Capitolo 9
"Greg, ho bisogno di parlarti!" Esclamò la donna entrando come una furia nell'ufficio del collega.
Il rumore della porta sbattuta riecheggiò per tutto il corridoio del distretto di polizia.
Il ragazzo alzò gli occhi da alcuni fogli che stava analizzando e, con un espressione sorpresa dipinta sul volto, disse: "Katniss, cosa ci fai qui? Non dovevi essere a casa a riposo?"
"Non ce la facevo più a stare a letto tutto il giorno e poi ero sempre da sola."
Annuì poco convinto, ma le sorrise rassicurante contento di vederla di nuovo.
"Okay, dimmi pure." Sussurrò con un groppo alla gola, sapeva già di cosa volesse parlargli dal momento in cui la vide - o meglio, sentì - entrare nel suo ufficio.
"Riguardo a quel bacio..." Iniziò lei incerta ed arrossì come una ragazzina davanti alla sua prima cotta.
"Okay, ricevuto: facciamo finta che non sia successo niente, va bene?" Continuò per lei, c'era una nota di delusione nella sua voce ma nessuno dei due ci fece caso più di tanto.
"No, Greg!" Esclamò Katniss. "Non posso far finta di niente perché mi è piaciuto! Tu mi piaci."
Greg era sorpreso, sbalordito, non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole dalla perfetta Katniss, che era sposata con il suo perfetto marito tedesco ed aveva dei figli perfetti.
"Ho pensato molto a quello che è successo tra me e te." Continuò visto che il suo collega era ammutolito e la fissava con aria strana. "Non giudicarmi male per quello che ti sto per dire ma ho le mie ragioni per farlo." Le uscì una risata isterica, che fece accapponare la pelle dell'uomo.
"Vedi, avevo bisogno quasi di morire per essere notata da mio marito! Non fa altro che ignorarmi. Alla mattina si alza, va al lavoro e torna a casa a notte fonda dopo essere stato ore al casinò. Non fa il padre, i miei figli non lo vedono quasi mai ma chissà perché adesso che sono stata aggredita sembra essere tornato quello di una volta che porta a scuola i ragazzi e mi fa trovare la colazione sul comodino.
Io, Greg, lo amo così tanto che non ti immagini neanche ma ho bisogno anch'io di essere amata. Ho bisogno di qualcuno che mi dica che sono bella quando magari metto un vestito che non indossavo da tempo e che non mi convince. Ho bisogno di qualcuno che mi accarezzi, che mi baci e che mi faccia sentire davvero amata. E Manuel non fa così - incidente a parte. Greg, ho davvero bisogno di qualcuno che mi stia accanto nei momenti no e mi sopporti quando ho il ciclo. E tu lo fai meglio di chiunque altro qui in laboratorio, ma anche al di fuori del lavoro."
Abbassò il viso ed aspettò in silenzio una risposta dell'uomo che aveva di fronte a sé.
"Katniss, so che forse è presto per dirlo. Ho anche paura di spaventarti, ma dopo un anno che ti guardo con occhi diversi mi sono reso conto di amarti. Perciò sì, voglio essere quel qualcuno di cui hai bisogno, anche se sei sposata e hai dei figli. Ma so per certo che tu non sarai mai completamente mia." Si alzò e con coraggio si diresse verso la donna.
Le prese il viso tra le mani e la baciò, trasmettendo in quell'atto tutto l'amore che provava per la ragazza.
Katniss si sentì amata come non le succedeva da tempo.
AVVISO:
scusate per la lunga assenza ma un po' per mancanza di tempo che per mancanza di voglio aggiorno solo ora.
Devo dire che questo capitolo è stato scritto di getto. Avevo in mente di far finire la storia qualche capitolo dopo l'incidente ma con questa scelta di Katniss cambia tutto.
Spero che vi possa piacere!
-Aliss🚀
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