Prima volta (Usagi pt2)
La serata passò tranquillamente, nonostante le mie perplessità iniziali.
Cenammo con l'arrosto e parlammo dei suoi progetti estivi. A fine luglio avrebbe dovuto passare una settimana in America per conoscere il campus e il programma annuale.
Mangiammo due fette della torta di mele della mamma e poi giocammo a carte.
I miei genitori, come aveva intuito Mamoru, chiamarono ogni trenta minuti per vedere come stavamo o inventandosi le scuse più assurde. Era abbastanza seccante che non avessero fiducia in me. Alle ventitré mi salutò dandomi il bacio della buona notte e si avviò verso casa.
Ripensai a quello che stava succedendo prima che venissimo interrotti. Era la prima volta che provavo quelle sensazioni così forti. La passione, il desiderio... erano cose da grandi. Gli ultimi anni erano passati così velocemente che non avevo avuto neanche modo di capire quanto fossi cresciuta. Avevo appena compiuto diciassette anni, eppure sembrava ieri che mi trasformai per la prima volta in Sailor Moon, pronta ad affrontare i nemici che volevano distruggere la terra. Forse dovevo metabolizzare la mia crescita, sia interiore che nella mia relazione.
Il telefono suonò nuovamente.
"Ciao Usagi, noi siamo arrivati. Voi cosa fate di bello? Sei in camera tua?"
Ero veramente arrabbiata.
"Sì, sono in camera mia mamma. Puoi stare tranquilla, Mamoru è andato a casa e non abbiamo fatto l'amore se questo era il vostro timore". Le parole mi uscirono spontaneamente.
"Usagi, è questo il modo di parlarmi? Scusami tanto se sono preoccupata a saperti in casa da sola con un ragazzo più grande di te e che non vede l'ora di portare a letto la mia bambina. So che ora sei una ragazza bellissima e matura abbastanza da prendere le decisioni giuste per la tua felicità, ma per una madre la propria figlia rimarrà sempre piccola e indifesa. Quando diventerai mamma capirai anche tu queste parole".
La mia Chibiusa. Come mi sarei sentita a sapere la mia piccola Lady da sola con il suo fidanzato? M'imbarazzai completamente al pensiero.
"Scusami, mamma, non volevo risponderti male. Stai tranquilla e fidati della tua bambina, ok? Domani sera verranno le ragazze a cena e si fermeranno a dormire per non lasciarmi sola, così anche tu sarai più tranquilla, ok?".
La vidi sorridere.
"Stai diventando grande, Usagi; sono fiera di te. Buona notte, tesoro".
"Buona notte, mamma" e riattaccammo.
Misi il mio pigiamino rosa con i fiocchetti e mi sciolsi i capelli, pronta per mettermi a letto. Accesi la radio, come ero solita fare, per avere un sottofondo musicale che mi cullasse prima di addormentarmi. Appoggiai il telefono sul comodino e mi sdraiai, guardando il cielo.
Improvvisamente un bip.
- Ciao testolina buffa, sono Seiya. Questo telefono è veramente una ficata! Per la prima volta mi sono sentito più intelligente di Taiki a spiegargli le varie funzioni e le applicazioni. I messaggi poi... sono un'invenzione fenomenale. Spero di non averti svegliata. Baci S. -
Sorrisi leggendolo. Era veramente buffo. Con la mente lo vedevo civettarsi con il fratello, mentre gli mostrava le infinità di cose che poteva fare con quell'oggetto.
- Non mi hai svegliata, non preoccuparti. Sappi che mi sono immaginata la scena di te e Taiki ed era molto divertente. Peccato essermela persa! Buona notte Usa -
Appoggiai il telefono nuovamente sul comodino. Un altro bip.
- Stai già andando a dormire? Hai forse quarant'anni? S. -
Quel ragazzo era veramente incorreggibile. Non perdeva mai occasione per punzecchiarmi.
- Non sono affari tuoi a che ora vado a letto. -
- Lo so che ti ho fatto arrabbiare testolina buffa. Stai attenta alle rughe. S -
Questa poi. Era insopportabile anche con gli SMS.
- Non ho nessuna ruga caro mio. Non c'è bisogno di firmare sempre il messaggio, sai? Ho salvato il tuo numero in rubrica, quindi quando lo ricevo so chi lo sta scrivendo -
- L'ultima volta che non mi sono firmato ti sei arrabbiata perché non l'avevo fatto. Ora lo farò sempre, così non ti confonderai più. S. -
Parlava del bigliettino allegato alla collana che mi aveva regalato per il compleanno.
Sorridendo, mi girai a guardarla. Splendeva sotto il riflesso della luna.
Bip.
- Ti sei addormentata? S. -
- No, stavo guardando la tua bellissima collana. -
- Io il tuo quadro stupendo. S. -
Sorrisi.
Improvvisamente, sentii un tonfo al piano di sotto. Iniziai a sudare e ad agitarmi, pensando fossero entrati i ladri. Istintivamente scrissi a Seiya.
- Puoi venire? Ho sentito dei rumori al piano di sotto e ho paura sia entrato qualcuno in casa. -
Non sapevo cosa fare. Dovevo scendere o restare ferma nella mia stanza con la speranza che non sarebbero mai saliti? Aspettai qualche minuto visto che era tornato il silenzio. Magari me l'ero solo immaginato.
Stavo per scrivere al rockettaro di non venire quando sentii un altro rumore
Mi armai di coraggio e aprii la porta della camera, scesi le scale il più silenziosamente possibile e presi la scopa che si trovava nel sottoscala. I rumori provenivano dalla cucina. Spinsi la porta con tutta la forza che avevo e, con il manico di scopa impugnato, entrai nella stanza urlando.
La finestra era aperta e un cagnolino era saltato dentro. Stava masticando il sacchetto della spazzatura, probabilmente attratto dall'odore degli avanzi della cena. Il poveretto si spaventò sentendo le mie grida.
Non ebbi il tempo di tirare un sospiro di sollievo che sentii delle urla provenire dall'ingresso.
"Usagi, sono qui, stai bene?" era la voce di Seiya.
"Sono in cucina" risposi. Corse subito da me e si mise al mio fianco, guardandosi in giro. Aveva il fiatone.
"Falso allarme. Era solo un cane entrato dalla finestra" gli dissi più sollevata.
"Sei un'incosciente. Sei andata a letto con la finestra della cucina aperta e la porta non era chiusa a chiave". Era furioso.
"Sono la solita sbadata. Questo mi servirà da lezione per il futuro". Gli sorrisi per fargli passare la rabbia e vidi che il suo volto divenne meno teso.
"Vuoi che resti qui per la notte? Sono un po' in ansia a saperti qui da sola, soprattutto sapendo quanta poca premura hai nel controllare la sicurezza della casa". Non sapevo se offendermi per la sua poca fiducia o essere felice della sua preoccupazione.
"Alla mamma non farebbe molto piacere. Mi ha detto che nessuno si sarebbe dovuto fermare oltre la mezzanotte". Lo vidi guardare l'orologio ridendo.
" Beh, io sono arrivato dopo; è mezzanotte e mezza".
Mi sorrise e si avvicino al cagnolino per portarlo fuori. Controllò che tutte le finestre e le porte fossero ben chiuse per poi posizionarsi davanti alle scale.
Cosa avrei dovuto fare? Mi sembrava maleducato rimandarlo a casa dopo che era corso ad aiutarmi.
"Dormi in piedi tu? Che aspetti?". Detestavo la sua arroganza.
Con il mio solito broncio salii le scale, seguita da Seiya, ed entrammo in camera. La stanza era illuminata solo dalla luce della luna. Mi avvicinai al letto per sedermi e lui mi seguì, ma si accomodò a terra, vicino alle mie gambe.
Mi sentivo tesa e nervosa. Stavo per dirgli che sarei andata a dormire nell'altra stanza, ma iniziò a parlare per primo.
"Ti va se chiacchieriamo prima di dormire?"
Iniziai ad agitarmi pensando a cosa volesse dirmi, ma mi sedetti accanto a lui e ci guardammo per qualche secondo.
"Vorrei raccontarti quello che è successo su Kinmoku al nostro ritorno".
Ero proprio curiosa di sapere come mai fossero restati così poco sul loro pianeta, così mi sedetti al suo fianco e iniziammo a chiacchierare.
Parlammo per quasi tutta la notte di quello che aveva fatto lui, di quello che avevo fatto io dopo la loro partenza, delle mie amiche, di Minako e il suo sogno di diventare una grande attrice. Senza accorgercene ci addormentammo, l'uno appoggiato all'altra, cullati dalle note musicali che uscivano dallo stereo.
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