7- viaggio seconda parte
Mi feci nuovamente coraggio ed esattamente come prima feci un grosso respiro, cercando di cantare al meglio che potevo, per poi iniziare a cantare una delle mie canzoni preferite, Nothing Else Matters dei metallica. Una delle canzoni più dolci e significative per me.
Le parole della canzone le ivo così vicino al mio passato, facendomi immedesimare in essa, non ero certa che la cantassi senza stonare qualche nota, non ero molto autocritica, però non mi fermai questa volta:
<<Vicinissimi a qualsiasi distanza>> feci una brevissima pausa per poi proseguire dolcemente:
<<Non si potrebbe chiedere di più al cuore>> feci un altra piccola pausa, per poi proseguire sempre con tono dolce:
<Siamo sempre fiduciosi in noi stessi e nient'altro importa>>
Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare da quella canzone il quale mi faceva riaffiorare mille ricordi, anche se vi erano alcuni spiacevoli.
In teoria dovrebbe essere dedicata ad una persona amata visto l'intensità delle parole e il sentimento che trasportava, tuttavia nel mio caso mi mise soltanto tanta tristezza, specialmente quando arrivai al punto della canzone che diceva "Tu mi dai quella fiducia che stavo cercando" Ah, se solo non avessi scoperto la verità, se solo avessi continuato a vivere nella mia meravigliosa bolla di sapone a quest'ora non starei soffrendo così.
Avevo dato tutta me stessa a Garenth, ponendo in lui tutta la mia fiducia ed ora ero ancora qui a piangere per lo stesso uomo che mi aveva tradito, lo stesso che consideravo come un padre e rispettavo più di chiunque altro al mondo. Come scordarsi il secondo giorno che misi piede alla base di Osaka, all'epoca avevo solo quattro anni, tutti mi sottovalutavano ma non il generale, da sempre vide qualcosa di speciale in me, quel giorno mi prese in braccio e guardandomi dritto negli occhi, mi sussurrò le parole più belle che avevo sentito all'epoca "sei il mio orgoglio più grande"
Una parte di ancora si rifiutava di credere che avesse recitato per tutto il tempo, ma per quanto negassi l'evidenza la verità dei fatti parlava chiaro: era stato lui ad avvertire il governo, a condannarmi, fu proprio lui a mettersi in prima linea nell'arco di questo anno alla caccia all'uomo.
Immersa nei ricordi ero quasi arrivata alla fine della canzone senza neanche accorgermene, mi venne spontaneo esprimere i miei sentimenti con il canto, questo mi fece capire che nella mia vita non vi erano soltanto persone meschine e bugiarde, no, uno ad esempio era Rieen, lui per me c'è sempre stato nonostante il mio brutto carattere, le furiose litigate per non parlare del profondo nei miei confronti che lo facevano soffrire ad ogni mio rifiuto, ma lui nonostante tutto era lì, per me supportandomi in qualsiasi occasione, anche se continuavo ad allontanarlo per ovvie ragioni.
Finita la mia canzone capì quando mi avesse toccato nel profondo, come se lo avessi sempre fatto, lo capì per via delle lacrime che scendevano silenziosamente le mie guance tradendo il mio sguardo severo e freddo di natura.
Tuttavia, tralasciando il turbinio di emozioni il mio piano funzionò bene, anzi, fin troppo bene considerando che ero letteralmente circondata da Tritoni a me sconosciuti, intenti a fissarmi con curiosità ed un pizzico di malizia.
per mia fortuna in quella folla di omoni impazziti vi vidi un volto familiare, se non erro era quel Tritone che mi aveva regalato la pelle di foca poco tempo fa per riscaldarmi, ma non era da solo con lui vi era anche un Tritone di mezz'età, come Madaz con una coda molto simile a quella di Ryper ma con di un unico colore arancione intenso, delle pinne caudali più simili ad un pesce scorpione, con dei capelli dello stesso colore della coda però brizzolati per via dell'età, insomma... Un bel uomo.
Il ragazzo che mi aveva salvato stava parlando con quest'ultimo nel frangente che mi indicava, come se gli stesse chiedendo qualcosa su di me, forse volevano aiutarmi? Ma anche se fosse neanche ci conoscevamo come potevano essermi utili?
Le mie domande ebbero immediatamente risposta quando vennero tutti e due da me, per mia fortuna il suo amico era l'unico a saper parlare la lingua umana, chiedendomi titubante:
<<Per caso ti chiami Emily?>> io annui ed egli portandosi una mano sul mento esclamò confuso: <<Che strano, Rieen ti aveva descritto come una ragazza manesca, aggressiva, estremamente violenta e priva di ogni grazia, ma dopo averti sentito cantare non mi sembra che tu sia così>>
Come scusa? Come mi aveva descritto quel babbeo? Giuro che appena lo vedo lo massacro di pugni così impara a dire simili scemenza nei miei confronti, io manesca? Chiaramente vuole morire quel deficiente, pertanto gli risposi leggermente stizzita:
<<Rieen ha detto veramente questo di me? Bene... Molto bene, portatemi da lui così farò io i conti con quel babbeo>> prima di immergerci però chiesi i loro nomi, considerando che mi stavano aiutando, come minimo dovevo saperlo ed egli scusandosi immediatamente mi rispose per entrambi:
<<Scusami che maleducato, lui è Soar il futuro capobranco dei mari meridionali, mentre il mio nome è Sit il secondo del attuale capo branco meridionale>>
In che senso erano del branco meridionale? Eppure il padre di Edward era il capobranco del Nord, forse ho capito male? Senza perdere altro tempo esposi immediatamente i miei dubbi al riguardo ed egli facendo una smorfia simile a quella di chi aveva avuto una rivelazione importante, esclamò dicendo:
<<Scusami mi ero scordato che non sai praticamente nulla dei tuoi simili, Rieen mi ha raccontato un brevemente la tua storia>> fece una breve pausa per poi partire con le spiegazioni: <<Noi siamo del branco meridionale, siamo molto simili a quelli del Nord ma con alcune differenze, tra cui la colorazione della coda ed il grasso muscolare perché le nostre acque non sono fredde come le loro>>
prima di metterci in marcia chiesi a Sit di ringraziare Soar da parte mia, visto che senza di lui sarei morta per ipotermia.
Appena tradusse le mie parole il ragazzo si portò una mano dietro la nuca ed arrossendo come un peperone emise uno strano suono, la quale in questo caso non vi era necessario tradurlo per capire. Sir mi faceva davvero molta simpatia specialmente per quell'aria da timidone che emanava.
Chiarito il tutto l'ostacolo più grande per ripartire fu liberarsi degli altri membri dell'oro branco e non fu affatto semplice, rimasero completamente affascinati dal mio canto e Sit e Soar fecero molta fatica a farli andare via. Tuttavia con un po' di insistenza riuscirono nel loro intento, potendo, portandomi finalmente nella loro base.
Durante il tragitto Sit mi illustro meglio il quadro della situazione, in pratica il viaggio dai mari del sud a quelli del Nord era abbastanza lunga per questo Kisar avendo più volte fatto questo tragitto ed essendo anche amico di Liits, ovverosia il capobranco dei mari meridionali, avevo il suo permesso per dormire nel loro avamposto. Di norma non sono ben visti gli stranieri nel territorio degli altri, ma per Kisar fece una piccola eccezione essendo felice per lui per aver ritrovato suo figlio.
Siccome mi avevano perso Kisar pensò di chiedere aiuto al suo amico, sfruttando il suo numero branco per cercarmi dappertutto, questo spiegò anche il notevole numero di Tritoni che mi circondarono. Rieen in quel frangente diede il peggio di se, dando spettacolo.
Siccome Kisar e Liits non si vedevano da tempo mentre il branco mi cercava ne approfittarono per fare due chiacchiere, visto che non si vedevano da tempo e Rieen osò rimproverarli perché a detta sua non era il momento di fare i sentimentali, almeno finché non mi avrebbero ritrovato.
Edward non fu da meno, anche il suo atteggiamento mi fece imbarazzare visto che si mise a piagnucolare con il padre, chiedendogli con tono disperato di intensificare le ricerche, onestamente? Non so chi dei due avrei ammazzato per primo, però entrambi l'avrebbero pagata per essere stati così maleducati nei confronti di Liits, lo avevano preso per sfinimento.
Al mio arrivo rimasi estasiata dalla bellezza della loro base, se così si può chiamare onestamente non so il termine corretto, ma tralasciando questi dettagli era davvero da mozzare il fiato, sembrava un dipinto per quanto era bello.
Delle altissime sporgenze rocciose che partivano dai fontali marini fino ad innalzarsi sulla superficie vi avevano ricavato delle grotte artificiali, la quale venivano utilizzate come abitazioni e la roccia era letteralmente coperta da coralli dai colori sgargianti. Ciò che mi cadde all'occhio era l'immenso numero di tritoni e Sirene, di numero superiore a noi.
Ciò che mi lasciò maggiormente senza parole fu nel vedere alcuni tritoni e sirene perfettamente adattati alla vita subacquea, la loro pelle era luminescente, adatta per muoversi nelle oscurità dei fondali marini.
Soar notando il mio sguardo posato su di loro mi posò una mano sulla spalla dicendomi qualcosa di incomprensibile, solo grazie all'intervento repentino di Sit potei capire le sue parole facendomi prima segno di salire un secondo in superficie:
<<Soar dice di non aver paura di loro, durante il tragitto ha fatto molte domande sul perché parlassi solo la lingua umana pertanto ho dovuto raccontargli brevemente il perché, per questo si è preoccupato per te>>
Trovai le sue premure nei miei confronti davvero adorabili, infondo ci conoscevamo da cinque minuti eppure era già così dolce, però non ero impaurita da loro bensì ammaliata dalla loro capacità di adattamento, pertanto scossi il capo esternando i miei pensieri.
Una volta tradotto le mie parole la risposta di Soar non tardò ad arrivare, sempre ritradotta da quel povero di Sit, la quale si capiva palesemente che iniziava a dargli fastidio:
<<C'è un alga luminosa, si può usare in molti modi anche a scopo terapeutico ma in questo caso viene lavorata fino a farla diventare una crema e se si applica sul corpo si ottiene quella luminescenza lì, ottima per poter vedere nei fondali marini>> detto ciò ci immergemmo di nuovo, portandomi da Rieen ed Edward prima che vadano ulteriormente nel panico.
Durante il tragitto ripensai alle parole di Sit, era sorprendente all'inizio di questo viaggio reputavo i Tritoni una razza inferiore e non civilizzata però dopo tutto il tempo trascorso qui fui distretta a ricredermi. Quell'effetto non era dovuto all'adattamento evoluzionistico, ma bensì grazie alla stessa alga che Madaz mi fece mangiare un anno fa sulla spiaggia. Avevano delle doti intellettive sorprendenti, non posso ancora crederci che solo un anno fa li paragonavo a squali, privi di emozioni e di intelligenza... quanto mi sbagliavo.
Onestamente erano anche più intelligenti ed empatici di molti esseri umani, Soar per esempio anche prima di sapere che ero un amica di Rieen venne comunque il mio soccorso, avendo capito che ero in difficoltà.
Visto che non si arrivava mai, feci capire a Sit con i gesti quanto mancasse ancora per arrivare dagli altri, ma egli mi rassicurò immediatamente indicandomi un enorme ed imponente sporgenza rocciosa che sembrava più un castello con tante piccole porte d'entrata e d'uscita su ogni angolo, decorato con delle piccole alghe ed altri coralli colorati che vi erano ormai aggrappati su di esso.
Questo posto è esteticamente più nello rispetto alla nostra base ai mari del Sud, i miei pensieri non passarono inosservato ai miei due soccorritori la quale risposero con un bel sorriso, come per vantarsi della loro maestosa casa, ed onestamente l'avrei fatto anch'io al loro posto.
Non ebbi neanche il tempo di mettere piede all'ingresso che Rieen mi saltò addosso abbracciandomi più forte che mai, poco dopo si unì anche Edward rendendo ancora di più le cose imbarazzanti. Se prima ero arrabbiata ora ero letteralmente fuori di me per la rabbia, soprattutto per le risate di Sit e Soar alle mie spalle.
In preda al l'imbarazzo visto che ormai avevo attirato l'attenzione di tutto scansai malamente entrambi. Cercai di ignorarli fingendo di non conoscerli anche se vi era difficile considerando che mi seguivano urlando il mio nome hai quattro venti, nella loro lingua oltretutto giusto per aumentare la barra dell'imbarazzo.
Sit e Soar cercando di trattenere le risate per via del mio sguardo omicida continuarono a condurmi verso l'ingresso, la quale per mia fortuna vi erano dei piccoli spazzi rialzati senza l'acqua. In torno a questi spazzi vi erano posti in maniera circolare delle piccole pietre azzurre dal colore molto intenso fungendo da illuminazione.
Anche se ero piacevolmente sorpresa di trovare alcuni spazi dove potevo comunicare anch'io con gli altri, non riuscivo proprio a spiegarmi come era possibile. Dato la profondità dell'acqua anche se vi erano delle zone rialzate dovevano essere anche loro ricoperte dall'acqua ma non era così e proprio non riuscivo a capire com'era possibile.
Sit vedendo la mia confusione mi portò sopra uno di questi spazi graziosi, per poi spiegarmi immediatamente:
<<Vedi queste pietre colorate?>> io annuì ed egli proseguì: <<Il nostro capo branco le ha fatte portare apposta per te, permettendoti di comunicare anche con gli altri senza dover salire continuamente in superficie, sì, non tutti qui sanno parlare la lingua umana come Soar ad esempio, ma almeno ti sentirai più a tuo agio>>
La sua spiegazione non fu molto dettagliata, insomma come facevano delle pietre luminescenti a creare bolle d'aria sott'acqua? Soprattutto a questa profondità? pertanto esposi i miei dubbi, ed egli facendomi un sorriso mi spiegò come lo si farebbe ad una bambina:
<<Per farla breve, queste pietre non sono altro che dei potenti magneti, ma non come quelli che avevi sulla terra, questi si trovano soltanto nei mari del Nord, nei fondali più profondi e sono così potenti da creare un campo di forza, un po' come una bolla d'aria>>
Rimasi ammaliata dalla spiegazione di Sit, ne rimasi così affascinata da tralasciare anche il tono da deficiente che usò con me. Non avevo mai sentito parlare di questi magneti, ma credo che infondo sia anche meglio così perché nelle mani sbagliate potevano diventare davvero delle armi temibili.
D'altro canto potevano anche tornarmi utili per la mia causa, sempre se qualcuno si degna di insegnarmi a mutare forma.
Estasiata da tutte le nuove scoperte e differenze di questo posto stavo già per porgli un altra domanda, quando Rieen mi interruppe bruscamente, essendo offeso per averlo sia ignorato che poi successivamente messo da parte, volle attirare la mia attenzione come avrebbe fatto un bambino di due anni, ovverosia mi si gettò addosso riempiendomi di baci sulla guancia, nel frangente che mi ripeteva fino allo sfinimento quanto si era preoccupato per me.
Edward ovviamente non fu da meno perché anche lui volle dare il suo contributo al l'umiliazione pubblica che stavo ricevendo, permettendosi persino di rimproverarmi perché mi ero allontanata da loro.
Le risate dentro la grotta si sprecarono, persino Kisar si unì insieme agli agli altri, tra cui vi erano anche Soar e Sit, che non avevano mai smesso tra l'altro, resero il tutto ancora più umiliante. Ormai al limite della sopportazione misi quei due imbecilli all'oro posto con un potente colpo di coda, ringhiando dalla rabbia:
<<ORA BASTA RAZZA DI IDIOTI>> feci una piccola pausa per poi indicare la pelliccia di foca ed aggiungere con tono di rimprovero:
<<Se proprio volete saperlo, non sono andata a fare una allegra scampagnata, semplicemente non vi siete neanche degnati di vedere come stavo e se non fosse per questa pelliccia, datami da un vero gentiluomo>> indicai Soar: <<Sarei morta per ipotermia>>
Rieen ed Edward come due bambini mi guardarono con occhi dolci per poi piagnucolare all'unisono che si comportavano così perché si erano preoccupati per me, cosa che fece scoppiare tutti gli ascoltatori che riuscivano a comprendere la lingua umana in una fragorosa risata.
Ormai ho deciso, io prima o poi li uccido e giuro su ciò che ho di più caro al mondo che lo faccio....
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*Dal punto di vista di Ryper*
Quando sentì che Riafy stava andando a trovare il suo migliore amico Soar nei mari meridionali, lo pregai fino allo sfinimento di portarmi con sé ed anche se all'inizio non voleva, alla fine accettò per sfinimento.
Ovviamente del suo amico non me ne poteva fregare di meno, l'unica ragione per cui volevo andarci era per via di Emily che si trovava lì e volevo andare da lei.
Nonostante faceva parte del branco riuscivo a vederla di rado, era talmente richiesta da tutti ed impegnata nelle sue faccende, che potevo vederla solamente per una frazione di secondo quando veniva a darmi la buonanotte.
Tutto questo onestamente mi mandava fuori di me dalla rabbia, in principio eravamo solo io e Rieen, ora per stare un po' con lei un altro po' ci voleva un mandato ufficiale dal capo branco in persona.
Sono stato io a farla sbloccare dal suo stato di trans, mi assentavo un secondo ed un damerino si permetteva di escludermi così? Le sono stato accanto fin dal principio, sopportandola ed ora questo Edward voleva prendere il mio posto? No, che si facesse da parte lui. Solo perché è un suo ex compagno d'allenamento pensava di potermela portare via? Bhe, si sbagliava di grosso e quando la raggiungerò glie lo farò capire apertamente.
<<Fratellino quell'aria imbronciata non ti si addice per niente, non mi dire che sei geloso di Emily>> disse Riafy interrompendo così i miei pensieri.
<<Non sono geloso, solo che è appena arrivato e già pensa di portarla via>> risposi in mia difesa, cosa che lo fece ridere a crepa pelle rispondendomi immediatamente:
<<Questa si chiama appunto gelosia mio caro fratellino>>
Perché Riafy doveva essere così fastidioso? Gli ho chiaramente spiegato che non ero geloso, semplicemente non sopportavo le pretese assurde di quel piccolo Edward.
Poveretto, aveva paura di seguire da solo suo padre? Ma fatemi il piacere, Emily nonostante sia una donna ha più fegato di lui.
Neanche risposi a mio fratello, sia perché non meritava risposta ed anche perché eravamo praticamente arrivati al palazzo di Liits ed il mio unico interesse in questo momento era quello di trovarla, per questo sorpassai Riafy trovando Emily contesa fra i due proprio come mi aspettavo.
Come mi ero ripromesso con un colpo secco mi misi fra lei ed Edward, spingendolo lontano da lei potendo finalmente riabbracciare la mia Emily. Gli lanciai un occhiataccia di fuoco per fargli capire che era mia sorella non la sua, tuttavia il mio sguardo truce non durò allungo perché fu smorzato immediatamente dell'abbraccio affettuoso della mia sorellona, dicendomi con tono gioioso:
<<Piccolo Ryper, che bella sorpresa come mai qui?>>
Alzai il capo per fissare Emily negli occhi ed ignorando quel burbero di mio fratello che mi fissava con sguardo infastidito, gli risposi con altrettanta gioia:
<<Mi pare ovvio, siamo insieme fin dal principio, non ti volterò proprio ora le spalle. Se c'è da lottare o affrontare qualsiasi altra situazione voglio esserci anch'io, come ho sempre fatto>>
Emily commossa dalle mie parole mi abbracciò ancora più forte, rispondendomi che ero il ragazzo più dolce degli oceani, facendomi arrossire come un peperone.
Nessuno dei due la prese bene visto le occhiatacce che ricevevo ma solo Rieen intervenì, tentando di separarmi da lei con la forza, cercando di mettersi in mezzo a noi. Emily come da aspettarsi non la prese bene, rimproverandolo immediatamente sul fatto che non poteva essere geloso anche di me. Tuttavia vi era una bella dose di ramanzina anche per me, perché temeva che fossi giunto fin qui da solo, ma la rassicurai immediatamente, dicendole che non mi sarei mai permesso di farla preoccupare, così gli spiegai com'ero giunto fin qui.
Appena glie lo dissi mi pentì subito di averlo fatto, non so perché, ma lei appena vide Riafy lo saluto con un caloroso pugno in faccia, ci andò talmente pensante che lo scaraventò dall'altra parte della grotta, lasciando di stucco persino il tuo migliore amico il quale assistette a tutta la scena con incredulità.
Onestamente anch'io ne rimasi molto sorpreso, non era da Emily reagire in quel modo, sì, è sempre stata un peperino, ma mai fino a questo punto, specialmente con chi parlava a stento.
Le mie domande ebbero immediatamente risposta da mio fratello Rieen, spiegandomi in breve cos'era successo fra loro due, facendo infuriare anche me.
Per far capire a Soar che porco maiale era il suo migliore amico insultai Riafy nella nostra lingua, in modo tale che anche lui potesse comprende:
"Te lo sei meritato, sei solo un porco"
Soar ormai incuriosito da ciò che stava succedendo mi chiese incuriosito:
"Non la facevo così violenta, mi spieghi che gli ha fatto Riafy per averla fatta reagire in questo modo?"
Senza perdere altro tempo spiegai anche a lui ciò che mi aveva riferito Rieen ed egli per niente sorpreso dall'atteggiamento dell'amico gli disse con tono di rimprovero:
"Sai che ti voglio bene è che sei il mio più caro amico ma certe volte tocchi proprio il fondo, ti conosco da abbastanza tempo da sapere che non l'hai fatto perché volevi fregare la ragazza a tuo fratello, ma bensì perché aveva interessi politici dietro"
Tra me e Riafy non scorreva buon sangue, da fin che ho memoria in verità ma onestamente non me ne fregava niente, pertanto non mi stupì che Soar lo conosceva meglio di me, loro erano come fratelli, anche se ancora non capivo come facevano ad essere amici. Riafy si è sempre vergognato di me, mentre Soar e sempre buono e si presta al prossimo, insomma sono gli esatti opposti. Però se alzava le mani su Emily questo non potevo mandarlo giù, non a lei, così come Edward doveva stare al suo posto, Emily appartiene a me e Rieen.
Fra noi partì una accesa discussione, c'eravamo io e Rieen che andavamo addosso a Riafy dicendogli i peggio insulti, Edward che lo minacciava di staccargli la testa, Soar bonaccione come sempre tentava di calmare gli animi ed Emily che ci urlava di stare tutti quanti zitti.
Ad interrompere la nostra lite fu il capobranco le mari meridionali, Liits, il quale sentendo tutto quel trambusto venne immediatamente a vedere cos'era successo ed una volta constatato che si trattava soltanto di ragazzate, diede uno scappellotto dietro la nuca di Riafy, per poi andare a presentarsi alla nuova arrivata:
<<Tu devi essere Emily la sirena tanto contesa da tutti>> detto ciò il suo sguardo si posò su di me. Vedendo che lo guardavo in modo torvo mi rassicurò trattenendo una risata: <<Non serve essere così geloso nei miei confronti, ti voglio ricordare che sono felicemente accompagnato e non mi interessano le ragazzine>>
Perché tutti quanti continuano a ripetermi che ero geloso? Io non lo sono, pertanto mi difesi ancora una volta: <<Non sono geloso, e poi Emily appartiene soltanto a mio fratello Rieen, come fratello minore e mio dovere tenerla lontana dai porci come Riafy>>
Liits e gli altri scoppiarono una fragorosa risata nel frangente che Emily borbottava parole a raffica contro di noi, sottolineando che lei non era di nessuno, del perché eravamo tutti quanti così asfissianti nei suoi confronti ecc. Tuttavia nonostante le sue parole mi ricopriva di amorevoli carezze dietro la schiena, come per farmi capire che apprezzò le mie parole.
Persino mio fratello mi dimostrò a gesti quanto fu orgoglioso di me, il quale non avendo per niente alcuna dignità mi fece il pollice all'insù mettendo ancora di più in imbarazzo la povera Emily.
Andava tutto bene finché Edward se né uscì con un commento che non gradì affatto, disse che ero troppo appiccicoso e che se continuavo in questa maniera avrei fatto scappare Emily, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, già non piaceva ma dopo questa poi, dovevo mettere le cose in chiaro una volta per tutte:
<<Senti smidollato io voglio bene ad Emily, non perché è mia sorella né tantomeno perché le devo la vita ma perché è la persona più straordinaria che conosca, lei non giudica a differenza di molti. Tanto per chiarire io le sto appiccicato quando voglio perché è mia non tua, sia io che Rieen le sia stati accanto fin dal principio e non ci penso proprio a lasciarla a te solo perché hai paura di stare da solo con il tuo paparino, non me la porterai via>>fui costretto a fermare il mio discorso a metà perché sia Emily che Rieen mi rimproverarono di stare zitto e non parlargli così, ma non ci pensavo proprio doveva capire qual era il suo posto:
<<Sei solo uno smidollato che senza il suo aiuto non è neanche in grado di badare se stesso, pertanto che tu lo voglia o no io verrò con voi>> detto ciò abbracciai ancora più forte Emily, giusto per fargli capire che era mia.
Così imparava a pensare di poter fare quello che gli pareva, non con me.
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