26. Una lacrima sulla guancia...
Louis ed Harry misero a posto la spesa e si dedicarono a preparare la cena.
" Facciamo pollo arrosto e patate, ti va?" chiese il medico.
Louis sorrise e rispose:
" Lo stesso cibo che mangiavo quando sei arrivato nella mia casa ad Auschwitz "
Harry piegò il volto di lato e sussurrò :
" Già, quando stavo male e tu mi hai aiutato "
" Come tu stai facendo con me adesso..." disse Louis, chinando gli occhi sulle patate che stava sbucciando.
" Io ti ho aspettato per dieci anni, Louis, ti ho cercato ovunque e ho sperato con tutto me stesso che tu non fossi morto. Guarda, porto ancora la catenina che mi hai dato!" esclamò Harry mostrando la piccola L dorata appesa al suo collo.
Il ragazzo dagli occhi blu la osservò e gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Harry, per alleggerire l'atmosfera, cominciò a raccontare come era stata la sua giornata e, quando la cena fu pronta, lui, Louis e Jack si misero a tavola.
" I vostri esami del sangue vanno bene " disse ad un certo punto Harry " tu, Louis, sei un po' anemico, ma dipende dal fatto che ti sei nutrito male in questi anni "
Louis chinò lo sguardo sul suo piatto e, per sviare il discorso da sè, chiese:
" Come sei finito in Argentina, Harry?"
Il riccio si infilò in bocca un pezzo di pollo e, dopo averlo masticato, cominciò a raccontare:
" Quando i Russi hanno liberato Auschwitz, io ero uno dei pochi prigionieri sani in tutto il campo. Mi hanno interrogato e io ho detto che tu mi avevi salvato, ho fatto il tuo nome.
Mi hanno permesso di tornare a Berlino e lì ho scoperto che i miei genitori erano ancora vivi.
Non appena abbiamo avuto il permesso, siamo partiti per l'Argentina per cominciare una nuova vita.
Mi sono iscritto all'università, mi sono laureato e ho trovato lavoro all'ospedale.
I miei genitori avevano nostalgia della Germania e un paio di anni fa sono tornati in patria.
Questo è quanto mi è capitato "
" Hai un fidanzato o una fidanzata?" chiese Louis giocando con un pezzo di patata nel suo piatto.
" Come avrei potuto? Mi sono innamorato di te e dei tuoi occhioni blu ad Auschwitz e nessuno, uomo o donna che fosse, avrebbe mai potuto prendere il tuo posto nel mio cuore " rispose Harry.
Louis lo fissò intensamente e una lacrima scese sulla sua guancia.
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