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Ritorno dalla tournée (Usagi pt1)

Chiusi la video chiamata con Seiya, feci un profondo respiro e mi alzai per bussare alla porta del bagno, dove una sconsolata Minako aveva trovato rifugio. Non riuscivo a comprendere il comportamento di Yaten; prima la fissava con occhi pieni d'amore, poi quella frase infelice e infine quella sua uscita di scena.

Sentii azionarsi la serratura della porta del bagno, così scacciai quei pensieri dalla testa e decisi di disegnarmi il migliore dei sorrisi sul volto per sollevare la mia amica.
Aveva gli occhi lucidi e le guance erano ancora segnate dalle lacrime che erano sfuggite al suo controllo.

"Oh Mina" l'abbracciai, infondendo tutto il mio calore e tutta l'affetto che provavo per lei in quella stretta.
"Sono sicura che c'è una spiegazione al suo comportamento. Hai visto come ti fissava quando sei apparsa improvvisamente? Quello sguardo non mente..." Non riuscii a finire la frase, perché si staccò dal mio abbraccio, puntando i suoi grandi occhi dritti nei miei.

"Basta Usagi, sono stanca d'illudermi di un qualcosa che evidentemente non esiste. Se veramente gli interesso ora deve essere lui a dimostrarmelo, altrimenti cercherò di dimenticarlo, andando avanti con la mia vita".

In quel momento bussarono alla porta, impedendomi di controbattere. Minako andò ad aprire, sorridendo ad un bel ragazzo moro con gli occhi verdi.
"Ciao Matthew, vieni dentro che ti presento una mia amica". Il ragazzo fece il suo ingresso nella stanza, camminando vicino a Minako, parandosi infine di fronte a me.

"Piacere di conoscerti. Tu devi essere Usagi, giusto? Minako mi ha tanto parlato di te e delle altre ragazze che mi sembra quasi di conoscervi". Sorrisi, stringendogli la mano. Un brivido mi salì lungo la schiena, dandomi una brutta sensazione.
Le parole di quel ragazzo e i suoi modi erano educati e gentili, eppure sentivo che c'era qualcosa di strano in lui, come se fingesse quella bontà.

"Il piacere è mio. Sì, io sono Usagi; tu invece saresti?" Sciolse la stretta, portandosi la mano dietro la testa, iniziando a ridere.
"Scusa, non mi sono presentato. Io sono Matthew e sono un collega di Minako; per la precisione sarei il suo fidanzato sul palco." Sfoderò un sorriso malizioso riservato alla mia amica, che arrossì per l'imbarazzo.

Un forte senso di fastidio s'impadronì di me, facendomi rispondere in una maniera che non mi era certamente consona.
"Ah sì, la riserva di Yaten. Immagino i salti di gioia che avrai fatto quando lui ha rinunciato a quel ruolo".

Minako mi fulminò con gli occhi, io invece continuai a fissare quelli del ragazzo che, dopo la mia frase, si scurirono, cancellando ogni traccia di gentilezza, lasciando il posto alla rabbia e alla gelosia.
Fu solo per un secondo, perché poi tornò a essere gentile e cortese come prima; era veramente un bravissimo attore.

"Credo che chiunque al mio posto sarebbe stato felice a quella notizia. Era un salto importante per la mia carriera." Accompagnò quella frase da un sorriso finto, sperando così di farmi abboccare alla sua recita.

"Perdonala Matthew, Usagi si sente in dovere di difendere il suo 'quasi' cognato."
Arrossii a quelle parole, dimenticandomi completamente le sensazioni negative provocate da quel ragazzo.
"Minako, ma cosa dici? Io e Seiya stiamo insieme da poco e..."

"Aaaah, così tu saresti la fidanzata di Seiya Kou; ora capisco..." Non mi fece terminare la frase, interrompendomi con quell'allusione pronunciata quasi con disprezzo. Stavo per rispondergli con lo stesso tono, ma Minako riuscì ad anticiparmi.

"Matthew scusaci, ma ora dovremmo prepararci per uscire. Ci vediamo stasera in teatro". Accompagnò il ragazzo alla porta, spingendolo dalla schiena, impedendoci di continuare la discussione.
"Ci vediamo dopo allora". Sulla soglia le schioccò un bacio sulla guancia, facendola arrossire nuovamente e poi si allontanò. Minako chiuse la porta con uno sguardo leggermente confuso, poi si avvicino a me.

"Si può sapere che ti è preso? Perché gli hai parlato in quel modo?" Si portò le mani sui fianchi e mi guardò con sguardo truce.
"Non lo so Mina, quel ragazzo non mi convince! Comunque, quella che dovrebbe chiedere spiegazioni qui sono io; cosa significa quel bacio che ti ha dato e perché sei arrossita?"

A quella domanda la mia amica avvampò nuovamente, sciogliendo tutto il nervosismo che si era creato, per poi cominciare a ridere, cercando di celare l'imbarazzo.
"Mina, ti conosco... Quando ridi così è perché vuoi nascondere qualcosa. Sono la tua migliore amica... Parlami!"

Fece un profondo respiro, si girò e si andò a sedere sul divanetto ai piedi del letto, facendomi segno di raggiungerla. Mi sedetti accanto a lei, aspettando che iniziasse a raccontarmi di lui.
"Quando Yaten se ne andò dal mio camerino restai interdetta per qualche secondo, ma poi mi fiondai fuori per inseguirlo, per cercare di capire quel gesto; purtroppo non riuscii a trovarlo. Sconsolata, mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, accasciandomi a terra e stringendo le ginocchia al petto. In quel momento arrivò Matthew, chiedendomi preoccupato cosa fosse successo. Non ci eravamo mai parlati molto prima, anzi, a dirti la verità nessuno lo sopportava, ma quella sera mi mostrò un lato del suo carattere che non credevo potesse esistere, così diventammo amici. Lui cambiò molto anche con gli altri, rivelando questa sua gentilezza e simpatia a tutti, non solo a me. Da quel giorno passammo molto tempo insieme, oltre l'orario di lavoro s'intende. Non vorrei sbagliarmi, ma penso di piacergli un po'." Abbassò lo sguardo per nascondere l'imbarazzo di quell'ultima frase.

"E lui ti piace?"
"Beh, l'hai visto no? È indubbiamente un ragazzo bellissimo, è gentile e premuroso, ma non è Yaten. Al momento non riesco a vederlo come qualcosa di più di un semplice amico, ma forse più avanti... Te l'ho detto Usa, ora sono stufa di illudermi che tra me e Yaten possa nascere qualcosa, voglio andare avanti con la mia vita e cercare di dimenticarlo. Non so quanto ci vorrà, ma se in quel momento Matthew sarà ancora lì potrei pensarci."

Ripensai alle sensazioni che mi aveva suscitato quel ragazzo; quel brivido lungo la schiena era ancora indelebile nella mia mente.
"Non è che magari sta mostrando quello che non è, e che la tua prima impressione fosse quella giusta?"

La mia amica mi guardò confusa, come se mi fossero spuntate improvvisamente tre teste.
"Usagi, ma cosa stai dicendo? Che motivo avrebbe di mostrarsi improvvisamente gentile con me, se in realtà lui non fosse così?"

"Non lo so Mina, è che non mi convince molto; ho avuto una brutta sensazione quando gli ho stretto la mano."
"Per me soffri di crisi da guerriera senza lavoro. Ora alzati e andiamo a fare shopping". Mi tirò per un braccio, sollevandomi dal divano e tirandomi di corsa verso la porta, riempiendo la stanza della sua risata cristallina, contagiando anche me.

Presi il cellulare, ma prima di metterlo in borsa mandai un messaggio a Seiya.
- Yaten deve sbrigarsi o l'operazione Minaten potrebbe fallire miseramente –

☾ ✰

In treno ripensai al weekend appena trascorso con Minako e quel senso d'inquietudine, provato tutte le volte che Matthew era nei paraggi, continuò ad attanagliarmi.

Forse aveva ragione la mia amica quando diceva che inconsciamente preferivo vederla a fianco all'argenteo, visto il mio rapporto con Seiya; dopotutto Matthew non aveva fatto nulla per farmi pensare che potesse essere pericoloso, se non qualche sguardo ambiguo quando si pronunciava il nome di Yaten e quella sensazione negativa provata quando gli strinsi la mano.
M'incoraggiai a non preoccuparmene, visto che al momento erano solo amici, così presi il telefono e chiamai il mio bel moro, sperando non fosse occupato con le prove per il concerto. Rispose al terzo squillo.

"Il tuo tempismo è perfetto, lo sai piccola?" La sua risata mi risuonò nelle orecchie, riempiendomi il cuore di felicità e facendomi ridere di rimando.
"Perché rockettaro? Potresti anche salutare quando rispondi al telefono, lo sai?"

"Perché stavo entrando in doccia in questo momento. Ora mi laverò pensando a te e potrebbe essere una doccia molto... calda! Ciao amore."

Avvampai, immaginando il suo sorriso sghembo dopo quella frase e il suo corpo perfetto senza veli, ricordando le occasioni in cui avevo potuto ammirarlo. Sentii caldo e un formicolio al basso ventre.
"Sei il solito pervertito! E io che speravo di poter parlare seriamente con te". Lo ammonii bonariamente, cercando di cancellare dalla mia testa quelle rievocazioni sul nostro week end.

"Cosa succede piccola?"
"Si tratta di Minako. Sono preoccupata per la vicinanza del suo collega, quel Matthew qualcosa... non lo so Seiya, non mi piace."
"La cosa mi può solo che far piacere. Comunque stai tranquilla, Minako e Yaten si amano, devono solo avere il coraggio di confessarselo. Appena torneremo dalla tournée riusciremo a farli incontrare e li spingeremo, anche con la forza se fosse necessario, a dichiararsi. Non prima però, di aver fatto l'amore con te per almeno ventiquattrore di fila; mi manchi tantissimo."

Il mio cuore saltò un battito a quella frase, mentre il mio stomaco iniziò a danzare, provocandomi sensazioni piacevoli in tutto il corpo.
"Mi manchi anche tu amore. Una settimana è passata, mancano solo dodici giorni."
"Solo? Sono ancora tantissimi per quanto mi riguarda. Ora devo salutarti piccola, tra poco devo essere al palazzetto. Ti chiamo a fine concerto ok?"

"Ok. Ti amo". "Ti amo anche io testolina buffa".
Abbassai il telefono, stringendomelo al petto e pensando a quanto i suoi Ti amo mi facessero scoppiare il cuore ogni volta che glieli sentivo dire.

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