Sul mio viso si aprì un gran sorriso mentre esaminavo per l'ultima volta la mia stanza.Lo stavo facendo davvero,finalmente avrei vissuto la mia vita in un college,dopo tanti anni che non uscivo di casa per colpa della mia malattia.
Ero cresciuto solo,con mio padre,e gli volevo bene,ma lui non aveva la minima idea di cosa significasse la parola genitore.L'unica parte che avevo capito alla perfezione era quella relativa alla parola NO.Giuro che non è uno sfogo di una teen-ager piagnucolona:è il riassunto perfetto delle nostre conversazioni.Mi stava sempre addosso,mi parlava solo di rado e pretendeva che fossi sempre perfetto,cosa che non è mai successa,visto che non può sapere cosa vuol dire vivere con questa malattia del cazzo.
Certo,non potevo prendermela con lui:subito dopo il diploma è entrato nei marines ed è stato via per due anni,ed io sono dovuto rimanere in casa con i miei nonni.
Non sono mai andato a scuola,e ho fatto tutti gli studi on-line sotto gli occhi severi di mio padre.Non ci ho messo molto a capire che era meglio non fare domande,se non capivo qualcosa.Perchè lui inarcava un sopracciglio,mi fissava,sospirava e tornava a lavorare.Ottimo no?

E adesso,dopo diciotto anni di fatiche e lotte per arrivare a una perfezione che agli occhi di mio padre non poteva essere raggiunta,finalmente stavo per ottenere la libertà.
Sarei andato al college-chissà cosa mi attendeva!-e nel frattempo avrei scoperto chi ero davvero.
"Sei sicuro di voler fare questo passo Harry?Ci sono delle scuole ottime nel North Carolina"
Non abbassai lo sguardo."Sono sicurissimo,è quello che voglio fare"
"Bene".Guardò la finestra alle mie spalle."le cose saranno un po diverse,da queste parti"disse prima di voltarsi e uscire.
È questo fu tutto.Ad essere onesti è stata una delle conversazioni più lunghe che abbiamo mai trattato.
Il telefono squillò e sorrisi di nuovo:i miei nonni non erano per niente contenti che stessi partendo per la California.Era dalla notte scorsa che non mi davano tregua:messaggi,chiamate e pure appelli su Facebook-si i miei nonni sono molto diversi-.Mi scongiuravano di non andare,ma erano anche felici visto che era quello che avevo sempre sognato.
Lanciai un'ultima occhiata alla casa dove ero cresciuta,mentre raggiungevo mio padre alla macchina.Quell'edificio di sicuro non mi sarebbe mancato.

Quasi dodici ore più tardi,dopo due tragitti in macchina e due voli,mi trovavo finalmente nella mia stanza della scuola.
Sospirai felice e posai le mie valige sul mio letto.Il letto di fianco al mio era stranamente ordinato,speravo solo di non essere in camera con qualche sfigato.
La camera era davvero accogliente:c'erano due letti contro la parete,ed erano separati da due comodini piccoli in legno,il bagno invece bisognava usare quelli pubblici.
Uscì in terrazza ad "ammirare"il paesaggio che avevo.
Il giardino della scuola era davvero enorme.Da qui si vedevano anche alcuni palazzi della città,ma anche troppo lontani.

Passai le altre due ore a sistemare le mie cose nell'armadio-anche se già sapevo che non sarebbero durate molto,ero abbastanza disordinato-e mettere i libri negli scaffali.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio,e mi pettinai i miei capelli lunghi ricci,prima di uscire a cenare.

Non posso lamentarmi per il cibo della mensa,è buono ma anche orribile,è una via di mezzo.
Stavo giocando con il mio cibo,quando la mia attenzione viene attirata da un ragazzo che si siede vicino a me.
È un ragazzo un po più basso di me,con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
"Piacere Niall,Niall Horan"disse porgendomi la mano,stretta che ricambiai.Sono stato educato bene,capitemi.
"Harry Styles"dissi mangiando il primo boccone.
Dopo questo ragazzo di sedettero altre tre ragazzi che non conoscevo.
"Oh,lui è liam"disse indicandomi un ragazzo abbastanza muscoloso,con un accenno di barba e gli occhi color nocciola.
"Lui è Zayn"disse indicandomi un ragazzo con la pelle olivastra e i capelli neri.
"E lui è Louis."mi indicò un ragazzo con i capelli lisci color caramello,aveva degli occhi azzurrissimi,e delle labbra fini.
"Piacere"dissi porgendo la mano a tutti.
"Dimmi Harry,sei nuovo?"disse mettendomi la mano sulla spalla.
Rabbrividì a quel contatto.Non ero abituato a tutto quel contatto.
Sorrisi e spostai la mano.
"Si,sono appena arrivato."
"Con chi sei in camera?"chiese invece il corvino.
"Uhm...con un certo Tomli,Tom?Non ricordo"dissi.
"Tomlinson...è Tomlinson."disse la voce del ragazzo che sembrava un angelo.
Diventai tutto rosso per la figura che avevo appena fatto.
"Eddai Louis,è appena arrivato e già tu lo vuoi far sentire a suo disagio?"chiese il biondo lanciandogli una patatina in faccia.
"Oh fanculo,io me ne vado"si alzò di scatto e buttò il vassoio nella immondizia,prima di andarsene.
"Vedrai ci farai l'abitudine"mi sorrise il corvino.
"Già..."dissi riprendendo a mangiare.

"Vedi di lasciarmi i miei spazi,non mi piacciono le persone troppo invadenti"disse Louis mentre si metteva a letto.
"Ah,e non mi aspettare per andare a fare colazione,pranzare e cenare,siamo d'accordo?"
"D'accordo.."dissi mettendomi a letto.
Spensi la luce e mi lasciai cullare dalle braccia di Morfeo.

Spazio me.
Nuova storia Larry,e ne sto scrivendo un'altra con la_piccola_otaku_ ,storia che pubblicherò più avanti.
Alla prossima!
Ila🌈