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~11~BEAUTY IS NOT EVERYTHING

Scusatemi se ci ho messo un bel po'a pubblicare, ma volevo che questo capitolo fosse  perfetto, degno del personaggio.
Non ne sono convinta molto del risultato, ma chissà...a voi piace.
Con questo... auguro a tutti una buona lettura! ☺️
                                   ❄️

Caro Agapi,
So che cosa stai pensando. So che non sono stata completamente sincera con te. Mi dispiace.
So che non è molto, ma per il momento è l'unica cosa che posso dirti.
Non ho molto tempo per cui, devi ascoltarmi attentamente perché ho qualcosa di importante da comunicarti. E...no.
Non farlo.

Non stracciare la lettera prima di averla letta tutta.
E anche se so per certo che tua sia furioso con me, tutto quello che sto per raccontarti non centra nulla con noi due.
Per cui ti chiedo, no anzi, ti supplico di non fermarti a queste prime parole.
Vai avanti.
E ti chiedo umilmente perdono per quello che ti sto facendo e per quello che ti sto costringendo a fare contro la tua volontà.

Siamo in pericolo.
In un gravissimo pericolo.
Non chiedermi nient'altro e neanche come abbia fatto ad arrivare a tale considerazione.
Non ti devi preoccuparti del come.
Se stai leggendo questa lettera significa che qualcosa è andato storto e io sono scomparsa.
Anche se so, anzi ne sono certa che non verrai a cercarmi, cerca di mettere in salvo gli dèi.

So che non vai d'accordo con la metà di loro, ma ancora una volta ti chiedo di sforzarti, di non cadere e di non rifugiarti subito nella rabbia perché non porterà da nessuna parte e non gioverà per nessuno di voi.
Non ti chiederò di fidarti di me perché so per certo che questo non accadrà mai. Mi hai tagliato dalla tua vita e sono rammaricata del dolore che hai passato, ma non è stato una passeggiata neanche per me.

Non voglio incolparti di nulla perché il tempo che ho a disposizione è limitato e ciò che devo dirti è di estrema importanza.
Fai, anzi, fate tutti un bel respiro perché la notizia che vi darò sarà sconvolgente: Crono e i titani si sono liberati dalla loro prigione e stanno progettando un piano per ucciderci tutti.
È impossibile, vero? È la stessa domanda che mi sono posta anche io, ma la risposta è no.

Non è impossibile.
Forse c'è un infiltrato tra di voi che li ha aiutati.
Non lo so.
E a ognuno di noi è stato assegnato un Titano che è incaricato di distruggervi, sia fisicamente e sia mentalmente.
Cercate di unire le forze e non litigate, perché se no è la nostra fine e anche quella dei mortali.

Adesso devo andare.
Non posso trattenermi ancora di più perché credo che hanno capito dove mi trovo.
Devo andare e sbrigarmi.
P.s.
Presta attenzione Agapi muo.
                                                   Vostra Afrodite

                                   ❄️

                       ~ AFRODITE~

Le bugie frantumano ogni cosa e lasciano solamente un dolore così assordante da strazzare l'anima.
Queste parole continuavano a risuonare nella mia mente come un disco rotto in attesa di essere spezzato e lasciato alla sua miseria sorte.

<<Come siamo melodrammatiche.>> Una voce roca e limpida come il miele mi riportò bruscamente alla realtà.
Non risposi.
Anche perché che cosa c'era da rispondere? Che cosa dovevo dire per convincerlo a liberarmi da questa agonia così atroce?

<<La colazione non era di tuo gradimento?>>

Inarcai un sopracciglio.
Aveva voglia di scherzare, il bastardo.
E questo significava una cosa sola: il suo piano stava andando a gonfie vele.

Neanche questa volta risposi.
Mi concentrai piuttosto sulle catene che mi incatenano braccia e talloni al muro in modo da trovarmi in ginocchio sul pavimento sporco e sudicio.

Il luogo dove mi trovavo era più o meno una caverna incavata nella roccia che puzzava di marcio e di salsedine.
Piccole candele erano posizionate ai miei lati, illuminando con una luce tetra la stanza.

Sul suffitto erano posizionate delle grucce e di fianco a me c'erano una gran quantità di catene e mezzi di tortura che mi fecero salire la bile in bocca.

Le guardie si trovavano ai lati della porta ed erano quattro e tutti erano vestiti allo stesso modo: un completo blu notte con delle strisce gialle ricopriva i loro corpi magri e muscolosi. Capelli tagliati ai lati e tanti tatuaggi li rendevano ancora più minacciosi di quello che sembravano.

<<Il gatto ti ha mangiato la lingua?>>
Perché si nascondeva dietro la porta? Aveva paura? Il grande Crono aveva paura?

<<Non ho paura!>> Esclamò perdendo la sua pacatezza.
Oh, certo.
Come no!
Risi mentalmente.

<<Vuoi vedermi? Bene. Ti accontento.>>

Le guardie si spostarono di lato come per anticipare l'azione del loro capo.
Lo conosco bene il loro capo, eh?
 
La porta si aprì di scatto e con una potenza tale che andò a sbattere contro la roccia, facendo cadere alcuni pezzi.
Mi irrigidì.

La luce entrò dentro nella stanza e dovetti strizzare gli occhi paio di volte prima di vedere...e me ne pentii subito.

Una imponente figura maschile varcò la soglia, si avvicinò e si fermò a pochi passi da dove mi ritrovavo io.

La sua bellezza era disarmante.
Era alto e imponente. I muscoli solidi e definiti degli addominali erano fasciati da una semplice t-shirt bianca a maniche corte. Portava dei pantaloni neri lunghi che cadevano scandalosamente sul suo bacino.

Le braccia erano piene di tatuaggi e strani simboli. I capelli biondo ghiaccio erano lunghi e lisci come la seta. Aveva labbra carnose di un colore rosastro e un naso presso o poco perfetto che gli donava un' area regale. Gli occhi erano di un rosso lava, vivo, splendente e letale; il tutto si concludeva con un paio di occhiali da sole della Ray-ban all'ultima moda.

Certo la sua bellezza non si poteva paragonare alla mia, ma di certo non faceva schifo.
Crono era davvero bello e né era perfettamente consapevole.

Dopo tutti questi millenni, io non l' ho avevo mai visto prima d'ora e mi ero immaginata lui come un vecchio e un gobbo, ma non avrei mai pensato lontanamente a un ventenne in buona forma e bello da togliere il fiato.

<<Ora mi liberi?>> Chiesi con calma fregandomene della sua bellezza perché non mi faceva nessun effetto.

Che gran bugiarda che sei Afrodite.

<<Vuoi che ti liberi?>>

Ma che cavolo di domanda era? Certo che volevo essere liberata perché le catene mi stringevano la carne ogni volta che cercavo di strattonarle per liberarmi.

<<Allora?>> Domandò lui con impazienza inginocchiandosi di fronte a me e abbassando la voce in modo che potessimo sentire solo noi due.

<<Secondo te?>> Ringhiai inferocita come un animale in gabbia.

<<Fammi pensare un secondo.>> E si picchiettò l'indice sul mento in modo teatrale facendo finta di pensare. <<No.>>

Ti odio.

<<Se non hai intenzione di liberarmi allora vattene.>> Sbraitai infuriata.

Rise.
Rise di me come se fossi una stupida che aveva troppa speranza nel nemico.

<<Sei proprio uno spasso Afrodite.>>
Finse di asciugarsi una lacrima come se tutto questo lo divertisse.

<<Liberarmi.>> Dissi quasi supplicandolo.

L'unica cosa che volevo era essere libera.
Solo la libertà.
Desideravo con tanto ardore che stavo supplicando il mio carnefice.
Stavo supplicando qualcuno che voleva uccidere tutta la mia famiglia senza ripensamenti.

<<Collaborerai?>>

No.
Non avrei mai potuto collaborare con assassino come lui.
Il sole avrebbe dovuto smettere di illuminare la terra prima che potessi anche solo pensare di aiutarlo.

<<Perché stai facendo tutto questo? Che cosa ne ricavi?>> Domandai improvvisamente e ignorando totalmente la sua domanda.

<<Tutto.>> Rispose lui con un sogghigno dipinto sul volto marmoreo e facendo comparire sulla guancia due fossette perfette.

Il ritmo del mio cuore accelerò e sperai con tutta me stessa che lui non potesse sentirlo.

Il suo sogghigno si allargò perché aveva capito da che cosa dipendesse il mio turbamento.
Si avvicinò ancora di più a me.
C'era pochissima distanza tra di noi tanto che potevo vedere la sua mascella guizzare.

<<Tutto cosa?>> Domandai di nuovo incerta sul da farsi.

Non mi rispose.
Mi guardò nei suoi occhi incandescenti come lava dove comparve un luccichio che non prometteva niente di buono.

<<Farò in modo che tu e i tuoi simili vi pentiate di essere nati.>> Mi alitò sul viso e abbassò lo sguardo sulle mie labbra.

Trattenni il respiro.
Lui mi guardò con area divertita negli occhi.

<<Sei ridicola Afrodite>>
Pronunciò il mio nome con una smorfia di disgusto come se gli facesse schifo anche solo rimanere nella stessa stanza e condividere l'aria con me.

<<Vuoi che ti baci?>> Mi chiese con tono suadente.

Mi accarezzò con un dito il labbro inferiore, ma senza mai staccare gli occhi dai miei.
Come a voler indicare che lui i suoi impulsi li sapeva controllare.

Quando capì il significato delle sue parole, divenni rossa per la rabbia.
Come si permetteva? Ero pur sempre la dea dell'amore e io non mi facevo sedurre da nessuno, semmai sono gli altri che vengono sedotti da me.

Una persona è riuscita ad incantarti e tu non sei riuscita a resistergli.

<<Rispondimi.>> Mi ordinò con voce autoritaria che mi fece impazzire sia dalla rabbia e sia dal desiderio.
Adoravo le persone che facevano finta di essere quello che non sono e fingersi di essere qualcun'altro.

<<Vuoi che ti risponda? Bene, ti accontento.>> Gli sorrisi mesta perché non doveva capire quanto mi dava suoi nervi. <<Non collaborerò mai con dei mostri come voi. Non cederò per nulla al mondo. Non c'è nulla che tu possa fare per convincermi.>>

Crono aprì bocca per replicare, ma io alzai un dito per stopparlo perché non avevo ancora finito il mio discorso e odiavo le persone che mi interrompono.
È una cosa che non sopporto.

<<E per quanto riguarda l'argomento di baciarsi, so benissimo che sei attraente, ovviamente non quanto la sottoscritta, ma posso dire che la tua bellezza è ok.>> Ridacchiai leggermente e lo guardai fisso negli occhi senza vacillare e mi diedi il cinque mentalmente per il mio comportamento così maturo. <<Ma io non bacio i mostri come te e poi il mio corpo appartiene già a qualcun altro. Mi dispiace.>>

Una guardia rise per il mio bel discorso e io gli fece l'occhiolino e lui arrossì come un peperone.
Che adorabile!

Crono incassò il colpo e per un po' non proferì parola.
E questo mi fece gioire, ma il mio sorriso si spense quando la porta si aprì di nuovo ed entrò il titano Ceo con in braccio a mo' di sposa la dea Atena.


Rimasi scioccata.
Che cosa ci faceva lei qui con Ceo? E che cosa gli avevano fatto?

<<Che cosa gli avete fatto?>> Sussurrai sconvolta.

<<Vuoi saperlo?>> Mi chiese Crono con sogghigno disegnato sulle labbra perfette. <<Vuoi sul serio saperlo? >>

Ma è stupido o cosa? Certo che voglio saperlo se nó non lo chiedevo.

Ceo si inginocchiò di fianco a me e incatenò le caviglie di Atena e poi toccò alle due braccia.
Il suo suono dei ganci che si aprivano facevano venire la pelle d'oca.

Guardai Atena che sembrava mezza addormentata.
Menomale che è in quello stato e non deve sentire questi rumori raccapriccianti pensai malinconicamente.

<<Svegliala Ceo.>> Abbaiò l'ordine il bastardo senza cuore.

<<Non sei costretto a farlo, Ceo. Sei ancora in tempo per scegliere>> buttai tutto d'un fiato cercando di incrociare il suo sguardo.

Non so perché mi rivolsi a lui, ma mentre incatenava Atena, sembrava molto riluttante a farlo e che quasi quasi soffriva per l'azione che stava facendo.

<<Stai zitta.>> Si rialzò da terra e guardò Crono che non la smetteva di sorridere e poi si rivolse di nuovo a me. <<Nessuno mi ha costretto e se lo faccio è per far soffrire voi dèi superiori.>>

Non gli credevo.
Provava qualcosa per Atena. O almeno non era felice dell' azione che stava facendo.

Con due falcate raggiunse la porta e con un cenno del capo fece uscire definitivamente le guardie che senza protestare uscirono tutti in fila indiana.

<<Sveglia tu Atena, mio signore.>> Disse di schiena senza voltarsi e infine chiese la porta dietro di sé.

<<È ora di svegliare la bella addormentata.>> Disse e con un gesto della mano Atena aprì lentamente gli occhi.

Si guardò in giro con uno sguardo così spaventato che cercai di calmarla.

<<Atena.>> La richiamai con tono calmo cercando di tranquillizzarla. <<Stai tranquilla. Va tutto bene.>>

Si voltò di scatto dalla mia parte stile esorcista.

<<Tu.>> Sputò con così tanto rancore che mi spaventò.

<<Athena...>>

<<Smettila di chiamarmi, so qual è il mio nome.>> Si voltò verso Crono non degnandomi di nessun sguardo. <<Dove quello stronzo di Ceo?>>

Rimasi con la bocca aperta.
Questa non è l'Athena che conoscevo io.
Lei non ha mai detto una che una parolaccia da quando la conosco ritenedone volgari e senza senso.

<<Che cosa le avete fatto?>> Chiesi arrabbiata e infuriata. <<La stai influenzando?>>

<<Io?>> Il diretto interessato fece finta anche di prendersela.

<<Non mi ha fatto niente Crono, mia cara Afrodite.>> Schiocco la lingua sul palato.
<<È stato il tuo caro Ares o preferisci il tuo caro puttaniere a farlo.>>

Che coosa?
Mi sta prendendo in giro?
Ares non mi tradirebbe mai.
Lui mi è fedele come un cagnolino lo è con il suo padrone.

<<Senti...>> Cominciai incerta su come procedere senza offenderla.

<<No. Senti tu.>> Mi interruppe lei con furia che non pensavo lei potesse provare.

Crono prese una sedia dall'angolo della grotta e ci guardò con un sorriso enorme sulle labbra piene.
La sua felicità era palpabile e io l'odiai ancora di più per quello che mi stava facendo.

<<Ignoratemi e fate pure con calma. Tanto non ho fretta e poi non vorrei mai intromettermi in una discussione tra due signore.>> Alzò le spalle con noncuranza come se tutto questo non lo toccasse minimamente.

<<Questo è un vero incubo.>> Alzò gli occhi al cielo per la disperazione. <<Stare di fianco a una puttana non è proprio il mio sogno.>>

Digrignai i denti per la rabbia.
Ma chi cavolo si essere? E venire qui a giudicarmi?

<<Sai una cosa? Mi sono stufata di comportarmi bene con te. Quindi...se hai qualcosa contro di me dillo una volta per tutte senza girarsi attorno.>>

Sorrise felice di sentirmelo dire.

<<Non ti devi più avvicinare al mio Ares.>>

Il suo Ares?
Questa poi!
Lui è mio.
Solo mio e di nessun altro.

<<Ares non ti appartiene.>> Sorrisi con i denti per farle capire che non stavo scherzando.

Nessuno lo doveva toccarlo.
Nessuno.

<<Peccato perché lui mi abbia scopata, quindi non credo che tu sia così importante per lui.>>

Ebbi un tuffo al cuore.
Non era possibile.
Lui e io eravamo una cosa sola.
Lui non mi avrebbe mai ferito volontariamente.

<<So che cosa sta facendo.>> La guardai con disappunto. <<Non ci casco. Prendi in giro qualcun altro.>>

Rise freddamente.

<<Non so se sei stupida o fai la scema solamente per attirare l'attenzione degli altri.>> Schioccò le dita davanti a me. <<Svegliati e scendi dal quel cazzo di piedistallo in cui ti trovi e non è perché sei la dea dell'amore, allora tutti devono esserti devoti.>>

Le sue parole mi ferirono come se dei piccoli aghi si stessero per infilare all'interno della carne.
Non riuscivo proprio a comprendere per quale motivo mi stesse facendo questo.
Non riuscivo proprio.

<<Basta.>> Mormorai piano.

<<Basta? Ma ho appena iniziato Afrodite.>> Sussurrò malevola.<< Col tempo lui ha imparato a...come posso dire? Soddisfare i suoi bisogni carnali.>>

<<Smettila.>> Le ordinai con voce tremante.
Non potevo reggere ancora.
Volevo che la smettesse.

<<Andava a letto con tutte le ninfe e le mortali che si trovavano sulla sua strada.>>

<<Basta.>>
Ma sembrava non volermi sentire.

<<Lui non ti ama.>>

Fu come una coltellata al cuore.
Non ne potevo più di sentirla.
Non potevo neanche immaginare che lui mi avesse abbandonato.
Che avesse scelto qualcun altra solo per soddisfare i suoi impulsi carnali.

Questo fu il colpo di grazia.
Esplosi come una bomba.

Una luce mi circondò rompendo le mie catene, liberandomi.
Mi alzai dalla mia posizione e avanzai verso Atena con fate minaccioso.

Ma lei sembrava incurante.
Sembrava non avere paura, anzi, mi sorrise e mi guardò negli occhi per assestarmi l'ultimo colpo.

<<Ed è tutta colpa tua.>> Disse in tono amabile. <<Non sua, ma solo tua.>>

Scossi la testa per scacciare questo pensiero dalla mia testa.
Non poteva avere ragione.
Io...

<<Tu lo hai abbandonato.>>
____________________________________________
Spazio autrice:

Scusatemi tanto se ci ho messo così tanto per pubblicare, ma a mia discolpa posso dire che ho scritto questo capitolo più volte perché non mi veniva come dicevo io.
Comunque...vi è piaciuto?

So che il cattivo solitamente è brutto e rozzo, ma io volevo che fosse attraente. E dai a chi è che non piace i cattivi attraenti?

Atena si è comportata da vera stronza.
Approvate il suo comportamento? Io sì 🙋.

In questo capitolo non abbiamo capito molto parte del carattere di Afrodite, ma dal prossimo capirete a pieno come mai ha abbandonato Ares.

Probabilmente la parte di Afrodite prenderà almeno altri due capitoli. Non lo so.
E forse questa settimana pubblico o due capitoli o uno.
Vediamo.

Se avete qualche domanda o curiosità, non fatevi problemi e scrivetemi e io risponderò alle vostre domande e curiosità.

Vi attendo al prossimo capitolo.

Kiss 🖤
Dafne.

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