Quante volte ho voluto gettare la spugna
Quante volte ho gridato al cielo
Non imparo mai ad aspettare
Le lotte sono tante
Eppure, non imparo mai che Dio mi dà le soluzioni al momento che Lui ritiene opportuno.
Sono una cattiva allieva, mi piace crogiolarmi nel dolore come un maiale nel fango.
I miei occhi sono pieni di fango da non vedere la Sua mano tesa.
Mi chiama per nome eppure nelle mie orecchie trovo solo fango.
Arranco nella salita, scivolo, e mi perdo.
Quando sarebbe così semplice...
Dio è buono con me, nonostante io mi ostini ad essere una cattiva allieva, una cattiva amica.
Invece di aspettare, Lo maltratto, nella disperazione dell'anima Gli urlo contro, quando Lui sta solo spianando la strada per la mia vittoria.
E mille volte e uno, chiedo perdono,
mille volte e uno, in ginocchio.
Le ginocchia si piegano al Tuo volere perché mi regali un grammo di bontà e benevolenza nei Tuoi confronti.
Apro con rabbia il Tuo sacro libro e lo chiudo con lode e ringraziamento per il messaggio che hai voluto darmi.
Sono una cattiva amica perché T'inganno con la pigrizia, ma Tu sai la mia debolezza: la lettura.
E il messaggio me lo dai attraverso  i cartelli posati su corridoi dove tante anime afflitte passano ogni giorno, facendo del mio crogiolo un'inerzia, solo una stupida lagna, perché il mio compito è solo tenere la mano a chi il cammino lo sta attraversando.
Oggi posso solo ringraziarTi per le risposte, per quel messaggio letto per caso, che ha spaccato la mia anima.
Perché devo essere semplicemente felice per il ruolo da non protagonista, ma da comparsa tutto fare.
La stanchezza mentale spesso vuole che io getti la spugna.
Ma Tu mi hai fatta combattente.
E io Ti credo, e io Ti ringrazio.
Oggi è un bel giorno per dire semplicemente: Grazie