16. Mark
" Non farmi arrossire " disse Harry con gli occhi ridenti " tu sì che sei un bel ragazzo. La divisa ti dona, anche se non amo cosa essa rappresenti "
" Non pensare che io ami o creda in quello che predicano Hitler e il partito, ma siamo sotto una dittatura e devo fare ciò che chi comanda vuole che faccia.
Se uno si ribella, lui e la sua famiglia vengono uccisi senza tanti complimenti e io non posso farlo.
Non so come finirà la guerra che si sta combattendo in Europa, so solo che per noi tedeschi la legge è Hitler, punto e basta " esclamò Louis a denti stretti.
Il loro discorso venne interrotto da una raffica di colpi di pistola sparati all'esterno, Louis si alzò e guardò dalla finestra, sapendo già cosa era successo.
" Qualcuno che ha tentato di scappare?" chiese Harry.
" Sì, come capita quasi ogni giorno " rispose Louis.
" Cosa credi che succederà se la Germania vince la guerra?" domandò il prigioniero, alzandosi e affiancando Louis davanti alla finestra.
" Non lo so, non lo so davvero. So solo che, se accadesse, la legge di Hitler verrebbe imposta ad ogni nazione.
A volte mi ritrovo a pensare che sarebbe meglio se la Germania perdesse questa guerra, ma sarebbe meglio per voi, che siete prigionieri, per noi, membri del partito, non lo so..." disse Louis.
I due restarono in silenzio per un po', poi l'ufficiale si voltò e si diresse alla sua scrivania.
" Te la senti di aiutarmi a scrivere gli indirizzi delle lettere che devo spedire?"
" Certo!" rispose Harry sedendosi su una sedia accanto a Louis.
Dopo alcuni istanti, sentirono bussare alla porta e, quando l'ufficiale aprì, entrò con passo marziale un uomo di mezza età.
" Papà !" disse Louis con un sorriso, abbracciando il genitore.
L'uomo scostò delicatamente il figlio e si richiuse la porta alle spalle.
" Ho bisogno di parlarti, figliolo e ho bisogno di farlo da solo, manda quel ragazzo fuori per un po' "
Harry fece il gesto di alzarsi ed uscire, ma Louis lo bloccò.
" Puoi parlare con lui qui...lui mi conosce...e poi è stato molto malato, non può prendere freddo"
Mark Tomlinson osservò con occhi sbarrati il figlio e poi si voltò a guardare il prigioniero accanto alla scrivania.
Stava per protestare, ma poi lasciò perdere...si fidava di suo figlio, come aveva sempre fatto.
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