Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

12. Ducunt volentem fata, nolentem trahunt

Harry non si fece più vedere. Una volta ritornato Andy da scuola ed aver accettato per sfinimento una zuppa calda da portare a casa, Louis riuscì a convincere Suzanne a lasciarli tornare nella loro abitazione. Appena dentro al loro appartamento Louis si occupò, molto lentamente, di accendere la stufa, di controllare i compiti del fratello e di  prendere del paracetamolo, che lo fece sudare come un dannato, ma che gli placo' la febbre.
Chiese via Whatsapp le foto di quello che avevano fatto a scuola, ed a sera tarda, non riuscendo ovviamente a dormire, iniziò a recuperare qualcosa. Ma era inutile; la mente tornava continuamente a quel pomeriggio, alle parole di Harry, al sentirsi rifiutato.
Dopo tre volte che rileggeva la stessa frase rinunciò lanciando l'evidenziatore sulla scrivania, sbuffando. Starnuti' tre volte, maledicendo sottovoce il raffreddore che gli faceva lacrimare gli occhi, e sentì il cancello della villa chiudersi. Non resistette all'impulso di sporgersi a guardare; vide il Land Rover nero allontanarsi per la via, sentendo un gran vuoto allo stomaco.
Era solo.
Nessuno si occupava di lui. A nessuno fregava niente di lui, di come stesse; certo, la signora Moreau si era rivelata essere molto premurosa ed affettuosa con loro, ed i vicini, compreso il fornaio ed il signor Morris, erano sempre molto gentili con lui. Ma suo padre, la figura che avrebbe dovuto essere presente come punto di riferimento della sua vita, non c'era.
Preso da uno scatto di rabbia, Louis accese il portatile ed inviò una e-mail piena di risentimento al padre. Impiegò mezz'ora a scriverla, riversandovi tutto il suo rancore e non risparmiando nulla, e la inviò senza rileggerla.

Il giorno seguente tornò a scuola anche se ancora ammalato; non voleva chiedere favori a nessuno. Soltanto, avvertì il signor Morris che non sarebbe andato a lavoro: anche volendo, restare all'aperto e sudare non gli pareva una buona idea. Nel pomeriggio recuperò le lezioni del giorno precedente e si portò avanti con i compiti; la giornata scivolo' via così.
L'indomani pomeriggio tornò a lavoro. Si sentiva fisicamente molto meglio, e Suzanne uscì tre volte per portargli del the caldo.
Rimanere a lavorare nel parco della villa era comunque bello, nonostante le recenti vicissitudini, perché era un luogo che gli trasmetteva serenità. Quella sera, a cena con Andy, rise di cuore con lui per via di alcune cose che gli stava raccontando; lo squillo del cellulare lo colse di sorpresa, ed Andy lo anticipò rispondendo.
-Ciao papà! Come stai? Quando torni? Dove sei ora?- Esordì il piccolo, eccitato. Louis alzò gli occhi al cielo, pensando che suo padre non meritava tutto quell'entusiasmo.
Dopo qualche minuto di chiacchiere Andy gli passò il telefono, e Louis si chiuse in camera, permettendo al fratellino di accendere il televisore in soggiorno.
-Ciao- esordi'.
-Ciao, Louis. Ho letto la tua mail, e desideravo parlarti di un progetto che avevo in mente da tempo di proporti-
Il ragazzo rimase in silenzio, in ascolto.
-Vorrei che mi raggiungeste. Il contratto che mi ha proposto la compagnia petrolifera è molto vantaggioso, ed è a tempo indeterminato. Vorrei che vi trasferiste a Stoccolma; io riuscirei a raggiungervi ogni venerdì sera, e staremmo insieme tutto il fine settimana. Mi sono informato sulle scuole; ce ne sono di molto buone. Hai ragione su tutta la linea: vi ho lasciato a voi stessi. Vorrei rimediare- disse il padre. Louis sbarro' gli occhi, tramortito dalle parole del padre.
-Cosa ne dici?-
Louis non sapeva da dove iniziare:
-Non so cosa dire, mi hai spiazzato. Ti rendi conto di quello che mi stai proponendo? Così, di punto in bianco?-
-È un po' che ci penso, Louis. Ora che mi hanno offerto finalmente un contratto a tempo indeterminato che vale la pena accettare, posso concretizzare questo mio desiderio-
-Appunto, è un desiderio solo tuo. Noi vorremmo che tu tornassi a casa!- Affermò Louis.
-Lo sai che non è possibile. Il mio lavoro non ha sbocchi. La piattaforma su cui sono adesso è un posto sicuro, Louis-
Louis scosse la testa, amareggiato.
-Quindi per te la soluzione sarebbe trasferirci in un paese straniero, di cui non conosciamo la lingua, a pochi mesi dal mio diploma?!-
-Ti chiedo solo di pensarci, Louis. Riflettici. Ti mando via mail le informazioni sulla scuola elementare e sul liceo che avevo valutato, e tutto quello che riguarda l'appartamento a Stoccolma. La casa è della compagnia petrolifera e vi abitano i familiari dei dipendenti; è una bella realtà, Louis. L'ho vista. È un quartiere facoltoso; tra l'altro, i paesi scandinavi hanno scuole che sono modelli per tutta l'Europa. Ti chiedo solo di leggere quello che ti mando, ok?-
-...Ok. Ma non aspettarti che abbracci la tua idea: la trovo una follia, sappilo- lo avvertì Louis, sentendosi improvvisamente esausto.
Salutò brevemente il padre e controllo' Andy; il bimbo stava guardando un episodio di NinjaGo.
Aprì la mail che gli aveva mandato il padre, scuotendo la testa sempre di più ad ogni pagina che terminava. La proposta era valida, ma lui avrebbe perso un anno scolastico. Per lui era improponibile. Era impensabile dare un esame di maturità in svedese; avrebbe dovuto chiedere al padre di contattare il consolato inglese in Svezia per chiedere se era possibile fargli fare l'esame nella sua lingua...e poi si fermo', arrabbiato. Tutto quel casino, ed a provocarlo suo padre, di nuovo. Lui non voleva lasciare l'Inghilterra! Suo padre era egoista, inaffidabile e con la tendenza a delegare agli altri le responsabilità. Cosa pensava, di poterli trascinare in giro per l'Europa come se fossero dei pacchi? E poi lui aveva sempre pensato, università o lavoro che fosse, di rimanere in patria. Suo padre voleva sconvolgere le loro vite, di nuovo.

Irritato dalla piega dei propri pensieri, spense tutto e raggiunse Andy sul divano, a guardare il maestro di spinjitzu dare degli insegnamenti a Kay e Cole, due dei personaggi della squadra. Stava insegnando loro, ironia della sorte, a prendersi cura delle loro armature e delle loro armi; come potevano diventare abili ninja se peccavano di sciatteria? E soprattutto, come potevano prendersi cura degli altri se non riuscivano a badare a loro stessi?

Louis pensò al padre, e decise di parlare della proposta col fratellino. In fin dei conti, li riguardava entrambi.

Traduzione titolo: "Il fato guida chi vuole lasciarsi guidare, e trascina chi non vuole" (Seneca)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro