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STEFANIE POV
Avevo il disco nel mio lettore cd nella tasca destra del culo. Qualche lacrima scendeva pian piano, come le gocce d'acqua finché non diventarono una tempesta e io dovetti rifugiarmi momentaneamente sotto un tettino di un negozio di alimentari coreano.
Decisi di entrare visto che avevo un po' fame e in quel momento, il cibo era l'unica cosa che mi dava conforto.
Comprai dei gnocchi cinesi piccanti e poi altri noodles sempre piccanti visto che era ora di pranzo. Li misi dentro al microonde con l'acqua e in poco tempo erano pronti.
Mi sedetti al tavolo e fissando il vuoto mangiavo, mentre mille paranoie e pensieri scorrevano nella tedta con il sottofondo delle persone che parlavano e la cassa che faceva "biipp" per via della spesa.
Cambiai CD visto che quello ormai era finito.
Appena finii di mangiare grazie a dio non pioveva più, cosi ripresi la via di casa, ma vidi molte persone con lo zaino sulla schiena, e capii che ormai erano usciti tutti e mentre scrutavo per qualche secondo, vidi i capelli sparati in aria e laccati, neri striati di bianco di Bill e quel cappellino coi i dread legati.
Bill mi vide e cercò di venire verso di me ma io mi girai subito e iniziai a camminare velocemente sperando di seminarlo ma ormai aveva passato il muro di persone e mi era dietro chiedendomi cosa avevo. svoltai in un vicolo che non conoscevo e non vidi più Bill.
S: "Oddio che puzza..."
C'erano le fogne li vicino.
Uscii dal vicolo pian piano, e vidi Bill che si girava intorno preoccupato. Appena si giro di spalle io svincolai e andai verso casa mia.
BILL POV
Che cazzo le era preso? Tom era strano e adesso anche lei. questa cosa mi puzza.
B: "Pronto Tom?"
T: "Che vuoi"
B: "Posso sapere cosa sta succedendo?"
Sbuffò per poi attaccarmi in faccia.
Che cazzo?
Decisi di andare a casa di Stefanie.
Proprio quando uscii, riniziò a piovere e i miei poveri capelli da laccati stupendi meravigliosi super wow si sono abbassati e li ho tutti davanti a un occhio ma sono fregno lo stesso😃.
Detto ciò finalmente arrivai davanti alla porta di Ster e l'acqua mi scivolava addosso.
Suonai.
Di nuovo
Ancora
Ancora
B: "STEF APRI"
Nessuna risposta.
B: "porco dio"
Restai sotto il tettino per mezz'ora finché decisi di andarmene sconfitto a casa.
STEFANIE POV
Non me la sentivo di aprirgli, ero troppo giù, anche se mi sentivo in colpa perché pioveva e sarà stato zuppo.
mi misi sul letto tutto il pomeriggio a fissare il tetto, finché il mio telefono non fece il suono dell'SMS.
Girai gli occhi e con mani tremolanti presi il telefono e accesi lo schermo.
Sullo sfondo vidi un messaggio da "Tommy💎🩵" cazzo.
Aprii perché ero curiosa.
Tommy💎🩵: "hey principessa scusa per oggi"
Secondo lui accetto delle scuse così semplici?
Ovviamente non risposi e rispensi il telefono ma andai di sotto in cucina a fare la cena visto che erano le 19:40.
Mi feci della pasta aglio olio e peperoncino.
Mentre mangiavo quella frase, quelle parole mi rimbombavano in testa, e così mi si chiuse lo stomaco e mangiai pochissimo per poi ritornare in camera.
9:01
Ero a scorrere delle storie su ig, finché non vidi una storia di una mia amica dove era in disco con tutte le altre. Anche io ero stata invitata ma ho rifiutato visto che sono troppo giù.
Guardai quella storia con malinconia per poi passare alla prossima.
01:50
Ovviamente Tom non si era fermato a un messaggio. In tutto avrò 99+ notifiche solo per lui.
Spensi il telefono e mi misi a dormire.
06:50
Che palle.
Mi vestii di corsa.
e poi uscii di casa col mio solito lettore CD e il CD lasciato li ieri sera.
Arrivata davanti al cancello sbuffai per poi accendermi una sigaretta.
Vidi con la coda dell'occhio Bill e Tom e mi prese la tachicardia.
Tom mi guardò ma andò avanti, Bill venne verso di me.
B: "Hey"
S: "che vuoi" dissi con la sigaretta in bocca pronta ad essere accesa.
B: "Perché ieri non mi hai aperto?"
Mi inventai una scusa velocemente.
S: "aperto? cosa dici?"
B: "io-ugh stavi sicuramente dormendo."
S: "ok"
B: "Vieni qui" disse per aprire le braccia ma io rifiutai freddamente
B: "non mi dire... Stef non tornare come prima.
continua...
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