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AFFASCINANTE ASTROLOGIA

              PROLOGO

L'Astrologia da quando ha smesso nel '600 di essere scienza per diventare una pseudo scienza ha avuto vicende alterne.
Alla sua nascita (non vi spaventate, cercherò il più possibile di farla breve) l'Astrologia comprendeva l'Astronomia e mentre quest'ultima osservava e spiegava i corpi e gli eventi celesti come ha sempre fatto,
la prima indicava le conseguenze della configurazione astronomica sugli eventi umani ed è ancora così.
Fu l'apparire dell'agricoltura a indurre l'osservazione delle stelle, poiché si era visto che l'avvento in cielo di certe costellazioni, indicava pioggia.
Il contadino, anzi dovrei dire la contadina di mille e mille anni fa, perché pare che siano state le donne a inventare l'agricoltura, avendo sviluppato un sistema di vita più stanziale, per occuparsi della cura dei figli.
Per tornare alle antiche contadine e contadini, essi allora come ora, avevano bisogno di informazioni meteorologiche, che permettessero loro di raccogliere i frutti coltivati o spontanei che fossero, prima che arrivassero gli acquazzoni a infracidirli.
In effetti da qui nacque
l'integrazione tra i prodotti della terra e la dieta a base di carne procurata con la caccia, che dette ottime prospettive di perdurare ed evolvere alla nostra specie. E allora una volta stabilizzato il sapere contadino e capito che il cambiare delle stagioni, era annunciato dal mutare delle costellazioni, l'Astrologia allargò il suo sapere ad altri eventi, quali quelli della società, fino a quelli dei singoli individui.
In ogni epoca, in ogni luogo della Terra la fertilità, la sessualità, i sentimenti d'amore e di lotta per la conquista della donna, dell'uomo, della famiglia e della stabilità materiale sono stati e sono il centro delle nostre esistenze.
I miti di tutti i popoli hanno creato archetipi, che installati nella nostra psiche, hanno contribuito a costituirla con saldi punti di riferimento, perché quello che è dentro di noi potesse realizzarsi al di fuori di noi stessi.
Il mito greco, radice della nostra civiltà, ha creato Afrodite, principio femminile d'azione diretto verso un'interiorità sensuale e accogliente.
Ha creato Ares, principio maschile d'azione diretto verso la realtà esteriore di lotta e costruzione.
Ambedue i principi mirano alla conquista della sopravvivenza della specie, della società e dell'individuo.
Secondo il mito greco Venere non nacque da un'unione sessuale, ma dal sangue e dal seme di Urano evirato da suo figlio Crono.
I genitali di Urano caduti nel mare presso Cipro formarono una spuma da cui nacque Venere. Giove, re dell'Olimpo, temendo liti tra gli dei a causa della sublime bellezza di Venere, le impose Vulcano come marito. Vulcano era un uomo solido, gran lavoratore, non faceva che forgiare fulmini per Giove, ma era brutto, storpio e certo poco seducente per la dea, che era ben consapevole delle sue grazie e che pensò di distrarsi dall'infelice matrimonio, intrattenendo relazioni con chiunque le piacesse. Fu così che si lasciò attrarre da Marte.
Vulcano, che era certo il gran lavoratore che ho detto, ma evidentemente non del tutto inconsapevole di quello che succedeva intorno a lui, scoprì la tresca tra i due amanti ed essendo un fabbro eccellente, costruì una rete con la quale imprigionò la moglie fedifraga e il suo amante, esponendo tutt'e due al ludibrio di tutti gli dei dell'Olimpo.
Roma trasformò, dopo la conquista dell'Ellade, Afrodite in Venere e Ares in Marte, accogliendo gli dei del Pantheon greco e non solo loro.
Fu così che dei romani, si finì per dire fin dall'antichità, che i conquistatori erano stati conquistati.
I Greci, sempre loro, tra le varie discipline con cui si intrattenevano, annoveravano anche l'Astrologia-Astronomia e furono appunto loro, che cominciarono a dare ai pianeti i nomi dei loro dei.
Da allora ai nostri giorni, l'Astronomia ha guadagnato il podio della scienza, ma è l'Astrologia che rimasta nei cuori di molti, nonostante divieti e proscrizioni, tenta ancora di spiegare chi siamo, dove andiamo e perché.
Vittorio Messori è uno dei principali autori cattolici.
Ho letto un suo interessantissimo articolo e avevo pensato di proporvene un riassunto, ma non sarei stata efficace, quanto la sua penna, perciò ho voluto lasciarlo alla lettura integrale di chi è interessato.

Affascinanteninfea

Davvero nell'astrologia tutto è imbroglio e illusione?

L'attuale prevalente atteggiamento cristiano - e cattolico in particolare - ci sembra qui troppo sbrigativo e sembra avere ereditato lo sprezzo e il rifiuto proprio di coloro che furono gli avversari della fede: i vecchi illuministi, razionalisti, positivisti. Quindi tutto nell'astrologia, sarebbe imbroglio, menzogna o, nei casi migliori, illusione. Tanto che non varrebbe neppure la pena di discuterne, lasciando simili cose ai superstiziosi e ingenui. Sul piano pastorale questa chiusura senza spiragli non sembra affatto positiva. L'attrazione che su molti cristiani esercitano certe religioni orientali, certe sette, certe proposte alla "New Age" è determinata anche dal rigido rifiuto "cattolico" attuale di tutto ciò che non rientri nel quadro di una "razionalità" che sembra talvolta sconfinare nel razionalismo, nato come anticristiano, di cui parlavamo sopra. Magistero e prassi ecclesiali sembrano talvolta non rendersi conto che l'incapacità della proposta cattolica di raggiungere oggi le masse deriva anche dal fatto che ci si sbaglia sui destinatari di quell'annuncio. Si crede, cioè, di rivolgersi ancora all'uomo "moderno" quello formato (o deformato) dall'Illuminismo, mentre in realtà è ormai l'uomo entrato nella "postmodernità" dove la Ragione, quella con la maiuscola, non è più la divinità davanti alla quale inchinarsi silenziosi e riverenti. [...]
Se oggi in tutto l'Occidente ritornano in forze e trovano fortuna proposte giudicate per due secoli "irrazionali" come quelle astrologiche è inutile scandalizzarsi e lanciare anatemi, come si fa anche in un certo mondo cattolico. Proprio quel dovere, per il credente, di "scrutare i segni dei tempi" sottolineato dal Vaticano II deve portare alla riflessione: non ci sarebbe offerta se non ci fosse domanda, da parte di un così grande numero di nostri contemporanei.»
(Vittorio Messori, Davvero nell'astrologia tutto è imbroglio e illusione? Dalla rivista "Jesus", gennaio 2000, pag. 91)


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