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Capitolo 16 (Parte I) - Ho preso spunto dal migliore

🎶 Le cose che vivi
- Laura Pausini
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   "Su qualunque strada, in qualunque cielo e comunque vada noi non ci perderemo".
- Laura Pausini

La gonna a ruota di Lia riempiva la cucina a ogni suo movimento.
Era sempre stata un tipo stravagante, anche nello scegliere le fantasie degli abiti, lo dimostrava ampiamente l'indumento a quadri che indossava.

Quella stoffa bicolore - blu e rossa -, pensò Rory, le ricordava tanto quelle vecchie tovaglie che, nonna Speranza, usava per i pranzi meno importanti, quelli dove la formalità non era necessaria e si poteva mangiare pure con i gomiti sul tavolo.

«Sono usciti per prendere il dessert che ha fatto zia Teresa esattamente tre quarti d'ora fa, cos'è si sono persi o Borgo Paradiso è improvvisamente diventato il labirinto di Cnosso?».
Marilia sbuffò sollevandosi per l'ennesima volta le maniche della camicia, mentre si accaldava lavando meticolosamente le foglie della lattuga acquistata rigorosamente dal fedelissimo Totò, l'anziano fruttivendolo giù in piazza.
«Stai serena Lì, sono certa che Roberto non abbia incontrato nessuna aitante donna per strada» la prese in giro l'amica, facendole comparire sul volto un'espressione per niente rilassata.
«Non per dire...» rispose concitata «...ma quella che è pucci pucci con qualcuno sei tu» sottolineò puntando un dito gocciolante nella direzione di Aurora.
«Pucci che?» chiese la ragazza con una smorfia disgustata a incorniciarle le labbra.
«Oh ciatu! Ok che sei mancata nove anni, ma manco fossi stata a New York!» esclamò Lia con la stessa verve di una vissuta attrice partenopea.

Le due erano l'esatto opposto: caciarona e colorata Marilia, più cauta e riflessiva Rory.
Si erano compensate, sin da bambine, come tutte le cose perfette, che lo sono grazie solo all'unione di parti differenti ma complementari.

«Io e Tommaso stiamo cercando di avere un rapporto civile, ci siamo voluti bene per una vita...» spalancò i palmi per enfatizzare l'ovvio «...mi pare normale non smettere adesso».
Lia inscenò una risata fintissima facendo qualche piegamento su se stessa in modo da risultare perlomeno credibile.
«Cristo! Eri matta ma sei decisamente peggiorata!» la riprese Aurora.
«Se spari cazzate su cazzate come pretendi che reagisca?» s'infervorò l'altra, asciugandosi le mani con uno strofinaccio rattoppato che aveva raccatto chissà in quale cassetto.
«Non dico cazzate, sai che tra noi non potrà mai esserci nulla...lui qua ha il suo futuro e il mio è altrove» spiegò Rory con una nota di rassegnazione.
«Quale sarebbe questo fantomatico futuro? Sfornare cornetti in un bar che si e no guadagna cento euro al giorno e ne spende il doppio? O continuare a convincersi di avere un fottuto bisogno delle sedute di quel ladro del suo psicoterapeuta?» esalò Lia con il fuoco a brillarle nelle pupille.

Aurora fece un passo indietro massaggiandosi l'attaccatura del naso.
«Non lo sapevo...cioè non sapevo che vedesse un medico» disse tristemente, colpevolizzandosi ancora per aver mollato quel luogo ed essersi rifugiata lontano dai problemi.
«Non mi stupisce questo, hai tagliato i ponti dimenticandoti che qui ci avevi lasciato qualcuno» rincarò la dose l'amica, non capendo quanto quelle parole ferissero Rory e quanto aumentassero il suo desiderio di rifare la valigia e sparire.

«Scusa, sono proprio una cretina...» sussurrò Marilia resasi conto degli occhi lucidi della sua interlocutrice «...non volevo rinfacciartelo. Ma lo sai, non sono brava con le parole e spesso butto fuori quello che mi passa per la mente senza filtrare o tener conto dei giusti modi».
Aurora le fece un cenno col capo invitandola a star tranquilla.
«Hai ragione tu, non vi conosco più...non lo conosco più» balbettò la giovane stropicciandosi una ciocca tra i polpastrelli.

Lia le andò vicino lasciandole un bacio sulla guancia.
Era quello il suo modo di farsi perdonare.
Di confessarle silenziosamente, a discapito della sua loquacità, quanto le fosse affezionata e quanto ci tenesse ad averla lì.

«Potrà passare pure un secolo Rò, ma per quanto è vero Dio; non ci sarà mai possibilità di mutare quello che siamo stati. Nemmeno il peggiore dei temporali saprà cancellare il modo in cui io, tu e Tommy ci siamo rimasti accanto nonostante le avversità, a prescindere se un pezzo di strada non lo abbiamo percorso assieme».

Rory allungò un braccio circondando il corpo sottile dell'amica.
Ritrovarsi nel punto esatto nel quale si erano distaccate pareva impossibile, eppure il loro rapporto non mostrava segni di usura.
Battibeccavano come in passato facendo poi pace in un battito di ciglia.

«Uhhh stiamo interrompendo un approccio romantico?» proruppe Roby palesandosi, manco fosse un fantasma, nella stanza.

Le ragazze gli rivolsero uno sguardo severo nel medesimo istante in cui fece il suo ingresso Tommaso: jeans chiaro strappato sulle ginocchia, Adidas e felpa bianca, una busta infilata al polso e una torta gigante stretta al petto.

«Donne!» le salutò con un sorriso raggiante «Ci possiamo accomodare» continuò poi spostando l'attenzione sul ripiano imbandito e ricolmo di prelibatezze.

Lia acconsentì scocciata seguita da Roberto, il quale si stravaccò su una sedia in legno massiccio proprio di fianco alla giovane, creandole non poco disagio.

«Giusto qua, con tutto lo spazio che c'è?» squittì spazientita.
«Perché non qua, con tutto lo spazio che c'è?» le fece eco lui facendola alterare.

Aurora e Tommaso si erano goduti la scena in disparte, appremurandosi a completare le ultime pietanze e a riporre il dolce in frigo.
«Credi che si ammazzeranno prima del termine della cena?» domandò il ragazzo con un misto di preoccupazione e divertimento.
Rory curvò la bocca all'insù colpendolo bonariamente sulle costole.
«Al massimo scopano!» ribatté lei facendolo trasalire.

Non si aspettava di certo un'uscita così schietta da parte di Aurora, per quello ne rimase sorpreso.
La ricordava restia a esprimersi in maniera così netta, così poco ponderata.

«Hai imparato ad accantonare i mezzi termini?» la sfotté rubandole un sorriso.
«Ho preso spunto dal migliore» ricambiò scherzosamente Rory accovacciandosi contro di lui.
«Sei diventata anche più affettuosa» constatò il giovane scompigliandole i capelli e provocandole un leggero colorito porpora sulle gote.
«In questo caso non ho preso spunto dal migliore» lo incalzò nel tentativo vano di lanciargli una frecciatina.
«Bugiarda! Io lo dimostro senza vergogna quello sento...» la ammonì pizzicandole il mento.

Rory preferì non controbattere, era cosciente che quella fosse la verità.
Tommaso palesava le emozioni - a differenza sua - evitando di imporsi d'innalzare barriere capaci solamente a oscurare ogni sentimento.

«Raggiungiamoli, altrimenti a breve inscenano la terza guerra mondiale» intervenne Tommy smorzando quel briciolo di tensione.
Aurora annuì facendosi guidare dalla presa salda di lui.

Forse davvero non lo conosceva come quando erano piccini, ma del resto come aveva evidenziato Lia, quel legame che li aveva annodati non si sarebbe dissolto.

La distanza affonda ciò che non è consolidato, riportando a galla i soli tesori che meritano di essere conservati.

SPAZIO AUTRICE 🌊
Scusate per l'attesa ma ho avuto dei problemi personali.
Spero che la prima parte della cena possa esservi piaciuta.
Fatemi sapere💙.

Arianna.

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