14) A call can change everything
Capitolo 14
Louis' POV
Quella sera chiamai Harry, avevo bisogno di parlare con lui, quando mi aveva cacciato fuori da casa sua ero stato malissimo, pensavo di aver perso tutto, lui era stato nell'ultimo periodo la ragione della mia vita, era diventato il mio tutto.
Feci squillare il telefono per un buon mezzo minuto, ma lui non rispose... ero stato uno stupido, come avevo fatto a trattarlo così...
Lui mi amava, e pure io lo amavo, solo che avevo paura dei pregiudizi, di cosa sarebbe successo se avessi lasciato la squadra.
Squillò ancora per un po', quando ormai stavo per riattaccare convinto che non mi avrebbe risposto, sentii un flebile pronto provenire dell'altro capo del telefono.
-Harry?-
-Si?-
-Senti io... a me, a me dispiace molto per ieri sera, è che, che io ho paura d-di quello che dicano gli altri e...-
-Senti, Louis, ho capito. Finiamola qua, stai nella tua squadra divertiti, esci con i tuoi amici, fai quel cazzo che hai voglia... ah... e fai come se non mi avessi mai incontrato ok?-
-No, no io non posso, Harry... t-tu, tu mi manchi, io... io t-ti a..-
-Addio Louis-
A quel punto Harry chiuse la chiamata, in realtà non sapevo bene neanche io perché l'avessi chiamato, in fondo non avevo cambiato decisione sul fatto di lasciare la squadra, e anche se ora volessi farlo, ormai sarebbe tutto inutile.
Harry mi aveva detto addio. Se fosse per me questa parola non dovrebbe esistere, è brutale, quando la dici ti ricorda che non vedrai più qualcuno, spesso qualcuno a te caro, indica la fine. La fine tra me e Harry.
Rimasi fermo a pensare sdraiato sul letto, osservavo il soffitto, bianco, come era diventata la mia vita, inutile, senza colore, senza allegria, in fondo la squadra di football per me era niente in confronto a Harry, lui si che contava qualcosa, ma ora l'avevo perso.
Maledetto Louis, sono stato solo un cretino.
Quella notte la trascorsi a pensare, a come sarebbe potuto essere un futuro tra noi due, e ogni cosa felice a cui pensavo mi faceva convincere sempre di più di essere stato un deficiente.
La sveglia suonò, e così incominciò un'altra giornata. Una di una lunga serie di giornate monotone e senza senso.
Andai in bagno e mi misi la faccia sotto l'acqua congelata per svegliarmi, ma avevo due occhiaie da paura e la faccia da morto vivente. Quando fui vestito mi recai in cucina, mi feci scaldare una tazza di te, la bevvi e uscii di casa.
Sul tragitto della scuola incontrai Liam, gli raccontai della chiamata della sera precedente. E a sentirmi parlare di ciò capì quanto stavo soffrendo e si rattristò pure lui, così mi propose di tornare a casa e farci una bella dormita.
Dopo aver fato marcia indietro, ci dirigemmo verso casa e quando arrivammo erano le otto e mezza, e in teoria avrei dovuto trovarla vuota.
Infatti così fu, feci entrare Liam, che andò in cucina a bersi qualcosa in cucina, mentre io andavo in camera mia a cambiarmi, e a mettermi una tuta più comoda, poi mi sdraiai sul letto.
Liam mi raggiunse, e si mise accanto a me abbracciandomi.
Delle lacrime calde iniziarono a formarsi agli angoli dei miei occhi.
- Lou, non piangere, dai, qualche settimana e la scuola è finita, poi hai tutta l'estate per conoscere qualcuno di nuovo, o per sistemare tutto con Harry-
-No, Li, Harry non mi vuole più... m-mi ha detto addio, ti rendi conto addio mi ha detto, io come faccio ora, senza di lui sono perso-
-Ce la farai Lou, sono più che certo che tutto si sistemerà... io, io credo che anche tu manchi a Harry. Si di sicuro-
-Grazie Li-
E così mi addormentai, ci svegliammo a mezzogiorno, e dopo essermi fatto una doccia, preparai il pranzo con Liam, che nel frattempo era rimasto a massaggiare con qualcuno sorridendo ogni volta che il cellulare gli vibrava in mano.
-Che hai da sorridere tanto?-
-Ieri quando uscivo da scuola, ho conosciuto questa ragazza, si chiama Sophia, stava aspettando la sorella. Sai credo sia il mio tipo, mmh e credo di aver preso una cotta madornale per lei...-
-Ma bravo il mio Liam, dai, oggi me la presenti, sono curioso di conoscerla-
-Certo, poi sta sera avevamo i programma i andare al cinema e...-
- Vacci, non ti preoccupare per me, resisto-
- Ma Lou, io... tu...-
- Vai non ti preoccupare per me-
- Ok se c'è qualche problema però mi chiami ok?-
- Si certo, non ti preoccupare-
Dopo averlo rassicurato, Liam cercò il numero di Sophia e la chiamò, che rispose subito, e si accordarono per incontrarci oggi pomeriggio.
Verso le tre uscimmo di casa, e andammo alla gelateria all'angolo, dove Sophia, appena ci vide corse incontro a Liam, e lo abbracciò. Wow, pure per lei doveva essere stato un colpo di fulmine, beh nonostante fossi alquanto triste per la mia situazione, dovevo ammettere che ero contento per Liam, si meritava veramente una ragazza come lei.
Entrammo nella gelateria, e prendemmo il gelato, per poi sederci sui tavolini di fuori e restare li a parlare.
Quando ormai si erano fatte le cinque ci salutammo e io tornai a casa.
Mi accorsi che non avevo veramente nulla da fare, così mi misi a guardare la televisione, a metà serata mandai un messaggio a Liam per sapere come stava andando il suo appuntamento, e poco dopo mi rispose con : "Ora, Sophia, è la mia fidanzata!!!!! (la prossima volta che ci vediamo stappiamo una bottiglia di champagne)"
Si era veramente una colpo di fulmine.
Risposi subito a Liam. " Domani vado a comprarlo, preparati al migliore brindisi di tutta la tua vita amico. Liam il rubacuori...".
Dopo questo messaggio continuai a guardare la televisione, visto che Liam non mi rispondeva... probabilmente lui e Sophia erano impegnati a fare altro... beh si probabile.
Presto andai a letto, cercando di scacciare tutti i pensieri riguardanti Harry dalla mia testa, così presi a smanettare con il cellulare. Ogni volta che ritornavo alla schermata principale era come se mi stessero tirando una pugnalata al petto: avevo una foto mia e di Harry, fatta un giorno a casa sua dopo che ci eravamo appena svegliati.
Harry's POV
Continuavo a rimuginare su quelle due parole: "Addio Louis". Perché le avevo dette perché?
Niall quella sera era uscito con Charlotte, erano diventati inseparabili quei due, anche se in realtà Niall non mi voleva lasciare da solo, ma alla fine l'avevo costretto ad andare, cacciandolo più o meno fuori casa.
In realtà ero un po' geloso della ragazza, ma non è che potevo tenermi Niall tutto per me, in fondo anche lui aveva una sua vita; così non sapendo che fare mi misi a ripassare i mei appunti di scienze, per l'interrogazione del giorno dopo, che stava mettendo tutti sotto pressione, tranne il sottoscritto che aveva la testa smarrita in un mondo parallelo.
Il giorno seguente alla chiamata lo trascorsi sotto, dormicchiando e alzandomi una sola volta per andare a prendere qualcosa da mangiare, ma purtroppo dal giorno successivo avrei dovuto riprendere la mia vita, con o senza Lou.
La mattina dopo quando stavo per varcare la soglia della scuola vidi Louis e Liam, e iniziai a camminare più veloce, cercando di raggiungere l'aula per nascondermi dentro.
Appena avevo messo dentro un piede sentii, dietro di me, qualcuno che parlava a voce abbastanza alta e che stava dicendo:
-Ehilaaa, frocetto allora come va? Hai lasciato la sfigato?-, e qualcun'altro che rispondeva:
-S-si...-
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