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Il ritorno dei Three Lights (Seiya)

Usagi dormiva e io non sapevo cosa fare. Entrai in cucina per bere un po' d'acqua.
Cercai nelle mensole il bicchiere e trovai un preparato per waffel.
"Potrei prepararle la colazione!" Pensai a voce alta.
Estrassi il preparato e tornai a cercare il bicchiere, aprendo lo sportello vicino. Feci scorrere l'acqua del rubinetto per farla raffreddare e poi la versai nel bicchiere.
Mentre bevevo, leggevo le istruzioni per preparare i waffel, poi presi tutto il necessario e mi misi a cucinare. Speriamo le faccia piacere fare colazione con me anche questa mattina.

E se avesse altri programmi? Magari sarebbe arrivato il suo fidanzato e avrebbero passato il sabato insieme.

"Si può sapere che stai facendo?" La sua voce mi destò, facendomi tornare al presente.
Le dissi che volevo ricambiare il favore del giorno prima e mi girai a guardarla. Era talmente bella anche appena sveglia che non potevo far altro che sorriderle.
Le feci qualche battuta, come ero solito fare, e poi ci sedemmo a fare colazione.

Questa sera sarebbe stata sola in casa o ci sarebbe stato Mamoru con lei? Dovevo saperlo, ma allo stesso tempo non volevo che confermasse il mio timore. Glielo chiesi con lo stomaco in subbuglio per la tensione.
Nel scoprire che avrebbe passato la serata con le sue amiche sorrisi spontaneamente.

Chiacchierammo per tutta la colazione e una volta salita a cambiarsi diedi una pulita alle stoviglie usate, accompagnandola poi al supermercato.
Ci eravamo divisi gli ingredienti da cercare e mentre io guidavo il carrello, lei girava fra le varie corsie.
Più che una cena per quattro ragazze mi sembrò una cena per l'intero quartiere. La canzonai un po', facendola innervosire.
Fece per corrermi in contro, con fare minaccioso, ma cadde a terra provocando le risate delle persone nella corsia e ovviamente anche le mie.
La vidi diventare rossa in viso per l'imbarazzo e mi fece una gran tenerezza. Avrei voluto baciarla!

Le diedi la mano per aiutarla e la strinse, ma invece di tirarsi su mi spinse a terra, facendomi cadere in ginocchio al suo fianco. La sentii ridere di gusto, come non faceva da tanto. Amavo la sua risata e il suo viso quando rideva. Le si alzavano quelle fossette che avrei tanto voluto mordicchiare.

Fregandomene delle persone che ci passavano vicine, divertite, mi misi a farle il solletico sui fianchi. Iniziò a ridere ancora più forte, lacrimando e contorcendosi a terra.
Ci stavamo divertendo come due ragazzini.
"Seiya, ti prego basta non ce la faccio più a ridere" mi supplicò di smettere.

Nel fermarmi mi resi conto della posizione equivoca in cui eravamo.
Lei sdraiata sul pavimento, io in ginocchio davanti a lei con le mani sui suoi fianchi.
Arrossii e mi alzai, allungandole nuovamente la mano per aiutarla. Questa volta si fece tirar su.

Continuammo a far la spesa in silenzio, pagammo e l'accompagnai a casa aiutandola con i sacchetti.
Mentre passeggiavamo, parlando di alcuni fumetti che adoravamo, passammo davanti a un negozio che mi fece balenare un'idea.
Portai le buste in cucina e poi la salutai. Avevo un piano in mente e dovevo correre a casa.

☾ ✰

Taiki e Yaten erano seduti sul divano e stavano guardando una puntata di Sherlock.
"Ragazzi, che ne dite se stasera andiamo a casa di Usagi a cena? Ci saranno anche Makoto, Ami e Rei". Entrambi distolsero lo sguardo dalla tv e mi guardarono.

"Buongiorno anche a te, fratellino. Hai dormito bene?" Mi chiese indispettito Yaten.

"Non riesci proprio a stare lontano da quella ragazza, vero?" Rincarò Taiki.

"No, non riesco. Ma comunque sono le uniche amiche che abbiamo e pensavo sarebbe stato piacevole anche per voi passare una serata divertente in loro compagnia".
Li lasciai pensare, andando in bagno per farmi una doccia.
Dopo essermi dato una rinfrescata indossai i miei jeans preferiti, una maglia bianca con scollo a V e il gilet nero.
Andai in cucina a scaldare un piatto pronto, raggiunsi i miei fratelli in sala e mi misi seduto con loro a guardare la TV, mentre mangiavo.

"Seiya, ti ricordi che Usagi è fidanzata vero?". Una fitta al cuore.
Guardai verso Taiki che mi fissava preoccupato.
"Lo so, non c'è bisogno che me lo ricordiate, mi torna in mente ogni qualvolta desidero abbracciarla o baciarla. So che lei non ricambierà mai il mio amore, ma mi basta saperla felice e passare del tempo in sua compagnia. Oggi al supermercato abbiamo riso come facevamo un tempo. Abbiamo chiacchierato tutta la notte, parlandoci sinceramente e abbiamo trascorso del tempo assieme. È stata una delle giornate più belle della mia vita, avrei solo voluto concluderla in bellezza con i miei fratelli e le nostre amiche".

La preoccupazione sul suo volto lasciò spazio alla comprensione e mi sorrise.
"Effettivamente non mi dispiacerebbe vederle. Makoto poi è una cuoca eccezionale. Yaten che ne pensi? Purtroppo la tua adorata Minako non sarà presente".
Sia io che Taiki ci girammo in direzione di Yaten che arrossì all'affermazione di nostro fratello.

"Molto meglio che quella rompi scatole non ci sia... Non la sopporto! Va bene andremo a cena a casa di Usagi allora".

Abbracciai entrambi dalla gioia.
"Ora esco perché devo fare una cosa. Ci troviamo da Usa alle diciannove, ok?". Mi alzai e buttai la scatola del pranzo.
"Va bene però prima di uscire salva i nostri numeri in rubrica, così se ritardi puoi avvisarci".

☾ ✰

Avevo fatto una pazzia, ne ero consapevole, ma era tutto il giorno che ci pensavo.

Mi fermai alla pasticceria a metà strada tra casa mia e quella della mia testolina buffa per prendere una torta, sapendo che Mako non aveva preparato il dolce per la serata.
Erano già passate le sette di sera ed ero in coda alla cassa. Chissà se i miei fratelli erano già arrivati.
Sentii il bip del telefono.
- Noi siamo davanti casa di Usagi. A che punto sei? - Era un SMS di Yaten.

Pagai e uscii a rispondere al messaggio.
- Sono dietro l'angolo. Voi suonate pure e ditele che sto arrivando. -
Accelerai il passo per cercare di arrivare il prima possibile.
Svoltato l'angolo vidi Yaten entrare e Usagi che stava chiudendo la porta.
"Testolina buffa, aspetta, sto arrivando". Urlai correndo.

Entrai dal cancellino e quando la vidi il mio cuore saltò un battito.
Si era cambiata e indossava degli shorts di jeans, che gli evidenziavano le sue lunghissime gambe e un top rosa smanicato, con la scollatura a cuore. Era bellissima.

Le diedi un bacio sulla guancia, poi entrai e raggiunsi i miei fratelli. Quando mi videro, le ragazze mi abbracciarono, tutte e tre insieme.
"Anche io sono contento di vedervi, però vorrei respirare" e si staccarono ridendo.
Usagi ci raggiunse in cucina e si mise ad apparecchiare la tavola.
"Seiya ha portato il dolce. Sediamoci tutti e iniziamo a mangiare".

☾ ✰

Finito di cenare aiutai Usagi a pulire osservando Ami e Taiki chiacchierare mentre lavavano i piatti.
Per tutta la cena mio fratello fissava Ami con ammirazione e interesse e anche in quel momento non perdeva occasione per sorriderle. Non lo avevo mai visto interessato a nessuna ragazza prima.
Bisbigliai a Usagi, indicandoli, che avevo un piano e che doveva essere mia complice, poi uscii dalla stanza e andai in bagno.

Tolsi la pellicola dal fianco destro, me lo tamponai con un panno umido e misi la crema che tenevo in tasca. Toccare il tatuaggio appena fatto mi provocò un leggero dolore, ma sentire quel numero, in rilievo sulla mia pelle, era bellissimo.

Quando entrai dal tatuatore ero parecchio agitato. Stava disegnando sulla schiena di una ragazza una fantastica tigre e vedevo le smorfie di dolore sul volto di lei.
"Posso aiutarti?" Chiese sorridendomi una ragazza piccolina dai corti capelli rossi piena di piercing e tatuaggi. Indossava un top bianco che faceva risaltare maggiormente il nero dei disegni della sua pelle.

Sulle braccia aveva scritte e fiori collegati tra loro e sulla scollatura un disegno con angeli e monti che arrivava su tutto il collo e probabilmente proseguiva sulla schiena.
"Vorrei farmi un tatuaggio. Un numero sul fianco destro, ma non voglio che sia troppo grande".
"Ok. Ti prendo il catalogo così puoi scegliere il carattere e poi te lo disegno" Mi sorrise ed estrasse dal bancone una cartelletta.
Mi sedetti a sfogliarlo cercando un font che potesse ispirarmi. Quando lo trovai glielo mostrai e si mise al pc.
"Perfetto. Ora dimmi che numero vuoi e decidiamo la grandezza." Gli spiegai le mie intenzioni e poi stampò l'immagine che mi avrebbe ricalcato.
"Sdraiati sul lettino a pancia in giù e solleva un po' la maglietta. Preparo gli strumenti e poi cominciamo".
Feci come ordinato con il cuore che mi batteva per l'agitazione. La guardai preparare l'inchiostro e lo stilo per poi aprire un pacchetto contenente l'ago.

Deglutii vedendolo, e la cosa la fece ridere.
"Stai tranquillo, sentirai solo un po' pizzicare. Non voglio farmi cattiva pubblicità rovinando la pelle di un teen idol!" Disse mettendomi la sua piccola mano sul braccio. Prese uno sgabello, si sedette e iniziò a tracciare le linee. Sussultai appena l'ago mi bucò la pelle. Strinsi le mani così forte da far diventare le nocche bianche. Fortunatamente quella tortura durò poco, la rossa era veloce ed esperta nel suo lavoro e fece un ottimo lavoro. Aveva tratteggiato le ombre alla perfezione facendolo sembrare tridimensionale.

"Bellissimo! Sei stata fantastica. Grazie". "Ricordati di pubblicizzarmi allora. Il mio nome è Alexia e questo tatuaggio lo offre la casa." Mi fece l'occhiolino e mi allungò una crema.

"Puliscilo con sapone neutro e dopo aver messo la crema per farlo cicatrizzare copri con la pellicola. Cerca di lasciarlo respirare il più possibile, ok?" "Va bene!"

Mi destai da quel ricordo e uscii dal bagno, sentendo le risate delle ragazze. Mi preparai psicologicamente per recitare la mia parte e raggiunsi gli altri.

☾ ✰

Io e Usagi salimmo in camera sua, chiudendoci la porta alle spalle.
"Mi puoi spiegare il tuo piano?" Mi chiese mentre estrasse dall'armadio un materasso gonfiabile.
"È molto semplice: Passeremo più tempo assieme e loro avranno modo di parlare e conoscersi senza l'imbarazzo di un appuntamento". Mi avvicinai a lei e le presi il materasso per gonfiarlo, sedendomi vicino al letto.

"Non sono del tutto convinta che questo possa aiutarli, però tentar non nuoce". Prese dei cuscini e delle lenzuola.
"Vuoi scommettere?" La sfidai. Mi guardò sorpresa, ma con quel suo sorriso competitivo e si sedette vicino a me.

"Cosa ci giochiamo?". "Se vinco io, domenica prossima passerai la giornata con me. Sceglierò io il posto e tu non lo saprai fino a quel giorno".
La vidi deglutire. Forse avevo tirato troppo la corda, ma sapevo quanto fosse orgogliosa e che non si sarebbe tirata indietro.

"E se vinco io?". Sorrisi spontaneamente. Eravamo decisamente simili.
Mi avvicinai a lei.
"Cosa vorresti come premio?" Le chiesi a pochi centimetri dal suo viso. La vidi arrossire per quella vicinanza non prevista.

"Dovrai smetterla di prendermi in giro e fare quello che voglio per una settimana". Nonostante l'imbarazzo non si spostò di un centimetro.

"Potrebbe non essere del tutto una sconfitta allora" le sorrisi maliziosamente e mi avvicinai ancora di più, tanto che i nostri nasi si toccassero.
Sentii il mio cuore saltare un battito a quel contatto.
Senza smettere di guardarla negli occhi allungai le mie mani verso le sue per stringerle e lei non si tirò indietro.

Le sentivo tremare ma non volle slegarle dalle mie. Desideravo baciarla più di qualsiasi cosa al mondo e questa vicinanza non fece altro che aumentare il mio desiderio. Chiusi gli occhi, avvicinandomi alle sue labbra, ma prima di poterle anche solo sfiorare sentimmo qualcuno bussare.

Istintivamente ci staccammo e tornai a gonfiare il materasso, mentre Usagi strinse le lenzuola che aveva tirato fuori dall'armadio.
Rei entrò nella stanza senza essere invitata.
"Pensavamo vi foste addormentati, stiamo aspettando solo voi per iniziare".

Chiusi il bocconcino di plastica e mi alzai.
"Serviva una mano a Usagi per gonfiare il materasso. Raggiungo gli altri di sotto". Me ne andai con la confusione più totale in testa. Se non fosse arrivata Rei a interromperci l'avrei baciata sicuramente e lei non sembrava volesse respingermi.

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