Capitolo 2
Quella sera, Manuel era tornato a casa più tardi del solito.
Non succedeva spesso ma ultimamente rientrava sempre ad orari impossibili.
Allenava una piccola squadra di calcio nei dintorni di Las Vegas e poi passava quasi tutta la notte a giocare a poker in qualche casinò squallido.
Stava mettendo la sua famiglia in secondo piano e faceva continue pressioni a Katniss dicendole che lavorava troppo e che non era mai a casa alla sera. Ma in realtà, era lui che faceva così.
Aveva bevuto troppo ed era eccitato per la grossa vincita, aveva fortuna in quel gioco di carte. Il sangue gli ribolliva nelle vene e l'unico modo per placarsi era proprio sua moglie.
Katniss stava già dormendo, rannicchiata tra le coperte.
Il suo corpo, più maturo rispetto a quando aveva vent'anni, era avvolto da una canottiera succinta. Il caldo era insopportabile nel deserto del Nevada.
Si avvicinò lentamente a lei, iniziando a togliersi i vestiti.
Le accarezzò dolcemente i capelli e lei sorrise nel sonno, cambiando posizione in modo da essere più vicina alla mano del marito.
Poi, sempre con estrema delicatezza, Manuel le baciò il collo lasciando qua e là qualche succhiotto. Voleva far vedere a tutti che quella era sua moglie. Nonostante stessero assieme da ormai 15 anni, aveva paura che lei potesse andare portandogli via i figli.
Sapeva che era sbagliato pensare ciò ma sapeva anche che Katniss era una ragazza difficile, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e lui non voleva lasciarsela scappare.
La baciò dolcemente anche se lei non se ne accorse e poi si mise a letto vicino a lei.
Il suo corpo era così caldo.
La sua pelle profumava del solito shampoo alla pesca che usava per fare la doccia prima di andare a dormire.
Le osservò le braccia rosee e muscolose, forti per essere quelle di una donna così fragile, c'era qualche cicatrice poco visibile dovuta a qualche scontro diretto durante le ore di servizio.
Manuel aveva paura anche di quello, del lavoro di sua moglie. Alla mattina, quando lei usciva di casa, aveva sempre paura di non vederla rientrare a casa alla sera. Temeva che un giorno gli arrivasse una chiamata dal suo dipartimento dicendo che fosse morta. Aveva così tanta paura che potesse succedere una cosa del genere.
Sapeva che Katniss aveva l'indole dell'eroe, sempre pronta a salvare il prossimo e a beccarsi una pallottola al posto di qualche collega. Pensava con il cuore e non con la mente, Manuel aveva però sempre ammirato questo suo lato.
Cercò di non pensare più a questo, non sarebbe riuscito ad andare avanti senza l'unica persona che amava con tutto sé stesso. Oltre ai figli, ovviamente.
Si addormentò abbracciando la sua Katniss e sentiva che la sua vita aveva finalmente un senso ed era completa.
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