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15-Guai in vista parte due

Nota autore:

So che dovevo pubblicare ieri ma per una serie di cose non c'è lho fatta, però proverò a farmi perdonare. Per tanto mi metto immediatamente a correggere il capitolo sedici per fare un doppio aggiornamento.

Per questo capitolo sono stata aiutata da Grazy, una ragazza gentilissima che pazientemente mi ha aiutato a correggerlo.

Buona lettura.

*******

Le parole di Scarlett mi tuonavano nella testa a ripetizione:
"Loro non sono altro che un diverso ramo evolutivo dell'Homo sapiens, essendosi adattati alla perfezione per la vita in acqua, fortificando così il loro DNA con il tempo"

Dopo qualche minuto a metabolizzare la cosa ringraziai Scarlett. Stavo già per andarmene quando mi fermò sulla soglia per poi pormi un piccolo oggetto di forma rettangolare e nera. Dal suo sorrisetto sembrava così fiera di se stessa, tuttavia io non riuscivo a capire, perché quando lo presi in mano a me sembrava una normalissima chiavetta USB. Lei capendo la mia confusione si schiarì la voce per poi spiegarmi con tono fiero ed orgoglioso:

<<Questa che hai in mano non è una normalissima chiavetta USB, in quanto l'ho progettata su misura per te, difatti questa è resistente sia gli urti, che alle immersioni>> fece una breve pausa, per poi dirmi di posarla sopra il tavolino da lavoro.

Feci come mi aveva detto essendo incuriosita dalla sua creazione, pertanto quanto mi disse di sparare sopra quella pennetta USB non ci pensai due volte, estrassi la pistola dalla fodera e la colpì, facendola volare dentro il lavandino senza volerlo, quando andai ad esaminarla non aveva neanche un graffio, lasciandomi totalmente di stucco. Ovviamente come prima cosa la ringraziai di cuore, sicura che mi sarebbe tornata molto utile, soprattutto quando mi disse che aveva una capienza di mille gigabyte, per poi specificare che era unica nel suo genere, raccomandandomi di non perderla e di fare attenzione.

La ringraziai nuovamente, per poi andare a caricare tutti i file raccolti finora insieme al mio collega Izumi, ed una volta finito il tutto senza più nessuna perdita di tempo andai alla spiaggia, infilando la chiavetta USB nel reggipetto e prendendo anche la coda perfezionata dalla scienziata, riponendola accuratamente dentro una valigetta nera.

Dovevo parlare assolutamente con Rieen, si, avevo ancora molti dubbi riguardo ai miei sentimenti, però le parole della scienziata mi avevano colpita, forse il problema sono veramente io, forse non mi era così indifferente, anche perché la prova definitiva di ciò, stava appunto nella mia azione attuale il quale dopo aver saputo che in parte era anche umano mi ritrovavo qui, intenta a cercarlo dappertutto, spiaggia dopo spiaggia.

Forse semplicemente iniziamo a vederlo con occhi diversi.

Tuttavia, il problema principale che all'inizio mi impediva di vederlo come un potenziale partner o qualsiasi cosa sento per lui, derivava dal fatto della falsa conoscenza che appartenevano a due specie differenti, ma con le ultime rivelazioni non era del tutto esatto. Ma se vogliamo farla in maniera più semplice, vi era anche una seconda opzione la quale consisteva sempre nelle parole di Scarlett quando mi accusò di scappare dalla mia emotività, qualsiasi sia la motivazione, ora come ora dovevo parlare assolutamente di ciò con lui, per questo mi incamminai verso la metro per la spiaggia di Suma, essendo la più veloce da raggiungere.

Volevo certezze, e per averle dovevo raggiungerlo al più presto, per questo accelerai il passo, correndo come una forsennata per raggiungere il prima possibile la mia meta, sempre sperando di trovarlo lì ovviamente.

Avrei voluto trovare una plausibile spiegazione per il mio comportamento, ma nonostante tutti i miei sforzi non riuscivo a trovarla in quanto io stessa non mi comprendevo appieno: la prima volta avrei dovuto ucciderlo e non l'ho fatto, successivamente nonostante l'odio che provavo per lui e per tutta la sua razza sono scesa a patti con questa creatura, ed infine ora ero qui a correre da lui per una ragione che neanch'io riuscivo a comprendere appieno. Infatuazione? Attrazione? Onestamente non lo sapevo, ma speravo di trovare le risposte una volta lì.

Mi uscì una risata isterica, nel pensare che in passato avrei ucciso chiunque avrebbe solamente osato dire che potevo provare una simile confusione emotiva per un tritone, mentre ora al contrario sarei scappata a gambe levate per l'imbarazzo. Ma perché mi vergognavo così tanto nel provare simili sentimenti per lui? Mi chiedevo spesso in questo mio ultimo periodo come facevano le persone normali a capire se amavi una persona, oppure se provavi una futile attrazione? Insomma, come comprendevano la differenza? In mia difesa io non avevo mai provato simili sentimenti, anche perché non ne avevo la necessità in quanto prima dedicavo la mia intera vita al generale Garenth, ma da quando incontrai Rieen qualcosa iniziò a cambiare in me, era come se le mie prime necessità fossero cambiate, per questo ero così confusa al riguardo, e non sapevo neanche se avrei ottenuto le risposte che tanto desideravo perché conoscendomi, complicata com'ero avrei trovato sicuramente un'altra scusa per scappare di nuovo.

E se avevo veramente paura di affezionarmi a qualcuno? Forse era veramente possibile, perché farlo era come giocare d'azzardo, non potevi sapere con assoluta certezza come sarebbe finita, ne tantomeno se ne saresti rimasto ferito, pertanto era davvero giusto lasciarsi andare? Provare sentimenti così imbarazzanti per qualcuno?

Nel frangente che la mia mente era concentrata su tali pensieri, ero già arrivata alla metro per raggiungere la spiaggia di Suma, in più per mia fortuna era anche desolata per tanto raggiunsi la mia destinazione in un battibaleno. Ma nonostante i miei sforzi con mio grande disappunto la persona che tanto cercavo non era lì, al suo posto vi erano Madaz ed il piccolo Ryper, intenti a prendere placidamente il sole sulla riva dell'acqua. Un dettaglio che mi incuriosì molto fu la malnutrizione di entrambi, nonostante Madaz possedeva un corpo tonico, si poteva capire chiaramente che aveva bisogno di cibo. Nel piccolo Ryper invece la cosa era molto più evidente per via delle costole che si contavano ad occhio nudo, facendomi vedere ancora una volta i danni che faceva l'uomo all'ambiente circostante, influenzando persino animali e creature innocenti, ora capisco anche le loro azioni, perché se solo i militari avrebbero smesso di pescare, loro non sarebbero stati costretti a nutrirsi di carne umana. Mi venne spontaneo chiedermi cosa se ne facevano di tutto quel pesce considerando che neanche lo vendevano, forse volevano portarli all'estinzione? Ma così facendo avevano contribuito solamente ad un massacro da parte di innocenti, e dubito che il governo militare era così stupido da non aver pensato a questa conseguenza, per questo ero più che convinta che vi fosse qualcosa sotto.

Successivamente mi sarei soffermata sul problema, ora dovevo trovare Rieen e per non prendere un altro buco nell'acqua decisi di chiedere a loro dove fosse finito, forse sapevano dirmi dov'era con precisione, così mi avvicinai a loro salutandoli da lontano, considerando che Madaz conosceva già il mio segreto non dovevo farmi più problemi al riguardo, potendo così parlare tranquillamente con il piccoletto.

Madaz appena mi vide contraccambiò al saluto con fare disinvolto accennando solamente un piccolo sorriso, a differenza del piccolo Ryper che rispose al mio saluto con più entusiasmo rispetto all'adulto, venendomi addirittura incontro come farebbe un bambino con la sua mamma, per poi chiedermi con tono gioioso facendomi chiaramente capire che era molto felice nel rivedermi così presto:

<<Emily, che ci fai qui pensavo che eri andata alla base, di solito quando vai li per lavoro sparisci per settimane>>

Accarezzai i capelli del piccolo Ryper con dolcezza, per poi sorridergli e rispondergli intenerita dal suo comportamento:

<<Sì, lo so, tuttavia questa volta ho scoperto una cosa talmente sensazionale che sono venuta apposta per parlarne con Rieen>> lo so che era un tritone come Rieen, ma con lui sapevo capire cosa provavo ed era affetto, poi sinceramente parlando come si faceva a non volergli bene? Era di una dolcezza fuori dal comune. Finito con Ryper rivolsi la mia attenzione a Madaz, il quale mi guardava con uno strano sorriso, sembrava quasi... Nostalgico, ma forse era solo una mia impressione, a parte il suo strano comportamento nei miei confronti non aveva alcun motivo di guardarmi in quel modo, pertanto non ci detti troppo peso per poi chiedergli immediatamente:

<<Dov'è il merluzzo?>>

Madaz a quel nomignolo ridacchio sotto i baffi, per poi rispondermi facendo spallucce: <<Proprio non saprei, dopo la vostra ultima sfuriata se ne andato a fare una nuotata chi sa dove, era arrabbiato nero>> Capisco, forse questa volta avevo davvero esagerato.

Mi sedetti sconsolata sulla spiaggia di fianco a loro, per poi fissare il mare con tristezza, non so neanch'io del perché, ma avevo questa strana paura che non l'avrei rivisto mai più, ed al tempo stesso questo pensiero mi spaventava perché era sbagliato provare simili sentimenti, per lui soprattutto. Rimanevo pur sempre un soldato d'élite eppure mi stavo comportando come una adolescente sconsiderata, ma cosa mi prende!

Ryper vedendo il mio stato d'animo si preoccupò, non avendomi mai visto in questo stato da quando mi conosceva. Pertanto provò immediatamente a rincuorarmi dicendomi con tono dolce e confortante:

<<Non temere ritornerà fa così ogni volta che litigate. Ma forse...>> si interruppe bruscamente per poi proseguire come se illuminato da una rivelazione esistenziale: <<Aspetta forse so dov'è, allo scoglio. È qui vicino, ci va spesso per starsene da solo, in più da molta privacy, vieni con me>>

Gli dissi di aspettare solo un secondo, il tempo di estrarre dalla valigetta nera la coda artificiale di Scarlett ed indossarla, ma non avendola mai provata ero un po' incerta se sarei riuscita a nuotare con questa cosa, tuttavia il piccoletto mi assicurò che non mi avrebbe abbandonato un minuto, assistendomi per tutto il tragitto. Non potetti fare a meno di sorridergli dolcemente, in quanto era talmente tenero da far sciogliere persino il mio cuore... e chi l'avrebbe pensato, io che mi fido di un Tritone? Ma ripeto, era impossibile non provare simpatia per il piccolo Ryper, specialmente quando tentava di fare l'adulto, come ad esempio la prima volta che ci siamo conosciuti il quale si definì superiore. In più, era talmente buono d'animo che neanche sapeva cos'era la vera cattiveria essendo un prego che in pochi possiedono, una qualità più unica che rara da trovare in qualcuno. Per questo mi piaceva definirlo un po' come un diamante grezzo, ero certa che da grande sarebbe diventato il tritone migliore del mondo.

Nel frangente che elogiavo le sue qualità eravamo già arrivati a destinazione, onestamente non ci volle molto per arrivare allo scoglio essendo poco distante dalla spiaggia di Suma. Già da lontano si poteva intravedere la figura di Rieen sdraiato su di esso, era proprio come aveva detto il piccoletto si trovava proprio lì con lo sguardo afflitto mentre giocherellava con la coda immersa nell'acqua.

Molto probabilmente era così per la furiosa litigata fra noi due, e vederlo in questo stato onestamente mi faceva anche un po' pena, di conseguenza chiesi a Ryper di lasciarci soli, non dovetti usare ulteriori spiegazioni essendo ben capace di capire la situazione, così il piccoletto iniziò ad allontanarsi, raccomandandomi prima di andare via di stare molto attenta alle onde che s'infrangevano violentemente sullo scoglio, in quanto oggi vi era mare mosso e non ero abituata a nuotare in queste circostanze, soprattutto con questa nuova protesi. Detto ciò si immerse del tutto tornando silenziosamente da Madaz, lasciandomi così definitivamente sola con Rieen.

Anche il sottoscritto era talmente immerso nei suoi pensieri che non si accorse minimamente della mia presenza, solo quando lo richiamai con un leggero colpo di tosse egli si girò nella mia direzione, per poi corrermi subito incontro e stringermi in un abbraccio soffocante. Stette così per qualche minuto, per poi pormi delle scuse, nonostante non avesse nessuna colpa:

<<Scusami se sono pesante, ti prometto che non lo farò mai più, e che ti amo così tanto che, il solo vederti parlare con un altro uomo mi manda in bestia, figuriamoci vederti fra le braccia di mio fratello. Vorrei avere il tuo amore tutto per me, ma capisco che non posso costringerti a ricambiarmi. E se davvero ti amo così tanto di conseguenza devo rispettare i tuoi tempi>> si fermò un secondo per accarezzarmi leggermente la guancia, per poi sussurrarmi con dolcezza: <<Sappi soltanto che ti aspetterò in eterno, io desidero solo te al mio fianco>>

Rimasi totalmente paralizzata dalle sue parole, mi aspettavo che fosse arrabbiato nero nei miei confronti, non che facesse un simile discorso plateale, per questo non sapevo proprio che cosa rispondere mi aveva detto tante di quelle volte la parola ti amo da mandarmi nel pallone. Difatti sbiancai davanti i suoi occhi, iniziando a farfugliare parole a raffica senza un senso compito, in tutto questo quel merluzzo da strapazzo si stava divertendo alle mie spalle il quale se la rideva sotto i baffi per via del mio imbarazzo. Fece passare qualche secondo prima di interrompere il mio loop infinito dandomi un piccolo colpetto sulla testa, per poi aggiungere cercando di trattenere una risata:

<<Non serve che mi rispondi ti amo, ti ho appena detto che rispetterò i tuoi tempi sciocchina>> poi staccandosi leggermente da me per rispettare i miei spazi, cambiò discorso spontaneamente prima che mi venisse un infarto, chiedendomi:

<<Se sei venuta così presto è perché hai una notizia bomba, su avanti spara>>.

Gli feci un sorriso carico di gratitudine apprezzando davvero tanto la sua premura nei miei confronti, e senza perdere un secondo di più iniziai con il mio raccolto, spiegando alla lettera, parola per parola la spiegazione di Scarlett, lasciando anche Rieen a bocca aperta talmente era scioccato, neanche lui si aspettava una simile notizia, rimanendo a guardarmi con uno sguardo stralunato per qualche secondo...

********

*un paio d'ore più tardi*

Io e Rieen rimanemmo su quello scoglio per ore a parlare della scoperta di Scarlett, eravamo così sorpresi che nessuno dei due riusciva a capacitarsene. Eravamo talmente presi dal discorso che non ci rendemmo neanche conto del tempo che passò, diventando ben presto sera inoltrata.

Rieen però, notando la mia stanchezza nel nuotare per tutto questo tempo si preoccupò immediatamente, aiutandomi ad avvicinarmi a riva come un vero cavaliere tenendomi stretta fra le sue braccia, e quel contatto mi causò uno strano e forte batticuore, specialmente per via dei suoi pettorali che premevano sul mio corpo. Per non parlare dei suoi lunghissimi capelli neri che ricadevano sulla mia pelle causandomi tante piccole scosse lungo tutta la spina dorsale. Perché provavo simili emozioni contrastanti? Perché era così difficile prendere una decisione al riguardo? Forse era difficile per tutte le donne del mondo lasciarsi andare in amore o forse, ma è la soluzione più plausibile non volevo amarlo a tutti i costi ritenendola una cosa sbagliata per via dei peccati di suo padre, ma era veramente giusto condannare i figli per le colpe dei loro genitori? In fondo a differenza mia Rieen non si faceva simili problemi, anzi neanche gli sfioravano l'anticamera del cervello condannare tutti gli umani a causa degli indegni

In questo momento lo guardai come non avevo mai fatto, ammirazione? No, credo che si trattasse di invidia, come faceva ad accantonare tutto il male che noi esseri umani avevamo fatto al suo branco? Eppure li stavamo portando sull'orlo dell'estinzione, gli avevamo rapito i loro cuccioli... eppure lui era ancora qui, pronto a darmi una mano per portare la pace tra di noi, forse per quanto mi duole ammetterlo Rieen era migliore di me.

Per mia fortuna prima che potessimo intraprendere una qualsiasi conversazione imbarazzante per via dei miei sguardi intimiditi all'orizzonte apparve Izumi, il quale urlando come un bambino venne da me con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Appena ci raggiunse, nel frangente che io mi toglievo la coda artificiale per poterlo raggiungere sulla spiaggia, egli si prese qualche secondo per se stesso per riprendere fiato per via della sua corsa disperata, prima di dirmi con il terrore dipinto in volto:

<<Ci sono gli enti governativi, sono venuti ad arrestarti per alto tradimento contro il genere umano>>

*****da qui

Io e Rieen scattammo immediatamente sull'attenti. Come avevano fatto scoprire le nostre indagini? Sì, all'inizio mettevo tutto sul rapporto giornaliero ma successivamente feci più attenzione avendo compreso la gravità della situazione attuale. Izumi sembrava davvero preoccupato, e per di più aveva uno sguardo simile ai cani quando combinavano una marachella, ma dubito che lui mi avrebbe mai tradito mi fidavo ciecamente di lui, in più se era stato lui a spifferare tutto al governo riguardante le nostre indagini, di certo non sarebbe venuto fin qui per avvertirmi dell'imminente pericolo, pertanto gli diedi il tempo di spiegare tutta la situazione. Egli dopo qualche secondo a guardarsi intorno con fare colpevole, schiarendosi la gola provò a spiegarmi ciò che era successo, ma le parole gli morirono in gola.

Mi dispiaceva davvero tanto vederlo in queste condizioni, per questo provai a consolarlo ma egli rifiutò malamente ogni mio gesto di conforto scansandosi bruscamente da me, per poi scoppiare in un pianto disperato rispondendomi fra un singhiozzo e l'altro:

<<Tu non capisci, è stato un mio errore. Hanno risalito al
hackeraggio dei documenti privati, ed ora per colpa mia vogliono condannarti a morte>>

A quelle parole il mio primo pensiero fu Izumi, ed il cuore iniziò a battere all'impazzata per via del terrore, per colpa mia rischiava la vita, è tutto perché non l'avevo tenuto furi da tutta questa storia. Mi passai le mani sul volto in preda alla disperazione nel frangente che Izumi piangeva come un disperato, scusandosi freneticamente con me. Si sentiva responsabile, per via delle conseguenze del suo sbaglio, senza tener conto alla sua incolumità. Come faceva a non pensare a sua madre? Come poteva pensare esclusivamente alla mia incolumità? No, non potevo accettarlo, io sono sempre un soldato ben addestrato, ed anche in una situazione così difficile ero preparata a tali evenienze, ma lui no, così lo riportai alla normalità con un potente schifo in pieno volto, per poi rispondergli fuori di me dalla rabbia:

<<Prova a pensare a te stesso per una buona volta, hai minimamente immaginato cosa dovrà passare tua madre? A cosa proverà nel dover perdere l'unico figlio che gli è rimasto? Ci pensi a lei? Eh?>>

A quelle parole Izumi abbassò il capo, spiegandomi con vergogna che non l'avevano preso neanche in considerazione per il fatto che fosse ancora una recluta, dunque avevano dato solo la colpa a me, per poi aggiungermi con tono mortificato:

<<Per paura, come un lurido vigliacco non sono riuscito a correggerli, avevi ragione tu non riesco a sacrificarmi. Per quanto vorrei essere un S6 non ne sarò mai degno>>

Forse lui si sentiva uno schifo, ma io d'altro canto tirai un sospiro di sollievo nel sapere che nonostante tutto Izumi era riuscito a tirarsene fuori illeso. Feci un altro sospiro di sollievo portando una mano sul cuore, attirando così facendo gli sguardi perplessi di entrambi, solo dopo che il cuore iniziò battere di nuovo in maniera regolare, chiari loro il motivo del mio repentino cambio d'umore:

<<Mi hai fatto spaventare inutilmente Izumi. Anche se ora sono una ricercata, una criminale agli occhi della legge, ti voglio ricordare che rimango pur sempre l'ex membro più eccellente di tutta la sezione S6, so come giostrarmi in questi casi, l'importante e che tu sia al sicuro. In più questa situazione porterà anche un vantaggio alle nostre indagini, non dovrò più aver paura andarci con le pinze, anzi posso addirittura pensare ad una soluzione più definitiva>>

Izumi e Rieen sentendo le mie parole sgranarono gli occhi, per poi dire all'unisono come due automi, talmente erano scioccati:

<<Vuoi comunque proseguire?>> alché facendo di si con il cenno del capo spiegai meglio hai presenti:

<<Certamente, il fatto che sono stata condannata proprio ora, ciò fa capire che ero vicinissima alla soluzione di questo mistero e per stroncare le mie indagini mi anno condannata a morte>> feci una breve pausa, per poi aggiungere con un filo di voce: <<Anno paura>>.

Rieen concordò con me sul mio ragionamento impeccabile, confermando le mie parole, rendendo ancora più sospetta tutta questa storia; tuttavia era contrario nel farmi correre ulteriori rischi, difatti a fine discorso aggiunse:

<<Non mi sembra il caso di continuare, non ora che sei sotto il loro mirino, ti conviene...>>

Non lo fece neanche finire, il quale risposi senza indugio:

<<Proprio perché siamo così vicino alla verità che dobbiamo approfondire, pensateci un attimo? Se sono arrivati a condannare il loro miglior soldato solo per paura che scoprissi la verità, cosa gli vieta di eliminare tutte le ultime prove al riguardo?>>

Rieen ed Izumi non osarono contraddirmi sapendo che avevo ragione; tuttavia ora dove andavo a dormire? Insomma da qualche parte dovevo pur nascondermi, giusto? Ma dove potevo andare? Da Izumi non era il caso non dovevano scoprire che era coinvolto, da Garenth non se ne parlava neanche non potevo mettere a rischio anche la sua vita preferivo che mi credesse una traditrice più tosto, sarei tornata da lui solamente a prove in mano.

Questo mio ragionamento mi fece capire che non avevo chissà poi così tanti amici da poter chiedere sostegno, pertanto ciò mi portò ad un'unica conclusione, l'unico che rimase fra la mia breve cerchia di persone fidate era appunto Rieen, il quale non era proprio una persona ma in questo momento è un dettaglio irrilevante; Tuttavia la pazza idea di nascondermi nel suo branco era tanto rischiosa quanto infallibile, da una parte gli enti governativi non avrebbero mai pensato di cercarmi lì, dall'altra essendo a stretto contatto con loro correvo che altri venissero a conoscenza della mia vera identità e questo non era un bene, perché proprio come Belnarn che mi sopportava solamente per il bene del suo amico; infatti mi ignorava palesemente tanti altri proprio come lui non vedevano di buon occhio gli umani.

Nonostante ciò ero anche ben consapevole che purtroppo non avevo altra scelta al riguardo, dovendo proseguire con le mie indagini a tutti i costi, solo così avrei potuto porre fine a questa guerra. Così voltandomi verso Rieen gli chiesi con tono sconfitto:

<<Rieen, temo che dovrai darmi asilo>>

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