Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

7 - Proposte


"Perdersi? Vero, può sempre capitare." 

Asserì Josef senza però fornire una risposta diretta. 

Cercava di dare un nome alla confusione che lo stava attanagliando. 

Cosa avevano quegli occhi di così magnetico per averlo spinto a uscire da quelli che erano i suoi soliti schemi comportamentali? 

La sola voglia di scoprire cosa si nascondesse dietro la bella facciata dei due nobili non bastava per spingere la sua indole da cacciatore su un campo di battaglia ignoto. 

Ripensò agli anni passati. 

Gli era capitato poche volte di avere a che fare con vampire rispetto ai vampiri, le ricordava tutte avvolte da quest'aurea di bellezza senza tempo. Poche avevano però un'espressione affabile. 

Perché in fin dei conti quelle creature non avevano alcun bisogno di un sorriso ammaliatore per stendere la vittima, forse lo indossavano come farsa per adescare, ma poi l'unica cosa che avrebbero mostrato era un ghigno crudele. 

E un paio di occhi rosso rubino se avessero sentito l'odore del sangue. 

Stranamente gli risultò difficile immaginarsi gli occhi azzurri di Maria tramutarsi in cremisi disperazione. 

Che fosse solo una ragazzina particolarmente fortunata da essere bella come una dea? 

"Cosa trovate di così interessante da non distogliere lo sguardo dai miei occhi?" 

Chiese con dolcezza Maria. 

"Oh, scusatemi... mi ero perso nei miei pensieri, vi chiedo scusa." 

"Nonostante la vostra concentrazione vedo che i vostri passi vanno sempre perfetti e sicuri." 

"A furia di accompagnare le mie clienti e le mie creazioni sono diventato un danzatore provetto." 

"E ditemi, avete mai ballato con una ragazza che non fosse una vostra cliente?" 

Lo sguardo di Josef si incupì. "Che domanda impertinente." 

Disse senza effettivamente dare una risposta. 

"Nel caso voi non l'abbiate mai fatto... direi che questa sia la prima volta. O sbaglio?" 

Maria sorrise. "Non vi preoccupate. Penso che questa situazione durerà ancora poco." 

Lui la guardò curioso. A che gioco stava giocando? 

"A breve sarà il mio compleanno. Ogni anno mio padre cerca sempre di sorprendermi con qualcosa di unico e inimitabile..." 

Josef scoppiò a ridere. 

"Quindi siete tornati a Gibergan per inseguire la fama del sottoscritto." 

Questa volta fu lei a ridere. 

"Non esageriamo. Però sono abbastanza convinta che mio padre vi chiederà di realizzarmi un nuovo vestito. Qualcosa che possa essere alla mia altezza." Aggiunse. 

"Sarà un'ardua impresa. Creare qualcosa che possa eguagliare ed esaltare la vostra bellezza." 

La musica del primo ballo giunse a termine, Josef si fermò, pronto a lasciare la ragazza, ma lei pareva di un altro avviso. 

"Aspettate." 

Lui la guardò confuso. "È finito..." 

"Volete dirmi che verremo condannati a morte se ci concediamo un altro giro?" 

La confusione di Josef risultò alquanto palese dal suo sguardo. 

"No, certo che no. Vi concederò un altro ballo se è ciò che desiderate." 

"E io accetterò volentieri la vostra generosa offerta, mio caro Josef."


Herius osservava da lontano l'operato della figlia. 

Non era completamente d'accordo con la sua decisione di concedere un secondo ballo all'uomo, ma non avrebbe questionato la sua condotta. 

Dopotutto stava cercando di attirarlo a loro. 

E lo stava facendo discretamente bene. 

Vedeva che il cacciatore era bravo a trattare con la preda. 

Non un singolo cenno di vacillamento aveva visto nel suo atteggiamento. 

Forse era veramente degno del suo nome. 

Josef Jäger, un nome, una garanzia. 

Un giorno gli avrebbe chiesto del perché avesse scelto quel nome così trasparente per inaugurare la sua nuova vita. 

Nel mentre si era avvicinato ai conti Reddan. 

Anche loro erano collegati a quell'intricato groviglio di trame che aveva sconvolto la cittadina. Più volte gli era capitato di posare lo sguardo sulla giovane Amalia, vi era una certa somiglianza col fratello, doveva ammetterlo. E, da quel poco che aveva intravisto, era certo che la vicenda di Aloysa avesse scosso anche lei. 

Aveva anche notato lo sguardo che aveva lanciato a Josef quando si era lanciato verso Maria, riconoscendo immediatamente la natura di quei sentimenti. 

Era sinceramente dispiaciuto per quella scena, ma sapeva che lo charme e la bellezza della figlia non avevano eguali. 

Era sicuramente un peccato che Maria non avrebbe mai provato alcun sentimento per Josef e lo stesso sarebbe avvenuto per lui una volta che avrebbe davvero compreso la natura di lei. 

Avrebbe voluto consolare la giovane Amalia e dirle che forse le cose non stavano come sembravano, ma, naturalmente, non poteva. 

Ma poteva comunque intrattenere qualche parola con i conti Reddan. Era molto curioso di vedere quanto la descrizione di Dietrich corrispondesse con la realtà.


Herius non era l'unico ad avere osservato l'atteggiamento di Maria. 

Tutti avevano visto come avesse chiesto un secondo ballo a Josef e tutti avevano iniziato a fare le loro considerazioni. Forse quel Josef era davvero un donnaiolo come qualche voce raccontava. 

Quasi tutti sapevano delle sue ultime uscite con la figlia dei conti Reddan ed erano rimasti colpiti dalla velocità con la quale sembrasse avere trovato una nuova partner per le sue avventure.


Maria cercò di non mostrare l'esasperazione che le chiacchiere all'interno della sala le stavano portando, non le stavano fornendo informazioni che già non sapesse. 

Si chiese se il padre stesse ascoltando, in fin dei conti non aveva riferito di aver seguito Josef e Amalia sino al luogo dell'aggressione. Si chiese cos'avesse pensato il suo cavaliere se avesse saputo le macchinazioni che uscivano dalle labbra dei nobili. 

"E cosa spinge un bel e affascinante uomo in un paese sperduto?" 

"Potrei fare la stessa domanda, non credete?" 

"Io non posso certo abbandonare mio padre durante i suoi spostamenti... non ho tutta la mobilità di movimento che a voi viene concessa." 

In realtà l'affermazione di Maria era in parte vera. Non si era mai allontanata troppo dalla figura paterna. 

"La capitale non offre più opportunità lavorative rispetto a un piccolo villaggio nascosto?" 

"Forse, ma ogni tanto fa bene cambiare aria e provare cose nuove. Voi invece, mi sembra che abbiate deciso di scappare da quella città che dite abbia tanto da offrire." 

Maria si finse stupita. 

"Come fate a saperlo?" 

A Josef sfuggì un sorriso. "Voi e vostro padre siete l'argomento principale da circa una settimana in questo buco sperduto, ma dovreste già saperlo." E le lanciò un'occhiata eloquente. 

Oh sì, qualcuno ne sta parlando pure ora, sai, laggiù. 

Ma non poteva certo dargli la conferma di possedere un udito così fine. 

"A quanto pare siamo abbastanza famosi. Si vede che ci si annoia parecchio in questo posto se non hanno nulla di più interessante di cui disquisire..." 

"È inevitabile che succeda in posti così piccoli. Immagino invece che a Vienna quasi nessuno si sia accorto della vostra partenza. Da quanto tempo eravate lì?" 

"Da quando sono nata, ho sempre vissuto a Vienna." 

Josef si chiese se le cose stessero davvero così. 

Il tutto dipendeva da se Maria e il padre fossero stati veramente dei vampiri. 

"Non vi ha dato fastidio l'idea di trasferirvi in un posto con meno possibilità?" 

"Penso sia come dite voi, dovremmo pure provare emozioni nuove ogni tanto!" 

Fece una breve pausa cercando di capire quale potesse essere la miglior domanda per attirare il suo interesse. 

"Invece voi da quanto tempo vi dedicate alla sartoria?" 

"Una decina d'anni su per giù." 

"Decisamente un bel lasso di tempo, spero che voi possiate davvero soddisfare le nostre aspettative. Oh, fingete di essere sorpreso quando mio padre vi chiederà del regalo!" 

La musica stava per avviarsi verso le note finali. 

"Siete già stanca?" 

"Potrei passare tutta la serata a danzare in vostra compagnia, ma credo che fomenteremmo talmente tante di quelle chiacchere che fra dieci anni ancora ne staranno parlando." 

E non mentiva, in fine dei conti sapeva che l'ultimo loro passaggio nella cittadina era legato a voci alquanto confuse e nefaste. 

"Ragazza intelligente vedo."


Terminata la loro danza si diressero verso Herius Regulus. 

Josef si sorprese di trovarlo accanto ai conti Reddan e ad Amalia. 

Scambiò un breve sguardo con la giovane e quello che vide nei suoi occhi non lo confortò per nulla. A quanto pare le sue supposizioni avevano trovato un loro fondamento e la ragazza pareva che si fosse davvero presa una cotta per lui. Una cotta piuttosto forte dovette constatare, ma non gli importava. 

Vero, era indubbiamente rimasto attratto e ipnotizzato dalla bellezza di Maria, ma intuiva come ciò fosse collegato a qualcosa di inumano. 

Qualcosa che non avrebbe mai smosso sentimenti da parte sua. 

Neppure la sua pietà si meritavano quelle creature. 

Loro non l'avevano mai mentre uccidevano. 

"Mia cara, ti sei divertita col signor Josef?" 

La domanda del duca lo riportò alla realtà. 

"Ma certo! Altrimenti perché gli avrei chiesto un secondo ballo?" 

Lo punzecchiò lei. 

Era abbastanza certa che il padre non avesse del tutto gradito la sua mossa. 

"Che sciocco che sono." Ridacchiò il duca. 

"Josef, vi ringrazio per i balli concessi alla mia bambina. Sa, stavo scambiando quattro parole con i conti Reddan e la figlia e non ho potuto fare a meno di notare di come abbiano tessuto le lodi delle vostre doti di sarto! E ho potuto constatare con i miei occhi quanta cura ponete nelle creazioni." 

Josef non dovette mostrarsi sorpreso come Maria gli aveva suggerito. Lo era davvero. 

Possibile che quei due fossero lì solo per commissionargli un vestito e che non avessero un ulteriore motivo? 

Maria lo osservava con la coda dell'occhio. 

Cos'era che lo sorprendeva così tanto esattamente? 

Il fatto che non stessero uccidendo ogni singola persona in quella stanza? 

Tornò a focalizzarsi sul padre, arrabbiarsi in quel momento non sarebbe stato per nulla intelligente. 

"Mi sembrate sorpreso... non sarà per caso che gli austeri nobili di questo paese non vi abbiano fatto tutti gli onori del caso? Eppure mi pare di sì." 

"Non mi aspettavo così tanta considerazione da parte vostra." 

Herius sorrise. 

"Quindi non riuscite proprio a immaginare quale sarà la mia prossima richiesta?" 

"Un vestito per lei?" Chiese il ragazzo, in parte confuso. Qualcosa nell'atteggiamento del nobile lo metteva in estrema soggezione. 

Aveva un'aurea che riusciva difficilmente a spiegare. 

Era come se la persona con la quale stesse parlando fosse un fiero imperatore romano pronto a farsi venerare come una divinità. 

Era regale. 

Dava l'impressione di essere alla mano, ma percepiva un distacco incolmabile tra di loro. 

Se quell'uomo fosse stato veramente un vampiro sarebbe risultato decisamente singolare al suo sguardo. 

Gli dava la sensazione che non avrebbe mai potuto commettere l'orrendo crimine che si era consumato qualche tempo nella cittadina di Gibergan. 

"Signor Jäger?" 

La ferma voce di Herius lo riportò alla realtà. 

"Oh, devo essermi distratto..." 

"Avevo notato. Vi stavo chiedendo una commissione, ma non per me." 

E fece un cenno verso Maria. 

"Per lei?" Chiese il ragazzo. 

Herius asserì. "Esattamente. Presto sarà il suo compleanno e quest'anno devo dire che non avevo proprio idea di cosa avrei potuto regalarle. Ma vedendo il vostro operato ho avuto l'ispirazione. Sono convinto che voi facciate al caso mio. Cosa ne pensi, tesoro?" 

"Non credo di necessitare di nuovi vestiti." 

"Non reputate le mie capacità all'altezza della vostra bellezza?" 

Maria continuò a fissare il padre. 

"Niente e nessuno può essere all'altezza della mia bellezza. Nulla di umano, quantomeno." 

Gli occhi di Herius furono attraversati da un'ombra scura. 

"Insisto. Sono convinto che il giovinotto sarà in grado di soddisfare le tue basse aspettative." 

Maria sbuffò. 

"Così però mi hai rovinato la sorpresa. Non trovate anche voi?" 

Rivolse la domanda direttamente ai conti Reddan. 

"Avete ragione. Un regalo a sorpresa è sempre più bello." La voce di Amalia echeggiò cristallina. 

"Qualcuno che la pensa come me! I genitori a volte non capiscono proprio!" Sbuffò Maria. Si rivolse nuovamente ad Amalia. 

"Non mi sono presentata formalmente. Io sono Maria Regulus." E si inchinò leggermente. 

Amalia arrossì. "Io... Io sono Amalia Reddan." Farfugliò ricambiando l'inchino. 

"Sono felice di fare la conoscenza di qualcuno della mia età, spero che vi possa far piacere venire a prendere una tazza di tè da noi!" 

Amalia rimase alquanto sorpresa dalla proposta, ma non quanto lo furono i suoi genitori. 

"Mi sembra un'ottima idea. Non vorrei mai che Maria si annoiasse troppo con un vecchio come me." 

Quella frase stonava con la sua figura. Non sembrava essere così vecchio come decantava. 

"Io invece avrei bisogno della presenza del signor Jäger, così potremmo decidere insieme che tipo di vestiti realizzarti in modo tale che tu possa avere questo fattore sorpresa." 

"Mi sembra un'ottima soluzione papà." 

"Va bene, duca. Non resta che organizzarsi." 

Ma l'unica cosa che Josef provava era confusione, estrema confusione.

Eccovi un nuovo capitolo, senza un nuovo disegno per ora ups!

Però ho deciso di iniziare a spoilerare il titolo del capitolo successivo, così chi vuole potrà fare delle congetture ✨

Prossimo capitolo: 8 - Vortice

17/11/2022

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro