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51. In medio stat virtus

Zayn era in camera, vicino ai gemelli. Jade singhiozzava e si dondolava, rannicchiata sul tappeto.
-Ssst, non fare così. Va tutto bene- le sussurro' tra i capelli, abbracciandola. La bambina si lasciò cullare dal fratello maggiore, l'unico, a parte il gemello, con cui parlava.
-Non voglio che torni mai più- singhiozzo' la bimba, tremando.
-Nemmeno io lo vorrei. È tutto a posto. Ti proteggo io. Vi proteggo io. Vieni qui- fece, rivolto a Nadir, che subito si inginocchio' a terra e venne coinvolto nell'abbraccio di gruppo.
-È cattivo ed io vorrei che fosse morto- ribadi' la bambina.
-Lo uccidero' io per te- bisbiglio' Nadir, gli occhi colmi di paura per ciò che aveva avuto il coraggio di affermare, guardando la gemella.
-No. Vi proteggero' io. Non vi succederà niente, ve lo prometto- intervenne Zayn.
-E a te, chi ti protegge?-

Zayn si svegliò di soprassalto, in un bagno di sudore. Quell'incubo si ripresentava, puntuale, dopo ogni visita del padre. Non ci voleva un genio per capire che era dettato dal suo senso di colpa: non era riuscito a tenere del tutto fede alla sua promessa.
Era alla villa; dalla luce che proveniva dalla finestra, era poco prima dell'alba. All'improvviso un rumore lo fece sobbalzare, ed una luce si accese, abbagliandolo un po'.
-Tutto a posto?-
Liam aveva l'aria di chi non era neppure passato per la camera da letto; quella notte, nessuno pareva avere avuto sonni tranquilli.
Zayn annuì, scalciando via le coperte e mettendosi a sedere; si stropiccio' gli occhi e si passò una mano tra i capelli, sibilando per il dolore improvviso. Aveva dimenticato la ferita; alla fine aveva avuto bisogno di quattro punti.
Liam si avvicinò, sedendosi sul letto.
-Ho sentito che parlavi. Era un incubo?-
-Un brutto sogno. Ho bisogno di fumare- fece Zayn, e Liam gli fece cenno di seguirlo. Aprirono la finestra, e Liam tiro' fuori un pacchetto di sigarette, dal quale prelevarono entrambi.
Zayn aspiro', sentendo come sempre la morsa che aveva al petto allentarsi.
Fecero qualche tiro in silenzio, e poi Liam sdrammatizzo':
-Il modo migliore per scaricare la tensione, per me, è fare boxe. Oddio, c'è un altro metodo, ma prevede che ci siano due persone di sesso opposto-
Zayn sorrise e scosse il capo.
-Sai cosa ha fatto incazzare a morte mio padre?-
Liam tornò serio.
-Gli ho detto che penso di essere omosessuale. Non ci ha più visto- ridacchio' amaramente, ricordando gli avvenimenti del giorno prima. Liam rimase in silenzio.
-Perché gliel'hai detto? Per provocarlo?-
-Perché ero esasperato. Volevo offenderlo. Un figlio gay, ed una ritardata. Cazzo, che bella famiglia- ironizzo'.
-Perché ti sei accanito contro di Louis, se anche tu sei gay? Cosa avevate contro di lui?- Chiese Liam.
-Ryan mi conosce da sempre. Oserei dire che si è fatto bocciare apposta per non lasciarmi a scuola da solo. I motivi per cui ce l'ha con Louis son personali, e riguardano me-
-Non capisco- ammise Liam.
-Non devi capire. Sono cose che sappiamo solo io e lui. Lui è come un fratello, per me-
-Belle compagnie che ti ritrovi- commentò Liam.
-Ehi. Non giudicare. Non te lo permetto- lo ammoni' Zayn, spegnendo rabbiosamente la sigaretta sul davanzale.
-Questa villa è del Settecento. Usa un posacenere, per Dio- lo sgrido' Liam. Zayn scattò:
-Non ti permettere di comandarmi. Solo perché mi hai aiutato oggi e sai un po' della merda che vivo, non vuol dire che ora puoi permetterti di dirmi cosa devo fare e sputare sentenze-
Liam lo osservo' per qualche momento e poi affermò, serio:
- Non ammetto che tu ti rivolga a me con quel tono. Prima ti sfoghi, e poi ti rivolgi con rispetto ed educazione agli altri. Andiamo in palestra-
-Sai che ti dico? Va bene. Ho pure i guantoni, dovevo venire ad allenarmi ieri. E sono incazzato nero-
-Bene. Io ho dormito da cani e ho voglia solo di spaccare tutto, quindi direi che siamo pari- commentò Liam.
Zayn tornò verso il letto e prelevo' la sacca da sopra al como', da cui estrasse calzoncini e guantoni, e Liam distolse precipitosamente lo sguardo quando l'altro si levo' i pantaloni della tuta, così, senza avvertirlo.
-Cos'è, ti imbarazzi?-
-No; ti ricordo che il mio datore di lavoro, nonché amico, è gay. Non mi imbarazzo- affermò sicuro, facendo l'ultimo tiro e spegnendo la sigaretta nel posacenere.
Zayn non replicò; sfilò la felpa, mentre Liam lo guardava, ed indossò una maglietta.
-Solo tiri al sacco. Niente incontri- lo avvertì Zayn, passandogli davanti mentre Liam replicava:
-Ti conviene prendere su la felpa; ho deciso che correremo nel parco per riscaldarci-

Le prime luci dell'alba li trovarono intenti a percorrere di corsa i sentieri del parco, mentre l'aria fresca del mattino li corroborava.
-Questo posto è magnifico- ansimo' Zayn, appoggiando una mano sul tronco dell'imponente cedro del Libano.
-Sì, è stato un ottimo investimento- concordo' Liam, recuperando fiato a sua volta.
-Dai, al sacco- lo sprono'.

Poco dopo erano in palestra, impegnati a turno a portare a segno un jab dietro l'altro, sudati e concentrati.
-Prendo delle protezioni, te la senti di picchiare quelle?- Gli chiese Liam, facendo un cenno verso due supporti imbottiti posati su un angolo.
Zayn acconsentì, e Liam andò a recuperarli, impugnandoli ed alzando le mani.
Zayn cominciò a colpirli con forza, mentre sentiva l'adrenalina abbandonare gradualmente il suo corpo. Dopo un po' era sfinito; si abbassò sulle ginocchia per prendere fiato.
-Puoi tenerli tu? Te la senti?- Gli chiese Liam.
Un po' titubante, il ragazzo afferrò le protezioni. Liam lo aiuto ad inserire i polsi attraverso la fascia elastica e ad afferrare la maniglia.
-Ok? Sei pronto?-
Zayn fece un cenno, e Liam carico' qualche colpo di prova.
-Posso andare?-
-Vai- rispose l'altro, e Liam iniziò a scaricare diretti sui due supporti, che attutivano i colpi grazie all'imbottitura. Zayn poteva comunque sentir riverberare la potenza delle spinte su per le braccia; Liam era davvero esplosivo.
-Stop- gli disse abbassando i supporti, dopo un po'.
-Stanco?-
-Mi rintrona la testa- ammise Zayn, toccandosi con una smorfia i capelli.
-Non ci avevo pensato. Basta; il resto lo faremo in palestra dopo. Sei più tranquillo?-
-Sono più stanco. E tu? Hai sfogato le tue repressioni sessuali sul sacco?- Lo scherni'.
-Ehi. Sono stato piantato da poco. Abbi rispetto, porca miseria-
-Sì, per poco non andavi a schiantarti in un incrocio-
-Senti, ma noi dobbiamo per forza litigare sempre? Sei un rompipalle nato- reagì Liam.
-Però ti piace comandare, quello devi ammetterlo-
-La finisci? La mia pazienza ha un limite- lo ammoni' Liam, irritato.
-Anche a letto ti piace comandare?-
Non riuscì a prevedere la mossa di Liam perché fu troppo repentina; si ritrovò bloccato a terra, impossibilitato a respirare a pieni polmoni.
-Non ti rivolgere così a me. Capito?-
Zayn boccheggio', colto di sorpresa. La mole di Liam era imponente, e fece scattare qualcosa nella sua testa. Liam vide i suoi occhi dilatarsi dalla paura, mentre si dibatteva come se fosse questione di vita o di morte.
-Ehi, ma che...- si spostò immediatamente, mentre l'altro si tirava su a sedere, portandosi le ginocchia al petto e le mani alla testa, guardandolo con aria feroce.
-Ma che ti prende?! Non stavo facendo niente... non volevo spaventarti- disse in tono dispiaciuto.
Lo vide tornare in sé, abbassando le braccia e fissando il pavimento tra le sue ginocchia.
-Ma che ti ha fatto tuo padre?- Mormorò, sentendosi impotente.
-Non indovini?- Sibilo' l'altro, alzandosi e gettando con forza a terra i supporti. Se ne andò sbattendo la porta, lasciando Liam in confusione. Rimase qualche secondo seduto a terra, e poi decise di corrergli dietro.

Traduzione titolo: "La virtù sta nel mezzo" (Orazio)

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