One Shot
Lui non riusciva a capacitarsene.
Non riusciva più a pensare.
Non sapeva cosa fare o dire.
Non riusciva a ridere, piangere o provare qualsiasi emozione.
Solo rimorso.
Per non aver fatto abbastanza.
Per non essere riuscito a compiere ciò per cui era nato.
Per non essere riuscito a fermarlo.
Per non essere riuscito.
Il nostro Magnus non riusciva ancora a rendersi conto.
Alec chiuse il diario di Magnus. Sbuffando, si alzò, si diresse in cucina, dove il suo amato stava cucinando, gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione, gli sorrise. "Cavolo Magnus, potevi anche evitare quel poema sul tuo diario, non sono mica morto, solo non sei riuscito a portarmi a letto!" Esclamò il moro. Magnus scoppiò a ridere e Alec insieme a lui.
Che bei ricordi... quanto amava la sua risata. Amava quando il suo fiorellino arrossiva, amava il suo sorriso, amava il suo timido modo di fare. Lui amava i piccoli momenti vissuti con lui. I piccoli momenti che non avrebbe più vissuto. Era esattamente un anno che Magnus non si vestiva più glitterato, che non andava ad una festa, che non viveva più. Era esattamente un anno che Magnus non era più Magnus. Era esattamente un anno che lo stregone non faceva altro che piangere. Un anno che Magnus non riusciva a provare altro all'infuori si tristezza e odio verso quel demone. Un anno che un demone aveva strappato la vita dal corpo del suo amato. Un anno che Alec era morto.
Spazio per imprecazioni e insulti contro di me:
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