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Capitolo 12

Era passato poco più di un mese dalla notte in cui Katniss aveva messo a tacere la sua coscienza e si era lasciata andare con Greg.
I due amanti continuavano a vedersi di nascosto, in ogni momento ed in ogni luogo, presi quasi da una passione animalesca che li spingeva a concedersi l'un l'altra.
Un giorno, c'era mancato poco che il loro collega Nick Stokes li beccasse a baciarsi nella stanza adibita a spogliatoio del commissariato.
Katniss aveva trovato Greg che si stava cambiando maglietta e le venne subito l'impulso di unire le labbra a quelle del giovane uomo, in un bacio disperato e bramoso della voglia di essere scoperti.
Il fatto che il loro amore fosse proibito aggiungeva Eros al loro rapporto, perché c'era sempre la sensazione di essere smascherati ma che rendeva tutto più eccitante.
Da bravi poliziotti, cercavano di rendere i loro incontri insospettabili e ogni volta Katniss creava un alibi più che perfetto per destare sospetti al marito.
Manuel era ignaro del fatto che la moglie lo tradisse, o forse, era semplicemente troppo distratto per notare che in quel periodo era più felice del solito.

Un raggio di sole investì in pieno il viso della giovane donna, che subito, infastidita dalla luce che le penetrava dalle palpebre socchiuse, aprì gli occhi.
Ci mise qualche secondo per rendersi conto di dove fosse, un dolce smarrimento che ti colpisce appena ti svegli ma che dura troppo poco perché la realtà ti si fionda subito addosso come una bestia affamata, desiderosa di sentire il dolore della sua vittima. Però, un sorriso spontaneo comparve sulle labbra di Katniss non appena si accorse del profumo muschiato di Greg e del braccio dell'uomo che le cingeva i fianchi, scaldandole le pelle nuda.
Il respiro del biondo le solleticava il collo. Si girò verso di lui, facendo attenzione a non svegliarlo, e si perse a contemplare il suo viso. Le lunghe ciglia dorate gli accarezzavano dolcemente le guance e le labbra scarlatte erano distese e rilassate. Fece passare una mano tra i suoi capelli d'oro, morbidi al tatto e scompigliati.
Si sentiva così in pace con se stessa accanto a quel ragazzo, le sembrava quasi di vivere una seconda vita in cui era una donna di trentacinque anni con la sola preoccupazione del lavoro e del compagno, non una ragazza che era diventata mamma troppo in fretta e che si era sposata subito pur di non far parlare male di sé. Si sentiva Katniss e basta, non Katniss Neuer, madre di quattro figli e moglie dell'ex portiere tedesco numero uno al mondo; e per quanto le piacesse essere solo la detective del dipartimento di New York, amava troppo i suoi figli per scappare e lasciarli da soli con il padre.
Purtroppo, da quando aveva intrapreso quella relazione clandestina con il suo collega, si era accorta che il suo amore per Manuel si era trasformato, con gli anni, in un rapporto platonico basato solo sul fatto che fosse la madre dei suoi figli e sua moglie. L'uomo, con il passare del tempo, si era distaccato da lei: non la baciava più alla mattina appena sveglia, dopo aver fatto l'amore non la coccolava e non la guardava più con gli occhi di quando aveva trent'anni. Si amavano sì, ma il loro era un'amore convenzionale privo della dolcezza che c'era quando era appena sbocciato. E a Katniss mancava quella felicità che solo Manuel le riusciva a dare anche solo con un "buongiorno amore mio" sussurrato di prima mattina con la voce roca e il corpo attorcigliato a quello della ragazza. Le mancavano le loro cene romantiche a lume di candela. Le mancava addormentarsi accoccolata a lui, perché adesso c'era una distanza enorme tra lei e lui nel letto. Ma più di tutto, le mancavano gli occhi del suo Manuel che la guardavano pieni d'amore, brillanti di una luce intensa, azzurri e sinceri.
Greg, le accarezzò la schiena, destandola dai suoi pensieri, e calcando con i polpastrelli la colonna vertebrale. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata contro l'orecchio.
"Buongiorno, tesoro." Le disse con la speranza che fosse sveglia e poi le baciò dolcemente i capelli.
Katniss sorrise ammaliata da tutte quelle attenzioni che il giovane collega le riservava. Lo strinse più forte per fargli capire che lo aveva sentito e poi gli rispose: "Buongiorno, Greg."
Lo guardò negli occhi e si baciarono a lungo, gustandosi il sapore delle loro labbra umide di baci.
Poi, dato che si era fatto tardi, si alzarono dal letto e si vestirono in fretta perché rischiavano di fare tardi in commissariato.

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