"Il pavimento di Casa Bane era tappezzato di nascosti che evidentemente non reggono bene l'alcol. Ma infondo, se c'era una cosa che non mancava mai alle feste del Sommo Stregone di Brooklyn, beh quella cosa era proprio l'alcol. Per fortuna non mi piaceva bere, quindi ero rimasto sobrio. Andai sulla terrazza che da su quel meraviglioso distretto, e mi persi nella magnificenza del cielo notturno.
"A chi pensi, Alexander?"
La cristallina voce di Magnus mi riportò alla realtà... Cristo quanto mi piaceva... a lui, avrei voluto rispondere, ma preferii evitare di fare figure non proprio piacevoli.
"A niente, semplicemente mi godo questa fantastica vista" Mento sempicemente. Sentivo i passi dello stregone e poi il suo calore sul mio braccio. Si appoggiò alla ringhiera e si perse anche lui in quello spettacolo. "E tu? A cosa pensi?" Rigirai la domanda
"A te." Rispose lui spavaldo.
Arrossii come mai prima d'ora, ma sperai che il buio giocasse dalla mia parte nascondendo a Magnus il mio rossore. "Oh, ti prego Alexander, non smettere mai di arrossire" mi disse smontando tutte le mie speranze.
"Beh, sai... io... ecco, cioè... ancheiopensavoate" dissi l'ultima frase così velocemente che dubitai mi avesse sentito, ma i miei dubbi vennero immediatamente scacciati dalla pressione delle sue labbra contro le mie. E da quel momento solo noi due. Lui, il suo profumo di sandalo, i suoi vestiti elegantissimi, la sua infinita esperienza... e poi io, il mio odore di colonia nemmeno troppo maschile, il mio maglioncino nero scrauso e la mia totale inesperienza. Ci staccammo da quel casto bacio e ci scogliemmo in un dolce abbraccio. "Ti amo Alexander" mi sussurrò lui all'orecchio per poi nascondere la sua testa nell'incavo della mia spalla. "Anche io, Magnus" risposi.
Rimanemmo così, abbracciati e infinitamente felici, per molto, molto tempo."

Un leggero spiffero gelido mi desta dai miei sogni. Sono nel letto del loft di Magnus. Istintivamente mi giro verso la sua perte di letto e noto che lo stregone sta ancora beatamente dormendo. Facendo attenzione a non svegliarlo, lo stringo a me e mi godo il momento, perchè so che di mementi come questi un giorno non ne potrò più passare.

Ehilà bella gente, qui è una neo- quattordicenne che vi parla!
Oggi ho voluto fare una cosa un po' più dolce e lunga a differenza delle solite stupidaggini altamente disagiate. Non so se io sia riuscita nel mio scopo, fatemi sapere che ne pensate!

Mi dileguo.