Personaggi: Tsukishima Kei, Kuroo Tetsurou

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No, non è davvero stanco.

"Dai Tsukki, muoviti, sei una lumaca!"

"Tu vai pure avanti Tetsuro, io procedo con il mio ritmo."

Non è vero che odia fare jogging la mattina presto.

"Senti com'è fresca l'aria a quest'ora!"

"Ci verrà un raffreddore, così tutti sudati."

Non gli importa arrivare per secondo al laghetto.

"Vuoi perdere anche oggi?"

"Che posso farci? Pagherò, come sempre."

Non ha il fiatone, e non sta realmente arrancando.

"Eddai, Tsukki, dovresti essere allenato. E' quasi un anno che andiamo a correre tutte le mattine!"

"Rassegnati, Tetsu, non sarò mai una macchina da corsa come te".

Kei Tsukishima in verità lo è, una macchina da corsa. Allenato com'è, con un paio di falcate potrebbe raggiungere, e anche superare Kuroo, potrebbe aumentare il ritmo fino a fargli mangiare la polvere, potrebbe sfruttare le sue lunghe gambe per macinare metri a una velocità che ormai l'altro non è più in grado di sostenere, e potrebbe tranquillamente arrivare con un ampio anticipo al laghetto.

Chi lo conosceva da adolescente, potrebbe pensare che corra piano per pigrizia o per poca motivazione. Ma Kei Tsukishima ha abbandonato da tempo la pigrizia, e non è per nulla svogliato.

La verità, il vero motivo per cui non dà sfogo a tutta la sua potenza e mette un freno alla sua velocità è un altro.

Sono quelle chiappe sode e muscolose che ha il piacere di avere davanti agli occhi tutte le sante mattine.

Quel seducente incavo tra le natiche dove si insinua la stoffa dei pantaloncini.

Quella schiena ampia e sudata su cui aderisce il tessuto leggero della maglietta umida.

Quei muscoli che sembrano esplodere attorno a due braccia toniche, e che guizzano ritmicamente ad ogni affondo.

Quelle gambe lunghissime e sexy, che si tendono ad ogni falcata.

Il vero motivo per cui, ogni mattina, Kei deve mettere in piedi quella sceneggiata, è il privilegio di godersi per quasi un'ora il meraviglioso lato B del suo ragazzo, senza dover dare alcuna spiegazione e senza provare alcun imbarazzo.

E poco importa se ogni mattina perde la scommessa, e deve pagare la colazione.

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ANGOLO AUTRICE

Questa storia partecipa alla challenge #writober indetta dal gruppo facebook Quelli di Fanriter.it - GIORNO 6

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