Capitolo 18
Vi consiglio di ascoltare la canzone che ho allegato al capitolo: Sign Of The Times di Harry Styles.
La mattina dopo, Katniss si alzò con il morale sotto i piedi. Non era riuscita a chiudere occhio ma almeno aveva preso una decisione drastica: avrebbe parlato con Manuel della sua relazione con il collega e gli avrebbe promesso che non sarebbe più successa una cosa del genere. Aveva paura sì, ma era sicura che Manuel potesse capirla e che l'avrebbe di certo perdonata. In fondo si amavano.
Arrivò al dipartimento con una decina di minuti di anticipo, così ne approfittò per parlare un po' con il suo amico e collega Nick Stokes.
Lo trovò nella sala che usavano per le riunioni, intento a gustarsi un caffè.
"Ciao Katniss! Come stai?" La salutò non appena lei fu dentro alla stanza.
"Ciao Nick." Gli sorrise per quanto le fosse possibile. "Ho un urgente bisogno di parlarti."
Ordinò velocemente un cappuccino e, mentre la macchinetta del caffè lo preparava, nella stanza aleggiò un silenzio surreale interrotto solo dai rumori degli ingranaggi della caffettiera.
Nick percepì il malessere della donna ed aspettò che fosse a lei ad aprir bocca.
Quando la bevanda fu pronta, Katniss si sedette davanti a lui con il bicchierino di plastica bianca stretto tra le mani.
"Sono stanca." Gli disse con urgenza nella voce. "Voglio dire tutto a Manuel."
"Sei sicura che sia la cosa giusta?" Chiese Nick osservandola, la ragazza era nervosa e continuava a rigirare il cucchiaino di plastica nel bicchiere del cappuccio.
"Certo, Nick. È la cosa più giusta da fare."
"Intendevo dire che potresti lasciare Greg senza mettere Manuel al corrente di cosa sia successo tra te ed il nostro collega."
"No, non sarebbe giusto nei confronti di Manuel e poi non potrei vivere con i sensi di colpa. Gli ho già mentito abbastanza." Katniss emise un sospiro affranto. Era stanca di quella situazione.
"Sì, hai ragione. Ma se dovesse lasciarti? Cosa faresti?" L'uomo era sempre stato molto realistico nei confronti della collega più giovane. Più di una volta l'aveva messa in guardia sul fatto che la vita non fosse perfetta.
"Lo so, lo so... Però me ne farei una ragione, non posso più vivere così. Ma soprattutto, non voglio più illudere Greg. Tra me e lui non ci sarà mai una relazione stabile e seria, preferisco interrompere tutto adesso prima che anche lui sia troppo coinvolto in ciò."
"Tu cosa?!?" La voce di Greg fece sobbalzare entrambe i detective.
"Greg, aspetta! Fammi spiegare." Katniss scattò in piedi e fu subito davanti al collega biondo.
Nick si affrettò a lasciare la stanza, capendo che i due ragazzi avevano bisogno di parlarsi.
"Greg, non ce la faccio più a mentire a Manuel. Lo amo come non ho mai amato nessun altro nella mia vita e ho bisogno di lui accanto a me. Sono stanca di far finta di niente ogni fottutissima sera. Greg, spero che tu possa capirmi. Ti voglio bene ma non al punto di lasciar tutto per te, mi dispiace davvero." Sussurrò Katniss con le lacrime agli occhi, non si era nemmeno accorta di aver iniziato a piangere.
Il ragazzo davanti a lei la fissava ammutolito, sul suo volto era dipinta un'espressione sconvolta e allo stesso tempo distrutta.
"Pensavo che tu mi amassi, Katniss." Proferì solamente e poi lasciò la stanza.
La donna non avrebbe mai voluto che lui scoprisse le sue intenzioni in quel modo ma almeno si era tolta un peso dalla coscienza.
Katniss uscì di corsa dalla stanza e si fiondò nell'ufficio di Nick.
Aveva bisogno del conforto fraterno del suo migliore amico.
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"Allora, come l'ha presa?" Domandò Stokes stringendo tra le braccia Katniss che era un singhiozzo unico.
"Malissimo, l'ho ferito. Non volevo che scoprisse tutto in quel modo. Non mi parlerà mai più." Singhiozzò stringendo un lembo della maglietta di Nick tra le mani.
"Vedrai che gli passerà, troverà anche lui una ragazza che lo ami con tutta se stessa. Sapeva a cosa stesse andando in contro iniziando una relazione clandestina con te ma non si è tirato indietro e sapeva anche che non avresti lasciato Manuel per lui. Vedrei che gli passerà." La rassicurò Nick accarezzandole i capelli.
Si sentiva meglio dopo aver ascoltato le parole rassicuranti del suo amico.
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I bambini non c'erano, dormivamo tutti e tre a casa di amici.
Katniss finì di apparecchiare la tavola e poi corse in cucina per spegnere il forno.
Era tutto perfetto: il tavolo era apparecchiato in pompa magna con tanto di candele rosse profumate ed aveva preparato i piatti preferiti di Manuel, lasagne e patate e salsiccia. Era una ricetta di nonna Neuer che piaceva all'ex calciatore fin da quando era piccolissimo.
Appoggiò la bottiglia di costosissimo vino italiano che aveva comprato una volta uscita dal dipartimento sul tavolo e poi andò in camera da letto per cambiarsi.
Indossò un vestito nero in pizzo molto aderente e scollato ed un paio di vertiginose scarpe con il tacco.
Aspettò il marito, l'ansia la stava divorando dall'interno ma doveva mantenere calma e sangue freddo così si sarebbe liberata di quel peso una volta per tutte.
Si sedette sul divano e prese in mano il cellulare. Non c'era nessun messaggio così si affrettò a scrivere l'ennesimo sms di scuse a Greg che venne ignorato come i 17 che gli aveva mandato prima.
Quando finalmente sentì il rumore della serratura della porta scattare, balzò in piedi e si fiondò tra le braccia di Manuel.
Lo baciò a lungo e con passione, con il pensiero fisso che quelli potevamo essere i loro ultimi momenti intimi insieme ma cercò di godersi al meglio le labbra morbide del marito sulle sue.
"Che bel benvenuto!" Disse Manuel ridacchiando e poi l'attirò ancora a sé, la cinse con le sue braccia forti e fece passare le mani sulla schiena di sua moglie, fino a fermarsi sul suo fondoschiena. La baciò ancora e ancora, senza mai stancarsi delle labbra dolci come ciliegie di Katniss.
"Vieni, ti ho preparato una cena deliziosa!" Lo prese per mano e lo trascinò fino al tavolo.
La donna servì un'abbondante porzione di lasagne al marito, giusto per addolcirgli la pillola.
Si sedette ed attese che addentasse il primo boccone di cibo.
Sulla faccia di Manuel si dipinse un espressione di puro piacere, emise un versetto deliziato e poi guardò la bella mora davanti a lui: "Sono fantastiche le tue lasagne, tesoro."
Continuarono a mangiare, chiacchierando di cose banali come l'andamento delle loro rispettive giornate lavorative e cose così.
+
"Ti ho fatto la Sacher con confettura di lampone." Annunciò Katniss dalla cucina, tirando poi fuori il dolce dal frigorifero.
"Mi stai lasciando?" Domandò all'improvviso Manuel.
"No! Perché?" Rispose la donna presa alla sprovvista e si sedette al tavolo.
"Hai preparato questa fantastica cena, sono sicuro che tu debba dirmi qualcosa." Palesò l'uomo, passandosi una tra i capelli biondi, si vedevano dei fili argentati tra la chioma dorata.
"Sì, ti devo parlare." Katniss prese un respiro profondo, chiuse gli occhi concentrandosi su cosa dire.
"Non so da dove iniziare quindi ti chiedo solo di ascoltarmi e alla fine potrai dire tutto."
Ci fu un istante di silenzio e poi la donna iniziò a parlare: "Manuel, io ti amo più di quanto tu possa immaginare però è successa una cosa di cui io mi pento amaramente ogni giorno. Ti ho tradito."
Le parole le uscirono alla velocità della luce. Manuel la fissò con gli occhi fuori dalle orbite per qualche secondo prima di dire: "L'ho fatto anch'io."
Katniss sentì il mondo crollarle addosso. Non era stata corretta nei confronti di Manuel però non si aspettava di certo che anche lui la tradisse. Rimase in silenzio, le lacrime le scendevano copiosamente dagli occhi. Non aveva il coraggio di guardare suo marito in faccia.
Era stupida, si sentiva così devastata per quello che le aveva detto Manuel quando anche lei lo aveva pagato con la stessa moneta.
"Mi dispiace." Aggiunse subito l'uomo vedendo che la moglie era ammutolita. "Ero ubriaco, però questo non mi giustifica. È successo tutto una sera in cui ero andato al casinò con alcuni miei amici, avevamo vinto un sacco di soldi e c'erano delle ragazze davvero disponibili quella notte... Ti giuro che non volevo che accadesse. È successo la serata prima che ti sparassero."
"Manuel, io non ti merito. Per mesi ti ho tradito con un mio collega di laboratorio. Non so perché sia successo, ma era un periodo in cui tu eri distante ed io avevo bisogno davvero di qualcuno che mi amasse. Non ha neanche senso perché la prima volta che sono stata con Greg, è stato dopo che mi hanno sparato però non ti sentivo vicino a me. Eri premuroso sì, ma avevo paura che lo facessi perché ero quasi morta." Katniss prese una mano di Manuel tra le sue.
"Io ti amo, davvero. Mi sento in colpa per quello che è successo e ti prometto che non accadrà più però tu promettimi che non mi lascerai." Esalò con disperazione nella voce.
"Ti amo Katniss e non ti lascerò mai. Anch'io ho molto da farmi perdonare però ti posso solo promettere che da oggi in poi possiamo cercare di recuperare il nostro rapporto. Amo te ed i nostri fantastici figli più di ogni altra cosa al mondo e non potrei vivere mai senza di voi." Manuel strinse la presa e poi la baciò dolcemente. Non gli interessava del tradimento, l'unica cosa che gli importava era solo che sua moglie lo perdonasse e che lo amasse come lui amava lei.
La fece alzare e la strinse tra le sue braccia, le loro bocche si cercarono fameliche.
I loro baci ardevano di passione ma anche dell'amore che provavano entrambi.
La condusse in camera e la fece sdraiare sul letto, dove la spogliò dolcemente.
Le sfilò il vestito nero e poi iniziò a baciarle il collo.
La sua lingua lambiva ogni centimetro di pelle mentre la donna gli gemeva contro l'orecchio. I pantaloni si stavano facendo troppo stretti, sia per il fatto che Katniss si stava strusciando vergognosamente su di lui sia perché era da troppo tempo che non facevano l'amore.
La moglie gli tolse la camicia bianca, sbottonandola con fretta animalesca, poi la sua mano finì sul cavallo dell'uomo che emise un verso gutturale.
"Non vedo l'ora di farti mia." Ringhiò all'orecchio di Katniss poi con un gesto brusco finì di svestire la donna. Le strappò il reggiseno e le mutandine in pizzo con ferocia.
Lasciò una scia di baci umidi dal collo fino al ventre. Si soffermò sul seno, succhiando avido i capezzoli, mentre con una mano le accarezzava l'interno coscia.
Katniss si sentiva in paradiso come non le era mai capitato prima.
"Manuel, prendimi." Sussurrò con voce strozzata.
L'uomo smise di torturarle il seno e con una mano si slacciò la cintura dei pantaloni e li tolse rapidamente. Si liberò dai boxer che finirono a terra, insieme agli altri vestiti.
"Ti amo, Katniss." La baciò dolcemente sulle labbra esprimendole tutto il suo amore.
"Ti amo, Manuel." La donna spinse il bacino contro quello del marito che emise un verso deliziato di piacere.
Era calda, umida ed accogliente.
Le sue spinte dapprima furono lente ma lei lo implorava di andare più veloce così aumento il ritmo a dismisura.
Katniss non ci mise molto a raggiungere il culmine del piacere, la fronte appoggiata a quella di Manuel era sudata e gli occhi colmi d'eccitazione e d'amore rispecchiavano i sentimenti che provava per l'uomo della sua vita.
Dopo aver raggiunto l'amplesso, rimasero raggomitolati nel letto e tra un bacio e l'altro si addormentarono felici come non mai. Entrambi si erano tolti un penso dalla coscienza ed erano contenti per ciò che era successo, il loro amore vinceva su tutto e la loro storia era destinata a durare per sempre.
Katniss, per la prima volta dopo mesi, non pensò a Greg ma al magnifico uomo che aveva al suo fianco. Era contenta della scelta che aveva fatto. Amava Manuel come non aveva mai fatto in vita sua.
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