Primo giorno di scuola (Usagi pt2)
Giunti davanti alla porta del bagno ci guardammo intorno per assicurarci che il corridoio fosse vuoto e ci infilammo subito al suo interno, chiudendoci dentro a una delle cabine.
Seiya mi intrappolò tra lui e il muro, iniziando a baciarmi e premendo le sue mani sulle mie cosce provocandomi un gemito.
Mi morse il labbro inferiore, spingendo la sua erezione contro il bacino, provocandomi un forte formicolio nel basso ventre.
Strinsi le braccia intorno al suo collo e sollevai le gambe, accavallandole alla sua schiena, desiderosa di una fulminea unione dei nostri corpi.
"È da questa mattina che ti desidero, lo sai? Da quando mi hai spinto sopra di te per il bacio del buongiorno". Seiya usò quel tono di voce che a me faceva vacillare ogni qualvolta lo sentivo.
Non so il perché, ma quell'intensità raggiungeva picchi del mio corpo che erano collegati al centro esatto del piacere e mi ubriacavano i sensi.
"Che aspetti allora?" Gli domandai più con tono di sfida, consapevole dell'effetto che gli avrebbe provocato.
Gli occhi di Seiya divennero due profonde pozze nere, piene solo di lussuria e di desiderio. Sicuramente i miei non erano da meno.
"Tieniti, perché ho bisogno delle mani per slacciarmi i pantaloni". Strinsi la presa delle braccia e delle gambe mentre il moro compì quel gesto velocemente e scostandomi le mutandine entrò lentamente dentro di me, facendomi sussultare.
"Ti ho fatto male?" Chiese preoccupato, fissandomi negli occhi e restando completamente fermo.
Mi morsi il labbro e gli feci un cenno negativo con la testa.
"No, è stato solo improvviso. Ti prego continua!" Il suo immancabile sorriso sghembo fece capolino sul suo viso, dopodiché riprese a spingere il bacino verso di me, affondando poi la testa tra il mio collo e la spalla, succhiando quel pezzo di pelle avidamente.
Il suono della campanella ci fece sobbalzare, portando Seiya ad accelerare quelle piacevoli spinte, portandoci a raggiungere il culmine del piacere insieme, scambiandoci promesse d'amore.
Si ritirò e mi adagiò a terra, sistemandomi la maglia della divisa dentro la gonna dopodiché mi accarezzò amorevolmente una guancia.
"Con le gote arrossate sei ancora più bella, lo sai?" Nei suoi occhi era scomparsa ogni carnalità, ma era riemersa la solita dolcezza e il suo sguardo era ricco d'amore.
"Muoviti, o il professore ci farà una lavata di capo già il primo giorno".
Questa volta fui io a prendere per mano Seiya e a tirarlo per i corridoi della scuola. Fortunatamente ci trovavamo allo stesso piano e sullo stesso corridoio della nostra sezione.
La porta dell'aula era ancora aperta quindi il professore, fortunatamente, non era ancora arrivato, a differenza dei nostri compagni, soprattutto di quelli sul tetto.
"Ma non eravate scesi prima per far compagnia a Yaten voi due?" Mi domandò curiosa Makoto, alludendo velatamente alla scusa poco credibile che avevamo rifilato a quei tre.
Forse solo Ami aveva abboccato, ma perché nel suo spirito non c'era alcuna traccia di malizia.
"In realtà io questi due non li ho proprio visti fino a ora. Saranno andati a tubare in qualche angolo della scuola e ringraziate che mi sia limitato a dire solo tu-ba-re. Prendetene atto!"
La battuta di Yaten fu seguita dalle nostre risate.
Makoto era seduta alla mia destra quindi proprio davanti a Yaten, mentre dietro di me si trovava Seiya.
Due file davanti alla mia amica era seduta Minako, che sentendoci ridere si girò prontamente a guardarci, lanciando una gelida occhiata all'argenteo che si bloccò all'istante.
A fine delle lezioni avrei fatto un discorsetto alla mia amica.
La professoressa di inglese entrò in classe, smorzando il chiacchiericcio generale e lanciandoci uno sguardo severo e ancora più glaciale di quello di Minako.
"Bene ragazzi, ricordatevi delle semplici regole che ora vi esporrò e andremo d'amore d'accordo per tutto l'anno.
Punto uno, esigo che ogni qualvolta ci sia la nostra lezione mi aspettiate ripetendo i verbi intransitivi che troverete alla fine del libro di testo, così che FORSE" sottolineò volutamente quella parola "a fine anno ne conoscerete almeno la metà dei duecentoventisette."
"Duecentoventisette?" Domandai sbadatamente a voce alta, ricevendo così da quella vecchiaccia incartapecorita un'occhiataccia gelida. Mi ricordò una nostra nemica sconfitta alcuni anni orsono, Zirconia.
"PUNTO DUE," urlò appositamente, senza distogliere quegli occhi così scuri e profondi dai miei "odio essere interrotta mentre sto parlando. Quindi, biondina seduta laggiù in fondo, tieniti per te le tue considerazioni finché non ti darò io stessa la parola. Ci siamo intese?"
Si risistemò gli occhiali sul naso, forse più per mettermi in soggezione che per aggiustarseli, con il pollice e l'indice della mano destra e restò ferma a fissarmi.
"S-sì professoressa. Mi scusi se l'ho interrotta". Abbassai il capo sentendomi mortificata per quello che era appena successo, soprattutto per la freddezza che aveva usato.
"Potrebbe essere anche più gentile sa? Solo perché è la nostra insegnante ed è ovviamente più vecchia di noi, non ha alcun diritto di parlarci in questo modo".
La voce idrofoba di Seiya rimbombò nell'aula e tutti si girarono a guardarlo.
"Evidentemente non sono stata chiara. Ho detto che odio essere interrotta mentre sto parlando! Cos'è, lì in ultima fila la mia voce non arriva?"
"Purtroppo il suo verso stridulo arriva perfettamente, ma non per questo me ne importa qualcosa. Se vuole che rispettiamo lei e le sue sciocche regole dimostri un po' di riguardo verso di noi e noi faremo altrettanto".
La matita che l'insegnante teneva tra le dita si spezzò a metà, a causa della stretta energica data da quella mano raggrinzita.
"Che insolente. Fila immediatamente dal preside, voglio vedere se anche con lui la tua lingua sarà così tagliente!" Seiya si alzò, ma non prima di averle riservato il suo solito sorrisetto sfrontato. Non le avrebbe dato l'ultima parola.
"Oh, le assicuro che non avrà mai il privilegio di vedere come so utilizzare questa lingua. Potrebbe non reggere a tanto!"
Sentii le guance arrossarsi per quella risposta sfrontata, nonostante non fosse rivolta a me, ma ero conscia delle magie di cui parlava.
L'insegnante inviperita dall'ultimo affronto si alzò in piedi, anche lei rossa in viso, ma per la rabbia e non certamente per l'imbarazzo.
"FUORI!" Quel grido probabilmente si sentì per tutto l'istituto.
Seiya uscì dalla classe ridendo, fiero di avermi difeso e di aver azzittito quella befana.
Si prevedeva un anno scolastico movimentato.
*Spazio Autrice*
Eccoci arrivati alla fine del pov di Usagi. Questa professoressa è proprio un'acidona pesante, non trovate? Anche voi rispondevate a tono alle insegnati che ingiustamente vi trattavano a pesci in faccia, o eravate in soggezione? Maledetti insegnati!!
Da che parte starà il preside?
Questi sono capitoli piuttosto tranquilli, quindi abbiate pazienza, tra un po' ci sarà più "azione".
Baci, Sara
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