sorrise~
Charles: "Wow, quindi siccome siamo nel 60 pD sono passati un sacco di anni!" ~disse sorpreso, poi divenne serio~ "Mamma... io cresco così lentamente perché sono figlio di Demerion?" ~chiese un po' triste~
Madre: "Penso proprio di sì, piccolo mio" ~gli rispose coccolandolo~
Charles: "Ma perché? Io non voglio perderti mamma!" ~si mise a piangere~
Madre: "Pur troppo è inevitabile figliolo" ~lo abbracciò forte~ "Ma non preoccuparti, riuscirò sicuramente a stare almeno un'altra ventina d'anni con te, se non di più; grazie alla magia e all'ambiente salutare in cui viviamo, noi Crevistri riusciamo ad arrivare oltre i 100 anni" ~gli sorrise dolcemente~
Charles: ~si riprese un po'~ "Che forte" ~forzò un sorriso, continuando ad abbracciare sua madre~
Madre: "Ora ti racconto come ti abbiamo trovato, cucciolo mio" gli sorrise mentre lo accarezzava~
Nell'anno 0 pD, ovvero lo stesso anno della seconda ondata, nacque Charles. Precisamente l'ondata accadde il 6 marzo, mentre Charles nacque il 25 dicembre. Esso, non a caso, divenne una sorta di nuovo Gesù (come ho già anticipato). Infatti gli indigeni occidentali, che trovarono Charles bebè nelle caverne del monte Vertex, situato nel mezzo della crepa, considerarono esso il figlio di Demerion, un dio malevolo in cui cominciarono a credere dopo la prima ondata infernale, una sorta di Satana. Esso, però, divenne un dio benevolo quando nella seconda ondata tutto si sistemò, poiché pensavano fosse sempre merito suo e che la prima ondata fosse stata solo una prova di forza da parte sua verso gli esseri umani.
Charles: "Chi è Gesù?" ~chiese confuso ma curioso~
Madre: "Era un profeta del vecchio mondo, che si considerava il figlio del Signore, Dio, l'unico e solo dio di quella religione per l'appunto monoteista" ~spiegò un po' schifata da quel culto nato in oriente~
Charles: "Capito" ~annuì~
Madre: "Quando ti trovammo, io stavo raccogliendo l'acqua in un fiume vicino alla crepa, poiché in quei tipi di fiumi l'acqua è calda e la usiamo in inverno per lavarci e in generale per riscaldarci. Ad un certo punto percepii una potente magia sconosciuta provenire dal monte Vertex, che mi ricordava la magia infernale di cui mi raccontava mia madre quand'ero piccola, la stessa della prima catastrofica ondata avvenuta nel 40 a.D. (ante Demerion). A quel punto, grazie all'aiuto della magia degli amici che mi avevano accompagnata, raggiunsi il monte con un ponte magico e, esplorate le sue caverne, ti trovai. In oltre, la stessa notte, dopo averti portato al nostro villaggio, nella casa in cui sei cresciuto tutti questi anni, udii il nome Charles, perciò decisi di chiamarti così" ~spiegò con un malinconico sorriso, ricordando come ha avuto il suo amato figlio~
Charles: ~ricambiò anche lui il sorriso malinconico di sua madre, felice di conoscere come è diventato suo figlio~ "Ti voglio bene mamma" ~la abbracciò forte con le lacrime agli occhi~
Madre: "Anch'io te ne voglio, piccolo mio" ~ricambiò l'abbraccio, dopodiché mise a letto il proprio bambino, augurandogli una buona notte~
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