15) Lui non dovrebbe, ma ti ama ancora
Capitolo 15
Harry’s POV
-S-si…- rispose la persona a cui si erano rivolti; immediatamente capii stessero parlando con Louis.
- Bene fantastico- dissero dandogli anche qualche pacca sulla schiena, come se avesse fatto qualcosa di grandioso –l’allenatore ha detto di avvisarti che oggi l’allenamento l’anno spostato ed è dalle quattro e mezza alle sei e mezza al campo della scuola-
- Va…, va bene, ci sarò-
- Grande, visto ragazzi, è bastato poco per far tornare il nostro capitano come prima!-
Mi ero bloccato sulla porta, e quando il ragazzo che aveva parlato con Louis prima mi urlò un “frocio” mi risvegliai dallo stato di trance in cui ero caduto, dirigendomi poi al mio banco in prima fila perché quando i professori avevano assegnato i posti avevano deciso di mettermi li e non mi avevano più spostato: ormai era quasi un anno che ero lì.
Le ore di squalo le trascorsi cercando di far passare il tempo in un qualche modo per poter uscire e andare a rifugiarmi a casa sotto le coperte del letto.
Quando suonò la campanella dell’ultima ora la giornata era ufficialmente finita, infilai tutto nel mio zaino, uscii di scuola e mi incamminai verso casa, sperando di non incontrare persone indesiderate.
Quello era l’inizio della penultima settimana di scuola, mi mancavano ancora qualche verifica e poi l’anno era finito e avrei potuto finalmente andare in vacanza con mia madre e mio padre. Avevano prenotato già la vacanza, con un largo anticipo, intimandomi di studiare e di non aver nessun debito se no tutto sarebbe saltato. Come località avevano deciso Kos, in Grecia.
In Grecia ci ero già stato altre volte. Le case tutte squadrate e bianche l’una vicina all’altra mi piacevano un sacco e spesso ero rimasto incantato a fissarle pensando a come potesse essere la vita in ognuna di esse, e anche a come si vivesse in un paesello del genere.
Quando arrivai a casa trovai appoggiato sul tavolo un foglietto scritto da mia madre che diceva di essere andata a fare compere prima della partenza: non volli immaginare con cosa sarebbe tornata a casa… spero con cose non troppo ridicole che mi metterebbero in un terribile imbarazzo se le indossasse in mia presenza.
Mi cucinai una veloce piadina, e portai il piatto in camera mia, dove aprii il libro di italiano per studiare l’argomento della verifica del giorno successivo, cercando in tutti i modi di farmi entrare le cose in testa per far si che domani avrei fatto una verifica decente che non mi avrebbe abbassato tutta la media.
Alle 5.00 qualcuno suonò al campanello: era Niall con Charlotte che erano passati a salutarmi visto che non mi facevo sentire dalla mattina. Li feci entrare e ci stravaccammo tutti e tre sul divano parlando di cavolate e guardando gli episodi di How I Met Your Mother che mandavano in televisione.
Se ne andarono cinque minuti prima che mia madre arrivasse. Quando arrivò mi obbligò ad aiutarla a sistemare la spesa mentre lei andava ad appendere sugli omini dei nuovi “vestitini”, così come lei li aveva chiamati, su degli omini; e al solo sentire quella parola la mia faccia era inorridita.
I restanti sei giorni della penultima settimana di scuola passarono in un batter d’occhio, e la fine si stava avvicinando, vuol dire che non avrei più visto Louis, che non avrei più dovuto nascondermi e forse, probabilmente avrei sofferto un po’ di meno… ma non credo.
Il giorno dopo Zayn mi chiamò, era un secolo che non lo sentivo, gli proposi una video chiamata così accesi il computer, feci partire skype, e dopo qualche minuto vidi una video chiamata di Zayn in arrivo subito la accettai e ci è mancato poco che abbracciassi il computer. Mi era mancato un sacco, ed a essere sincero non gli avevo raccontato quasi nulla riguardo Louis, infatti la video chiamata durò ben quattro ora, con svariate interruzioni a causa della connessione wi fi che avevo a casa, ma a parte questo riuscimmo a raccontarci tutto.
Mi disse che una sera aveva incontrato un ragazzo chiamato Sean, nel bar dove andavamo di solito e da qual momento avevano iniziato ad uscire insieme, ed ore stavano insieme da due mesi.
Mi diedi del cretino per non aver saputo niente da Zayn prima, che razza di amico ero lo avevo totalmente trascurato. E si che quando ci eravamo trasferiti gli avevo promesso che ci saremmo sentiti tutti i giorni… avrei voluto prendermi a sberle.
Ma quando mi disse ciò ero felicissimo, avrei voluto stringergli la mano e congratularmi… prendendolo per il culo, ma ero veramente troppo contento per lui; solo che ora rimanevo solo io Liam si era fidanzato con quella ragazza: Sophia, Niall si era trovato Charlotte e Zayn Sean, solo che pur essendo contento per tutti loro mi veniva da pensare a me, a Louis e alla nostra situazione; li mi aveva lasciato solo per stare in una cazzo di squadra di football.
Lo odiavo, ma lo amavo.
Louis’ POV
L’ultima settimana di scuola non vidi Harry, neanche nei corridoi o nelle diverse aule dei laboratori dove sbirciavo quando ci passavo davanti, si era volatilizzato, ma io avevo bisogno della sua vista anche solo per iniziare la giornata meglio, so che lui mi odiava, ma mi sentivo rassicurato dal fatto che lui fosse ancora li.
Nell’ultima settimana avevo avuto l’allenamento quasi tutti i pomeriggi perché l’ultimo giorno di scuola ci sarebbe stata la finale per il terzo- quarto posto, purtroppo quell’anno a causa di alcuni compagni che si erano infortunati e uno che aveva lasciato la squadra (avrebbero potuto essere due, ma io sono stato una testa di cazzo ad aver preferito la squadra a Harry), non avevamo dato del nostro meglio.
Durante gli allenamenti tutti mi trattavano come prima, come se nessuno mi avesse minacciato di lasciarmi fuori se non avessi rotto con Harry.
Così il giorno della partita arrivò, la mattina mi alzai a fatica dal letto, avrei preferito restarci per tutto il resto della giornata, ma non potevo.
Quando scesi in cucina afferrai un biscotto e andai a preparare il borsone per la partita sperando di non dimenticare niente. Arrivai a scuola con cinque minuti di ritardo, e la prima ora era già iniziata.
La professoressa per qual giorno evitò di sgridarmi, ed andai a sedermi accanto a Liam.
-Pronto per oggi allora?-
-Mmh, abbastanza, speriamo di vincere… così sono tutti contenti e io posso abbandonare la squadra in santa pace, perché se perdiamo poi tutti me la fanno pesare-
-Ma mandali a farsi sfottere, non si meritano una persona come te-
-Grazie Liam-, dissi arrossendo.
Quando suonò la seconda ora mi precipitai nello spogliatoio, e mi cambiai mentre nessuno non era ancora arrivato.
Speravo tanto che Harry si facesse vedere almeno alla partita, ma probabilmente non si sarebbe neanche presentato. Presi in mano il cellulare e feci un selfie che mandai a Liam il quale mi augurò buona fortuna con un migliaio di punti esclamativi alla fine.
Quando negli spogliatoi arrivò qualcuno io uscii e andai nel campo dove si trovava l’allenatore.
Guardai tra le tribune ma non vidi nessuno che mi ricordava Harry, nessuna massa di ricci soffici e morbidi.
Quando gli altri arrivarono iniziammo il riscaldamento e dopo mezz’ora la partita iniziò, ogni tre per due mi giravo verso gli spalti per vedere se almeno c’era Harry, ma avevo visto solamente Niall con una bionda, probabilmente era la sua ragazza.
Quando la partita finì mi avviai verso gli spogliatoi e quando tutti erano entrati, mi diressi verso le tribune alla ricerca di Niall, lo vidi che se ne stava andando, e stava per uscire dalla scuola così o chiamai:
- Niaall, ehy Niall, non c’è Harry?
- No non è venuto,è rimasto con alcuni suoi compagni.-
- Mh e ora mi sai dire dove si trova?-
- Senti Louis, probabilmente non dovrei dirtelo, ma Harry ci è rimasto molto male ed è andato avanti a piangere per giorni, cercando di evitarti in tutti i modi possibili; vorrebbe odiarti… ma lui non riesce perché ti ama ancora e anche troppo secondo me, solo che tu l’hai fatto soffrire abbastanza per fargli capire che non si deve più fidare di te-.
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