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Capitolo 14

"Katniss! Dov'è la mia cravatta rossa?" Urlò Manuel dalla camera da letto e poi si mise a frugare come un matto nel cassetto.
"Tesoro, è vicino ai calzini, insieme alle altre." Gli rispose la moglie dalla cucina.
L'uomo si diede mentalmente dello sbadato e poi afferrò il nastro di stoffa rossa, era al solito posto.
Se la allacciò al collo, si infilò la giacca blu scuro del completo ed ammirò la sua figura alta e slanciata riflessa nel grande specchio a parete. Si sentiva sicuro di se stesso in quegli abiti.
Si spruzzò qualche goccia del suo profumo preferito ed andò in cucina, da Katniss.
"Wow! Sei stupendo, amore." Gli disse la mora continuando a mescolare il contenuto di una grande pentola. Gli sorrise dolcemente però il suo sorriso non arrivava fino agli occhi che risultavano spenti e stanchi. Era sempre sommersa di lavoro e il turno di notte non era l'ideale per una madre di tre figli visto che durante la giornata li doveva curare e il tempo che le rimaneva per riposarsi non era mai abbastanza.
"Sei sicura di non voler venire anche tu?" Le accarezzò una guancia, Katniss si appoggiò sulla mano del marito e chiuse gli occhi.
Sospirò e poi rispose: "Mi piacerebbe molto però sono davvero stanca e vorrei passare un po' di tempo con i bambini. Divertiti e ricordati di salutarmi Kathrin. Com'è piccolo il mondo, anche lei è qui a Las Vegas!"
"Ciao amore, ci vediamo dopo." Salutò la moglie con un ultimo bacio ed uscì di casa. Non ci impiegò molto ad arrivare al ristorante dove si era dato appuntamento con Kathrin.

+

La donna era già seduta al tavolo che aveva prenotato a suo nome, Manuel era in perfetto orario. Non si sorprese di trovarla già là, era una delle cose che le piaceva di più di lei quando erano fidanzati: la sua puntualità.
La osservò da lontano per qualche secondo, indossava un lungo abito nero ed i suoi capelli erano sempre tagliati a caschetto. Era molto elegante ma soprattutto bella come quando aveva trent'anni, non era cambiata di una virgola. Aveva sempre quel sorriso dolce e sincero ed i suoi occhi color nocciola scintillavano pieni di voglia di vivere.
Manuel si avvicinò al tavolo e si sedette, non prima di aver salutato Kathrin con un paio di baci sulla guancia ed uno sul dorso della mano.
"Sei bellissima." Le disse sorridendo sincero.
Lei non si scompose, non arrossiva più come una ragazzina, e lo ringraziò gentilmente.
"Katniss mi ha detto di salutarti tanto e, anche se non me l'ha detto esplicitamente, spera che tu non riserva rancori nei suoi confronti." Le disse l'uomo guardandola negli occhi e poi si mise a consultare la lista dei vini.
"Assolutamente no, Katniss è così una brava ragazza e poi non eravamo fatti per stare insieme. Il nostro rapporto era diventato platonico, non c'era più il feeling di quando ci eravamo conosciuti. Inoltre, sia io che tu, ci eravamo distaccati." La voce di Kathrin era dolce come il miele, non mentiva dicendo che era tutta acqua passata.
"Hai ragione. Cosa vorresti da bere?" Le chiese Manuel fissandola con un sopracciglio alzato.
"Scegli tu, sono una frana con i vini." Ridacchiò leggermente ma non era una risata da ragazza, era più elegante e trattenuta.
Manuel si stupì di come fosse passato in fretta il tempo, adesso si ritrovano entrambi sposati e con una famiglia a carico.
Loro due non avevano mai pensato al matrimonio né tantomeno hai figli quando erano fidanzati.
"Raccontami un po' di te." Manuel ci sapeva fare con le donne ed era consapevole che alla maggior parte di loro piace parlare di se stesse.
"Dopo che ci siamo lasciati, ho deciso di inseguire il mio vero sogno, diventare avvocato. Così una volta in America, ho mandato il mio curriculum ad un'importante studio legale e, dopo un periodo di prova, mi hanno assunta. Sono proprio contenta di aver un lavoro tutto mio, soprattutto perché è quello che sognavo di fare fin da piccola. Tu, invece, sei allenatore?"
"Sì, alleno una squadretta qui a Las Vegas ed una formata da bambini, non è granché ma mi devo accontentare visto che negli USA il calcio è diffuso sì, ma non come in Europa. Però devo dire che mi piace, mi pagano bene e ho molto tempo libero."
Continuarono a chiacchierare a lungo, gustandosi il buon cibo che avevano ordinato e bevendo l'ottimo vino che aveva scelto Manuel.
Fu una serata piacevole per entrambi, in particolare per l'uomo che a causa degli orari lavorativi impossibili della moglie, non usciva a cena alla sera da un po'.
Manuel si offrì di accompagnare Kathrin a casa visto che l'aveva portata al ristorante il marito. Si diedero un lungo abbraccio prima che la donna scendesse dalla macchina, le era mancata la sua timida tranquillità.
Gli era mancata Kathrin.

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