Capitolo 3: Tomas
Mi svegliai tutto indolenzito. Sembrava avessi il corpo fatto di legno, rigidissimo. L'occhio si apriva con difficoltà, molta difficoltà. Il sopracciglio, anche lui si muoveva malamente. La mano era rossa e non si muoveva, la mascella era in fiamme insieme alla guancia. La pancia era qualcosa di indescrivibile, mi sentivo come se tutti i miei organi fossero spappolati. Che sensazioni piacevoli. Però mi poteva andare peggio, mi è successo di peggio, non le vinco tutte, le risse.
Presi il ghiaccio portato ieri sera dal mio maggiordomo, accanto a me sul comodino di legno di quercia. Me lo misi sulla guancia, sentire quel gelo faceva sia bene che molto male. Appena lo poggiavo sopra, quel freddo mi ghiacciava la guancia e a quel punto mi sembrava di pietra, immobile. Poi una volta tolto mi sentivo meglio perché il freddo non se andava subito e aiutava a smollare la mia guancia e la mia mascella, praticamente paralizzate.
Mi spalmai anche la mia crema, la mia bellissima crema che mi ero comprato spendendo $164 che equivale a un mese della mia paghetta. Grande sacrificio, ma per quella crema ne è valsa la pena. Ogni volta che litigavo e finiva a botte il mio occhio diventava viola, mettevo la crema e per massimo due giorni rimaneva viola, così poi potevo tornare a scuola tranquillamente senza che i professori notassero le mie ferite e chiamassero i miei genitori. Una volta usavo questo a mio vantaggio, mi fingevo malato giusto per vedere i miei genitori, ma, dopo un po' hanno incominciato a mandare il mio maggiordomo Bernard, così ho lasciato stare. Poi, un giorno, le avevo prese da un ragazzo con più muscoli che cervello, e veramente non sapeva quando fermarsi, ricordo quella fu la mia rissa peggiore, pensavo di non uscirne vivo, comunque ,a quei tempi non conoscevo ancora la mia crema, così il preside vedendo il mio occhio ha avvisato mia mamma, lei mi ha sgridato e per un mese mi è stata con il fiato sul collo. In teoria, avere un po' di attenzioni mi sarebbe dovuto piacere, ma lei mi controllava a distanza. Quello non era un piacere, ma un incubo.
Ormai mi ero abituato a stare da solo, avere qualcuno vicino mi irritava, mi innervosiva. Essere simpatico, altruista, gradevole mi scocciava non ero più abituato a essere questo tipo di persona.
Chiusi la mia crema e cercai di mettermi seduto. Strinsi gli occhi dal dolore e le labbra arricciando il naso: questo si che faceva male. Mi misi in piedi e a tentoni cercai di arrivare alla porta, stavo per aggrapparmi alla maniglia quando la porta si aprii facendomi quasi cadere.
- signor Smith! Si sieda! È messo malissimo!! Adesso chiamo il signor Clever che viene per farle i massaggi- annunciò Bernard andando subito di sotto.
- porca puttana- dissi sospirando lamentoso -porca puttana lui no! - odiavo farmi fare i massaggi, ero sempre in imbarazzo perché il tipo che me li faceva aveva una cosa come 20 anni e quando guardava il mio stato e capiva cos'avevo fatto mi faceva sentire in colpa e così facendo mi metteva in imbarazzo. Ma quando iniziava a massaggiarmi era la cosa peggiore: mi chiedeva se mi faceva male o robe simile. Ogni volta io mi immaginavo la scena da fuori...ridicola!! Troppo ridicola!! Porca puttana! Mi accorgevo di sembrare un bimbo!
In più lui è muscoloso anche più di me quindi non potevo neanche farlo sentire una merda del tipo: "al contrario di te smidollato, io ce li ho i muscoli" no, lui ce li aveva ed in più li usava per il benessere della gente, non per il malessere. Porca puttana. Una volta avevo pure bestemmiato perché mi stava uccidendo e lui mi aveva guardato malissimo del tipo:" stupido al posto di insultare i superiori a te, vedi di occuparti di insultare te stesso per quello che fai" lì veramente volevo sotterrarmi. E adesso me lo dovevo cuccare per un'ora e passa. PORCA PUTTANA!!
- il signor Clever sarà qua tra dieci minuti signore, le consiglio di prepararsi-
- Bernard...perché lo hai chiamato?- chiesi con tono lamentoso, come se fossi un bambino
- perché non sta bene-
- ma chissene frega io ho la mia crema- risposi fingendomi stupido, sapevo che la crema non funzionava per il resto del corpo ma Andrea proprio non lo volevo. Emisi dei strani suoni lamentosi
- mi scusi ma la crema è per l'occhio -
- sto cazzo, ho dovuto pagarla un occhio, ma sai quanto costa? Se non ripara nulla allora me la mangio per poi sboccarla in faccia al venditore!!- dissi pestando un piede per terra e facendomi un male porco.
- oh stia tranquillo sta volta arriverà anche un suo " amico" così non sarete in imbarazzo- disse lui come se fosse una bella notizia
- gente nuova?!?! Stai scherzando!!!?? No!!!! ......Aspetta un secondo! Nooooo lo sapevo!! Lo sapevo!! Haha è gay!! Ahaha!! O mamma!! E se si baciano mentre mi fa il massaggio? Porca puttana no! Non sono omofobo però sarebbe molto molto imbarazzante!!- dissi completamente sclerando e mettendomi le mani tra i capelli.
- oh stia tranquillo che non lo faranno, si chiama " pudore" signore- spiegò lui, pensandomi un ritardato mentale. Ok forse era vero, non stavo proprio benissimo di mente ma di certo non impazzivo, avevo solo un trauma, grave.
- "Tomas" Bernard, chiamami Tomas- dissi sospirando, sarà solo la settecentesima volta che glielo dico, ma dettagli.
- mi scusi ma chiamarlo con il suo nome mi dà un particolare fastidio- si giustificò lui, ripeteva la stessa frase ogni volta
- ti fa schifo il mio nome, ho capito- dissi fingendomi rassegnato, però dentro mi stavo divertendo un mondo, primo perché era sempre lo stesso identico dialogo, secondo perché amavo metterlo in difficoltà
- no signore per carità!- esclamò come se avessi detto che ero un assassino venuto per fargli tirare le cuoia -solo che io ho sempre chiamato tutti dando del " signore"- continuò lui
- capisco, non avevi sbatti di imparare un paio di nomi- dissi sorridendo come se la sapessi lunga
- be' in verità...-
- e dai Bernard- dissi interrompendolo
- ma no signor-
- ho capito-
- ma io..- *il campanello suona* - lascia stare, ho capito- dissi cercando di muovermi verso la porta, lo feci per istinto, ma la mia schiena, le mie mani, la mia mascella, la guancia e la mia povera pancia me lo ricordarono. L'occhio no, per fortuna, quella cazzo di crema funzionava. Da che ero divertito, diventai una smorfia di dolore unica.
- ma io...- incominciò a parlare venendo interrotto per la quarta volta
- lascia stare- dissi sorridendo malefico, perfino quando stavo soffrendo come un cane mi compiacevo della sua preoccupazione di avermi offeso
-ci rinuncio- disse infine tra sé e sé e mi accompagnò alla porta così che Andrea potesse scegliere la stanza che preferisce -
-ogni volta cambia stanza, sarà un modo per arrivare alla cassaforte? Boh- osservai.
Aprì la porta e mi ritrovai Andrea che mi fissava con i suoi occhi smeraldini e attraverso il ciuffo di capelli castani che gli copriva leggermente la faccia, e un ragazzo, verso - anche lui- una ventina di anni e passa, alto, scuro di pelle, con pochi muscoli - incomparabile a me o ad Andrea- ma con delle bellissime spalle a contrario degli occhi, neri/marroncini, un po' banali e aveva i capelli neri riccissimi. Possedeva uno sguardo giovanile, molto meno scuro di quello di Andrea, sapeva di uno che se la spassa nelle discoteche e che non sta a fare i massaggi. Oh, almeno con lui non mi sentirò giudicato e in imbarazzo.
- Tomas! Lui è Matthew- ci presentò e io strinsi la mano a quest'ultimo che, porco il cazzo mi guardava attentamente, con facce molto sexy e sorrisi di chi sta o si crede figo o ci sta provando pesantemente. Andrea lo vide, scattò verso di me con sguardo omicida , bello sapere che nel suo piccolo cervellino pensi che io possa sfottergli il ragazzo.
Così in quel momento, decisi di vendicarmi per tutti quei momenti imbarazzanti, ahaha😈 torturandolo con una domanda che l'avrebbe messo nei casini più totali.
- un tuo amico?- domandai con faccia innocua e dolce a contrario di quella del mio massaggiatore che, piano piano diventava purpurea dall'imbarazzo: fregato. Ci furono molti secondi prima che la risposta arrivasse.
- ehm...sì, sì il mio migliore amico- rispose beccandosi un'occhiataccia dal suo " migliore amico" : Andrea voleva suicidarsi in quel preciso momento.
- ehm entrate, prego Matthew, Andrea - dissi cercando malamente di spostarmi.
- sempre le stesse risse eh? Tomas, Tomas quanto sei irresponsabile- disse scuotendo la testa facendo finta di essere deluso dal mio comportamento: bastardo. Bene! Facciamo a chi è più bastardo.
- ti mi hai incoraggiato!! Hai detto che dovevo reagire!- dissi fingendomi scioccato e spalancando la bocca insieme al fidanzato che lo guardò male. Inutile dire che se li sguardi potessero uccidere, sarei già morto mille volte.
- avrai capito male visto che sei troppo stupido e ogni volta sei sempre più ammaccato!- disse
- ma se tu mi ha detto che stavo migliorando l'altra volta!- protestai maleficamente mentre Matt continuava a guardare male Andrea
- visto? Non capisci mai nulla! E poi, chi è sto qua? O sta qua..in effetti potrebbe anche essere una donna tanto sei una mezza cartuccia, perfino il vento ti farebbe cadere- disse fissando la mia maglietta con sguardo disgustato.
- ehi! Vacci piano fratello! Lui è quattro volte me!!- si lamentò Matt indicandomi e muovendo il braccio intorno alle mie braccia e ai miei pettorali visibilissimi dato che mi ero appena tolto la maglietta così da iniziare i massaggi. Mentre io, intanto, scuotevo il capo mentre il mio avversario arrossiva.
- stai dando dello smidollato al tuo amico- dissi sottolineando la parola amico mentre lui mi dedicava un altro dolcissimo sguardo - migliore amico- mi corresse con tono rabbioso - e poi non è vero! Non sto dando dello smidollato a Matthew!- protestò mentre io annuivo con scritto in faccia " non mi prendere per il culo"
- porca troia stenditi che ti faccio questi messaggi e ce ne andiamo- disse frustrato. Scelse il salotto perché voleva proprio andarsene. Così mi stesi sul divano mentre lui si preparava le mani. Iniziò a farmi i massaggi e per un po' di secondi restammo in silenzio.
- da quando vi conoscete ?- chiesi fissando il tavolino davanti a me di vetro con le gambe di legno scuro, mentre le mani di Andrea si irrigidivano.
- 1 anno-rispose il suo amico
- ah uaao poco, di solito i migliori amici si conoscono dalla nascita- dissi trasformando la situazione in una molto,molto tesa.
- siamo un'eccezione okay? Problemi? Poi tu cosa ne sai che non ne hai!!- disse rabbioso Andrea, facendomi male, molto male, non fisicamente, ma dentro, un tasto dolente aveva toccato, eppure lo sapeva benissimo, mia mamma lo andava a dire a tutti quelli che assumeva, questa cosa che procurava molto fastidio però, almeno, avrebbero evitato di farmi del male. E lui lo aveva fatto comunque. Un silenzio agghiacciante calò nel salotto.
Matthew era spaesato, non aveva capito bene cosa fosse successo, Andrea era infuriato, un po' risentito e faticava a respirare, cosa che notai solo in quel momento. Forse per questo non lottava, perché soffriva d'asma. Io invece ero ferito, non me lo sarei mai aspettato in più la mia posizione di sottomissione, sdraiato sul divano di casa mia mentre lui, avrebbe potuto farmi qualunque cosa, mi stava facendo diventare furioso, non avrei avuto la forza di ribellarmi né la capacità. Ero in una situazione di cui non ero abituato, impotenza, la odiavo.
Spazio autrice
Ciao belli!! Ecco il nostro Tomas, questo capitolo è stato abbastanza leggero e anche quello con meno contenuti, non conoscete ancora molto la personalità di Tomas, la scoprirete!! Ci vediamo la prossima volta♥️️👋
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro