🎶 Fino a farci scomparire
- Diodato
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"Ma quando eri in silenzio mentre andavi via, ti sei portata anche me".
- Diodato

Le onde del mare erano note per la caratteristica di cancellare tutto ciò che toccavano, così come le pennellate di colore sulle pareti della casa di nonna Speranza e nonno Corrado.

Tommaso e Aurora avevano dipinto proprio tutto, anche le loro facce infatti erano segnate da spruzzi di vernice, mentre le loro mani odoravano di acquaragia e sapone di Marsiglia, quello a pezzi che, nei loro ricordi di bambini, vedevano sempre incollato alla pila in giardino, quello capace di smacchiare vestiti, pelle e "macari l'anima".

Il sole stava calando su Borgo Paradiso è quella aveva tutta l'aria di essere stata una giornata di prime esperienze.
Tornare a godersi il quotidiano sapeva di momenti passati che quasi avevano rimosso, istanti dimenticati che suonavano di cose mai vissute.

«Rory, vieni un attimo» il ragazzo la chiamò con tono concitato dalla camera da letto, pochi passi svelti e lei lo raggiunse.
«Che è successo?» gli concesse uno sguardo confuso vedendolo armeggiare con una vecchia scatola di latta.
«Credo appartenesse a tua nonna...» le rispose porgendogliela «...è sigillata per bene, presumo fosse la sola mente contorta a poter partorire l'idea di un lucchetto fatto di spago e fili di rame» proseguì il giovane con mezzo sorriso.
Aurora raggirò l'oggetto tra i palmi, divisa tra la voglia di scoprirne il contenuto e la paura di profanare qualche intimo segreto celato da anni.
«Tieni» Tommaso aveva deciso per lei, le tese una forbice spronandola a tagliare quella chiusura improvvisata che la separava da chissà quale verità.
Senza pensarci oltre Rory diede un taglio netto e il coperchio rotolò all'indietro.

Incredulità fu l'unica emozione sul volto della giovane.

Una rubrica.
Una rubrica di quelle con la copertina di una tinta sgargiante, una di quelle che "gli anziani" erano soliti usare per annotare a stampatello gigante i recapiti della settimana generazione.

«Ti immagini ci troviamo registrati dentro tutti i numeri degli amanti di Speranza?» ridacchiò il ragazzo.
«Dubito considerata la gelosia morbosa di mio nonno, non le permetteva a momenti neanche di respirare» sottolineò Aurora con un velo di tristezza e dolce malinconia ripensando alle sceneggiate infondate che metteva in atto Corrado nei confronti della moglie.

«Non avere timore...» Tommaso parve intravedere ancora quel senso di disagio nelle iridi della giovane «...se non avesse voluto che arrivasse a te, fidati, avrebbe fatto in modo di farla sparire».

Rory, ad occhi serrati, aprì a caso una pagina del quaderno, poi cauta schiuse una palpebra alla volta.

La grafia ordinata di Speranza riluceva al centro, l'inchiostro di una qualsiasi penna rossa solcava leggiadro il pallore del foglio.
Una breve frase faceva capolino tra le righe sottili della rubrica - anticipata da una data appuntata in alto a destra - poche parole ma di una potenza brutale, tanto forti da riscuotere anche il più apatico degli esseri viventi:

27/12/2011

"Me l'avevi detto che saresti andato via, ma il mare ha deciso per te. Rispetterò il tuo volere, porterò dunque, con me nella tomba, la certezza che non volevi ammazzarti ma che desiderassi solo smettere di osservare un amore che non ti sarebbe mai potuto appartenere".

SPAZIO AUTRICE 🌊
Sembra passata una vita dall'ultimo aggiornamento, ma spero di cuore che questo capitolo più corto del solito possa essere motivo di nuovo interesse da parte vostra.
Vi ringrazio, come sempre.
Buona lettura ❤️.

Arianna.