27.☁︎è tornato☁︎

Le giornate a casa Tomlinson erano tranquille, Louis era spesso da Harry per aiutarlo con i compiti e a volte usavano questa scusa per passare del tempo insieme.

Louis tornò a casa, dopo un'intensa giornata di scuola e di lavoro e si stiracchiò dopo aver aperto la porta, lasciò lo zaino lì vicino e richiuse la porta.

Sbadigliò, e cercò qualcosa nel frigo. Fece per prendere una bottiglia d'acqua quando si sentì due mani stringergli le spalle.

Sussultò e sbatté una testata su uno dei ripiani del frigo, "Ma che diav-" non fece in tempo a girarsi che venne steso a terra.

"Tu!"

"I-io? P-papà? Cosa ci fai qui?" si morse il labbro Louis.

Gli diede un cazzotto in faccia, colpendo il suo naso e le sue labbra sottili. Si rannicchiò mugolando.

"Mi stai f-facendo male."

"È il mio scopo, non hai capito?" Si tolse la cintura e frustò Louis, dopo avergli tolto la maglietta. Si sfogò su di lui e infine, impazzendo, prese un vaso.
Il vaso che piaceva tanto a mamma.
E lo ruppe in testa a suo figlio.

Poi il buio.

Quando si risvegliò, il campanello suonava incessantemente e corrucciò la fronte, si rimise la maglietta e si alzò tenendosi al bancone della cucina.

Gemette quando venne investito da un dolore incredibile e aprì la porta con gli occhi socchiusi.

"Louis? LOUIS!" lo guardò harry, fiondandosi tra le sue braccia.

Il più piccolo fece una smorfia e mugolò, ma non si lamentò.

"Dio, mi hai fatto preoccupare!"

"Ieri ero a scuola, perché ti sei preoccupato?" sussurrò.

"Lou.." si staccò dall'abbraccio il riccio, chiudendo la porta di casa e guardandolo.

"È da una settimana che ti chiamo al cellulare e non rispondi, che vengo qua e aspetto ore perché tu mi apra la porta."

"Louis. È una cazzo di settimana che ti cerco."

"C-cosa?!" si guardò attorno confuso, si toccò leggermente la fronte, cercando di ricordare.

"Mi hai fatto fottutamente prendere un infarto."

Louis si morse il labbro, "Sai dirmi cos'è successo?"

"N-n..." si girò verso la cucina e guardo il vaso a terra.

"I-io.."

"Tu..?"

Gli occhi di Lou divennero lucidi, "C-cosa ci fa il vaso preferito di mamma a terra?" si piegò a terra, e cercò di ricomporlo disperatamente.

"L-lou, non lo so. ma credo che tu possa ricomprare il vaso senza problemi."

"No, n-non posso." pianse il più basso, "E-era questo il suo preferito.."

Harry deglutì, "E-era?"

"lL-lei non c'è più." tremò Louis.
"Non-non c'è più." ripetè come se fosse un cd inceppato.

"NON C'È PIÙ!" lanciò gli altri pezzi di vaso a terra e si dimenò impazzendo.

"Lou! LOU!" accorse Harry, prendendolo in braccio, "Shhh, respira."

Louis si allacciò al riccio, rimanendo con gli occhi spalancati.

Occhi che di solito erano azzurri come l'oceano, e che in quel momento erano cupi e grigi come un cielo dopo una tempesta. Risaltavano poiché le pupille erano circondate dal rosso, dovuto al pianto isterico che stava avendo.

"Lou, ci sono io con te. Non ti lascio andare. Mai. Chiaro? Ascoltami, ti prego." gli accarezzò la schiena dolcemente.

Louis sussultò gemendo, "F-fa tanto male, f-fa  tutto male." sussurrò.

Harry andò in bagno e fece sedere Louis sopra la tazza, aprì l'acqua calda della vasca e si spogliò, per poi spogliare Louis.

Guardò i lividi e i rossori presenti nel corpo di Louis e lo prese delicatamente, quest'ultimo non reagì, restò immobile, senza fiatare.

Harry entrò nella vasca insieme a Louis e lo coccolò teneramente.

"Ci sono io, okay? Andrà tutto bene." gli sussurrò nell'orecchio, mentre lo faceva rilassare.

Louis annuì, prima freneticamente e poi più dolcemente.

okay ho deciso di fare più lunghi i capitoli, giusto per far scorrere più velocemente la storia :) spero vi piaccia