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Il ritorno di Minako (Minako)

Il fatidico giorno era arrivato. Erano le 10:40 del trentuno agosto e mi ero appena seduta sul sedile dell'aereo che mi avrebbe riportata a Tokyo.
Finalmente sarei tornata dalla mia famiglia, avrei rivisto le mie amiche e anche lui... 
Yaten.

Il ricordo delle sue labbra calda sulle mie e delle sue mani che accarezzavano il mio corpo era ancora indelebile nella mia mente.
Rivedevo i suoi occhi felini e del color della tormalina verde, una delle pietre legate al mio pianeta, Venere.

Era quasi divertente pensare come quella coincidenza potesse risultarmi invece un segno del destino.
Ero così innamorata di lui che vedevo segnali nelle piccole cose, cercandoli probabilmente anche dove non c'erano.
Non ero riuscita a togliermelo dalla mente, nonostante la vicinanza di Matthew.

Stava prendendo posto al mio fianco proprio in quel momento, sorridendomi e guardandomi con dolcezza.
Anche i suoi occhi erano verdi, ma erano completamente diversi da quelli di Yaten; in quelli color cervone di Matthew c'era il mistero e alcune volte mi sembrò di leggerci malizia. Probabilmente mi ero lasciata condizionare dalle parole di Usagi.

Inizialmente non sopportavo quel ragazzo, lo consideravo arrogante e sbruffone. Ci trattava con sufficienza, come se lui fosse un gradino sopra gli altri.
Molte delle mie colleghe glielo permettevano, affascinate dal suo viso perfetto e da quel sorriso splendido, ma io non ero tra quelle. I ragazzi altezzosi e spacconi non li sopportavo, soprattutto se erano prepotenti.

Quando eravamo sul palco mettevo da parte ogni dissapore, immaginando Yaten in ogni scena romantica.
Ero veramente penosa, ma non potevo farci niente; se volevo essere credibile dovevo sentire veramente quelle parole nel cuore e quindi fantasticavo sull'argenteo.

Matthew cambiò radicalmente quando mi trovò rannicchiata a piangere dopo la fuga di quell'idiota.
Divenne gentile con me e dimostrò la sua umanità anche agli altri. Diventammo inseparabili da quel giorno.
Si era persino dichiarato, ma dovetti respingere la sua proposta. Si meritava una persona che gli desse tutta sé stessa e io in quel momento non potevo farlo. Mi maledissi mille volte per la mia stupidità e per l'incapacità di superare il capitolo Yaten. Aveva dato più volte dimostrazione di fregarsene di me, nonostante Usagi continuasse a ripetermi che mi sbagliavo.La mia migliore amica ormai era accecata dall'amore per Seiya, tanto da adorare il fratello.

"A cosa pensi?" La domanda di Matthew mi destò dai miei pensieri.
"Oh, a niente di particolare. Non vedo l'ora di riabbracciare le mie amiche, mi sono mancate molto!"
"Non vedo l'ora di poterle conoscere. Non mi abbandonerai ora che torneremo a casa, vero?" 

Matthew mi strinse la mano, facendomi imbarazzare con quel gesto.
Il mio cuore non poteva dargli l'amore che meritava, ma rimaneva comunque un gran bel pezzo di manzo.

"No, certo che no; siamo amici ormai. Sarà difficile vederci con gli impegni scolastici, ma ce la faremo lo stesso!" Portai la mano a pugno verso il cielo, come in segno di vittoria, facendo ridere Matthew.

"Era proprio quello che speravo".

☾ ✰

L'aereo era atterrato, ma il mio stomaco era rimasto in alta quota. Avevo paura.
Sapevo, tramite un sms di Usagi, che ci sarebbero stati tutti ad aspettarmi in aeroporto. In quei tutti ovviamente rientravano anche i fratelli Kou; Seiya, Taiki e il mio Yaten.
Il cuore sembrò volermi scoppiare nel petto da quanto velocemente palpitava, facendomi quasi male.

I miei colleghi erano ormai scesi, l'unica ancora ancorata al proprio sedile ero io.
Avevo iniziato a sudare e a tremare.
Possibile che il solo pensiero di rivederlo mi faceva un effetto del genere?

"Avanti Mina, hai combattuto demoni e automi, cosa sarà mai rivedere un ragazzo?"
In quel momento avrei preferito combattere contro cento automi piuttosto che incrociare il suo bellissimo sguardo.
Feci un profondo respiro e mi slacciai la cintura di sicurezza, mi alzai dal mio posto e raggiunsi la porta che dava sulle scale, salutando l'hostess con un sorriso di circostanza.
Scesi lentamente, scalino dopo scalino, incoraggiandomi mentalmente a essere forte e impassibile, nonostante le gambe mi tremassero.

Matthew mi aspettò pochi metri più avanti, con la mia valigia tra le mani.
"Si può sapere che fine avevi fatto? Ti ho preso il trolley prima che finisse tra gli oggetti dimenticati".
"Scusami, mi ero soffermata a pensare senza accorgermi del tempo. Ti ringrazio". Presi la mia valigia e mi incamminai verso l'uscita, con lui al mio fianco.

"MINAAAAAAAAA" La voce squillante di Usagi rimbombò per tutto l'aeroporto, probabilmente spezzando la barriera del suono.
Cercai il suo volto tra la folla, notando due braccia agitarsi sopra alcune teste.
Scoppiai a ridere, divertita da quella scenetta che con Usagi era all'ordine del giorno.

I miei colleghi, poco più avanti di me, sghignazzarono per il comportamento bizzarro della mia amica.
Matthew in quel momento mi prese per mano, facendomi fermare. Mi girai a guardarlo, sorpresa per quel gesto inaspettato. Per un secondo vidi un ghigno maligno sul suo volto, cancellato subito dal suo solito sorriso caldo. Probabilmente lo avevo solo immaginato.

Si avvicinò al mio viso, precisamente all'orecchio, per sussurrarmi "Fidati di me" e poi mi baciò.
Mi strinse al suo corpo, cercando con la lingua un varco nella mia bocca.
Notai subito i flash dei fotografi, pronti a immortalare quel momento, dando così conferma agli articoli circolati per tutta l'estate dove si supponeva un coinvolgimento romantico tra me e Matthew.

Io restai interdetta per qualche secondo da quel gesto improvviso, sentendomi sporca.
Percepii dei brividi lungo la schiena, ma non erano come quelli provati con Yaten quando mi bacio anche lui inaspettatamente. 

Quelli erano piacevoli, caldi ed eccitanti. Piccole scosse di piacere che si sparsero in tutto il corpo, provocandomi le famose farfalle nello stomaco e non solo quelle.

I brividi causati dal bacio di Matthew invece mi gelarono, facendomi sentire a disagio e il sapore della bile in gola.

Una volta risvegliata da quel momentaneo turbamento posai le mani sul petto di Matthew per spingerlo lontano da me, disgustata dal suo comportamento.
La sua mano si staccò dalla mia vita e la sua bocca si allontanò dalla mia.
Ero furente. Gli mollai uno schiaffo con tutta la forza che avevo.

"Come hai potuto farmi una cosa del genere?" Lo guardai con gli occhi lucidi, sentivo il pizzicorino delle lacrime pronte a sfuggire.
"Ti avevo detto di fidarti. Ora ci chiameranno per moltissime interviste e faranno a gare per un'esclusiva. Sei stata tu a raccontarmi che avevi fatto una cosa simile con i Three Lights, così ho preso spunto. È stato così terribile essere baciata da me?"

Come faceva a non capire? A me non importava più far parlare di me per i gossip, ma per la mia bravura come artista. Cosa avrebbe pensato Yaten vedendomi baciare un altro?

Mi girai per cercarlo, guardando verso le mie amiche. Vidi Seiya dietro di loro, notai in lontananza Taiki, ma di lui neppure l'ombra. Forse fu un bene che non fosse venuto insieme a loro, magari sarei riuscita a spiegargli l'accaduto prima che vedesse le foto sui giornali.
Ma gli sarebbe importato?

Tornai a guardare Matthew e il suo ghigno furbo disegnato sul viso; Non lo avevo immaginato!

"Usagi aveva ragione, la tua era solo una recita. Non voglio avere più niente a che fare con una persona come te. Addio Matthew, ti auguro buona fortuna!".
Presi il mio trolley e mi avvicinai alle mie amiche, cercando nel loro abbraccio un conforto che purtroppo non arrivò.

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