Abyssal 'Love' (I)
Storia scritta per il 18° Italian P0rn Fest
Fandom: Qualsiasi fandom (Love and Deepspace)
Personaggi: X/Y (MC/Sylus)
Prompt: X ama tutto di Y, soprattutto le sue corna grandi e forti a cui aggrapparsi
Quando Sylus mi lascia andare, dopo avermi tenuta stretta a sé durante il suo volo senza meta, rimango estasiata nel vedere il magnifico panorama che si staglia davanti ai miei occhi. Un immenso prato di fiori rossi si estende all'orizzonte, oscillando lievemente per la brezza che accarezza dolcemente le colline. Mi sembra di guardare la superficie di un immenso oceano scarlatto, che si increspa e si distende seguendo il ritmo delle onde. Un senso di pace profonda mi pervade e chiudo per un attimo gli occhi, inspirando a pieni polmoni il dolce profumo di quei fiori rossi come le iridi del drago che mi accompagna e che amo con tutta me stessa.
«Non pensavo ci fosse un posto come questo a Tarus City.»
Riapro le palpebre e sposto lo sguardo su Sylus che, nel frattempo, si è seduto sull'erba e mi osserva in silenzio, l'ombra di un sorriso dipinto sulle labbra. Mi avvicino a lui, come attratta da una forza di gravità diversa da quella che mi tiene ancorata al terreno, e lo guardo mentre stringe tra le dita uno di quei bellissimi fiori.
«Come pensavi che fosse Tarus City?» Mi chiede, spostando lo sguardo sul panorama, come se non riuscisse a sostenere il peso del mio giudizio.
«La città è simile al suo sovrano. Quindi nient'altro che desiderio e sangue.» Rispondo con sincerità, decidendo di non nascondere ciò che ho sempre pensato fosse normale per una terra governata dalla più sanguinaria e bramosa delle creature.
Fortunatamente, quel tipo di credenza mi ha abbandonata già da tempo, da quando ho capito che Sylus non è come tutti gli altri draghi, e che nasconde dentro di sé un cuore più umano di quanto lui stesso possa mai immaginare. Tuttavia, la voglia di stuzzicarlo e prendermi gioco di lui è più forte di quella che ho di dirgli che le mie parole non hanno più alcun fondo di verità.
«Beh, ormai dovresti esserti fatta un'impressione diversa da questa.» Dice, senza lasciarsi abbindolare dal mio tentativo fuorviante di mettere in discussione ciò che è e ciò che io sono diventata da quando mi trovo al suo fianco.
Lo sa, sa perfettamente che ho cambiato idea su di lui e sul suo mondo; così come sa benissimo quali sono i miei sentimenti, cosa provo ogni volta che mi sfiora anche solo per sbaglio. Lo sa talmente bene che non si scompone più di tanto quando, afferrandomi per un polso, mi sente fremere in maniera incontrollata. Al contrario, sorride come se niente fosse e mi tira lievemente verso di lui, facendomi finire in ginocchio tra le sue gambe, talmente vicino al suo corpo da sentirne chiaramente il calore irradiarsi in maniera confortante.
«Solo perché non hai visto gli altri lati, non significa che non esistano.» Dice ancora, nascondendo un'allusione nelle sue parole che riesco a cogliere al volo, usandola facilmente a mio vantaggio.
«Allora devo guardare più da vicino. Cos'altro non ho visto?» Dico, nascondendo una nota divertita nel mio tono di voce, afferrandogli il mento per costringendolo a voltare il viso da una parte all'altra, così da poterlo osservare meglio.
Sylus mi lascia fare quello che voglio solo per un attimo, con aria lievemente contrariata nel vedersi trattato in quel modo; poi sorride maliziosamente e mi afferra il polso, tirandomi verso di sé e trascinandomi sul terreno umido insieme a lui. Mi ritrovo a sovrastare il suo corpo muscoloso e possente, così vicina al suo volto da poter scorgere ogni singola sfumatura di quelle iridi rosse come il sangue che amo tanto. Arrossisco lievemente, ma non mi allontano né mi lamento per la posizione equivoca in cui ci troviamo. Anzi, mi sistemo meglio sul suo grembo e premo maggiormente il mio corpo sul suo, puntellandomi sulle mani per poterlo guardare come si deve.
«Non pensi che questa angolazione sia migliore?» Mi chiede con ancora il sorriso obliquo e provocante sulle labbra.
Nel ricadere all'indietro tra i fiori, dei petali si sono alzati in aria in una danza dettata dal vento leggero. Uno di loro scende lentamente verso il basso e si adagia quasi dispettoso proprio sul sopracciglio di Sylus. Lo guardo a lungo, indecisa se allungare la mano per afferrarlo e toglierlo oppure se lasciare che lo faccia lui; poi un'idea si forma nella mia mente e lascio che sia la mia parte intraprendente a prendere il sopravvento.
«Peccato che non posso vedere tutto.» Rispondo, mettendo su un finto broncio che lo fa sorridere. «Comunque...» Continuo poi, lasciando in sospeso la frase.
Mi abbasso leggermente verso il suo viso e soffio delicatamente, nel tentativo di far volare via il petalo. Sylus socchiude appena gli occhi e mi guarda sorpreso. Lo sento rabbrividire sotto di me e una scossa di piacere mi attraversa dalla testa ai piedi, alimentando il calore che già sento bruciarmi nel petto sin da quando sono finita a cavalcioni su di lui. Mi osserva sottecchi, ma non reagisce in alcun modo alla mia avventatezza, come se stesse aspettando di vedere fin dove mi sarei spinta.
Soffio nuovamente sul suo volto perfetto e, stavolta, il petalo rosso come la gemma incastonata nel suo torace vola via. Sylus sospira sommessamente, attraversato da un'altra serie di brividi che so essere causati dal mio respiro che si infrange contro la sua pelle calda. Lo guardo strizzare appena le palpebre, che vibrano al di sopra delle iridi scarlatte con cui mi inchioda subito dopo, e sento il desiderio di baciarlo scalpitare dentro di me.
«... Sei davvero audace.» Mormora con voce bassa e roca.
Ridacchio di fronte alla sua espressione, che vuole essere in qualche modo minacciosa e intimidatoria, ma che non riesce a nascondere il suo divertimento e la soddisfazione nel vedermi agire in maniera così intraprendente.
«Posso esserlo ancora di più.» Dico senza troppi giri di parole, facendo trapelare un'allusione nemmeno troppo velata.
Mi tiro lievemente su, mettendomi seduta cavalcioni sul suo bacino. La gonna del mio vestito risale leggermente, scoprendomi le cosce nude con cui avvolgo i suoi fianchi. Riesco a percepire chiaramente la stoffa ruvida dei suoi pantaloni sfregare contro la mia pelle sensibile e fatico a trattenermi dal gemere. Sentirlo sotto di me, le nostre intimità separate solo dai suoi vestiti e dal mio intimo, mi fa rabbrividire piacevolmente.
Mi sistemo meglio e, per il momento, provo a ignorare il desiderio che mi divora come una bestia famelica. Mi abbasso invece a raccogliere dei fiori, tenendoli tra le dita un po' tremanti per le lente ondate di calore che iniziano a pervadermi a partire dal basso ventre, lì dove posso sentire chiaramente il suo inguine premere contro il mio. Comincio a depositare i fiori rossi sul suo corpo, decorandolo e abbellendolo più di quanto già non sia. Sotto il suo sguardo attento e divertito, infilo uno stelo tra le scaglie della spalla e gliene appoggio uno sul petto; poi, sporgendomi verso di lui, ne adagio uno tra i suoi corti capelli argentei, sistemandolo vicino al corno sinistro che sporge dalla testa.
Quando le mie dita sfiorano quella estremità del suo corpo, Sylus trattiene bruscamente il respiro per un secondo, poi ansima sommessamente. I miei occhi si sgranano appena per lo stupore, mentre i suoi si chiudono e le sottili sopracciglia si aggrottano, come fosse preda di una sensazione troppo intensa che richiede tutta la sua attenzione per poter essere assaporata al meglio.
Non pensavo che quella zona potesse essere tanto sensibile e rimango a fissarlo attonita. Per tutto il tempo passato insieme a lui, non mi è mai capitato di toccargli le corna, nemmeno per sbaglio. Quella nuova scoperta accende qualcosa in me, come una miccia, e una miriade di idee diverse prende forma nella mia mente, stuzzicandomi all'inverosimile.
Sylus riapre lentamente le palpebre e mi fissa con uno strano scintillio nelle iridi scarlatte, il suo sguardo predatorio che mi studia attentamente. Rabbrividisco e stringo involontariamente le cosce attorno ai suoi fianchi, avvertendo chiaramente qualcosa di duro sfregare tra le mie gambe.
«I fiori ti donano.»
Rossa in viso e accaldata più di prima, mi schiarisco la voce e mormoro quelle parole per aggrapparmi all'ultimo barlume di razionalità che mi è rimasto, anche se non posso fare a meno di concentrarmi sul piacere che provo ogni volta che la mia intimità entra in contatto con quella che ho capito essere la sua erezione. È più forte di me e non riesco a smettere di far oscillare lievemente il bacino per ricercare un maggiore contatto con lui, facendo finta di compiere involontariamente quei movimenti.
Sylus continua a guardarmi con quegli occhi carichi di desiderio e allettanti promesse. Sorride maliziosamente e appoggia una mano sul mio fianco, alimentando maggiormente la tensione che si è venuta a creare tra di noi. Alza l'altro braccio e sfiora con gli artigli il fiore che gli ho messo tra i capelli, senza mai perdere il contatto visivo con me. Vedo il suo sguardo addolcirsi un po', anche se continuo a leggere la vorace eccitazione annidata all'interno delle sue iridi rosse e brillanti.
«È la prima volta che qualcuno mi dice queste parole.» Ammette e io sento il cuore esplodermi nel petto.
Essendo un drago unico nel suo genere, in passato Sylus non ha visto altro che dolore e disprezzo, vivendo sulla propria pelle la cattiveria dei propri simili e di chi ha poi provato a ucciderlo. È stato dipinto come un mostro, un demone da annientare per il bene di tutti, quando, in realtà, è solo una creatura che non ha avuto modo di conoscere il calore e la totalità dell'amore.
Prendo un altro fiore e gli sfioro il pettorale sinistro con i suoi petali setosi, proprio lì dove si trova il suo cuore. Lo faccio scorrere lentamente, beandomi nel vedere come la sua pelle nuda si arriccia in risposta a quella carezza leggera, fino a raggiungere la gemma che gli decora il petto. Appoggio lì il fiore, guardando come il suo colore sia uguale a quello delle venature che partono dalla pietra preziosa incastonata nello sterno, e spinta dalla voglia di fargli capire quanto sia importante per me, di donargli un po' di quel sentimento che nessuno gli ha mai dato prima, mi abbasso fino a posare le mie labbra sulla gemma.
Sylus freme violentemente e ansima, stringendomi il fianco quasi fino a strappare con i suoi artigli il vestito che indosso. Non mi sottraggo dalla sua morsa e continuo a baciare dolcemente quell'altra zona che ho appena scoperto essere sensibile proprio come le corna che gli sormontano la testa. Mi stacco dal suo petto dopo una manciata di secondi, trovandomi a tu per tu con il suo sguardo torbido e rosso come il fuoco stesso, sentendomi bruciare sin dentro le viscere dal desiderio che entrambi stiamo provando in questo momento.
«Solo tu e questo fiore... potete toccarmi qui.» Dice, togliendomi dalle mani l'ultimo fiore che ho raccolto per infilarlo tra i miei capelli.
Mi sfiora dolcemente il viso, stando attento a non graffiarmi con i suoi artigli, e io rispondo allo stesso modo. Gli accarezzo la guancia, mentre con il pollice tasto appena le labbra morbide; poi scendo sul collo e lì indugio un attimo in più. Sylus sospira, mi guarda profondamente e si lascia toccare come non mi ha mai concesso finora. Sento di nuovo l'impellente desiderio di impossessarmi delle sue labbra, ma prima di riuscire ad abbassarmi sul suo volto per baciarlo, scatta in avanti e mi avvolge tra le braccia muscolose, prendendomi alla sprovvista.
Mi trascina di nuovo con sé e rotoliamo per alcuni istanti tra i fiori e l'erba umida. Quando ci fermiamo, mi trovo nuovamente sopra di lui, con il corpo premuto sul suo e una mano a tenergli il braccio fermo al lato del viso. Ci guardiamo negli occhi per un lungo e silenzioso momento, ed è come se il mondo che ci circonda non esistesse più. Ci siamo solo io e lui, sospesi in questo attimo che sembra eterno.
«Sai, la città di Tarus può avere fiori che sbocciano ovunque, a perdita d'occhio.» Dice, sorridendo dolcemente, le iridi piene di quel sentimento che sono riuscita a fargli conoscere e provare con non poca fatica. «Ma solo per una persona.» Conclude poi, quasi in un sussurro, accarezzandomi la guancia con le dita ruvide.
Nel sentire quelle parole, cariche di amore per me, non resisto più e, stavolta, mi muovo prima che possa fermarmi o impedirmelo in qualche modo. Mi sporgo in avanti e mi abbasso su di lui, mantenendo salda la presa sul suo polso per convincermi di essere abbastanza forte da tenerlo inchiodato al terreno – come se non gli bastasse alzare lievemente i fianchi per liberarsi e ribaltare la situazione in appena un battito di ciglia. Le nostre bocche si incontrano e, finalmente, reclamo per me quel tanto agognato bacio.
Le labbra di Sylus sono morbide per come ho già avuto modo di scoprire quando, poco prima, le ho sfiorate con le dita. Sono piene pur essendo sottili e si muovono perfettamente in sincrono con le mie, inizialmente delicate e poi sempre più impazienti. Sento la sua lingua scivolare con insistenza sulla mia bocca, chiedendo silenziosamente di poter avere accesso al mio palato. Acconsento senza pensarci due volte, ormai preda di quella stessa brama che per anni ho imputato a questa creatura che mi ha rubato il cuore come fosse la più preziosa delle gemme. La mia lingua si intreccia alla sua, seguendo il ritmo incalzante per la supremazia, e il bacio delicato con cui abbiamo iniziato a esplorarci a vicenda diventa ben presto vorace e famelico.
Sylus infila la mano libera tra i miei capelli e stringe le lunghe ciocche tra le dita, tirandomi maggiormente verso di sé per baciarmi con più veemenza. Sospiro nel bacio, il mio gemito si infrange contro le sue labbra schiuse e viene raccolto dalla sua lingua che non mi dà tregua. La sento scivolare sulla mia, stuzzicando il palato sensibile e strappandomi ansimi sempre più acuti e frequenti. L'eccitazione mi scorre nelle vene come lava liquida, mi domina e mi divora, proprio come sta facendo questo drago che amo con tutta me stessa.
Il cuore galoppa nel mio petto a una velocità disarmante e rimbomba sordo nelle orecchie, come il suono ritmico di un grosso tamburo. Anche quello di Sylus batte frenetico; riesco a percepirlo sotto le dita della mano che ho appoggiato sul suo torace nudo, proprio lì dove si trova il cuore. Il drago sospira al tocco del mio palmo, che scivola lentamente sul suo pettorale, seguendo le linee rosse che lo decorano in parte. Quando raggiungo la pietra preziosa e brillante, accarezzandola con i polpastrelli, Sylus si allontana dalle mie labbra e ringhia un gemito alto e gutturale.
Mi guarda intensamente con il suo sguardo di fuoco, l'eccitazione e la brama ben leggibili all'interno delle iridi rosse e sul suo viso. Mi avvolge nuovamente tra le sue braccia e, in pochi secondi, mi ritrovo con la schiena premuta contro il terreno, mentre il suo corpo muscoloso e imponente mi sovrasta. Riprende a baciarmi con più foga di prima e si insinua tra le mie gambe. Riesco a percepire chiaramente la sua erezione e non fa nulla per nascondere la sua eccitazione; anzi, comincia a premere e strusciarsi contro il mio sesso, bagnato e pulsante già da un po'.
Ansimo senza ritegno e gli getto le braccia al collo per tenerlo stretto a me e prolungare quel contatto così profondo e intimo. Mi inarco sotto di lui per seguire i suoi movimenti, dimostrandogli apertamente quanto io sia pronta a concedermi e ad accoglierlo dentro il mio corpo accaldato, che si incastra magistralmente col suo come se fossimo stati creati al fine di raggiungere l'unione perfetta.
«Sei sicura che sia questo ciò che vuoi?»
Sylus si allontana nuovamente dalla mia bocca e mi pone quella domanda guardandomi dritto negli occhi, scrutandomi intensamente alla ricerca del consenso di cui ha bisogno. Rispondo di sì, scuotendo energicamente la testa. Sono assolutamente certa di volere lui, e di volerlo in ogni modo possibile, ma lo vedo esitare e leggo l'incertezza nei suoi occhi rossi,
«I draghi si legano per la vita.» Scandisce con attenzione quelle parole, quasi sussurrandole per paura di potermi spaventare in qualche modo. «Quindi, te lo chiedo di nuovo: sei sicura?» Domanda ancora una volta, scaldandomi il cuore per la dolcezza e la premura che leggo in quel suo mettermi al corrente di ciò che comporterà unirmi a lui.
Sorrido sentendo gli occhi pizzicare per le lacrime di commozione che minacciano di rigarmi le guance e lo abbraccio nuovamente, più forte e stretto di prima. Affondo il viso nello spazio tra il suo collo e la spalla, e sento il mio stesso respiro infrangersi contro la sua pelle, pesante e spezzato per l'emozione. Gli deposito un bacio sulla giugulare, facendolo rabbrividire, e rispondo alla sua domanda senza più alcuna esitazione.
«Sì, Sylus. È questo ciò che voglio.»
Lo mordo subito dopo, come a suggellare la promessa nascosta nelle mie parole, e lui freme violentemente. Un altro gemito roco, simile a un ringhio animalesco, lascia le sue labbra, e nel giro di un secondo mi ritrovo nuovamente con la bocca invasa dalla sua lingua. Mi bacia con passione, togliendomi il respiro, e non posso fare a meno di rispondere con altrettanto impeto, sentendomi leggera come una piuma.
Avverto la mano di Sylus appoggiarsi sulla mia gamba e stringere lievemente il ginocchio; poi la sento scivolare lentamente sulla coscia nuda, sfiorando la mia pelle fino a raggiungere l'inguine e alzando lievemente la gonna. Le sue dita lasciano sulla mia pelle una scia di fuoco che mi fa fremere senza controllo, accendendo e infiammando ogni terminazione nervosa del mio corpo. Mi aggrappo alle sue spalle grandi e forti, come alla ricerca di un appiglio stabile in quel turbine di emozioni che mi sta travolgendo, e sospiro sommessamente. Sento i suoi artigli agganciare la stoffa del mio intimo, giocando con il cordino che lo tiene stretto alla mia vita, e trattengo bruscamente il respiro quando la sua bocca si allontana dalla mia per scendere a mordermi il collo.
Un gemito alto e acuto sfugge al mio controllo e si perde nella vastità del campo di fiori in cui abbiamo deciso di amarci. I suoi denti affondano nella mia pelle, marchiandomi come la prima volta che ci siamo incontrati, ma non si limitano solo a quella zona. Sylus bacia e morde ogni centimetro esposto del mio corpo, scendendo sulle clavicole e poi ancora più giù. Usa la mano libera per infilare un dito nella scollatura a cuore del mio vestito e lo abbassa quel tanto che basta per mettere a nudo il mio seno. Lo vedo fermarsi un attimo per guardarmi, il desiderio ben leggibile sul suo bellissimo viso. Sembra quasi chiedermi un'ulteriore e silenziosa conferma, alla quale rispondo nuovamente di sì con un cenno della testa.
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