Perchè proprio a me?!
<<N-non è p-possibile...>> Un cancro ai polmoni. Non potevo crederci. La mia vita, crollata a pezzi da quella malattia. <<L-Lyon...>> Lo osservai: cercavo conforto in lui, ma si vedeva nei suoi occhi che aveva perso la speranza. Guardai Alex, si era appena svegliato dal trambusto che facevamo e lui mi osservò con il viso addolorato. Mi chiedo ancora come abbia fatto a guarire così presto, dopo le pugnalate della mia ex. <<C-ci lasci un attimo da soli?>> Borbottai chiedendo a Ettore e lui lasciò la stanza pensieroso e in lacrime. Appena uscì, Alex si avvicinò al mio letto e mi abbracciò, uno di quegli abbracci che sono fatti apposta per il momento. Mi misi a sedere sul mio giaciglio e appoggiai la mia testa sulla spalla del ragazzo blu. <<H-ho paura Alex...T-tanta paura...>> Lui mi accarezzò i capelli arruffati con dolcezza senza dire nulla. <<P-PERCHÈ TUTTO DEVE ESSERE C-COSÌ SBAGLIATO?!>> Sbraitai tra un singhiozzo e l'altro, ma il mio amico non si allontanò impaurito, anzi, appoggiò la sua testa sulla mia. <<P-PERCHE PROPRIO A ME?!>> Urlai e la felpa bianca del gatto blu si bagnò di tutte le piccole gocce che scendevano dal mio viso. Passai circa una venti minuti così: scleri, pianti, carezze e conforti da parte di Alex, finché non mi addormentai sfinito sulla sua confortante spalla.
Alex's POV:
Dopo che Giorgio si addormentò sulla mia spalla, lo appoggiai delicatamente sul suo letto e uscì dalla stanza. C'erano Lyon e Anna assieme a un medico, che gli stava spiegando la situazione. Mi avvicinai a loro e il dottore si congedò. Mi lasciai cadere sulla sedia accanto a Ettore. Il mio amico era fermo a guardare il vuoto, addolorato e Anna abbracciava con forza il ragazzo, come per cercare riparo da una tempesta imminente. <<S-se solo io non gli avessi detto quelle cose...Tutto questo non sarebbe successo...>> farfugliò Lyon e scosse la testa deluso da sé stesso. <<Non è colpa tua, eri solo nervoso...>> Affermai, appoggiando la mia mano sulla sua robusta spalla e lui mi sorrise di rimando, come per ringraziarmi. Guardai l'ora:
21:17
<<È meglio tornare a casa.>> Dissi alzandomi, dopodiché uscimmo tutti insieme dall'ospedale e Lyon entrò in macchina, mettendola in moto. Cinque minuti dopo ero a casa, sinceramente felice di essere lì. Il viaggio in auto era stato molto teso, nessuno aveva spiccato parola e ero molto nervoso per provare a avviare una conversazione. Mi avvicinai alla porta di casa, ma Anna scese anche lei dalla macchina e si piazzò davanti a me, a cinque centimetri dal mio viso. Mi guardò con serietà, però poi il suo sguardo si addolcì e mi abbracciò. Io la osservai stupito, cosa voleva dire quel gesto? <<Grazie per essere stato presente così tanto con Giorgio in questi giorni...>> Lei alzò il viso sorridente accompagnato dalle lacrime e io la abbracciai dicendole che doveva andare a casa a riposarsi. Entrai nel ingresso mentre Ettore se n'è andava con la ragazza dagli occhi viola. Mi diressi subito in camera e mi misi il pigiama, tuffandomi sul letto a mo' di foca. Mi sdraiai su un lato e osservai il cielo stellato, cercando di scorgere la luna e pensando a quanto doveva essere difficile:
Vivere con la malattia.
Vivere sapendo che potrai perdere tutto ciò che hai, da un momento all'altro.
Vivere come Giorgio.
Non sapevo proprio come faceva. Allora, era meglio mettersi nei suoi panni per aiutarlo.
Lui era uno dei miei amici più cari e non lo avrei mai abbandonato, per nessuna ragione al mondo.
Angolo autrice:
Niente da dire, solo se vi è piaciuto e che sad che è questo capitolo. Siamo quasi a quaranta followers e sono stra felice! Grazie! Per oggi è tutto, ci vediamo alla prossima!💕🪐
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