MAI ASCOLTARE UNA SORELLA (8 e 12)
8. Cambio di look, 12. Appuntamento al buio
Frozen Hogwarts
Aveva deciso Anna. Beh, le decisioni più folli le prendeva sempre lei. E ne aveva prese ben due.
-Io questo vestito non lo metto- gemetti. Mi appoggiai al lavandino. Per fortuna il bagno era vuoto.
-Elsa! L'ho scelto con cura... e poi ti ci vuole un cambio di look per partecipare a questa cosa-
Un appuntamento al buio. Anna doveva essere pazza. Non sapevo come potesse esserle venuta in mente un'idea tanto folle.
-Elsa non fare quella faccia! Ne abbiamo già parlato!- fece una giravolta e afferrò un lembo del suo mantello. -E mi hai promesso di provare-
Sospirai. Anna si era impegnata molto per organizzare quell'appuntamento al buio. Ero felice che dopo la nostra lontananza ci stessimo riavvicinate. E il fatto che io fossi Serpeverde e Anna Tassorosso non aiutava. Eravamo distanti negli ultimi tempi.
Mi guardai allo specchio e vidi una sconosciuta con un attillato abito rosso con un'abbondante scollatura a cuore. Sentii la pelle bruciarmi. -No, non posso- mi strinse le braccia al petto.
-Certo che puoi!- Anna mi passò un braccio intorno alla vita. -Sei incantevole!-
Non ci credevo. Una stretta mi contorse le viscere. -È esagerato-
-Ma se è perfetto!- m'infilò le mani tra i capelli -adesso dobbiamo sistemare questi-
-Cos'hanno che non va?-
-Niente, ma... fidati di me!-
Avrei davvero dovuto fidarmi. Io però avevo problemi di fiducia. Feci una smorfia. Anna si diede da fare. Volteggiò avanti e indietro, cantò, mi stampò un bacio sulla guancia. Io sperai solo che tutto passasse in fretta.
La strada era deserta. Mi sentivo esposta, con un abito troppo corto e le gambe troppo nude. Tremavo. Incrociai le braccia, ma conoscevo quel freddo e sapevo che nulla avrebbe potuto scaldarlo. Il mio appuntamento sarebbe arrivato da un momento all'altro. E...
Un rumore. Mi voltai e lo vidi. Jack Frost mi fissava, i grandi occhi azzurri. Sussultai. Un Grifondoro! Provavo per quel ragazzo dei sentimenti che non capivo. E lui adorava provocarmi. Sembrava incapace di fare altro. Tremai. Sentii il ghiaccio scivolarmi sulla pelle. Non avrei dovuto ascoltare Anna. Mai ascoltare mia sorella.
-Ehilà, chi si vede, la reginetta dei ghiaccio- Jack balzò in avanti, un sorriso enorme disegnato sulle labbra. Il ghiaccio mi agguantò la gola.
-Non sapevo che saresti venuto tu- mormorai.
-Per questo si chiama appuntamento al buio, perché non sai chi ti trovi davanti... sei delusa?- inclinò di lato la testa. Una ciocca chiara gli scivolò sullo zigomo.
Riusciva a mettermi a disagio. Il ghiaccio mi punse le guance.
-Stai congelando?- aggrottò la fronte. Il ghiaccio non bruciava come il suo sguardo azzurro.
-Per niente- mentii. Guardai altrove. Come riusciva a mettermi in imbarazzo? Io ci provavo a ignorarlo, ma...
-Su, non fare quella faccia-
-Non sto facendo nessuna faccia-
-E non mentirmi, ti conosco benissimo, reginetta dei ghiacci-
-Non chiamarmi in quel modo!- il ghiaccio volò ovunque. No, no, no! Non così! Chiusi gli occhi, mi portai le mani al viso, cercai d'incamerare aria nei polmoni. Sentii solo ghiaccio. E il ghiaccio faceva male. Lo avevo imparato a mie spese. Lame nel corpo. Fitte che affondavano. Barcollai. E qualcosa mi sostenne. Non qualcosa, ma qualcuno. Jack. Il mondo vacillò. Il suo tocco bruciava. Ricordai quello che io sapevo bene. Il ghiaccio brucia. E lascia il segno. Jack era ghiaccio. Proprio come me. Insieme... no, non c'era nessun insieme. Deglutii e tentai di riprendere il controllo dei miei poteri. Di ricacciare indietro l'uragano che mi scuoteva. Di mantenere la calma. Fu inutile. Lo stomaco mi si contorse.
-Vieni, ti porto in un posto-
-Dove?-
-Spirito dell'avventura!- strizzò l'occhio. Come a dire di fidarmi.
Un lago ghiacciato. Si estendeva davanti a me e brillava come un cielo di stelle.
-Non mi sembra il caso- borbottai, il battito del cuore che rimbombava in tutto il mio corpo.
-Dici? A me sembra... su, è molto in tema- si voltò verso di me, i capelli che gli scivolavano sugli occhi azzurri. Occhi come il ghiaccio. Lo stomaco mi si contorse. -Fidati di me, reginetta dei ghiacci-
Fidarmi. Una parola difficile per me. Serrai le labbra. Avevo sempre preferito non fidarmi.
-Fidati di me- ripeté lui, convincente.
Non mi fidavo di lui.... eppure provai una stretta al cuore. Forse avrei potuto dargli una possibilità. Presi la sua mano. -Non fare scherzi, Frost-
-Altrimenti mi trasformi in un pupazzo di neve?-
La risata nacque spontanea e imprevista. Mi scosse, piegandomi a metà. Una sensazione nuova per me.
-Direi che l'appuntamento al buio è riuscito almeno a fare una cosa-
-Quale?-
-Farti ridere... e credimi, non c'è nulla di più bello che vederti ridere-
Mi fermai, la risata ancora gorgogliante in gola. E lo guardai. Lui guardò me. Fu come starmene in equilibrio sul vuoto. Come perdere ogni punto di riferimento. Come lasciarsi cadere in un precipizio. Fu tutto e fu nulla. Jack mi tirò. Avanzai con lui. Passo accanto a passo. Il cuore che mi esplodeva in gola. E scivolammo sul ghiaccio che copriva il lago. Mano nella mano. Come due innamorati. Ricacciai indietro il pensiero. Noi non eravamo innamorati. Non potevamo esserli. Eppure...
-Reginetta di ghiaccio, smetti di pensare, ti fa solo venire le rughe e hai un visino troppo bello per rovinarlo-
-Jack!- protestai, il suono mi uscì più leggero di quanto avrei voluto.
-Dico sul serio... e sei mille volte più bella quando sorridi-
Un groppo mi strinse la gola. E qualcosa mi scaldò il cuore. Una piccola fiamma. Io non conoscevo le fiamme. Però forse per lui potevo fare un'eccezione. Potevo lasciarmi andare. Di lui potevo fidarmi per davvero dopo molto tempo. Il suo braccio scivolò intorno alla mia schiena. Io mi appoggiai, una mano sulla sua spalla. Le mie dita strinsero la stoffa del suo maglione. Sorrisi. E finalmente il ghiaccio uscì dal mio cuore. Il mondo forse non era poi così freddo.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Questo capitolo è una sorta di esperimento. Vorrei sapere cosa ne pensate.
A presto!
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