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6-canto imbarazzante

Ero andata con Sylas in mare aperto per provare a creare Il vortice di cui parlavo appunto con il capobranco qualche giorno fa. Per evitare che Rieen facesse del male al povero Edward lo portai con me e poi essendo un ex membro dell'elite poteva aiutarmi In caso di fallimento. Difatti anche lui ammise che creare un vortice abbastanza potente da battere una nave militare, era alquanto difficile. Ciò che lo rendeva complicato era la precisione e coordinazione collettiva, se uno sbagliava anche tutti gli altri fallivano, tuttavia se volevamo vince la guerra dovevamo studiare un piano d'attacco più efficace, non avevamo tanti mezzi come loro.

Stavo dando alcune indicazioni a dei cacciatori assieme ad Edward quando il mio occhio si soffermò su Rieen, non riuscivo proprio a digerire il suo comportamento era ancora lì, a lanciare sguardi perfidi al nuovo arrivato. credevo che dopo la chiacchierata di Izumi avesse compreso, invece si lasciò vincere nuovamente dalla gelosia, trattando come spazzatura il povero Edward che fino ad ora aveva passato davvero un brutto periodo, la quale non augurerei neanche al mio peggior nemico. Onestamente volevo essere gentile con Edward anche perché mi sentivo in colpa, al tempo anch'io partecipai alla caccia all'uomo, ma ora passando di persona la sua stessa situazione capivo come ci si sentiva ad essere braccato come un animale, con l'unica differenza che almeno io venni accolta nel branco di mio padre, difatti in questo momento Edward aveva un espressione talmente felice sa farmi quasi commuovere, pertanto come poteva Rieen non capire le reali motivazioni per cui lo stavo aiutando? .

Edward notò subito la mia tristezza e senza perdere altro tempo fu subito al mio fianco, chiedendomi preoccupato cosa mi affliggeva, stavo già per rispondergli quando Sylas mi precedette, parlando al mio posto:

<<Sta così per via della litigata con mio figlio, ogni volta che litigano fanno passare le pene dell'inferno a tutti quanti>>

Rivolsi immediatamente al capo branco uno sguardo infuocato, rimproverarlo per aver preso le mie veci, egli però ignorandomi completamente tornò a rassicurare il nuovo arrivato, avendo notato il suo sguardo di auto colpevolezza:

<<Non fare quella faccia tanto con te o senza di te avrebbero litigato comunque>> Sylas fece spallucce per poi tirare una manata dietro la schiena di Edward e cambiando discorso gli chiese: <<Ma toglimi una curiosità chi ti ha insegnato a parlare la nostra lingua? Sai visto che tu, proprio come mia figlia siete cresciuti nel mondo umano, la domanda mi viene spontanea>>

Edward a guardò prima me e poi Sylas, per poi rispondergli leggermente intimidito dalla sua figura possente ed autoritaria:

<<Non è proprio così signore Emily ha scoperto la verità molto più tardi di me, in fondo io ero ancora un ragazzino quando ho saputo chi ero, ed accettarlo è stato più semplice e veloce. Ma nonostante questo mi ritenevano fin troppo umanizzato, così per essere accettato in un branco e ricominciare una nuova vita mi sono dato da fare per imparare almeno il vostro linguaggio, per fare ciò mi nascondevo dietro gli scogli, appuntato ogni vocale, ogni suono e pian piano sono riuscito ad imparare la vostra lingua con le mie sole forze. Ma sua figlia conoscendola bene, non accetterà mai il fatto di essere una sirena, di essere stata presa in giro ed è proprio questo sentimento che la spinge a lottare giorno dopo giorno, non come una di voi ma come un essere umano>>

Sylas mi guardò per un brevissimo istante con sguardo triste, come se Edward avesse annientato ogni speranza, che io prima o poi mi sarei adattata a questa nuova vita. Tuttavia prima che potesse deprimersi del tutto Edward aggiunse inconscio dei sentimenti del capobranco:  <<Ma è proprio questa sua particolarità che la sta spingendo a superare i suoi limiti, sia da sirena che da umana. Io ad esempio non avrei mai pensato di applicare la fisica per creare un'arma abbastanza potente da difendere l'intero Branco>>

Forse Edward aveva ragione, non dovevo cercare di adattarmi ma semplicemente essere me stessa anche in questa forma, perché proprio per come sono ero diventata la migliore del mio plotone e così facendo, forse sarei diventata anche la migliore del branco.

Pertanto feci una proposta a Sylas, lui mi avrebbe insegnato la loro lingua a tempo perso, ed io avrei insegnato sia lui che agli altri le mie conoscenze nel campo umano. Pensavo si sarebbe arrabbiato visto che non volevo abbandonare le mie usanze umane, invece non fu così anzi ne rimase molto contento della mia proposta, fino al punto da propormi di iniziare addirittura questa sera assieme ad Edward, visto che aveva ancora delle profonde lacune sia sul linguaggio che sulle usanze e tradizioni che ci riguardavano entrambi. Ovviamente accettammo immediatamente senza indugio, per poi tornare alla nostra esercitazione, essendo venuti finalmente anche gli altri membri del branco

*******

*Tre ore più tardi*

Dopo svariati e svariati tentativi senza ottenere alcun risultato, finalmente ne riuscimmo a creare uno di modeste dimensioni, anche se non era esattamente come volevo che fosse, la potenza raggiunta da quest'ultimo non andava bene.

Gli altri stavano facendo tutto correttamente per carità, il problema consisteva che non riuscivano a raggiungere la mia stessa velocità e pertanto, il risultato non era quello voluto. A differenza loro io sono un ex soldato, mi sono allenata giorno e notte potenziando così fino allo stremo la mia potenza muscolare, ma loro no, erano normali cacciatori a parte nuotare non praticavano nessun altro sport.

L'unico più o meno al mio livello come mi aspettavo fu Edward, e dico più o meno perché purtroppo non ha svolto tutto l'addestramento, essendo stato cacciato prima che potesse finire l'apprendistato, ma almeno con lui ero già a metà strada. Per ottenere ciò che volevo dovevo addestrare i cacciatori secondo i miei metodi, infondo per me non era un problema sono abituata a trattare con dei novellini, ma avrebbero accettato di farsi addestrare da una donna? Ad Osaka ebbi parecchi problemi al riguardo e temevo che qui vi era lo stesso maschilismo, ma i miei timori furono immediatamente smentiti quando mi circondarono, trascinandomi in superficie per poter parlare con me, per poi chiedermi di insegnare anche a loro di nuotare così veloce, elogiando le mie capacità.

Onestamente non ero abituata a tutto ciò, era la prima volta che non dovevo spronare con la forza le reclute, in passato fui costretta persino a sparare ad un membro della sezione A6 ad una una gamba per farmi prendere sul serio, qui invece erano loro a pregarmi di continuare con l'andamento. Mi sentì parecchio gratificata da ciò, e questo non passò inosservato a Sylas, il quale rispose al mio stato d'animo con un sorriso raggiante, era felice di vedermi finalmente a mio agio, anche se a modo mio, anche Edward rimase molto sorpreso dalla reazione dei cacciatori, rimanendo a fissarli a bocca aperta per lo stupore.

Orami invasa da mille domande, iniziare a spiegare anche a loro del perché le mie capacità erano così differenti dalle loro:

<<Ci sono differenze sostanziali allenarsi sulla terra ferma anziché in acqua. Sono così veloce rispetto a voi perché in acqua la forza di gravità è annullata dalla spinta di Archimede, ed è applicata su una superficie più ampia, mentre sulla terra ferma la forza di gravità si applicata su una superficie limitata ed è localizzata in un solo punto, ovverosia dal tratto lombare>> Feci una breve pausa per vedere se mi stavano seguendo visto che avevo usato inconsapevolmente termini abbastanza complessi per loro, difatti non capirono un tubo, ma per mia fortuna Edward venne in mio soccorso, specificando nella loro lingua passo dopo passo i termini più complicati, così continuai nella mia spiegazione:

<<Nell'acqua non vi sono punti visivi di riferimento, in quanto tutto quello che viene osservato sfugge continuamente. Mentre sulla terra ferma l'orizzonte è un punto fisso, in quanto tutto quello che viene osservato rimane da indicazione visiva. Per questo motivo avendo svolto un addestramento diverso dal vostro, non migliore ma a diverso, mi ha permesso di sviluppare abilità diverse. Per fare le stesse cose che faccio io non dovete far altro che allenarvi anche con la vostra forma umana e non solo da Tritoni, ma essendo cacciatori dunque ciò non è possibile dovrò organizzarvi un addestramento diverso ma di uguale efficacia>>

Gli altri si guardarono confusi, forse si chiedevano come avrei potuto risolvere questo problema visto che non potevano fare la metamorfosi ma qualcosa mi inventerò, sono pur sempre un ex soldato. Promisi loro di fare tutto il possibile, chiedendogli di avere un po' più di fiducia in me, detto ciò le loro espressioni cambiarono radicalmente, e da scettiche si tramutarono in espressioni ardenti di imparare.

Se volevamo vincere la guerra c'era bisogno anche dell'oro aiuto, non solo dei primo geniti, pertanto i cacciatori si sarebbero focalizzati sull'attacco in acqua, mentre noi andavamo in prima linea, per questo il loro entusiasmo mi rese molto felice.

Tuttavia vi era un altra cosa che frullava in mente, Rieen mi disse che le sirene erano le uniche della loro specie ad avere un canto persuasivo, capace di ammaliare ed attrarre gli uomini, pertanto mi chiedevo se si poteva applicare lo stesso principio ma intonando note più alte, in modo tale da poter essere utilizzata questa capacità come un arma d'attacco.

Secondo i miti le sirene attiravano i marinai sugli scogli grazie alle loro voci, ma dovevo accertarmi di questa teoria. In linea pragmatica dovrebbe essere possibile, avevo già portato ad un livello inusuale la mia velocità in acqua, quindi perché questo dovrebbe essere diverso?

Fino ad ora arrivai alla conclusione che le mie capacità fisiche erano il frutto degli insegnamenti di Garenth, cosa che non voleva per il canto, nessuno me l'aveva insegnato. Forse per un tritone poteva sembrare strano, però non sapevo neanche di esserne capace, non avevo mai cantato in vita mia.

Per questo, prima di esporre le mie teorie al riguardo dovevo essere certa delle mie capacità, così una volta finito con i cacciatori promisi loro che il giorno seguente ci saremmo allenati, e con un altra scusa riuscì ad allontanarmi da Sylas e Edward per poter provare in tranquillità, evitando così possibili figuraccie.

In vita mia non mi ero mai resa ridicola, davo sempre tutta me stessa per essere la migliore di tutti, per questo l'idea di fallire mi faceva vergognare al solo pensiero.

Girovagai a lungo alla ricerca di un buon posto dove provare in tranquillità, lontano da qualsiasi Tritone o sirena che poteva prendermi in giro al riguardo, solo dopo una mezz'oretta trovai un buon posto in mezzo all'oceano, lì vi era un piccolo scoglio che emergeva dall'acqua e l'essere nel bel mezzo del nulla, mi face sentire più al sicuro.

Sali sopra di esso, feci un grosso respiro e provai a cantare ma appena la mia bocca si aprì qualcosa mi impedì di cantare, ovviamente non vi era nessuna interferenza esterna, il problema ero io.

Il problema e che lo trovavo personalmente imbarazzante, stupido e degradante, eppure anche gli esseri umani amano cantare, vi erano moltissimi al karaoke, dove vi si esibivano anche i più stonati, senza farsi troppi problemi al riguardo. Allora perché per me era così difficile fare una cosa talmente banale? Credo di sapere il problema, nel mio plotone ero la migliore e forse l'idea di  fallire mi bloccava.

Credo che questo istinto di eccellere in tutto derivi dal mio passato con Garenth, ricordo chiaramente le sue parole, mi ripeteva in continuazione che solo i perdenti accettavano una sconfitta, questo pensiero si è insinuato in me con il tempo facendomi odiare l'idea di fallire. Ormai però non ero più sotto le sue direttive, pertanto non avevo bisogno della sua approvazione, non più perlomeno.

E poi di cosa mi stavo preoccupando? Anche se sbagliavo qui non c'era nessuno che poteva sentirmi, per di più non dovevo neanche tener conto del giudizio del generale, neanche sapevo quando l'avrei potuto rivedere per sputargli a dosso tutta la mia indignazione, pertanto provai a fare un altro tentativo ma questa volta la mia bocca riesci ad emettere finalmente un suono. Non so dire con precisione se si poteva definire musica, perché il suono era talmente lieve è talmente tremolante che sembravo più una bambina spaventata, piuttosto che una sirena che stava cantando ma almeno ci ero riuscita, anche se non proprio ero eccezionale.

Visto il mezzo successo prova a fare un altro tentativo, ma questa volta provai a cantare la mia canzone preferita, quella che ascoltavo tutto il tempo durante i miei allenamenti personali, "Still Loving you" Degli Scorpions. Provai a raggiungere note più alte specialmente nel pezzo forte della canzone, quando a metà del mio canto fu interrotta bruscamente da una voce fin troppo familiare alle mie spalle:

<<Però, non sei niente male per non aver mai preso lezioni di canto in vita tua>>

Era quel deficiente di Rieen che se ne stava placidamente appoggiato allo scoglio con una mano che sorreggeva la testa, intento a fissarmi con uno sguardo da ebete. Lo guardai neanche fosse il diavolo sceso in terra, aprendo la bocca ad "O" portando una mano sul cuore, mostrando così tutta la mia indignazione nei suoi confronti.

Rieen tuttavia non afferrò il messaggio, anzi al posto di andarsene continuo a fissarmi ancora di più con il suo sguardo intontito, ma si può sapere che diavolo ha? Pensavo fosse arrabbiato con me, ed invece egli si comportava come un quindicenne in preda agli ormoni. Il comportamento di Rieen si fece sempre più strano quando nonostante i miei insulti, egli al posto di andarsene arrabbiato come al suo solito allungò sempre di più le sue mani lungo tutto il mio corpo e questo non era da lui, dunque mi venne spontaneo chiedergli orami al limite della sopportazione:

<<Si può sapere cosa diavolo ti prende?>>

Rieen però come se ipnotizzato mi ignorò e scostando una ciocca di capelli dal mio volto mi baciò come non feceva da tempo ormai, una simile passione, le sue labbra così bramose ed ardenti di desidero per me mi fecero lo stesso effetto di una tossicomane che aveva appena ritrovato la sua cocaina preferita. Ormai in preda alle emozioni non potetti più resistergli, lasciandomi andare anch'io alla passione massacrandogli le labbra con baci altrettanto coinvolgenti.

Per via del euforia in una frazione di secondo eravamo caduti in acqua senza che l'uno staccasse le labbra dall'altro, avvinghiandoci sempre di più in quello che si stava spingendo in un qualcosa di più che un semplice bacio, ciò mi fece riprendere un barlume di lucidità, siamo praticamente fratelli... Pertanto provai nuovamente a staccarmi dalle sue labbra, ma Rieen ignorando ciò avvolse la sia coda intorno alla mia, provocando brivido che percorse tutta la schiena, facendomi cadere nuovamente in preda alle mie emozioni.

Solo un suono esterno mi fece riprendere il buon senso, riuscendo finalmente a scostarmi bruscamente da lui. Mi voltai per vedere chi ci avesse chiamato, e ne rimasi molto sorpresa nel vedere Madaz dietro di noi, intento a fissarci con un sorrisetto beffardo. Ma si può sapere che aveva da ridersela così tanto? E soprattutto dov'era sparito? Erano giorni che non lo vedevo...

Madaz mi fece segno di salire un attimo in superficie, ed una volta raggiunto egli mi disse cercando di trattenere le risate:

<<Pensavo che avevate litigato, ma evidentemente mi avevano riferito male visto che vi ho trovati a compiere azioni poco caste>>

Stavo già per difendermi dalle sue accuse, quando Rieen balzando dall'acqua mi afferrò bruscamente, portandomi fra le sue braccia, baciandomi con la forza davanti a Madaz, confermando le mie paure precedenti, si comportava davvero in maniera inusuale, non era da lui dare spettacolo davanti ad altri componenti del branco o per meglio dire non così almeno, di solito ci tenevamo questi momenti intimi per noi, Ma allora che cosa gli era preso?

Madaz dopo aver incrociato lo sguardo di Rieen mi fissò con uno strano sguardo e socchiudendo gli occhi in due fessure, mi chiese con sospetto:

<<Emily che cosa gli hai fatto? Questo non è il solito Rieen>>

Ma sì certo lui fa il maniaco e la colpa ed è mia? pertanto mi difesi immediatamente, raccontandogli semplicemente la verità, ovverosia che me ne stavo per i fatti miei a provare varie tonalità di canto quando Rieen è piombato alle spalle, iniziando così a fare il maniaco sessuale. Madaz dopo la mia spiegazione non so perché iniziò a ridere a crepapelle, piegandosi addirittura in due dalle risate, lasciandomi ancora più sconcertata di prima.

Siccome non la emetteva di ridere a crepapelle lo fissai duramente, avevo bisogno di risposte pertanto lo riportai al presente con uno schiaffo in faccia, nel frangente che cercavo di tenere lontano quella piovra di Rieen, il quale non preoccupandosi dalla presenza del suo amico continuava imperterrito a toccarmi in punti privati.

Madaz ancora ridacchiando si scusò fra una risata e l'altra, per poi rispondermi con le lacrime agli occhi:

<<Scusami e che la tua ingenuità è quasi adorabile>>

Non ce la facevo più, al posto di spiegarmi mi trattava come se fossi un idiota, mentre ancora non riuscivo a capire cosa'era successo a Rieen così all'improvviso, è ormai sull'orlo di una crisi di nervi lo minacciai di dispiegarsi una volta per tutte se non voleva un altro schiaffo, alchè egli non prendendo sul serio la mia minaccia, sempre fra una risata e l'altra mi spiegò brevemente:

<<Per noi tritoni sentire il canto della sirena amata è un po' come per gli umani essere sotto gli effetti di stupefacenti>> fece una breve pausa e facendo un piccolo colpo di tosse per trattenere l'ennesima risata, prosegui dicendo: <<Ci vorranno alcune ore prima che torni il solito di sempre, ameno che, voi non continuate dove vi ho interrotto, in quel caso si riprenderebbe immediatamente>>

A cosa si stava riferendo, prima di chiedere e fare ulteriori figuracce cercai di pensarci su, ma oltre il bacio non mi veniva in mente nient'altro di imbarazzante, insomma ci eravamo solo baciati mica... Prima di poter finire il mio ragionamento ebbi un epifania, sulla spiaggia assieme ad Izumi, Rieen mi ha spiegato il significato dell'avvolgere la coda intorno ad una sirena, disse chiaramente che per loro era niente di meno che un preliminare di accoppiamento, una volta realizzato ciò guardai Madaz con l'orrore dipinto negli occhi, anche se era più imbarazzo visto e considerando che ci aveva colto in un momento simile.

Ma ha pensateci bene se egli non fosse intervenuto a quest'ora saremmo andati ben oltre che i preliminari e non potendo sfogarmi contro di Madaz, rivolsi il mio imbarazzo è la mia rabbia contro di Rieen.

Era tutta colpa di quel imbecille, se solo non mi seguisse dappertutto, tutto questo non sarebbe mai accaduto, pertanto lo staccai violentemente da me per poi iniziare a riempirlo di pugni. Con grande stupore di Madaz c'ho basso ugualmente per risvegliare quel pervertito, che fino a un attimo fa mi stava attaccato come la colla. Rieen Sì guardò intorno visibilmente confuso, per poi rivolgere lo sguardo su di me, sui miei occhi furenti ed esclamare a sua volta pieno di collera:

<<Si può sapere perché sei sempre così manesca nei miei confronti? Non c'era il bisogno di riempirmi di pugni, voglio ricordarti che essere colpiti da te non è come essere colpiti da una comune ragazza, visto che hai la forza di un toro>>

Sbaglio o mi aveva appena dato del maschiaccio? Ok, questa è la prova definitiva che a Rieen piaceva litigare con me, sennò non si spiegava la sua mancanza di rispetto nei miei confronti, così gli risposi a tono:

<<Il problema sei tu, sei solo uno schifoso maniaco sessuale, ecco cosa sei>> per poi riempirlo nuovamente di schiaffi e pugni.

Rieen mi afferrò per i polsi arrestando così la mia furia, anche se per un breve istante, ma sufficiente per rispondermi a sua volta:

<<Maniaco sessuale? Io? Ma se non ti tocco da anni ormai perché te usi la scusa del fratellastro....>>

Stavo già per rispondergli nuovamente, quando Madaz attirò la nostra attenzione con un altro colpo di tosse, per poi dire ad entrambi con un sorrisetto divertito dipinto in volto:

<<Vi site scordati che sono qui?>>

Rieen lo guardò con stupore, poi soffermarsi sull'ambiente circostante esclamò quasi stupito: <<Ma come ci sono arrivato qui? E tu>> indicò Madaz: <<Quando sei arrivato>>

Madaz cercando di trattenere l'ennesima risata disse che avrebbe spiegato tutto strada facendo, ma ora dovevamo seguirlo alla pozza centrale perché vi era una sorpresa inaspettata. Lo guardai con confusione cercando di farmi dare ulteriori dettagli, ma egli sempre rimanendo sul vago mi rispose:

<<Non penso proprio che tu lo conosca, l'hai visto una sola volta quando eri ancora sotto copertura contro di noi>> fece una breve pausa per poi aggiungere quasi con timore, come se tornando sull'argomento si fosse ricordato del perché mi stava cercando:

<<È arrivato il padre di Edward...>>

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