Proposta.
Un asciugamano steso sulla sabbia morbida. Due amanti. Un tramonto e un unico grande amore. Ecco come Magnus, con un pizzico di aiuto da parte di Izzy e Jace, aveva immaginato la sua proposta di matrimonio ad Alec. Per organizzare tutto alla perfezione c'erano voluti tre mesi buoni: tra Magnus che se poco poco c'era qualcosa fuori posto sbraitava e Izzy sclerava ogni mezzo secondo, Jace non riusciva a decidere chi avrebbe desiderato uccidere prima. Quando tutto fu pronto e anche l'orario dell'appuntamento con Alec fu fissata, il biondo tirò un sospiro di sollievo... ma Magnus non la pensava proprio come lui. Il Warlock aveva immaginato volte e volte, provando a ritardarla allungando i preparativi di almeno due mesi più del necessario, quale ansia avrebbe avuto quel giorno. E così fu. Izzy, Jace, Clary, Simon e Luke andavano e venivano dalla mattina, nel tentativo invano di calmare Bane, il quale era vicinissimo ad avere un attacco di panico. Passato il pomeriggio, quando mancava solo un'ora all'appuntamento con Alec, Magnus si vestì molto semplicemente, indossando dei semplici jeans e una giacca di pelle con sotto una camicia. Quest'ultima aveva dato qualche problemino: aveva le mani così tremanti che solo per chiudere il primo bottone aveva impiegato cinque minuti.
Dopo aver fatto chilomentri avanti e indietro per il salotto del loft ripassando il discorso che si era preparato, si teletrasportò all'istituto per andare a prendere Alec, lo bendò e lo portò fino alla spiaggia scelta. Dopo aver scoperto gli occhi dell'amato, stese un asciugamano a terra, e lì si accomodò Alec. Magnus si sedette, fece stendere il suo ragazzo sulle sue ginocchia e prese a carezzargli i capelli mentre guardava il suo sorriso immenso. Lo stesso sorriso che i sentimenti di Magnus faceva sempre affiorare. Lo stesso sorriso che l'aveva fatto innamorare. La pelle dei due era accarezzata da una leggera brezza serale mentre il sole calava all'orizzonte, il suo riflesso sull'acqua marina. Si coccolarono ancora un po', Alec stretto a Magnus e quest'ultimo che, accoccolato a lui, gli lasciava ogni tanto un bacio sulla fronte o sulle labbra. Dopo di che, lo Stregone, prese Alec per mano, si alzò facendo di conseguenza alzare anche il Lightwood, e gli si mise di fronte, guardandolo dritto negli occhi. Gli stessi occhi blu che a Magnus ricordavano tanto il mare. Gli stessi occhi blu che l'avevano fatto innamorare. Gli prese anche l'altra mano, intrecciò le dita con le sue e le portò entrambe all'altezza del cuore. A quel punto prese un respiro profondo e iniziò a parlare.
"Alexander, amore mio, in tutti questi anni, da quando ti ho notato, i miei sentimenti per te non hanno fatto che crescere." Si fermò, sorrise. "In tutti questi anni non ho fatto altro che pensare a te, in ogni momento... a lavoro, mentre mangiavo, la notte quando non riuscivo a dormire. In tutti questi anni, quando sentivo la tua chiave infilarsi nella toppa della mia porta, non riuscivo a trattenere un sorriso, anche se la giornata era andata male. In tutti questi anni sei stato capace di farmi sorridere nei momenti peggiori, ci sei sempre stato quando ne avevo bisogno, quando stavo male eri sempre lì, pronto a stringermi e baciarmi pur di calmarmi. In tutti questi anni sei stato l'unico capace di tirare fuori il meglio di me. In tutti questi anni sei stato il mio grande amore, e lo sarai per sempre. Per questo," si fermò di nuovo, inginocchiandosi "vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo, sposandomi?" Chiese infine, con le lacrime che minacciavano di uscire e un sorriso che così grande non lo aveva mai avuto.
Alec spalancò leggermente la bocca, e anche lui commosso, sussurrò un "si, non desidero altro" appena percettibile, ma comunque pieno di gioia. A quell'udire, Magnus scattò in piedi e piangendo di gioia, affondò il volto rigato di lacrime nell'incavo della spalla del più piccolo, buttandosi in braccio ad Alec. Lo stesso Alec che lo stava per sposare. Lo stesso Alec che l'aveva fatto innamorare.
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