Il ritorno di Luna (Seiya pt1)
"Ragazzi, io vado da Usagi, ci vediamo domani mattina a scuola. Se arrivate prima di me tenete due posti in ultima fila; lasciamo nella prima i secchioni come Taiki e Ami". Canzonai mio fratello e mi avvicinai alla porta d'ingresso.
"Seiya aspetta. Puoi venire un secondo nella mia camera?" Yaten era visibilmente teso mentre mi poneva quella domanda, facendomi capire subito l'argomento di cui mi avrebbe parlato.
"Certo fratellone".
Mi precedette nella sua stanza e si sedette alla scrivania, mentre chiusi la porta per poi sedermi sul letto di fronte a lui.
Tamburellava con il piede destro sul pavimento, mentre si torturava con le labbra l'unghia del pollice.
"Yaten, vuoi chiedermi qualcosa su Minako?"
La sua gamba si fermò, fece un profondo respiro per poi posare le mani sulle cosce.
"Come dovrei comportarmi? Non posso più evitarla, saremo nella stessa classe per tutto l'anno e non credo che riuscirò a sopportare la sua freddezza".
Il suo viso era triste e si capiva perfettamente dagli occhi la sua sofferenza. Il verde brillante che lo caratterizzava aveva lasciato posto a un color giada.
Era una caratteristica aliena quella di cambiare la gradazione del colore della nostra iride in base all'umore.
Se eravamo felici la tonalità era luminosa a differenza di quando eravamo tristi che diventava cupa.
Se eravamo arrabbiati la tinta si scuriva, mentre se eravamo eccitati... beh, in quel caso come per gli umani erano le pupille a dilatarsi, rendendo il nero la parte più estesa dell'occhio.
"Yaten, se tu avessi ascoltato il mio consiglio di rivelarle i tuoi sentimenti, a quest'ora non avresti avuto nulla di cui preoccuparti".
Come al solito, quando aprivo questo discorso, mio fratello sbuffò, alzò gli occhi al cielo e si portò le braccia dietro la testa.
"Doveva essere lei a dirmelo Seiya, non importa quello che dice a Usagi se poi a me dichiara che sono un amico e mi parla di un ragazzo di cui è innamorata. Non mi butterò un'altra volta con il rischio di cadere e farmi male. Ora, se vuoi aiutarmi a capire come comportarmi te ne sarei grato, altrimenti lascia stare".
Era testardo, il più testardo tra noi, ma sapevo che la sua corazza aveva iniziato a cedere. Dovevo avere un po' di pazienza e sarei riuscito, insieme a Minako, ad abbatterla definitivamente.
"Sii te stesso visto che anche lei ti vuole evitare. Non cadere alle provocazioni che ti lancerà e vedrai che le cose diventeranno più semplici giorno dopo giorno".
"Speriamo".
Mi alzai e misi una mano sulla spalla di mio fratello per cercare di rassicurarlo per quanto fosse possibile.
Di risposta mi fece un sorriso tirato, ma vidi il suo volto rasserenarsi leggermente.
"Grazie Seiya, non so come farei se non ci fossi tu a consigliarmi!"
Mi allontanai di qualche passo, mettendomi una mano sulla fronte spostando qualche ciuffo ribelle dal viso e gli risposi in maniera teatrale.
"Sì beh, sicuramente avresti problemi di rabbia repressa o avresti sfogato il tuo caratteraccio sul primo malcapitato, oppure..." Non riuscii a terminare la frase perché Yaten mi interruppe.
"Sì ho capito, non c'è bisogno che infierisci. Sei il solito stronzo!"
Entrambi ci guardammo alzando un sopracciglio per poi scoppiare a ridere.
"Allora io vado, sicuro di stare bene fratellone?" "Sì. In realtà no, ma non puoi fare nulla per aiutarmi. Ho solo bisogno di farmi una bella dormita e sperare che domani le cose vadano per il meglio".
Era quello che mi augurai anche io prima di uscire dalla sua stanza e raggiungere casa di Usagi.
Come al solito feci un balzo e mi ritrovai sul balcone della sua cameretta.
Trovai Usagi seduta sul suo letto con le ginocchia al petto e singhiozzante così corsi subito al suo fianco.
"Piccola, cosa è successo?" La strinsi a me e lei di risposta mi buttò le braccia al collo.
"Seiya, Luna è tornata. Abbiamo litigato quando ha saputo che avevo lasciato Mamoru e se ne è andata. Non posso crederci". Singhiozzò ancora più forte stringendo la mia maglietta tra le dita.
La abbracciai energicamente, cercando di darle tutto il mio conforto in quella stretta.
"Ehi tesoro, cerca di calmarti ora". Mentre le accarezzavo la schiena riesaminavo le sue parole.
La gattina era andata insieme ad Artemis, il suo compagno, nel futuro per stare con loro figlia, Diana.
Com'era possibile che non sapesse della separazione di Usagi e Mamoru? Le nostre scelte, anche quelle più piccole e insignificanti, potevano cambiare il futuro radicalmente, figuriamoci una decisione di questo genere.
A meno che...
"Vado in bagno a lavarmi la faccia, poi ti spiego meglio". Mi diede un leggero bacio a fior di labbra, dopodiché scese dal letto dirigendosi al bagno di corsa.
Ci doveva per forza essere una spiegazione per quello che mi aveva appena detto. Magari Luna era arrivata dal futuro già arrabbiata con Usagi per aver lasciato Mamoru e aver trovato me come nuovo principe.
Forse la mia testolina buffa si era solo espressa male prima e quando mi racconterà meglio tutto, confermerà questa mia teoria.
Tornò in quel preciso istante, interrompendo il flusso dei miei pensieri. Si sedette accanto a me, appoggiando la testa sulla mia spalla. Fece un profondo respiro per poi iniziare il suo racconto.
"Quando sono rincasata ho trovato Luna che mi aspettava sul mio letto. Corsi ad abbracciarla e parlammo del più e del meno. Le ho detto di aver chiuso con Mamoru quando avevo capito di provare solo affetto nei suoi confronti e che ora ero felice con te, ma lei non ha preso bene la cosa. Ha iniziato a dirmi che dovevo crescere, che dovevo correre da Mamoru a chiedergli di perdonarmi perché tu non eri alla mia altezza.
Io mi sono arrabbiata e le ho intimato di andarsene se non era in grado di rispettare la mia decisione, lasciandola da sola nella mia stanza. Al mio ritorno lei non c'era più".
Allora non avevo sbagliato a parlare la prima volta; avevano davvero litigato dopo aver scoperto che Usagi aveva lasciato Mamoru.
Cercai di rassicurarla vedendo il suo viso di nuovo triste, dicendole che forse Luna era solo uscita a fare una passeggiata, ma lei era sicurissima del contrario.
La gatta doveva essere rimasta così sconvolta perché probabilmente nel futuro la sua principessa stava ancora con lui.
Un senso di nausea mi si formò in gola, come se fossi sul punto di vomitare. Non potevo credere che il nostro amore avesse una data di scadenza. Eppure mi sembrava davvero felice al mio fianco.
Era sincera quando diceva di amarmi, lo leggevo nei suoi luminosi occhi azzurri e me lo dimostrava giorno dopo giorno. Com'era possibile che tutto questo potesse finire?
Dovetti armarmi di tutta la mia forza di volontà per cancellare, almeno momentaneamente, quei pensieri dalla mia testa e concentrarmi su altro, come il ritorno a scuola e all'operazione Minaten 2.0.
Quando pronunciai il nome nel piano ad alta voce Usagi mi guardò con un sopracciglio alzato, scoppiando poi a ridere.
"Sei un vero cretino, lo sai? Ma ti amo proprio per questo!" Mi diede un bacio a stampo, si sdraiò supina e infine chiuse gli occhi, con un leggero sorriso che le incorniciò lo splendido viso.
La guardai ammirandone la bellezza e pensando a quanto mi sentissi fortunato in quel momento ad averla al mio fianco.
Per quanto avrei potuto godere di questi attimi così semplici?
*Spazio Autrice*
Eccoci di nuovo qui, con le conseguenze del ritorno di Luna nel XX Secolo.
Nonostante Usagi abbia omesso alcune parti del racconto, Seiya è riuscito a intuirle lo stesso.
Le cose si potrebbero complicare per i nostri amati, ma non è ancora il momento di disperarsi.
Questi capitoli hanno il solo scopo di farvi riflettere e farvi capire il perché di alcuni avvenimenti futuri.
L'appuntamento è per venerdì!
Baci, Sara ❤
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