Il passato nascosto di Alex.
Alex's POV:
Rimasi a fissare la schermata di Discord da solo. Giorgio aveva accettato l'invito per uscire con me e ne ero sinceramente felice. Lo avevo trovato gentile come persona su Minecraft e volevo conoscerlo meglio, desideravo diventare suo amico. Il telefono squillò con la suoneria del iPhone e guardai chi era a chiamarmi. Era mio fratello, Xela. Risposi poco felice della chiamata e mi disse che voleva "SOLO" sentire come stavo. <<Bene...>> gli dissi a denti stretti, non ne avevo proprio voglia di parlargli. <<Perché continui a interessarti di me?>> gli chiesi e ci fu una pausa. Era a disagio, come al solito. Mi diressi davanti allo specchio, la cicatrice che mi trafiggeva l'occhio sinistro racchiudeva tutto il mio passato: le mie ansie nascoste, la mia rabbia trattenuta, i momenti felici indimenticabili e le lacrime nelle notti insonni passate nel letto. Sospirai, non voleva rispondere a quanto pare. <<Senti, grazie per la telefonata. La apprezzo veramente tanto.>> mentii, non volevo causargli problemi, era comunque mio fratello e gli volevo bene dopotutto. <<Grazie, ti voglio bene.>> <<Anche io Alex, stammi bene.>> chiuse la telefonata e mi lasciai a cadere per terra. In quel momento mi sentivo totalmente solo, avrei voluto qualcuno con me a tenermi a compagnia. Sospirai rialzandomi e mi trascinai malinconico fino alla cucina per prepararmi un panino: la fame si faceva sentire. Preparai un sandwich prosciutto cotto e formaggio mettendolo dopodiché nel microonde. Misi la testa contro il frigo chiuso e aspettai.
Aspettai che i miei amici mi piombassero in casa e mi facessero una sorpresa.
Aspettai che qualcuno venisse da me e mi desse un abbraccio.
Aspettai che qualcuno mi dicesse che ero importante per lui.
Aspettai che il panino si scaldasse nel microonde.
Scossi la testa e cercai di allontanare i brutti pensieri, non era da me. Solitamente ero sempre allegro, spensierato e...affamato. Ora ero il contrario di tutte queste cose e volevo ritornare l'Alex di sempre. L'Alex euforico. L'Alex spiritoso. L'Alex stupido. L'Alex goloso. Ora non mi riconoscevo, non più. <<é solo stasera, passerà.>> Lo speravo, con tutto il mio cuore. Presi il panino e mi sedetti sul mio grande divano bianco morbido. Mi lasciai sprofondare lì guardandomi la nuova stagione di Stranger Things assieme al semplice (ma saporito) sandwich.
Il mattino dopo mi svegliai sul divano (anche se sembravo uscito da un cassonetto) e tutto ciò che vedevo era un miscuglio di colori accessi e troppo vivaci. Mi alzai intontito e confuso, non riuscivo a comprendere nulla. L'unica soluzione possibile era farmi una doccia calda per rinfrescare la mente e così tutto sarebbe stato più chiaro. Mi svestì infilandomi sotto l'acqua bollente e mezz'ora dopo fui pronto a vedermi con i miei amici. I capelli fradici mi cadevano sul volto mentre prendevo il telefono e controllavo l'ora.
12:17.
COSA?! HO DORMITO COSì TANTO?! Fissai l'orario ancora incredulo e entrai su Whatsapp: erano arrivati circa trenta messaggi dalla chat di tutti i WGF. Erano tutte domande dove ero e perché non c'ero a registrare. Scrissi velocemente delle scuse e che oggi non sarei riuscito a collaborare ai video con loro, dovevo vedermi con Giorgio. Avrei fatto un salto al McDonald e poi avrei incontrato il mio nuovo amico, però dovevo prima prepararmi. Aprii l'armadio in cerca di qualche vestito decente ma che non sia troppo formale. Scelsi un paio di pantaloncini di jeans e una felpa blu elettrico della Adidas. Presi le mie famose Nike nere e mi incamminai verso il fast food, le macchine e le moto creavano molto rumore e mi dava fastidio. Presi le cuffiette e le misi nelle orecchie per sovrastare il rumore, finché non mi imbattei una canzone che ascoltavo spesso:
Remember when we all got drunk?
I ended up with two broke thumbs
Oh my God, I felt so dumb, lucky me
I wrote a song that no one knows
I played a show and no one showed
Oh my God, I felt so alone, lucky me
When all is going wrong and you're scared as hell
What you gonna do? Who you gonna tell?
Maybe a hundred bad days made a hundred good stories
A hundred good stories make me interesting at parties
A hundred bad days made a hundred good stories
A hundred good stories make me interesting at parties
Yeah, no, I ain't scared of you
No, I ain't scared of you no more
La-da-da-da-da-da-da-da-da-da-da, da, da
La-da-da-da-da-da-da-da-da-da-da, da, da
No, I ain't scared of you
No, I ain't scared of you no more.
Chiusi gli occhi mentre ascoltavo tutte le note, la gente per strada mi stava fissando per la mia cicatrice ma a non me ne importava propria nulla, ormai ci ero abituato. Circa dieci minuti dopo ero davanti al McDonald e mi stavo ordinando un panino con il bacon e il cheddar. Mi misi al tavolo con la mia mega ordinazione accompagnata da una coca cola enorme. La gente mi guardò estrefatta, chiedendosi come faceva un ragazzo come me che mangiava così tanto a essere così magro e sinceramente non lo sapevo nemmeno io. Mi gustai il panino insieme alle patatine e la bibita, erano deliziosi ma ora il momento era arrivato. Dovevo vedermi con Giorgio.
Angolo autrice:
Ciao ragazzi, scusatemi molto per la assenza. Sono stata colpita da una malattia che a tutti ci accomuna: la pigrizia. Spero che comunque questo luuuuuuungo capitolo vi sia piaciuto e nulla, alla prossima!♥️☁️
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