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~Capitolo 9~

Il tempo
Dissolve il superfluo e
Conserva l'essenziale


«Qual è il tuo drink?» mi chiede Will, mentre sta impalato davanti al tavolo ricolmo di superalcolici in attesa della mia risposta, studiando con occhio esperto le bottiglie mezze piene di liquido colorato, accarezzandosi distrattamente un ciuffo di capelli ribelle che gli ricade sulla fronte.

Vorrei sapergli rispondere ma purtroppo la verità è che non ne ho la minima idea, nonostante i ragazzi della mia vecchia scuola avessero organizzato la tipica "caccia al drink" la sera dopo il ballo del diploma io non ho potuto prendervi parte; mi sono limitata ad osservare da un angolino le mie amiche che ridevano senza un reale motivo a causa del troppo alcool, quella sera guidavo io e non avevo nessuna intenzione di farmi ritirare la patente.

E così non ho ancora scoperto quale sia il mio drink, ma stasera sono determinata a farlo, come dicevano gli antichi romani: Carpe diem.

«Non ho una preferenza, fai tu dai, sorprendimi» gli faccio anche l'occhiolino, sperando sia clemente con me e non decida di sperimentare strani miscugli.

«Follia» risponde soltanto, prima di afferrare un bicchiere rosso e iniziarci a versare dentro quattro tipi di liquidi differenti, ne riconosco solo uno perché sulla bottiglia è scritto a caratteri cubitali "Vodka", seguito da altre parole che per me non hanno alcun significato.

Soddisfatto della sua creazione me la porge con un sorrisetto malizioso, piazzando il suo braccio sulla mia spalla e scrutandomi curioso in attesa della mia reazione.

Osservo il contenuto del bicchiere, se non fosse per l'odore pungente di alcool che mi arriva alle narici potrei quasi scambiarla per acqua, visto che è completamente trasparente.
Mi faccio coraggio e lo porto alle labbra, ma prima mi assicuro che non voglia avvelenarmi: «Sappi che se fa schifo te lo sputo in faccia Will!»

Ridacchia e aspetta che lo assaggi, così decido di fidarmi e prendo un sorso, scoprendo che effettivamente non è così male, anche se mi brucia la gola per quanto è forte, costringendomi a tossire.

Credo me lo legga in faccia che mi piace, perché io di certo non volevo dargli questa soddisfazione.
«Che ti dicevo ciccia? Lasciami fare e stasera assaggerai tutti i cocktail migliori della storia».

Tipico di Will vantarsi per qualcosa, per cui invece di rispondergli prendo un altro sorso, sorrido già di più e me ne frego di meno della gente che mi circonda. Fantastico.

Lo vedo armeggiare con un nuovo bicchiere e un attimo dopo torna da me sorseggiando un'altra delle sue creazioni.
«Vuoi assaggiare? Credo sia un po' troppo forte per te però» mi lancia uno sguardo di sfida, come faccio a dirgli di no?
Per fortuna che mi aveva avvisato, quel coso è cento volte più concentrato del mio e infatti mi becco un bel "te lo avevo detto", quando provo a lamentarmi.

Poi mi sorprende afferrandomi un polso, mi dice che vuole farsi un giro al piano di sopra non lasciandomi altra scelta che seguirlo o farmi trascinare: ovviamente scelgo la prima opzione.
Saliamo con calma i gradini ricoperti da una moquette logora che scricchiolano ad ogni nostro passo come se fossimo in un film dell'orrore, all'ambientazione lugubre si aggiunge anche la luce fioca delle lampade appese al muro, che ci lasciano quasi nella penombra.

«Stasera ti aiuto a trovare un bel ragazzo Agatha, sono bravo anche in queste cose, sono un ottimo cupido» mi rivela all'improvviso, non sapendo ovviamente che nella mia vita un ragazzo più o meno c'è già.
Chissà se sapesse dove sono cosa mi direbbe Daniel, solitamente non è un tipo geloso ma non gli va troppo a genio che io beva, perciò ho preferito non dirgli nulla e un po' mi sento in colpa.
Se lo facesse lui con me ci rimarrei male penso, eppure lo faccio lo stesso, perché il suo giudizio in questo momento è l'ultima cosa di cui ho bisogno.

«Ma c'è qualcosa in cui non sei bravo tu? No, chiedo per un'amica eh!» ci ritroviamo di nuovo a stuzzicarci a vicenda, con più fervore delle altre volte, forse a causa del contesto inusuale o dell'alcool che ormai è entrato in circolo.

Infatti quando ci ritroviamo al piano di sopra mi spinge delicatamente contro il muro, si piazza davanti a me e mi inchioda lí, le sue braccia mi impediscono di fuggire da quella presa, ma non ne avevo comunque nessuna intenzione, le sue iridi sembrano nere, la pupilla è stata inghiottita da quel mare scuro, mi fissano e mi fanno sentire quasi nuda.

Qualcosa nell'aria che ci circonda cambia, si fa più elettrica, quasi pungente, c'è tensione in quello sguardo eppure non vorrei sottrarmi stranamente, non è il suo corpo ad inchiodarmi qui, non solo almeno, è sempre quella strana sensazione che provo quando sono con lui.

Percepisco il suo pomo d'Adamo muoversi quando deglutisce, dopo alcuni secondi, che mi son sembrati lunghi quanto tre autunni, mi poggia le labbra sull'orecchio e mi sussurra piano: «Vuoi essere la mia compagna di squadra a Beer Pong?»

Rabbrividisco per quella vicinanza estrema ma cerco di darmi un contegno, dopotutto Will sta facendo semplicemente Will, un ragazzo spavaldo e intraprendente che ha questi modi strani di approcciarsi alla gente.

Ancora un po' imbambolata e instabile sollevo un sopracciglio sorpresa da quella richiesta, lui mi indica un gruppo di ragazzi che non avevo notato nell'altra stanza, intenti a giocare a Beer Pong su un tavolino da biliardo.

Senza aspettare la mia risposta Will si fa strada tra quel capannello di universitari, arrivando a ridosso del tavolino. Inizia a fare conversazione con alcuni di loro e dopo un po' lo sento chiamarmi: «Agatha, allora? Ti sto aspettando, abbiamo una partita da vincere!»

Mi avvicino a loro con passo incerto, lo spirito competitivo che è in me mi brucia nelle vene insieme all'alcool, facendomi dimenticare di tutto il contesto e spingendomi a prendere parte a quel gioco.

I nostri avversari si presentano come Zoe e Frank, la ragazza mi sorride mentre afferra la pallina e inizia a riempire i bicchieri sistemandoli nella posizione corretta, lui invece stringe tra le dita una una canna e ogni tanto fa qualche tiro, riempiendo la piccola stanza in cui ci troviamo di quell'odore.

Noto Will che lo guarda interessato ma Frank sembra non farci caso, un suo amico spunta dal gruppetto rimasto in disparte, gli si avvicina e gli dice qualcosa sottovoce, il ragazzo sembra riscuotersi e ci mette a fuoco, nonostante si sia presentato poco fa sembra che in realtà si sia appena accorto della nostra presenza.

«Oh che maleducato, volete?» ci sorride rivelando una fila di denti bianchissimi, mentre la sua compagna si sistema una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio.

William mi stupisce annuendo, rimprovera sempre Josh perché fuma troppo, ma a quanto pare anche lui non dice di no.
Frank fa due passi verso di noi e gliela porge, poi iniziamo finalmente a giocare.

Ci accorgiamo subito che i nostri avversari sono molto più esperti di noi perché non ne sbagliano una, siamo costretti a vuotare due bicchieri ciascuno che contengono chissà cosa.
Bevo i miei senza pensarci e quando è il turno di William mi porge la canna e mi chiede di tenergliela mentre scola un bicchiere dopo l'altro.

«Dai fa un tiro, quel Frank non ti toglie gli occhi di dosso, così lo farai impazzire ancora di più» mi dice, la musica che arriva fin qui per fortuna impedisce ai nostri avversari di sentirlo, ma non impedisce alle mie guance di diventare dello stesso colore dei miei capelli.

Non so bene cosa sto facendo e un po' non mi interessa, me la porto alle labbra e scopro che non è male, io e Will ce la passiamo finché non finisce, finché entrambi non ne veniamo travolti.

Ad un certo punto non capisco più chi stia vincendo e chi stia perdendo, i colori diventano troppo vividi e la stanza inizia ad ondeggiare, mi appoggio al neozelandese e percepisco il suo sguardo su di me, anche se non riesco bene a distinguerne i contorni.

Decide di accompagnarmi fuori a prendere una boccata d'aria e gliene sono grata, è come se stasera qualcun altro stesse vivendo al posto mio, un'Agatha disinibita e forte, come vorrei essere io, percepisco il metallo sulla schiena ma non ricordo di essermi seduta. Saranno ormai le tre passate e l'aria della notte mi fa venire la pelle d'oca, mi rilasso e cerco di schiarirmi la mente, anche se si rivela un'operazione abbastanza ardua.

«Non lo reggi per niente eh?» mi schernisce Will, la sua voce rompe il silenzio e mi aiuta a tornare alla realtà.

«Sta un po' zitto tu, è tutta colpa tua» cerco di rimanere seria ma ci riesco solo per mezzo secondo, poi scoppio a ridere e lo fa anche lui, restiamo così per un po', pian piano torno padrona di me stessa e mi sento meglio, così gli propongo di andare a mangiare qualcosa, la fame chimica inizia a farsi strada nel mio stomaco.

Il neozelandese mi accompagna ad un chioschetto che vende kebab h24 poco lontano dal campus, faccio fatica a mettere un piede davanti all'altro ma quando finalmente arriviamo scopro che ne è valsa la pena.
Stringo tra le mani uno dei kebab più buoni che abbia mai mangiato, mi cola tutta la salsa yogurt sui jeans ma non mi importa, il ragazzo seduto accanto a me si è fatto di nuovo pensieroso, osserva il suo pasto intonso e sembra rimuginare su qualcosa.

«Sputa il rospo Will» mi esce, dopotutto sono preoccupata per lui, sicuramente starà ancora pensando ad Emily.

«Perché devo incasinare sempre tutto?» la voce si abbassa man mano, riducendosi ad un sussurro, gli passo un braccio attorno alle spalle e cerco come posso di confortarlo, il suo calore mi riscalda la pelle infreddolita.

«Ho tradito Em e lei lo ha scoperto, sono stato un coglione, non volevo apparire come il puttaniere di turno, la amo» smetto di mangiare e concentro la mia attenzione esclusivamente su questo ragazzo, un po' mi delude sapere che ha tradito la sua ragazza, pensavo non fosse quel tipo di persona.

«Perché l'hai tradita se l'amavi idiota? Possibile che voi ragazzi vi rendiate conto di quanto tenete ad una persona solo quando ormai avete fatto di tutto per perderla?» ribatto con tono duro, la conversazione sta prendendo una piega che non mi piace.

«Non è sempre così semplice sai? Non è tutto o bianco o nero, esistono migliaia di sfumature, non volevo dirtelo perché sapevo che mi avresti giudicato dall'alto della tua purezza» risponde acido, sembra sincero quando dice che ama Emily, proprio per questo non mi spiego come l'abbia potuta tradire, nessuno vorrebbe vedere le persone che ama soffrire a causa propria.

«Se non vuoi che ti giudichi dimmi come sono andate realmente le cose allora, perché così riesco a pensare solo che tu sia stato uno stronzo colossale» cerco di placare le acque e capire, voglio capire cosa gli frulla in testa, voglio vederlo tornare a sorridere.

«Beh suppongo che a questo punto ti debba spiegare per filo e per segno cos'è successo» si schiarisce la voce e parte in quarta a raccontarmi perché ha fatto quello che ha fatto.

Inizialmente facevo fatica a comprenderlo ma ora che so tutto le cose sono un po' cambiate.
Lui e la sua ex, una certa Lucy, hanno una specie di attrazione chimica e quando sono insieme fanno fatica a resistersi. Non è sceso nei dettagli sul perché si siano lasciati, fatto sta che a qualche festa dove entrambi erano poco sobri e molto inclini a fare sciocchezze si sono lasciati trasportare dalla passione.

Will si sente uno schifo per essere stato così debole, ma allo stesso tempo non riesce a pentirsene fino in fondo, forse prova qualcosa di forte per entrambe, io ci credo nella possibilità di amare più persone contemporaneamente, dopotutto l'amore è un qualcosa che esiste in natura, mentre la coppia è un'invenzione dell'uomo.
Con questo non sto dicendo che sia giusto tradire il proprio partner, giammai, solo che talvolta al cuore non si comanda, l'amore è così complesso e imprevedibile che non basterebbero cento vite per capirlo, è qualcosa che accade e basta.

Ripenso a quell'attimo, a quando eravamo contro il muro, mi sarei lasciata baciare?
Probabilmente sí, e questa risposta mi fa paura, d'altro canto mi rende anche più semplice capire come si sente Will, in balia di emozioni che non potrà mai controllare, un mare in tempesta e una zattera a cui aggrapparsi è tutto ciò che abbiamo.
Rimarremo a galla?

Capitolo piccantuccio, una versione di Agatha inusuale e nuovi sentimenti che forse stanno sbocciando.

Come si evolverà la situazione?

Non dimentichiamoci che sta per entrare in scena la nuova coinquilina di Agatha, come ve la aspettate?

Al prossimo capitolo!

Lasciatemi un commento e una stellina se vi va.

-RNW

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