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RICORDI (9 e 4)

9. Rituali mattutini e serali 4. Primo sguardo

Battaglia finale di Hogwarts

Hermione

La battaglia infuriava. Mi lanciai di lato per evitare un incantesimo. Non sapevo come mi ero trovata lontana dagli altri. Lasciai scorrere lo sguardo. Il cuore mi batteva tanto forte che temevo di sentirmi male. Non avevo paura per me. Non solo per me perlomeno. Avevo paura per lui. Per Draco. Scorsi qualcuno con la coda dell'occhio. Lanciai l'incantesimo prima ancora di formulare il pensiero. Un Mangiamorte cadde. Io tirai un sospiro di sollievo. Non era Draco. Inspirai l'aria che sapeva di bruciato. Vedevo scintille esplodere nel buio. Mi parai dietro un muro. Grida, esplosioni, gemiti. C'era qualcuno ferito. Forse peggio. Magari qualcuno che conoscevo. Qualcuno che amavo. Scacciai il pensiero. Non era il momento per perdermi in queste cose. Dovevo andare da lui. Dovevo....

Un frastuono. Rimbombò nelle mie orecchie. Sussultai. Dovevo sbrigarmi. Inspirai e mi misi a correre. Non doveva essere distante. Mi sembrava di averlo visto. Di aver notato ciuffi biondi nel buio. Di aver sentito la sua risata.

Lui non c'era. Guardai a destra e a sinistra, le gambe che si muovevano veloci. Ogni anfratto, ogni muro, ogni centimetro di pavimento mi raccontava una storia. Qualcosa che avrebbe potuto essere e alla fine non era stata. Noi due che litigavamo. Noi due che ci sfioriamo. Noi due che ci evitiamo per cercarci poi con lo sguardo. Draco, Draco, Draco. Sempre lui. Come un cupo ritornello. Il nostro ritornello. C'era stato un tempo in cui lo avevo odiato. Un tempo in cui avevo creduto che le cose sarebbero state più semplici. Sbagliavo. Le cose diventavano più difficili.

E poi lo vidi. Una scintilla nel buio. I suoi capelli biondi che sembravano brillare come stelle. In piedi in mezzo a un corridoio per metà crollato. Sentii lo stomaco contrarsi.

-Draco- gemetti.

Lui si voltò. La bacchetta in pugno. -Granger?- mi guardò come se non riuscisse a capire cosa ci facessi lì. Non aveva tutti i torti. Non avrei dovuto correre da lui. Però c'ero e voleva pur dire qualcosa. -Devi andare via, hai capito?- Draco sgranò gli occhi e mi fece cenno di allontanarmi con la mano.

-Non se ne parla neanche- mi avvicinai.

-Testarda- ruggì.

-Odioso-

-Io?- aggrottò la fronte -Parli proprio di me?-

-Certo che.... -

Un boato. Qualcosa mi si gettò addosso. Vetri volarono ovunque. Non compresi subito. Battei le palpebre, il cervello che viaggiava troppo veloce. Ero premuta a terra. Riconobbi il suo profumo. Inchiostro. Mi solleticò le narici.

-Draco- il suo nome mi riempì la bocca. Perché non si muoveva? Scivolai fuori da sotto di lui, il cuore in gola. Doveva essere uno scherzo. -Draco- mi spinsi su di lui e lo guardai. Immobile. Come un...

No, non potevo neppure pensarci. Gli appoggiai una mano tremante sulla spalla.

-Malfoy- lo scossi con tutta la forza che avevo. Le dita che premevano nel suo maglione. -Malfoy, apri gli occhi– doveva stare bene. La gola mi si chiuse.

-Nasconditi, Granger, devi nasconderti- sollevò le palpebre. Schegge grigie.

Trattenni a stento le lacrime. -Non me ne vado- lasciai scorrere le dita sulla sua guancia.

-Pazza- sorrise.

-Sì, a starti vicina... sono proprio pazza- lo baciai sulla fronte.

-Puoi fare di meglio, Granger- fece una smorfia.

-Ne sei certo- singhiozzai. Avrei dovuto trattenermi. Non ci riuscii.

-Te lo ricordi il nostro primo sguardo?- Draco sollevò un angolo della bocca. Un rivolo di sangue scivolò sul suo mento. La realtà s'inclinò.

Infilai le dita tra i suoi capelli. Gli occhi mi bruciavano. Le lacrime pungevano come spilli. -No- ammisi in un soffio -però certamente mi hai guardata male-

-Granger! Possibile che mi attribuisci sempre qualcosa di negativo?-

Perché lui era così. Perché sottolineava le cose negative. Perché riusciva sempre a pungermi il cuore come una lama.

-Lo sai che ho un rituale mattutino e serale?- gemette, la voce debole.

Scossi la testa. Non volevo parlare. Temevo che il tono mi avrebbe tradita. E non volevo che capisse quanto fossi disperata.

-Penso a te-

-Hai decisamente battuto la testa- e la voce uscì rotta, incrinata come un vetro. Volevo credere alle sue parole. Sapevo che sarebbe stato meglio non crederci. Era pericoloso. Però il pericolo mi aveva mai fermata?

-Beh, posso sempre usare questa scusa se un giorno mi pentirò di queste parole-

-Malfoy!-

-Che c'è? Sono ferito!-

Era irritante perfino così. Eppure...

Mi rannicchiai al suo fianco. Lessi il dolore sul suo viso, nonostante tentasse di controllarlo.

-Che fai, Granger?-

-Se non posso stare in piedi con te, beh, almeno posso sdraiarmi al tuo fianco-

Lo sentii ridere. Fu meraviglioso e mi scaldò il cuore. -Sai sempre sorprendermi-

In lontananza si sentivano grida, pianti, esplosioni. Il mondo si spaccava in due. Ne sarebbe rinato un altro dalle sue ceneri. Abbracciai Draco, il viso premuto contro la sua spalla. Lui mi passò un braccio intorno alla vita. Restammo così, sotto lo scintillio della battaglia.

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