LA PRINCIPESSA ADDORMENTATA (14 E 9)
14. Fare un gesto dolce
- 9. Dividere cupcake
Secondo anno
Draco
La guardai. Lei. La Mezzosangue. Hermione Granger. La ragazza per cui provavo sentimenti così contrastanti. Un essere che consideravo unico. Mi odiavo per questo. E per non essere riuscito a proteggerla. Era pietrificata. I capelli scuri sparsi intorno a lei, i muscoli rigidi, la divisa di Grifondoro addosso, distesa su un lettino dell'infermeria, una mano tesa come ad afferrare il nulla. E io non potevo fare nulla oltre a restare lì a fissarla come uno stupido. La Camera dei Segreti era stata aperta. Avrei dovuto essere felice. La vittoria dei Purosangue. Allora perché mi sentivo così? Inspirai ed espirai. I polmoni mi fecero male. Cercai conforto nei suoi lineamenti tesi. Non ne trovai. Fu come essere trafitto da una spada.
Avevo dovuto fingere di sentirmi male per poter andare in infermeria. Da lei. Una cosa molto sciocca. La Granger non meritava altro che la mia derisione. Però l'avevo fatto comunque. Attirato da lei come una falena dalla luce. Povero sciocco. Avevo sbagliato. E ne avrei pagato il prezzo. Se mio padre lo avesse saputo poi il prezzo sarebbe stato insostenibile. Scacciai il pensiero. Troppo dolore e io non volevo più soffrire.
-Questo è per te- le porsi metà cupcake. Il segno del coltello che avevo usato per dividerlo spiccava come la luna nel cielo scuro. -Ehm, l'ho diviso... avevo fame- mi passai le dita sul viso. Erano bagnate. Non era vero. Avevo bisogno di avere qualcosa da dividere con lei. -Voi Mezzosangue... vi piacciono queste cose, no? Beh, io sono passato in cucina... tu diresti che è furto o chissà quale altra sciocchezza e io ti risponderei male... possiamo però dire che ho fatto un gesto dolce per te, no? Mi sono detto che magari avresti avuto fame, che magari ti saresti svegliata- era duro guardarla così. Vederla immobile. Una statua. -Ho dovuto aspettare che quei due sfigati dei tuoi amici uscissero, non volevo che mi vedessero- non potevo permettere a Potter o Weasley di vedere una mia debolezza. O di scacciarmi.
Avvicinai la sedia per guardarla meglio. Sembrava la principessa di una fiaba. La voglia di baciarla mi fece bruciare le labbra. Me le morsi. -Chi ti ha ridotta così?-
Naturalmente la Granger non rispose. Lo stomaco mi si strinse. Non avrei proprio ottenuto nessuna risposta e il pensiero mi rendeva folle. Lei parlava sempre. Ogni tanto trovavo la sua voce perfino fastidiosa. Sentii dei rumori provenire da fuori. Era arrivato il tempo di andare. Prima che qualcuno si accorgesse che ero lì.
Mi chinai e le diedi un leggero bacio sulle labbra. -A questo punto mi avresti già tirato un pugno, Granger- le accarezzai la guancia. La sua pelle gelida mi strinse il cuore. Sembrava che... no, non ci volevo nemmeno pensare. -Te la caverai, Granger, e tornerai a tormentarmi come fai sempre, forse perfino di più per recuperare il tempo perso-
Esitai. Era l'ora di andare. Mi morsi l'interno della guancia. Il dolore mi fece sussultare e mi schiarì i pensieri.
-Se solo potessi aiutarti- mi alzai. La sedia strisciò. Sentii un groppo in gola. Tanto stretto da non poter deglutire. -Ciao, Granger... Hermione- gli occhi mi bruciavano. Sbattei le palpebre. Non potevo piangere. Serrai le labbra. Io non dovevo piangere. Avrei voluto poter fare di più. Avrei voluto essere un principe per salvarla con un bacio. Io però non ero un principe. E lei non era una principessa. Una Mezzosangue. E io... soffocai ciò che stavo per dire. Non si prova altro che disgusto per quelli come lei. Eppure non provavo disgusto. Non l'avevo mai provato. Irritazione, inquietudine, agitazione. La Granger mi provocava tantissime cose, ma non disgusto. O meglio il disgusto era solo per me stesso anche se non sapevo perché. Avevo bisogno di aria.
-Spero davvero che riescano a farti tornare indietro- sussurrai. Le parole mi graffiarono la gola. Il dolore mi confondeva.
Le lasciai il mezzo cupcake sul comodino. E sperai che lo avrebbe apprezzato. Era un po' come darle metà del mio cuore. Mi allontanai, ogni passo pesante un macigno. Mi fermai un'ultima volta sulla porta, una mano sullo stipite. Avrei voluto...
-Granger- sussurrai il nome. Fu più forte di me. E corsi via. Volevo solo dimenticare tutto.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ho immaginato cosa sarebbe successo se Draco fosse andato a vedere Hermione in infermeria quando lei era pietrificata a causa dello sguardo del basilisco. Spero che non ci siano errori riguardo la storia (non leggo il secondo libro di Harry Potter da un bel po', lo ammetto).
A presto!
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