Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

18:30

Ore 18:30

Avete presente quella sensazione che si impossessa del vostro corpo quando state facendo qualcosa di pericoloso? Quando l'adrenalina ti attraversa le vene, e il cuore batte all'impazzata rimbombando forte contro tutto il corpo, quella sensazione che in quel momento vorresti superare ma che poi una volta finita vuoi rivivere. Ecco quella è la sensazione che sta provando Naruto ora, cerca di sfuggire dai suoi aggressori, cercando di non far fuori uscire il potere dell'essere demoniaco che possiede al suo interno.

Correre, se vuoi vivere corri. Non importa quando, dove e come, ma corri.

Naruto si accascia a terra sfinito, da quanto è che corre? Minuti, ore, forse di più, sa solo che se lo prendono è finito, la sua stessa esistenza volerebbe via, come la sua stessa anima che abbandonerebbe il suo corpo dopo il trattamento che potrebbe ricevere.

-ci è scappato-
-Kitsune, sappi che se continuerai a infiltrati nel nostro territorio vedrai che la tua pena sarà quella capitale-

Azione numero:
-1 evitare di tornare nel loro paese
-2 evitare di rifarsi la figlia del capobranco Hyuga
-3 evitare di far vedere il tatuaggio a un paese intero

Naruto si ritrovava nel luogo di partenza, un vicolo buio, freddo e solo. Dopo la morte del suo tutore non si può dire che la sua vita sia procedura in maniera tranquilla.
Venne accusato dell'uccisione di Iruka Umino e sbattuto in cella senza un apparente motivo, inutile dire che dopo due settimane scappò via usando il potere della kitsune. Fu dato successivamente per morto, questo accadde esattamente 2 anni fa, due anni in cui Naruto è stato in un vicolo ceco giorno per giorno uscendo solo a tarda notte, rischiò parecchie volte, ma nessuna fu particolarmente pericolosa come quest'ultima. Adesso si trovava in un paese, l'America, quest'ultima era la sede principale di due casate importanti, gli Hyuga,e gli Uchiha.

-Sanno che sono vivo, e ora? Nessuno mi crederebbe più e, come se non bastasse sono stato cacciato dall'unico paese da cui posso scappare senza che nessuno se ne accorga. Devo tornare in Giappone prima che i bandi di cattura vi ritornino però per evitare questo devo riuscire a corrompere qualcuno che si trova in alto per farmi andare via senza dare troppo nell'occhio-

Non corrompere mai qualcuno che si trova in alto Naruto, se qualcuno lo scoprisse sta certo che ti manderebbero senza troppi complimenti in carcere, in America non ci sono molti giapponesi biondi. Perciò stai attento

-È vero Jiraya-Sensei però ora come ora non posso starmene con le mani in mano, cercherò di scappare senza farmi notare e, se mi scoprissero userò la volpe-

In quel momento nella mente di Naruto tornò il viso di un vecchio amico del suo tutore, era un uomo sulla cinquantina mezzo malandato con una fissa incredibile per le belle ragazze.
Naruto si divertiva a stare con lui, e sentire quelle rare perle di saggezza che gli lasciava, un giorno poi scomparse e nessuno seppe più nulla, Tutt'ora Naruto non ha la più pallida idea di dove si trovi. Era stato un buon maestro, a modo suo, ma almeno non l'ha mai trattato in maniera differente per vai della volpe, e per Naruto questo valeva molto.

Ore 21:10

È notte inoltrata e sto correndo nella periferia degli Hyuga

-Se mi scoprono sono finito. Ma non avranno l'onore di avere la mia testa, questo è certo-

Sussurra Naruto correndo verso una stradina.
Devo arrivare alla dogana, che divide la zona degli Hyuga da quello degli Uchiha, da dove poi prenderò un traghetto per arrivare in Giappone. Per arrivarci devo attraversare la periferia e il centro della città, conosco abbastanza questo paese per sapere come arrivare alla dogana tramite le fogne, dovrebbe esserci una fogna in comune, una fogna inusata e scordata anche da Dio.
Entro in un vicolo cieco per poi aprire il tombino con una delicatezza non mia. Appena entrato mi guardo in torno, non vedendo nessuno richiudo sempre con delicatezza il tombino, scivolando per la scala verticale.

-è buio, e parecchio, essere una Kitsune è utile alle volte-

Cammino per un po' per poi svoltare in qualche cuniculo.
Troppo facile, fin troppo.

-chi sei?-

Una voce profonda e arrogante mi parla, si trova alle mie spalle. Giro l'orecchio destro cercando di sentire il suo respiro.

20 centimetri.

Cerco di tirargli un calcio per allontanarlo per poi andare ad atterrare sulla superficie d'acqua, situata al lato del pavimento

-Dovrei chiedertelo io-
Mormora mentre i suoi occhi si illuminano di una luce rossastra, si trova sulla parte cementato davanti a me

-Sharingan-
Dico osservando.
I suoi occhi scrutano i miei, non posso usare il mio potere, o almeno non con un detentore dello sharingan.

-Chi sei. Straniero?-

-la mia fama non mi precede? Strano. Potrò fare presentazione decente allora. Che onore-

Lo riguardo negli occhi, cerca di studiarmi, i suoi occhi sono delle pozze nere, vogliono capire le mie emozioni. Non ci riusciranno.

-Namikaze, nato in Giappone e cresciuto in America-

-questa sarebbe una presentazione decente? Andiamo, un bambino saprebbe dirmi molte più cose-

-Non ti conviene giocare con me, Uchiha, potresti pentirtene-

-vale anche per te, Namikaze-

Ci continuiamo a scrutare, è proprio un Uchiha, pelle diafana occhi come il carbone e capelli neri scuri, tendenti al blu, deve avere la mia stessa età. Sentiamo una campana suonare, saranno le dieci, devo sbrigarmi, il traghetto partirà presto, devo sbrigarmi.

-È stato bello incontrarti, ora devo andare, sayonara, Uchiha-

Stavo per iniziare a correre quando un corpo viene contro il mio facendomi sbattere contro la parete che avevo dietro.

-Namikaze è? Lasciati dire una cosa, non so se sia il tuo vero cognome, o se tu sia il vero figlio di quel Namikaze, ma non ho intensione di lasciarti andare-

Cerco di rimmetermi sull'acqua, i suoi occhi sono di nuovo rossi.

-Non mi interessa ciò che pensi. So solo che non posso trattenermi oltre-

Dico questa frase in modo deciso. L'Uchiha si scaglia contro di me tirandomi un pugno che io blocco prima che possa colpirmi e gli tiro una testata che lo fa sprofondare in acqua

-Uchiha, non sottovalutarmi-

-Namikaze, tu non sottovalutare lo sharingan-

Sotto di me lo rivedo e non riesco a spostarmi in tempo che mi affera per i piedi e mi scaglia contro la parete, sento la testa pulsare a causa della forte botte e un senso di nausea invadere il mio corpo. La vista si appanna e l'ultima cosa che vedo è la faccia ghignante dell'Uchiha. Cerco di non chiudere gli occhi cosciente che se lo avessi fatto non li avrei più riaperti. Lui si continua ad avvicinare, fino ad arrivare a pochi centimetri da me

-sei bravo Namikaze, ma non all'altezza dello sharingan-

-Uchiha, tu non mi hai visto in azione. Sappi che se mi risvegliero ti farò vedere quanto sia inferiore il tuo sharingan rispetto a me-

Le forze mancano, è da 2 anni che non dormo tranquillo o mangio un vero pasto. Prima di cadere nell'oblio sento la voce dell'Uchiha

-vedremo, Namikaze, non deludermi-

Apro gli occhi, non so dopo quanto, o dove, però già l'idea che qualcuno lì in alto mi abbia rispedito sulla terra è qualcosa

-Non mi vuole neanche Dio-

-Non ti vorrebbe neanche Satana Namikaze-

Mi giro e noto con mio grande dispiacere che non solo mi trovo nelle segrete, ma mi trovo nelle segrete, con Uchiha.
Inizio a pesare che lui sia una sorta di maledizione.

Angolo robe
Ma salve popolo come va? Dopo non so quanti anni si torna con una storia un po' diversa dal solito, spero vi piaccia e niente
Ciao e buon tonno popolo

2/05/22

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro