Prima volta (Seiya)
"Ragazzi, guardate cosa vi ho preso". Estrassi dai sacchetti le scatole contenenti i loro cellulari.
Taiki fu il primo ad avvicinarsi per studiare quel nuovo oggetto. Lo levò dal suo involucro e se lo girò tra le mani.
"Cosa sarebbe questo coso? Cosa dovremmo farcene?".
Finalmente potevo vantarmi di conoscere qualcosa in più di mio fratello. Anche Yaten si avvicinò incuriosito.
"Allora, per prima cosa dovete metterlo a caricare. Ha una batteria al suo interno e senza quella non funziona". Presi entrambi i telefoni e i loro caricatori, attaccai le spine alla corrente e collegai il filo al cellulare. Dopo pochi secondi gli schermi si illuminarono, creando sorpresa nei miei fratelli.
Tirai fuori dalla tasca il mio telefono per mostrargli le varie funzioni e ci mettemmo seduti sul divano.
"Questa è la fotocamera per immortalare qualsiasi cosa si voglia in ogni momento. Ora sorridete" e gli scattai una foto.
Avevano delle facce buffissime. Girai lo schermo per mostragli l'immagine.
"Wow. Però cancellala ho una faccia da pesce lesso" bofonchiò Yaten. Sia io che Taiki ridemmo.
"Premendo questa icona potete telefonare. C'è anche una rubrica telefonica dove memorizzare i numeri." Andai a prendere il foglietto dove Usagi mi aveva scritto il suo numero e lo salvai.
"Con questa applicazione poi potete mandare dei messaggi di testo, che arriveranno in pochi secondi al destinatario."
Più tardi avrei provato a scriverle per sapere cosa stava facendo.
"Qui c'è il navigatore. Non dobbiamo più usare le cartine per capire in quale parte della città ci troviamo". "Sicuramente questo fa a caso tuo" mi prese in giro Taiki.
"Spiritoso. Poi ha tantissime altre funzioni. Internet, le mail, le video chiamate, la radio. E sono sicuro che Usagi me ne abbia nominate altre, ma ora non me le ricordo". Ridemmo tutti.
"Grazie, Seiya, è stato gentile da parte tua". "Ora faccio un salto dal nostro manager a firmare le carte". Mi alzai e salutandoli uscii dalla porta.
☾ ✰
"Sono contento di poter tornare a lavorare con voi! Domani mi metterò subito al lavoro per l'organizzazione di concerti ed eventi per annunciare il vostro grande ritorno."
Mi strinse la mano entusiasta.
Il nostro manager era un uomo ben curato di trent'anni. Alto, capelli di un castano chiaro sempre arruffati, occhi color dell'ambra e un viso smunto; un sorriso era sempre stampato sulle sue labbra sottili. Aveva un fisico ben definito. Spalle larghe, braccia muscolose e petto ampio che adorava risaltare con delle magliette con scollo a V; le indossava in ogni stagione. Il suo look era decisamente un casual sportivo.
Caratterialmente era molto socievole e gioviale, infatti era sempre allegro. Viveva con suo fratello Simon, un ragazzo della nostra età, che adorava e di cui si prendeva completamente cura. Eravamo fortunati a lavorare con lui.
"Grazie, Alex, e scusa se ti ho fatto fare tardi. Ti lascio il mio numero così per qualsiasi novità puoi chiamarmi". Glielo scrissi su un post-it giallo che teneva sulla sua scrivania, vicino alla sua targhetta.
Lo salutai, dirigendomi poi verso casa.
☾ ✰
Quando rientrai erano da poco passate le ventitré e i miei fratelli erano nelle loro stanze.
Entrai anche io nella mia, posando chiavi e telefono sulla mia scrivania.
Magari potevo mettermi a scrivere il testo di una nuova canzone.
Mi sedetti, prendendo carta e penna, cercando l'ispirazione. Istintivamente alzai la testa e vidi quel bellissimo panorama disegnato su tela.
Sorrisi pensandola.
Decisi di scriverle un SMS così da farle sapere anche il mio numero, sperando non stesse dormendo.
L'avevo vista solo qualche ora prima, ma mi mancava molto. Sentii il bip che mi segnalò l'arrivo di un nuovo SMS.
Messaggiammo un po', senza perdere l'occasione di prenderla in giro, come mio solito; era troppo divertente. Voleva sempre avere l'ultima parola, solo che in questo gioco eravamo in due a essere testardi.
Quando mi scrisse che aveva paura fosse entrato qualcuno in casa mi si gelò il sangue. Pensarla in quella casa, sola e spaventata, mi provocò una fitta al cuore.
Mi alzai di scatto, misi il telefono e le chiavi in tasca e corsi fuori per andare da lei.
Cercai di essere il più veloce possibile, senza preoccuparmi del dolore che sentivo alla milza e al calore nella gola. Il mio unico pensiero era arrivare il prima possibile.
Quando mi ritrovai di fronte a casa sua la sentii urlare.
Istintivamente saltai il cancellino, aprii la porta e la chiamai urlando. Restai sorpreso per qualche secondo vedendo che non aveva chiuso a chiave.
"Sono in cucina" rispose in modo tranquillo.
Entrai nella stanza e mi misi al suo fianco, guardandomi in giro, cercando di riprendere fiato.
Vidi un piccolo pelosetto che giocava con la spazzatura, cercando qualcosa da sgranocchiare.
Era fuori discussione che l'avrei lasciata sola.
Le chiesi se avesse voluto che rimanessi per la notte, ma fu più una formalità; non me ne sarei comunque andato in ogni caso.
Presi l'intruso e lo portai fuori. Feci un rapido controllo di tutte le stanze per assicurarmi che le porte e le finestre fossero chiuse per poi salire nella sua stanza. Notai che non era cambiata dall'ultima volta che l'avevo vista. Profumava di lei, della mia testolina buffa.
Ci sedemmo e parlammo per quasi tutta la notte di quello che era successo nelle nostre vite in questo mese lontano.
La vidi pian piano spegnersi per la stanchezza, ma cercò di continuare i discorsi, nonostante alcune volte parlasse di cose senza senso.
Si appoggiò alla mia spalla chiudendo gli occhi e in pochi secondi si assopì.
Questo contatto mi creò un forte scombussolamento nello stomaco. Appoggiai la mia testa alla sua e la seguì tra le braccia di Morfeo.
☾ ✰
Mi svegliai con la luce del sole che illuminava la stanza. Mi faceva male tutto il corpo per aver dormito in quella posizione.
Vidi la sua testa non più appoggiata alla mia spalla, ma sulle mie gambe. Mi venne da sorridere. Era la prima volta che dormivo con una ragazza.
Alla radio trasmettevano Marry Me di Jason Derulo.
«105 is the number that comes to my head when I think of all the years I wanna be with you. Wake up every morning with you in my bed that's precisely what I plan to do»*
Mai parole furono più azzeccate. Le accarezzai la testa.
Cercai di spostare la gamba senza svegliarla. La presi in braccio e la posai sul letto.
«How many girls in the world can make me feel like this? Baby I don't ever plan to find out. The more I look, the more I find the reasons why you're the love of my life»**
La osservai dormire serena, pensando che fosse bellissima.
«And if I lost everything in my heart it means nothing 'cause I have you, girl I have you».***
Lei era il centro del mio mondo.
«I'll say will you marry me. I swear that I will mean it. I'll say will you marry me».****
Le diedi un bacio sulla fronte e uscii dalla sua stanza.
*105 è il numero che mi viene in testa quando penso a tutti gli anni che voglio stare con te. Mi sveglio ogni mattina con te nel letto è esattamente quello che voglio fare.
**Quante ragazze al mondo possono farmi sentire così? Baby non voglio nemmeno saperlo. Più ci guardo, più scopro le ragioni per cui sei l'amore della mia vita.
*** E se perdessi tutto nel mio cuore non significherebbe nulla perché Io ho te, ragazza Io ho te.
****Ti dirò mi sposerai. Giuro che lo voglio davvero. Ti dirò mi sposerai.
https://youtu.be/zRCsZ5a3aCM
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro